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Autore: _xheystyles    01/11/2013    37 recensioni
Casa Payne è sempre stata famosa per le feste che i due fratelli Payne vi organizzavano. Le feste, considerate le persone, l'alcol e la musica, erano sempre perfette e duravano tutta la notte, e questo anche perché la casa era paragonabile a una reggia, un castello o a una villa di lusso. Questo perché, effettivamente, la famiglia Payne era una famiglia di lusso.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Bondage
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#2





I raggi del sole, quella mattina, riuscirono ad entrare fugaci nella stanza nonostante le tende appoggiate sulla finestra. Percorsero tutta la camera da letto fino a posarsi sugli occhi della ragazza, che rimasero chiusi per poco. 
La prima cosa che fece la ragazza, dopo aver aperto gli occhi, fu controllare il telefono posato sul comodino. 
Uno stato di depressione le cadde addosso quando realizzò che quel giorno era una domenica, e questo significava solamente una cosa: l'indomani sarebbe iniziata la scuola. E la cosa peggiore era doversi abituare alla vita scolastica dopo aver passato tre tranquilli mesi estivi in piscina. 
Rassegnata, Tiffany spostò lo sguardo sul ragazzo coricato affianco a lei. Aveva un'espressione angelica, quando dormiva, e questo Tiffany lo sapeva bene. 
Lei e Harry avevano dormito insieme molte volte, nella loro vita. Inizialmente, quand'erano bambini, e nelle notti trascorse insieme non c'era niente che facesse qualche riferimento al sesso. Crescendo, nonostante fossero come fratelli, iniziò per loro un rapporto più intenso, legato dal sesso che facevano di tanto in tanto, alle feste, quando erano troppo ubriachi o quando non trovavano nessun altro di interessante. Anche se nessuno lo diceva, tutti sapevano della loro ‘storia’, tutti tranne Liam.
Tiffany non aveva paura di dirgli che scopava abitualmente con il suo migliore amico, non aveva certo paura di affrontare suo fratello, quello spaventato in realtà era Harry. Si sentiva come se avesse ‘tradito’ l'amico. 
La ragazza non rimase molto ad osservare il riccio, soprattutto perché la sua parte preferita di lui - gli occhi - non erano visibili. 
Si alzò dal letto, si avvicinò alla porta finestra della camera e la aprì, entrò nel balcone e si appoggiò alla ringhiera. Non aspettò molto prima di prendere il pacchetto di Camel blu e tirare fuori una sigaretta. La accese e osservò il panorama. 
Casa Payne si trovava in una tranquilla cittadina in cui tutti conoscevano tutti, in cui vi era solo una scuola superiore, un centro commerciale con il numero limitato di negozi, poche caffetterie e un solo tabacchino. Una ragazza forte ed indipendente come Tiffany si sarebbe probabilmente suicidata molti anni prima se la città fosse stata lontana dal mondo, ma per sua fortuna distava poco più di dieci minuti da Londra, e questa era, come dire, la sua salvezza. È da precisare che nella cittadina non vi era neanche nessuna discoteca o night club, e per questo, le rare volte in cui i fratelli non organizzavano feste a casa, andavano tutti insieme a Londra a divertirsi. 
Inspirò per la prima volta quel giorno dal filtro sigaretta, e sentì il fumo ruvido passarle nella gola, provocandole un brivido di freddo che le percorse l'intera schiena. 
Sputò fuori il fumo, soddisfatta di quella sensazione piacevole. Fumava sempre e unicamente da sola, quello era un momento per lei. Non le sarebbe dispiaciuto farlo con i suoi amici ma Louis avrebbe parlato troppo, e Harry odiava il fumo. Per lei quello era un momento rilassante. Anche a scuola chiunque sapeva che non doveva interrompere Tiffany Payne quando fumava, che se l'avesse fatto avrebbe potuto dire addio alle feste e a una vita sociale attiva. 
Guardando giù dal balcone la ragazza notò qualcuno camminare. Lo fece a causa del rumore continuo che provocava la valigia di uno di loro. Li osservò attentamente. 
L'adulto, che riconobbe come il signor Mike Malik, era un rispettabile uomo della sanità, lavorava nell'ospedale della città, viveva proprio nella casa di fronte la loro, e non si era mai lamentato del chiasso o della troppa gente nella via durante le loro feste. Era gentile ed educato, e spesso invitava i fratelli Payne a pranzo a casa sua, sapendo che erano praticamente sempre soli.
Quando il signor Malik alzò lo sguardo, probabilmente sentendosi osservato, incontrò gli occhi di Tiffany. 
La salutò con la mano, “non hai ancora smesso di fumare, tu?” disse, con tono di rimprovero. 
“Mai detto che lo farò!” rispose Tiff, ridendo.
Il signore mosse la testa in segno di assenso, “venite a pranzo tu e Liam?”.
La ragazza ci pensò su, cercando di osservare il ragazzo al suo fianco.
Mostrò il suo ghigno e annuì “ci farebbe piacere, a dopo!” buttò la cicca nella strada e rientrò in camera. 
Il riccio nel suo letto stava iniziando ad alzarsi, si capiva dai movimenti che compieva con le braccia, stiracchiandosi.
“Cazzo Harry, è tardi” urlò la ragazza, dopo aver controllato l'orario, “Liam potrebbe entrare quando cazzo vuole, porca troia Harry”.
Quest'ultimo deve aver sentito le sue imprecazioni perché, dopo pochi secondi si alzò di scatto dal letto.
“Liam, giusto” disse più a se stesso. Si guardò intorno e dopo essersi rivestito si avvicinò alla ragazza. 
“Sei sempre più brava, Tiff” le sussurrò all'orecchio con quella voce sensuale che faceva svenire tutta la fauna femminile della città.
“Lo so Harry, vattene ora” rispose, in qualsiasi modo tranne che dolce. 
Harry uscì velocemente dalla stanza e Tiff lo vide tornare a casa sua dalla finestra. 
Sorrise, pensando alla notte di sesso con il riccio. Ci sapeva fare, su questo non si poteva discutere, era eccitante stringere i suoi ricci. In più, aveva buona parte del torace e delle braccia ricoperte di tatuaggi, e chiunque nella città sapeva quanto Tiffany Payne fosse fissata con i ragazzi con i tuoi tatuaggi. Non a caso, Harry era sempre stato il suo preferito tra gli altri. 
Dopo essersi lavata, vestita e pettinata scese in salone, notando che non era per niente sporco, e questo era strano, dopo una festa. Sospettosa, la ragazza andò in cucina e vi trovò Niall e Kate impegnati a pulire ogni ripiano del lavabo e a buttare tutti i bicchieri in un sacco. 
“Siete pazzi?” chiese sconvolta, guardandosi intorno. Il pavimento splendeva, e questo non era mai successo.
“Buongiorno Tiffany” disse Kate.
La ragazza la guardò interrogativa.
“Ho pensato, e convinto Niall, di pulire un po' la casa, in fondo era la tua festa ieri e sarebbe stato brutto se poi avessi dovuto pulire tu” disse sorridente. 
Come volevasi dimostrare, Kate Hummel era nient'altro che una ragazza dolce, timida al punto giusto e graziosa. Tiffany le sorrise, ringraziando lei e il biondo. 
“Scommetto che tu non vedevi l'ora di pulire, eh?”
“Ci puoi contare” sussurrò Niall, facendo ridere le due ragazze. 
Quando Tiffany finì di fare colazione, Liam scese giù dalle scale ed entrò in cucina.
“Buongiorno mondo!” urlò sedendosi affianco alla sorella.
“Non è una bellissima giornata? ci voleva una sbronza, esattamente, si, lo confermo” continuo così per qualche minuto finché la sorella minore non gli diede un colpo alle spalle. 
“Cazzo Liam, vestiti, dobbiamo andare a pranzo da Mike!” lo avvisò.
Liam parve stranito per qualche secondo, si illuminò dopo, probabilmente avendo afferrato il concetto e si diresse in camera sua per prepararsi.
“Louis dov'è?” chiesi a Niall.
“È andato via presto, per tornare a casa prima dei genitori.” 
Annuì. “Harry?” Chiese.
Tiffany guardò verso le scale da cui Liam era appena sparito, “se n'è andato presto” disse soltanto.
Niall sorrise e annuì in modo consapevole, perché, in effetti, era consapevole che se Harry andava via presto era per non farsi vedere uscendo dalla stanza di Tiffany. 
Quando ebbero finito di mangiare, anche Kate e Niall lasciarono casa Payne per tornare dalle rispettive famiglie. 
Proprio per questo, quella casa era considerata il rifugio, il nascondiglio di tutti, era il posto in cui passavano la maggior parte del loro tempo. Molti primi baci, primi appuntamenti e prime volte accadevano proprio tra quelle mura. Molte sigarette, canne, bottiglie di alcol venivano consumate tra quelle mura. 


