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Autore: Elielihoran    30/10/2013    4 recensioni
Adesso era finita, era finita da un mese e Joey stava malissimo da quando, un mese fa, aveva bussato alla porta della camera da letto di Zayn e ad aprirgli era stata una ragazza, una loro compagna di scuola, Perrie Edwards, che numerose volte aveva mostrato fin troppe volte troppo interesse per Zayn. Aveva intravisto dall’apertura della porta Zayn che dormiva sul suo letto, a petto nudo, e Perrie con la camicetta abbottonata male ed i capelli scompigliati. Era bastato.
Era corsa via e aveva evitato ogni chiamata, ogni messaggio di Zayn. Non aveva nemmeno voluto aprirgli la porta di casa. Da un mese usciva solo per andare a scuola, e anche li evitava Zayn il più possibile.
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Six degrees of separation. '
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Six degrees of separation.

 

And the third, is when your world splits down the middle.

 



“Mi chiedo perché mi trovo qui” brontolò per l’ennesima volta Joey, contro la sua amica Jamie. Jamie era una delle sue più care amiche, l’aveva conosciuta nell’ufficio del preside qualche mese prima, e da li avevano instaurato un bel rapporto. L’unica pecca di Jamie, era un fratello fin troppo ribelle e festaiolo. Il leggendario Louis Tomlinson, bello da far schifo. Ai signori Tomlinson capitava spesso di partire per lavoro e lasciare i due a casa da soli. Si aspettavano un tantino di responsabilità da un figlio di diciott’anni compiuti e una figlia di diciassette. Almeno una volta al mese Louis organizzava un festino a casa sua, dove gran parte della scuola era presente. Jamie aveva convinto Joey a partecipare e a farle compagnia, dato che non conosceva nessuno degli amici di suo fratello. Joey aveva provato a rifiutare l’invito, ma la bionda l’aveva letteralmente lavata, vestita, pettinata, truccata e caricata in macchina. Adesso Joey si trovava da sola, seduta sul quarto scalino dall’alto che si rigirava un bicchiere d’acqua tra le mani. C’era un via vai di gente, principalmente coppiette, che facevano sali e scendi dalle scale, passandole accanto senza degnarla di uno sguardo. L’ennesimo ragazzo stava scendendo le scale mentre una coppia di ubriachi le stava salendo. Il ragazzo non guardava per terra, quindi non si era neanche accorto della presenza esile che stava seduta qualche gradino più in basso finché non ci inciampò, riversando il contenuto del bicchiere sulla maglia bianca di lei.
“Scusami! Non ti avevo visto, scusami, scusami!” urlò dispiaciuto il ragazzo, sovrastando di pochissimo il rumore. Si apprestò a togliere dalle mani della rossa il bicchiere ormai vuoto, mentre quest’ultima malediceva la sua amica per aver scelto una canottiera bianca ‘E’ l’unica nel tuo armadio che sta bene con questa gonna a fiori e queste scarpe nere’ aveva detto. Peccato che il bianco, da bagnato, diventa trasparente.
“Tranquillo” urlò, cercando di tranquillizzare il ragazzo, che la guardava mortificato “E’ trasparente?” gli chiese ancora, insinuando appena la lingua tra i denti a mo’ di sorriso e  guardando la chiazza bagnata sul suo petto. Il ragazzo annuì e poi rise rumorosamente, facendo sorridere anche la rossa. Le fece cenno di seguirla in cima alle scale. Doveva essere un amico di Louis, perché si sapeva muovere piuttosto bene in quel labirinto che era casa Tomlinson. Aprì una porta, quella del bagno, e fece accomodare la ragazza sul coperchio della tavolozza del water mentre lui rovistava nello stipetto accanto allo specchio, dove Joey studiava la chiazza abnorme.
“Conosci bene questa casa” mormorò Joey guardandosi intorno. Il moro si voltò un attimo per sorriderle, per poi riprendere a rovistare tra i cestini.
“Io e Louis siamo amici da secoli” le rispose.
“Che cerchi?” domandò innocentemente la rossa.
“Il phon!” esclamò tirando fuori l’apparecchio e sorridendo trionfante. Attaccò lo spinotto e poi guardò l’aggeggio un po’ perplesso, rigirandoselo tra le mani. Joey si alzò da quella sedia improvvisata e si avvicinò a lui.
“Che stai facendo?” gli chiese trattenendo a stento una risata, dovuta all’espressione seria e concentrata di lui.
“Come si accende questo coso?” domandò in risposta, prendendo a colpire invano la parte superiore del phon. Joey gli fece segno di darglielo e cominciò anche lei a cercare il tasto d’accensione, notando che il ragazzo moro effettivamente non aveva tutti di torti, sull’asta non vi era alcun tasto. Dopo un bel po’ di tempo, Joey individuò il tasto appena sotto il cilindro da dove esce l’aria e lo premette, esultando contenta. Si accorse solo dopo che il phon era puntato precisamente al centro del viso del ragazzo e scoppiò a ridere, notando la sua espressione che trovò davvero esilarante. Fu il moro a spegnere l’aggeggio.
“Oddio scusa” esclamò lei, in preda alle risa, riprendendo tra le sue mani il phon “Mi tieni i capelli?” chiese al moro, tornando quasi seria e di un colorito normale. Il ragazzo annuì e le scostò i lunghi capelli sia dalle spalle, tenendoli poi alti, al di fuori della portata del phon. In pochi minuti la maglia della rossa era tornata come prima, quindi quando spense il phon, il ragazzo lasciò andare i capelli di lei.
“Comunque sono Joey” disse lei, mentre si sistemava i capelli.
“Zayn” rispose il moro riponendo l’apparecchio nello stipetto “Vieni nella nostra scuola, giusto? Ti ho visto più volte con Jamie Tomlinson” spiegò lui, più per chiacchierare che per conferma. Ciononostante la rossa annuì. Per i minuti successivi Zayn la studiò. Quando Zayn conosceva una ragazza era solito ad analizzarla nei dettagli, per quanto riguarda l’estetica. Non era interessato solo al bel fisico e al bel viso. Lui guardava il portamento, i modi di fare e di parlare e anche le espressioni. Joey, nonostante portasse i tacchi piuttosto alti, aveva un portamento semplice ed elegante, che non sfuggì all’occhio attento di Zayn, per quel che aveva potuto intendere, non era neanche una ragazza volgare, tutt’altro. Si era rivelata davvero simpatica, visto e considerato che Zayn non solo le era inciampato di sopra, ma le aveva pure rovinato la maglia. Osservò con attenzione gli abiti che portava. Una gonna rossa a fiori copriva la famosa canottiera bianca fin sopra l’ombelico, arrivando poi a metà coscia. Faceva contrasto con tutti gli altri vestitini striminziti e attillati che avevano le altre ragazze al piano inferiore. Portava anche una collana, un girocollo apparentemente troppo stretto, nero con gli strass, un paio di orecchini a bottone abbinati alla collana e numerosi bracciali in entrambi i polsi, che tentennavano ogni volta che faceva un movimento. Il trucco non era pesante, anzi, quasi inesistente. Solamente una riga di matita nera dentro l’occhio, nella palpebra inferiore, che rendeva ancor più profondi quegli occhi neri. Joey si era accorta da un bel po’ dello sguardo insistente di Zayn, ma non era affatto in imbarazzo, stranamente. Si voltò e gli sorrise, tendendogli la mano per intimargli di alzarsi.
“Se vuoi possiamo scendere” disse semplicemente, con un sorriso gentile ad incorniciarle il volto. Il ragazzo ricambiò il sorriso, afferrò la mano, facendosi condurre giù per le scale.



