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Autore: zainsmoon    02/11/2013    1 recensioni
"Non chiamarmi bambola." Ringhiai.
“Aggressiva la ragazza.” Disse sollevandomi il mento con due dita.
Assottigliai gli occhi, per poi allontanarmi da lui infastidita. Girai i tacchi e mi avviai verso Abbie, che mi guardava confusa. Prima di entrare nell’aula di filosofia però, sentii chiaramente Liam urlare.
“Bel culo Hemmings!”
Prima o poi gli avrei spaccato la faccia, poco ma sicuro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Entrammo di filato io e la migliore amica, riuscimmo a sederci in tempo, proprio quando la campana suonava l’inizio della prima ora. Sbuffammo contemporaneamente, erano appena le otto e già ero completamente esausta. Mi sistemai meglio sulla sedia e presi l’astuccio e il quaderno degli appunti. Prima ora, fisica. Una noia assurda. Mi misi una mano sotto al mento e con l’altra mi avvicinai la penna alla bocca, mordicchiando il cappuccio ogni tanto. Ero persa nei miei pensieri, quel giorno sarei dovuta andare da Liam. Alzai gli occhi al cielo a quel pensiero, mi veniva il nervoso solo ad immaginarmi io che dovevo aiutare quella testa bacata senza neanche trarne alcun vantaggio. Sussultai leggermente quando qualcosa di leggero mi colpì la testa. Abbassai lo sguardo e vidi una pallina di carta. La raccolsi e la aprii. Un biglietto, da Liam. Ma com’è che tutto ad un tratto si interessava a me a tal punto da mandarmi un bigliettino? Lo misi sul banco e feci finta di scrivere qualche appunto mentre leggevo il contenuto.

“Stai benissimo con quella maglietta, amore.”

Guardai in basso. Sbarrai gli occhi e arrossii violentemente quando vidi cosa diavolo mi ero messa. Per la fretta avevo preso la prima cosa che avevo trovato nell’armadio, che idiota. Avevo una maglietta bianca semi trasparente e sotto di essa un reggiseno blu notte, che si intravedeva chiaramente. Diedi una gomitata ad Abbie, che si risvegliò dal suo mondo fatato.

“Razza di deficiente, perché non mi hai detto niente?” Le sussurrai incazzata indicando con un dito ciò che mi ero messa.

“Che dovevo dirti scusa? Stai bene.” Alzò le spalle e fece il labbruccio, incurante.

Serrai la mascella per trattenermi dall’impulso di scaraventare tutto per aria e mi girai verso Liam, che mi guardava con un ghigno stampato in faccia. Mi girai di scatto, rossa in viso, quando subito dopo mi fece l’occhiolino. Merda merda merda.

***

“Allora a domani Liz, poi mi racconti tutto okay?” Mi chiese Abbie, dandomi un bacio sulla guancia.

Annuii e le sorrisi, salutandola poi con la mano per avviarmi al bar della scuola.
Pranzai con una mia compagna di corso di giurisprudenza, Sophie, era davvero simpatica. Decidemmo poi di studiare un po’ in biblioteca, data la verifica che sarebbe avvenuta a breve. Me la cavavo in quasi tutte le materie, solo in fisica ero una schiappa. Per il resto però andavo abbastanza bene, e ogni tanto i professori mi lodavano per i buoni voti che ricevevo ad ogni prova, sia scritta che orale. Alle medie ero sempre stata apostrofata come ‘la secchiona della classe’ ma mi andava bene così, insomma, lo studio mi serviva per il mio futuro, non ci tenevo a fare la bidella per il resto della mia vita. Guardai l’orologio e spalancai gli occhi, le quattro meno dieci.

“Scusa Sophie devo proprio andare, ho un impegno, ci vediamo domani.” Mi congedai, salutandola.
Mi sorrise e si alzò anche lei, prendendo i libri e mettendoli nella borsa.
 
 Corsi fuori dalla scuola, percorrendo a passo svelto il vialone che mi avrebbe portato verso Jamseen Street. Percorsi velocemente la stradina secondaria e mi guardai intorno: era un quartiere piuttosto benestante, le case erano in stile americano, con delle colonne portanti in cemento all’entrata. Percorsi il vialetto e aprii con un fianco la staccionata bianca che mi divideva dalla villa. Suonai il campanello e attesi. Dopo una manciata di secondi sentii dei passi avvicinarsi all'ingresso, e lo vidi spalancare la porta. Aveva una camicia a scacchi blu e bianca, un paio di jeans strappati e degli stivaletti marrone scuro. Era bellissimo.

“Dimmi se hai finito con la radiografia, però fai con calma, tranquilla.” Mi prese in giro con un ghigno.
Alzai immediatamente lo sguardo sul suo viso, sentendomi le guance improvvisamente più calde.