“Liam, sto andando al tabacchino, ci vediamo da Mike” urlò verso le scale, mettendosi le scarpe. 
Ricevette un “cazzo me ne frega” divertito, sorrise e uscì fuori di casa. 
Nonostante fosse fine agosto, il fresco iniziava a farsi sentire, e questo non faceva altro che accrescere il senso di tristezza e nostalgia che si creava nel cuore di tutti i ragazzi prima del rientro a scuola. 
Tiffany, vestita nei suoi jeans chiari e stretti e in una felpa rosa si avviò verso il tabacchino. Con le mani in tasca e lo sguardo rivolto verso niente in particolare si mise in coda.
Le vibrò il telefono, “sei già in ritardo cogliona. Liam”. 
Non fece in tempo a rispondere che qualcuno duro quanto un armadio le venne addosso.
“Ma che cazzo fai?” disse subito, d'istinto la ragazza. 
Si massaggiò il braccio in cui aveva preso la botta e guardò il suo ‘terrorista’, notando solo degli occhi strani. Occhi che lei non sapeva descrivere, che non aveva mai visto. Qualcosa di simile al miele mischiato con qualcosa di bello, qualcosa come il cielo dopo un temporale, le nuvole al tramonto, i cori nelle canzoni, i colori, le farfalle la primavera. Tutte cose che a lei piacevano. 
Non sapendo cosa dire rimase zitta, aspettandosi delle scuse in ginocchio dal ragazzo.
“Stai attenta, baby” disse invece, ammiccando. 
Tiffany, leggermente sorpresa dalle sue parole, lo guardò storto come era solita a fare. Lui le rivolse uno sguardo di sfida e la oltrepassò, andando verso l'uscita del tabacchino. 
La ragazza, con il suo sorriso falso, pieno di malizia, furbizia e divertimento, si girò verso il ragazzo, lo raggiunse e si mise davanti a lui. Gli si avvicinò con fare seducente, appoggiandogli delicatamente una mano al suo collo e una alla tasca posteriore dei suoi blue-jeans. 
Il ragazzo, all'inizio sorpreso e poi felice, le appoggiò le mani sui fianchi, avvicinandosi lentamente al fondoschiena. Poco prima che le sue mani raggiungessero il suo bersaglio, la ragazza gli prese le mani e le tolse dal suo corpo. Si avvicinò alle sue labbra e le sfiorò solamente con le sue labbra rosee, lasciandolo di stucco.
Sorrise falsamente, e in modo sexy, secondo il ragazzo. 
“Queste le prenderò come delle scuse, baby” disse la ragazza, alzando il pacchetto di sigarette prese dalla tasca del ragazzo. 
Il ragazzo aprì e richiuse la bocca, sconvolto, senza riuscire a dire una parola. 
Tiffany, orgogliosa dei suoi giochetti, mostrò il sorriso trionfante e allo stesso tempo malizioso e si girò sui tacchi, dirigendosi verso casa Malik, con il pacchetto di Camel blu in mano. Si trovò ad essere felice, fumava la sua stessa marca. 
Soddisfatta, si accesse una sigaretta camminando velocemente, perdendo poi di vista il ragazzo. 


