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Autore: Dark_shadows 04    03/11/2013    0 recensioni
Se quando Sherlock Holmes fu informato della morte di Irene,ella era ancora viva ? Dove si trova adesso? Come mai si trova lì?Riuscirà a fuggire? Perchè lui non è lì a salvarla? Vi dirò solo che non si sfugge alla morte due volte,o forse si.... Se non vi siete annoiati/e a leggere l'introduzione e/o vi siete incuriositi ,vi consiglio vivamente di leggere questa storia.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Watson stava battendo le ultime lettere, quando sentì una voce che man mano si avvicinava sempre più. “ John, John. “ Sentì la voce più forte e, alzando gli occhi si accorse che era Mary. “Mmm .” Pronunciò Watson assorto dalla sua narrazione.”Dovresti fare le valige, sono le due e mezzo .La carrozza sarà qui alle quattro.” E così dicendo posò un pacchetto sulla scrivania di suo marito. “Mmmm” Pronunciò ancora Watson, quasi formando una sorta di nenia.”Sarà una bellissima settimana a Brightown.”Disse Mary avvicinandosi a Watson.”Mmm.Si ,ci divertiremo. Non vedo l’ora.”Rispose con lo sguardo fisso sul foglio su cui stava scrivendo. “Sai, anch’io a modo mio sento la sua mancanza.”E scrivendo l’ultima parola Watson decise di prendere realmente parte nella conversazione”Lui avrebbe voluto che andassimo.” “Lui sarebbe venuto con noi.”Così, dicendo miss. Watson si diresse nella sua camera a preparare le valige.”Quando verrà la signora Hudson per Glagston?”disse Mary.“ Fra poco.”Risposeil medico ,aprendo il pacchetto.”Alle tre.”Aggiunse ricordandosi di quel piccolo particolare.L’oggetto rinchiuso in quel pacchetto era la scorta di ossigeno di Mycroft .Allora, nella mente di John balenò l’ipotesi che Holmes non fosse morto. Insomma , i corpi non sono stati ritrovati .Però se Holmes era vivo , doveva esserlo anche Moriarty,ma come si può sfuggire alla morte in quelle turbinose cascate. Era impossibile.”Mary ,chi ha consegnato questo pacchetto?” “Il postino.”Rispose la donna. Al che il dottor John Watson si alzò dalla sedia per raggiungere la sua adorabile consorte. “Quello solito o aveva un aspetto particolare?” “Era il solito postino,ma perché mi poni queste domande?” “No, non è niente .è una pura e semplice curiosità.”Ma quel barlume di speranza era svanito così com’era venuto .Mycroft poteva aver deciso di darglielo , dato che svolgeva la professione di medico e una scorta di ossigeno fa sempre comodo . Inoltre,tra pochi giorni era il suo compleanno .Watson, decise di ritornare nel suo studio per numerare le pagine del suo racconto .Una volta tornato nella stanze vide un punto interrogativo alla fine di -the end- . Non ci diede tanta importanza poiché poteva capitare di fare uno sbaglio; il rischio era aumentato dato che era molto assorto in quei dolorosi ricordi. Poi ,una volta finito di preparare le valige,decise di telegrafare al fratello di Sherlock ,per ringraziarlo del regalo. Alla fine della giornata i coniugi Watson erano a bordo di un treno per Brightown. Felici …….




P.S. È finita qui?



Tre anni dopo…………….. “Tesoro svegliati ,che lo studio medico non apre da sé” disse una voce armoniosa ,proveniente dal piano inferiore dell’appartamento ,abitato dai coniugi Watson. Era una delle prime giornate primaverili. Il sole era alto nel cielo e una soffice brezza d’ aria soffiava sulle vie di Londra.Per le strade si sentivano le risate dei bambini che giocavano insieme .Gli alberi lentamente iniziavano a colmarsi di ogni genere di frutti e fiori. La natura si era risvegliata dal lungo letargo ,procurato dalla gelida morsa dell’inverno. Erano passati ,più o meno ,tre anni dalla morte del celebre investigatore Sherlock Holmes. Watson non si era ancora ristabilito da quell’enorme perdita, perché non solo aveva perso il suo migliore amico ,ma l’aveva visto morire davanti a sè ,senza che lui potesse fare qualcosa per salvarlo. Erano le sette passate ,quando si alzò ed iniziò a prepararsi. Una volta sceso diede un bacio a Mary e si avviò al suo studio medico. Ad aspettarlo c’erano una dozzina di pazienti con ogni sorta di problema, ad un semplice raffreddore ad un morbillo. Una volta giunto l’orario di pranzo, il medico decise di avviarsi presso l’appartamento di Beker Street, per gustare un ottimo pranzo con la signora Hudson in memoria dei tempi passati. L’ora del pasto passò velocemente ,tra una risata e l’altra, e subito il dottore fu costretto a ritornare nel suo studio. Al suo arrivo lo attese un uomo il cui braccio sanguinava. Era una persona sulla trentina. Indossava un frac blu con dei classici pantaloni beige. E ,nel complesso, sembrava una persona rispettabile e altolocata. La sua ferita era molto superficiale e bastarono pochi punti per rimetterlo in sesto. Quando, finalmente, arrivò l’orario della chiusura, Watson era ben lieto di camminare e di tornare a casa, godendosi una giornata così tranquilla e rilassante.”Ciao amore, come è andato il lavoro?Impegnativo come sempre?” disse Mary con il suo fare così armonico e dolce : le doti che lo fecero innamorare della ragazza la prima volta che si incontrarono.