“Possiamo studiare in camera mia.” Mi sussurrò.
Indietreggai scettica. Non ero veramente sicura che lo studio fosse il suo vero intento in quella stanza.

“Tranquilla, non voglio stuprarti.” Confessò ridendo.
Se possibile diventai ancora più rossa, non ero da neanche un minuto in quella casa e già mi ero imbarazzata a livelli estremi.

“Saliamo?” Mi chiese poi, sorridendomi. Annuii leggermente e lo seguii su per le scale di legno.

***
 
“Liam, ma perché non capisci?” Strillai alzando le mani in alto. Ero ufficialmente esaurita.
Quel ragazzo secondo me lo faceva apposta, non poteva essere così ottuso.

“Scusami professoressa, ma storia dell’arte non è il mio forte!” Urlò lui di rimando, infastidito.

“Lo avevo notato.” Constatai alzandomi e prendendo a girare per la sua stanza, cercando di calmarmi.
Sentii due mani prendermi per le spalle. Mi girai, ritrovandomi il suo viso a pochi centimetri dal mio.

“Direi che per questa volta possiamo terminare qui, grazie dell’aiuto, sei stata davvero gentile a venire qui.” Liam che mi ringraziava per qualcosa? Segnatevelo sul calendario gente, è un momento storico questo.

“Okay.” Balbettai iniziando ad agitarmi, tutta quella vicinanza con lui mi rendeva inquieta.

Forse lo capì, perché lo vidi avvicinarsi maggiormente al mio corpo. Di riflesso indietreggiai, non so perché ma ero leggermente spaventata dal suo sguardo. Mi metteva in soggezione. Arrivai fino alla sua scrivania, e lui si affrettò a chiudermi il passaggio mettendo  entrambe le mani ai lati del mio corpo.

“Strada chiusa.” Sussurrò al mio orecchio.
 
Sussultai quando posò dolcemente le sue labbra sulla mia guancia. Mi dimenai cercando di togliermelo di dosso ma nulla. Anzi, se possibile, si avvicinò ancora di più, mettendosi del tutto su di me. Eravamo corpo contro corpo. Petto contro petto. Tutta quella situazione era imbarazzante.  Inutile dire che ero rossa come non si sa cosa, e improvvisamente iniziavo a sentire un gran caldo in quella stanza. Spostò le sue labbra più in basso, verso la mascella. Il mio respiro stava diventando man mano più pesante, non riuscivo proprio a scollarmelo di dosso. Tentai di aumentare la distanza tra di noi mettendogli entrambe le mani sul petto, cercando di spingerlo via. Stranamente si distaccò e mi guardò. Avevi degli occhi mozzafiato. Caldi, dolci, che esprimevano affettuosità e passione. E poi tutto accadde in un secondo: diminuì le distanze fra di noi con una velocità impressionante, e mi baciò. M’immobilizzai, esterrefatta. Non riuscivo a muovermi, sentivo solo le sue labbra sulle mie. Erano morbide. I miei occhi erano sbarrati dall’incredulità, mentre i suoi erano semichiusi, si voleva godere il momento. Mi sembrava tutto un’assurdità. Io, che venivo baciata da Liam Payne, il capitano della squadra di basket, seguito e adorato da tutti. Tranne che da me. Non so con quale forza ma riuscii a togliermi da lui, scansandolo con una spallata tutt’altro che delicata e guardandolo infuriata.

“Devo andare, ciao.” Riuscii solamente a dire, mentre il mio sguardo bruciante di rabbia incendiava i suoi occhi, altrettanto brucianti, ma per tutt’altra cosa.

Afferrai il mio zaino e corsi al piano di sotto, salutando di filato la donna delle pulizie che era arrivata a casa qualche decina di minuti fa, e mi catapultai fuori da quella casa. Finalmente, aria fresca. Respirai a pieni polmoni e decisi di darmi una calmata ascoltando qualche canzone. Estrassi cellulare e cuffiette dallo zaino e  mi sparai a volume massimo They don’t care about us di Michael Jackson.
Arrivata a casa, aprii lentamente la porta e me la richiusi alle spalle, scendendo poi con la schiena su di essa, fino a sedermi sul pavimento. Mi misi le mani sulla faccia, coprendomela del tutto, e alzai le ginocchia verso il mio viso, poggiandomici sopra con i gomiti.
Ma che diavolo stava succedendo? Perché aveva fatto così? Perché mi aveva baciata? 


Ciao ancora awawww diufh.
okay basta lol
Ed ecco il terzo capitolo. Personalmente sono felicissima per Liz, Liam l'ha baciataaaa uhuhh idfhch HAHAH no okay la smetto. ewe
Come al solito, se vi piace o volete dirmi dei pareri, recensite.
Grazie per la lettura, baci, Valentina. x
  
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