“Ciao Mike, scusami il ritardo!” disse dolcemente Tiff, salutando il signore con due baci. 
“Tranquilla Tiff, non è ancora arrivato neanche Zayn tanto” disse, con la testa un po' fra le nuvole. Probabilmente aveva tanto lavoro a cui pensare. Faceva sorridere, in un certo senso. 
“Chi è Zayn?” chiese Liam, e Tiff annuì, volendo rivolgere la sua stessa domanda. 
Mike sorrise, sbadato. “Giusto ragazzi, non ve l'ho detto” disse, mentre apparecchiava il tavolo in salotto, “Zayn Malik è mio nipote, viene a vivere qua con me, si è trasferito proprio sta mattina”.
La ragazza e Liam si guardarono per un secondo. “Ma tu l'hai visto Tiff, era affianco a me quando ci siamo salutati” le ricordò Mike. 
La bionda ci pensò su giusto un po'. 
“Non l'ho visto bene, Mike” rispose ridendo, e fece sorridere anche lui. 
“Come mai è venuto da te?” chiese Liam. 
Era il tipo di ragazzo che interveniva sempre nei modi giusti, con frasi intelligenti e appropriate - ovviamente questo da sobrio -, era l'esatto contrario della sorella, sotto questo punto di vista. 
Mike si fermò e si volto verso i due fratelli. Erano ogni giorno più simili, ma allo stesso tempo diversi. Entrambi di una bellezza e un carattere unico. 
“La sua famiglia sta passando un brutto momento” disse soltanto, e i ragazzi annuirono, capendo che non era il caso di porgere ulteriori domande, “a proposito di questo, ragazzi, volevo chiedervi se potreste stargli un po' vicino, nel senso di essergli amici, tutto qua, giusto per farlo sentire meglio”.
La ragazza vide Liam annuire, e sorrise a sua volta. 
Sentirono suonare il campanello, Mike corse alla porta e quando tornò in soggiorno alle sue spalle vi era un ragazzo. 
Quando si mostrò ai due ragazzi, Liam si avvicinò normalmente e gli porse la mano, che il ragazzo afferrò come un cinque. 
“Io sono Liam Payne, e questa è mia sorella Tiffany”.
Si avvicinò e gli sorrise furba. Quegli occhi non li avrebbe di certo dimenticati in così poco tempo, quel sorriso furbo, simile al suo, era inconfondibile. 
“Tiffany Payne” disse soltanto, avvicinandosi con un sorriso malizioso. 
Il ragazzo sembrò ricambiare, “Zayn Malik”.









Angolo autrice: 
Come ogni volta, vi chiedo di darmi delle critiche vere e sincere, anche con dei consigli o facendomi notare degli errori e imperfezioni - che sono sicura ci sono! 
Vorrei ringraziare in particolar modo due persone:
@cheek_s e @laylana, le quali mi hanno dato entrambe delle ottime indicazioni e critiche, che essendo costruttive non possono far altro che aiutarmi a migliorare di volta in volta!

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