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Autore: Sakurina    15/04/2008    13 recensioni
"Sai Ino... solo i bravi ragazzi ottengono ciò che vogliono... noi sognatori, invece, dobbiamo vivere con il cuore spezzato."
Ino non rispose, si limitò ad abbassare il volto, con occhi lucidi. Sapeva che Kiba aveva ragione.
Genere: Azione, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka | Coppie: Kiba/Ino
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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a Lost Dreamers b

a Lost Dreamers b

 

 

Hello! Finalmente Sakurina trova il tempo e l’ispirazione per pubblicare la sua prima KibaIno… lo so, lo so che è una coppia un po’ strana ed inusuale, ma io mi sono appassionata moltissimo a loro due, non so bene neanche io il perché! Forse perché li trovo tanto simili? Belli e ribelli! XD

Non so come uscirà questa ficcy, e non so nemmeno se la continuerò o la lascerò finire così… sarete voi a farmi sapere se ne vale la pena o no (e ovviamente anche la mia ispirazione farà la sua parte! XD)… Per adesso vi lascio con questo “Prologo” iniziale… fatemi sapere che ne pensate! ;-) Grazie! Un Bacione a tutti, Sakurina.

 

 

–˜—™–˜—™–˜—™–˜—™–˜

 

 

Prologue: "Torn Into Pieces"

 

 

 

"Here I Am

Once Again

I'm Torn Into Pieces..."

 

Kelly Clarkson, "Behind These Hazel Eyes"

 

 

 

 

Kiba uscì dal locale, portando gli occhi al cielo stellato, sospirando.

Sorseggiò un paio di volte la bottiglia di sakè che aveva arraffato al bancone, cominciando a camminare per il grande giardino della discoteca.

Dentro la gente ballava e si divertiva, fuori le coppiette pomiciavano, le coppiette litigavano, le coppiette si tradivano, le coppiette si lasciavano; sempre il solito ed eterno tran-tran amoroso.

Alcuni collassavano sul prato, troppo ubriachi o troppo drogati, altri ridevano e saltavano contenti... troppo ubriachi o troppo drogati.

Kiba li fissava con un ghigno amaro sul volto: erano tutti vuoti. Nessuno di loro si divertiva davvero. Riempivano il vuoto dentro di loro ingerendo alcol e droga, altri si lasciavano andare a passioni lascive con sconosciuti per attenuare un po' la solitudine che li opprimeva. Tutto fantastico per una notte, perfetto se non fosse stato per l'alba del giorno dopo che immancabilmente sorgeva per tutti. Con tanto di postumi della sbornia e di solitudine moltiplicata per mille.

 

Il ragazzo decise di allontanarsi un po' da tutta quella gente che gli pareva senz'anima, quella sera accompagnato solo dalla sua fedele bottiglia di sakè: ad Akamaru non piacevano i posti troppo rumorosi come quello. A dirla tutta, nemmeno lui sapeva bene cosa ci facesse lì: si annoiava quella sera, nessuno dei suoi amici poteva uscire, e così aveva messo su un paio di jeans e una camicia (a cui aveva strappato le maniche perché le trovava troppo "ingombranti") e si era abbandonato alla fiumana di persone che invadeva le strade di Konoha il sabato sera, ed era finito lì. Non che quel locale gli piacesse particolarmente, ma non poteva negare che vedere tutti quei poveracci gli sollevava il morale: c'era qualcuno ridotto peggio di lui.

 

Kiba si diresse verso la sponda del laghetto, troppo lontana per essere raggiunta da chiunque non fosse stato sobrio e troppo umido per le coppiette appartate. Solitamente ci stava solo lui laggiù, lui e qualche pescatore che arrivava intorno alle 5 del mattino.

Ma quella sera, qualcun altro aveva deciso di onorarlo della sua presenza.

Non appena arrivò, l'Inuzuka intravide la sagoma di una bellissima ragazza seduta sulla riva: vista da dietro, poteva scorgerne solamente i lunghissimi capelli biondi e lisci, le spalle nude per via di una canottiera scollata, le gambe snelle e perfette vestite di una minigonna viola e di un paio di stivaletti lilla.

Il ragazzo inarcò un sopracciglio, perplesso: che diavolo ci faceva quella ragazza lì, nel suo posto preferito? Gli sarebbe scocciato fare il maleducato invitandola ad andarsene, visto che di posto ce n'era tanto e che soprattutto non c'era scritto il suo nome, su quella spiaggetta.