Si sentiva stupida, era davvero una stupida. Aveva ripensato agli occhi di Zayn mentre la imploravano di dargli la possibilità di spiegarsi, mentre la pregava di ascoltarlo e si dava mentalmente della debole. Non era abbastanza forte per guardare Zayn negli occhi e dirgli di lasciarla in pace. Perché? Perché Joey Stone era totalmente, incondizionatamente, follemente, veramente innamorata di Zayn Malik da quella sera in casa Tomlinson. Perché Joey Stone non cambia mai parere sulle persone, e l’impressione che le aveva fatto Zayn era stata positiva sin da subito. Così positiva che l’aveva portata all’innamoramento incondizionato e incontrollabile. Forse avrebbe dovuto ascoltare il racconto di Zayn, la sua versione dei fatti. Ma sfortunatamente, oltre ad essere testarda e innamorata, Joey era anche fin troppo orgogliosa. Non sarebbe andata a cercare Zayn, avrebbe aspettato la prossima occasione, se mai ci sarebbe stata.
La professoressa di filosofia continuava a parlare, irritando ancor di più la rossa. Quando finalmente la campanella suonò, si diresse velocemente in mensa, dove tutto quel che prese fu una mela. Si avviò al tavolo isolato, dove non si sedeva mai nessuno e addentò la mela, ricordandosi del primo bacio con Zayn.