Kiba sospirò rassegnato, girando intorno alla ragazza e dirigendosi verso uno scoglietto poco lontano da lì, con passo felpato per non disturbare i pensieri dell'unica donna che forse possedeva un minimo di cervello in quella discoteca.

I suoi passi però vennero istintivamente fermati dal singhiozzare disperato della biondina, che solo ora il chunin riusciva a percepire. Rimase fermo per qualche secondo sul suo posto, ascoltando dispiaciuto il pianto malinconico della ragazza, guardandosi attorno, perplesso.

Sbuffò scocciato: se davvero quella aveva intenzione di continuare a piangere, non avrebbe trovato pace nemmeno lì. Era già abbastanza triste per i cavoli suoi, non aveva davvero bisogno delle lacrime di qualcun altro.

Mentre si allontanava, Kiba percepì la figura della ragazza accasciarsi al suolo, sofferente. La fissò per qualche secondo, sempre più perplesso, non sapendo cosa fare. Sospirò, dovendo ammettere che il suo istinto da crocerossino era più forte del suo menefreghismo.

Sbuffando sonoramente, l'Inuzuka si avvicinò alla bella biondina, inginocchiandosi di fianco a lei, dubbioso.

-"Ehi, tutto a posto?"- chiese, fintamente interessato.

Trasalì non appena si accorse di aver davanti nient'altri che Ino Yamanaka, una delle ragazze più belle e popolari di Konoha.

La biondina aveva il volto inumidito dalle lacrime che continuava a versare, dalle goccioline di sudore che, nonostante l'aria fredda, le imperlavano numerose la fronte e dal trucco sbavato che le creava delle insolite macchie nere intorno agli occhi e lungo le guance.

Sebbene Kiba la conoscesse poco o niente, sapeva quanto quella ragazza ci tenesse al suo aspetto esteriore e vederla così devastata era... sorprendente.

Il ragazzo si guardò attorno ancora una volta, esitante, mentre Ino si agitava debolmente a terra, come se fosse preda di incubi o di lievi fitte che la pervadevano.

-"Ehi, calmati..."- asserì l'Inuzuka, inarcando un sopracciglio, cominciando a preoccuparsi notando che l'amica stava veramente male.

-"...mmh... no... non... non vo... mmh... più..."- mugugnò Ino, confusamente.

Kiba storse la bocca, percependo una forte puzza di alcol, e poteva giurare di non essere lui; capì al volo che la Yamanaka era ubriaca persa, così tanto che non riusciva nemmeno a stare seduta da sola.

Il ragazzo sospirò amaramente, constatando che anche lei in fondo non era diversa da tutti gli altri. Non si sarebbe mai immaginato di vedere un'allieva di Tsunade così apparentemente perfetta crollare a causa di una sbornia. Ma questo lo fece riflettere. Le ragazzine superficiali che avevano una vita tutta rosa e fiori non si ubriacavano quasi fino al collasso senza una buona ragione. Kiba capiva che forse... Ino Yamanaka non era poi quella ragazza così perfetta e forte che tutti credevano.

E ora gemeva lì distesa al suolo, vittima di una tremenda sbornia triste che le martellava la testa. Non poteva lasciarla così, la poverina rischiava di collassare da un momento all'altro.

Prendendola facilmente in braccio, Kiba si avvicinò alla riva del laghetto e s'inginocchiò insieme alla biondina. Stringendola a sé, il chunin immerse una mano nell'acqua limpida e fresca, poi la passò gentilmente sul volto affaticato di Ino, lavandole via il trucco colato e rinfrescandola un po'.

Ino aprì lievemente i suoi occhi cristallini, puntando la sua vista offuscata sull'immagine confusa dell'Inuzuka. Non capiva chi fosse, ma sentiva che il suo abbraccio forte e sicuro emanava un tepore rassicurante, che riusciva a calmarla. La testa le girava terribilmente mentre il senso di nausea aumentava sempre di più. Come se non bastasse, la tremenda tristezza che provava dall'inizio di quella serata, e che l'alcol era solo riuscito a far aumentare, travagliava sempre di più la sua anima e la sua mente, facendole vivere un terribile incubo ad occhi aperti.

-"...non è giusto... io non voglio..."- singhiozzò la ragazza, stringendosi di più al petto dell'amico.

-"Sì, lo so... ma adesso cerca di calmarti..."- cercò di tranquillizzarla Kiba, appoggiandole una mano sulla fronte e portandole la testa indietro. In fondo, le faceva tanta tenerezza.

Ma subito la kunoichi si liberò della presa, buttandosi in avanti di slancio e finendo con le mani nel lago, cominciando a rimettere nell'acqua tutta la vodka, il rum e le mille altre cose che aveva ingerito quella sera.