“Buon compleanno!” le urlò nelle orecchie Zayn, non appena Joey gli aprì la porta. La rossa si toccò l’orecchio, facendo intendere al moro che forse l’aveva gridato un po’ troppo forte. Quest’ultimo le sorrise e l’abbracciò forte. Quella sera sarebbe venuta a casa di Joey tutta la loro comitiva, per festeggiare il sedicesimo compleanno della rossa. A scuola le avevano già fatto tutti gli auguri, ma Zayn l’aveva riempita di messaggi e glie l’aveva urlato nell’orecchio ogni volta che si erano incontrati per i corridoi. Zayn e Joey avevano deciso che quel pomeriggio si sarebbero cimentati nella preparazione di una torta, da offrire poi ai loro amici. Zayn si era presentato puntualissimo come sempre.
“Me li hai già fatti cinquanta volte, Zayn” mormorò lei, stringendolo altrettanto forte.
 Si diressero in cucina, dove Joey aveva già preparato gli ingredienti. Lesse la ricetta della torta a Zayn, ma prima che potesse dire quante uova sarebbero servite, le arrivò una manciata di farina in testa. Rimase a bocca aperta mentre si girava lentamente per guardare in faccia il moro. Quest’ultimo le sorrise amabilmente.
“Ei Joey!” esclamò sporcandole il naso di cioccolata “sei sporca sul naso” disse, ridendo della sua stessa battuta.
“Ei Zayn!” esclamò allora la rossa, imitando il tono di voce che poco prima aveva assunto il suo amico “sei sporco sulla guancia” disse spalmandogli un cumulo di burro sulla guancia. Entrambi scoppiarono a ridere, prendendo a lanciarsi ogni ingrediente e facendo la lotta con i cucchiai di legno. Poi d’un tratto Joey si fermò, buttò a terra la sua arma e guardò il moro.
“Ei Zayn!” esclamò pimpante, nello stesso modo di poco prima “hai un po’ di cioccolata sulla bocca” esclamò per poi stampargli un veloce bacio sulla bocca. Zayn d’altro canto rimase stupito. Mai, mai nella sua vita aveva incontrato una ragazza solare, allegra, spensierata, spontanea e intraprendente come Joey, ed era per questo che provava dei sentimenti così forti nei suoi confronti. Che fosse l’inizio di un amore di quelli rari, certamente nessuno dei due lo sapeva. Infatuazione, la definivano entrambi. Il moro restò con gli occhi spalancati, guardando la rossa mentre gli sorrideva a trentadue denti dondolandosi sui talloni, come se avesse fatto una monelleria.
“Ei Joey” mormorò stavolta Zayn “Sei bellissima” e poi la baciò, ma stavolta la baciò sul serio, era pur sempre lui il ragazzo, stava pensando, Joey aveva rotto il ghiaccio e Zayn lo stava sciogliendo del tutto. La rossa nel frattempo colpì il moro alle spalle. Senza staccare le labbra dalle sue, era riuscita a prendere l’ultimo uovo della confezione e a romperlo in testa a Zayn, che adesso la guardava allibito.
“La doccia me la faccio prima io” disse. Lo baciò di nuovo e poi salì di sopra.


“Ei piccoletta! Perché non ti siedi con noi?” chiese Niall, riscuotendola dai suoi pensieri e sedendosi rumorosamente accanto a lei. La rossa scosse la testa debolmente.
“Scusami biondino, ma non sono proprio in vena..” mormorò mentre si passava il palmo della mano sulla guancia, spazzando via le lacrime che erano fuoriuscite. Allora Niall capì, e la strinse in un abbraccio così familiare da farla cadere in dei singhiozzi liberatori. Tutte le certezze, tutto quello in cui sperava, tutto quello in cui credeva, tutto quello che amava stava sprofondando nella crepa che si era creata quando il suo mondo si era spaccato proprio nel mezzo. 




AAAVEEE :D 

Sono riuscita ad aggiornare anche questa FF, ovviamente in ritardo...... Scusatee :( vi giuro che non l'ho fatta apposta! Ho iniziato a scrivere questo capitolo subito dopo aver pubblicato l'altro, ma poi purtroppo per mancanza di tempo ho tardato a continuarlo, infatti l'ho scritto tutto oggi! Mi è piaciuto tanto scriverlo, anche se non è un granchè. Vi dico gia da adesso che sono un'amante dei lieto fine (SPOILER) ahahaahah. Avevo anche pensato di farla diventare una long, poi però mi sono ricreduta perché sarebbe stata una forzatura, quindi APPROSSIMATAMENTE mancano circa 4 o 5 capitoli alla fine :D 
In questo capitolo Joey comincia ad avere dei rimorsi, si rende conto che probabilmente è stata un po' immatura e testarda e che Zayn ha comunque qualcosa di piuttosto importante da dirle, visto quanto ci tiene ad essere ascoltato. Mentre nell'altro capitolo c'era un po' più di "presente", questo è incentrato principalmente sui flashback perchè, non so se sono riuscita a farvelo capire, è il post-incontro, la seconda ora, precisamente.
Cooooomunque, Ho riguardato i capitoli precedenti.. SONO DAVVERO CORTISSIMI!! Mi dispiace da morireee, infatti questo ho cercato di farlo un po' più lungo, anche se non sono sicura di esserci riuscita. GIURO CHE SONO TRE PAGINE DI WORD. 

Mi servirebbe qualche anima pia che sia capace di fare banner belli.. Sia per questa FF che per l'altra, perchè io proprio non riesco a capire come si fa, quindi se qualcuno è disponibile, vi prego, contattatemi ahahahah. 

Inoltre se avete qualche FF che magari vi piacerebbe rendere più 'famosa', lasciatemi il link nelle recensioni, perchè ho una voglia matta di leggere in questo periodo ahahah. Nel frattempo vi lascio il link della mia long Welcome to my life. (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2045412&i=1)
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia fatto venir voglia di recensirlo, grazie sempre a chi reensisce e a chi ha messo questa storia nelle preferite/ricordate/seguite!

Much love, Elielihoran <3
  
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