-"Brava brava... vomita tutto che poi stai meglio..."- commentò con ghigno amaro l'Inuzuka, che si sdraiò sul prato umido per evitare di assistere a quella scena fin troppo familiare.

Con la coda dell'occhio, lo shinobi poté scorgere il solito pescatore delle 5 giungere puntuale sul suo scoglietto, sistemare ben benino tutti i suoi attrezzi e salutarlo sollevandosi il cappello. Kiba ricambiò con un cenno e un mezzo sorrisino, mentre il pescatore scuoteva la testa perplesso osservando la povera Ino vomitare l'anima nel lago.

"Vomiterà su tutti i pesci" pensò Kiba sogghignando divertito, notando il volto contrariato dell'uomo.

I suoi pensieri vennero interrotti dall'ennesimo barcollamento della Yamanaka, che rischiava di cadere in acqua per via della sua instabilità. Prontamente l'afferrò per la vita, trascinandola indietro sul prato insieme a lui e adagiandola sull'erbetta umida.

Ino rimase sdraiata in stato confusionale per parecchi minuti, ancora preda della sua tremenda sbronza triste.

Sentiva brividi percorrerla un po' dovunque, visto che quei vestiti lasciavano veramente poco all'immaginazione. Ma sentiva un buon profumo, il profumo fresco e frizzante dei fiori al mattino presto, quando è la natura la prima a svegliarsi, accesa dai raggi infuocati del primo sole.

Percepiva quella presenza rassicurante accanto a lei, vegliarla silenziosamente, senza pretendere spiegazioni di alcun genere.

E Kiba non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Sebbene fosse in terribile stato, devastata e sconvolta da alcol e dispiaceri, rimaneva... semplicemente bellissima. Gli era sempre sembrata tremendamente bella, di quella bellezza sensuale che poche possedevano.

-"...non... non te ne andare..."- mugugnò Ino, aggrappandosi alla maglia del ragazzo.

L'Inuzuka non poté fare a meno di arrossire lievemente, guardandosi intorno spaesato, mentre il pescatore ficcanaso gli lanciava eloquenti occhiate maliziose.

-"...tranquilla... dove vuoi che vada..."- rispose Kiba imbarazzato, cercando di scostare un po' la ragazza.

-"...non... non a Suna... per favore..."- singhiozzò la Yamanaka, che aveva ripreso a piangere, sempre più appiccicata al petto del chunin.

Finalmente, Kiba capì. Sentire il nome di quella città fu per lui come un'illuminazione. Subito il suo cervello connetté delle semplici parole, semplici fili logici che messi assieme e uniti avevano un senso: Ino-Shikamaru-Suna-Temari. Tutto tornava perfettamente. E forse adesso capiva anche il motivo di quella sbronza.

-"Tranquilla, non ci va a Suna..."- la calmò l'Inuzuka con tono secco, sciogliendo bruscamente l'abbraccio in cui l'aveva stretto la biondina. Era stanco di essere sempre usato come sostituto dalle donne: prima da Hinata per Naruto, adesso da Ino per Shikamaru. E no, eh.

Improvvisamente, Ino scoppiò in un pianto ancora più disperato, buttandosi a peso morto nuovamente tra le braccia di Kiba.

-"Ti prego... non andarteneee..."- singhiozzò al limite della disperazione.

L'Inuzuka sospirò, rassegnato all'idea che si dovesse sorbire tutta la sbronza di Ino fino alla fine.

-"Okay Ino, okay... non me ne vado..."- sbuffò sonoramente il ragazzo, fulminando il pescatore che intanto se la rideva di gusto sotto i baffi.

Ci volle almeno un quarto d'ora prima che Ino si tranquillizzasse, smettendo di piangere e addormentandosi tra le braccia di Kiba.

Il ragazzo sospirò, guardando la bella kunoichi con sguardo perplesso: non poteva né lasciarla lì, né riportarla a casa in quello stato. L'unica soluzione plausibile era portarsela a casa sua, sebbene sapesse che il giorno dopo avrebbe dovuto dare un sacco d'inutili spiegazioni sia a lei che alle donne Inuzuka. Ma non poteva mica lasciarla al pescatore!

Così, storcendo il naso per quello strano imprevisto, Kiba si caricò la bella e purtroppo semisconosciuta Ino Yamanaka sulle spalle, non sapendo che quello sarebbe stato solo l'inizio di qualcosa che gli avrebbe sconvolto l'anima e la mente...

 

 

 

 

Thanks for Reading! …to be continued?

 

 

  
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