“Si, ma finalmente sono tornato,la giornata sembrava non finire mai,senza te.”pronunciò Watson,guardandola con tenerezza.“Ah,amore come sei dolce.”rispose lei ricambiando lo sguardo.”Vai a darti una rinfrescata che la cena è pronta.” E detto ciò Mary andò in cucina , fermandosi di colpo , innescando una forte curiosità in suo marito. Allora, si voltò e, come se volesse ricordare qualcosa , fece segno di aspettare. ”Ah, stavo dimenticando che il fratello di Sherlock,Mycroft, ti ha chiesto gentilmente se potevi venire ,domani, a casa sua, per pranzare insieme. Mi ha detto che è urgente e che riguarda il tuo futuro come medico.” “Si ,per me non c’è niente in contrario ,però chissà cosa vorrà dirmi di così importante” “Lo vorrei sapere anch’io.”Così terminò la conversazione su questo argomento. Solo un’unica domanda dimorava nella mente del povero dottore . Questa domanda gli restò impressa nella mente per tutta al notte. Tutto il suo animo premeva di curiosità. Il giorno seguente subito si ritrovò a casa di Mycroft. Era una residenza molto ampia ,con una pianta a U. Nelle fiancate vi risiedevano gli alloggi. In una dormivano i domestici e nell’altra gli ospiti e lo stesso Mycroft.Nella zona frontale vi era la porta d’ingresso ,dove Watson entrò. La stanza da pranzo,dove i domestici lo condussero ,era a forma rettangolare. A partire dall’entrata ,alla sua destra vi era una libreria ,al centro della stanza c’era un’enorme tavola rotonda (troppo grande per due persone),che affacciava ad un’ampia finestra .Alla sinistra, c’era un’enorme ripiano con molti trofei ,vinti dall’anfitrione di Watson.”Buon dì ,sono lieto che lei abbia accettato il mio invito.” Queste furono le prime parole di quel robusto uomo, che tanto gli ricordava il suo amico e delle splendide avventure passate assieme. Tutte le volte che rischiavano la vita ,solo per assicurare un furfante alla giustizia e per provare la sensazione del pericolo,secondo il quale erano sostenuti da un filo sottile che, impediva loro di cadere dentro ad un baratro oscuro di cui non si vedeva la fine e, che il filo che reggeva Sherlock ,si era rotto e, per il suo giovane amico ,era giunta la fine. C’era solo un lato positivo in questa faccenda ,ed è che finalmente poteva stare con Irene tutto il tempo che voleva. Ma ritorniamo a questo incontro.”Chi ,non avrebbe accettato, se avesse saputo che l’argomento su cui parlare era il proprio futuro.”Questa ,fu la risposta che il dottore diede.“Si,infatti, all’una dovrebbe arrivare il dirigente di un ospedale molto prestigioso,che ha un posto vacante all’interno di esso. Ci sono un sacco di pretendenti, perciò ho lasciato detto che era urgente. Non volevo che, il bravo e caro dottore non avesse almeno una possibilità. “disse Mycroft con aria indifferente. “Qual è l’ospedale in questione?” “Tutto a suo tempo ,mio caro Watson,ne riparleremo subito dopo pranzo” Il momento del pranzo fu molto stressante per il giovane dottore,non riusciva a contenere l’emozione,insomma ,chi avrebbe pensato che un veterano della guerra Afgana, potrebbe entrare in un ospedale che,secondo quello che aveva detto Mycroft ,era molto prestigioso. All’una e dieci,finalmente, quell’uomo bussò alla porta. Era un uomo basso ,di carnagione chiara,con degli occhi penetranti, di un insolito colore grigio. Avrà avuto minimo settant’uno anni. Infatti ,portava sempre con sé un bastone che ,solo un uomo anziano è avvezzo a portarsi dietro .Comunque lo si poteva notare dalla quantità abnorme di rughe .” Buon giorno,lei deve essere Watson,ho sentito delle ottime referenze su di lei. “Il suo complimento lo fece arrossire.”Mycroft le avrà accennato qualcosa per quanto riguarda il motivo della mia richiesta nel vederla . Io sono William”. ”Beh,immagino che vogliate restare soli, io sono pieno di impegni.” E con un inchino, Mycroft, prese congedo da loro . All’improvviso si sentì un enorme quantità di grida in strada, al che Watson si affacciò per vedere che cosa stesse accadendo. Si trattava di una lite. Quando sembrava essersi calmata e finita per il meglio, grazie a un giovanotto ,Watson si girò dove vi era William ma, il medico svenne nel vedere che, nello stesso punto dove aveva lasciato il suo benefattore, vi era l’immagine di Holmes. Al risveglio Watson ,non credeva di vedere realmente Sherlock Holmes, in carne ed ossa, e pensava di essere in preda ad un’allucinazione, ma si dovette ricredere quando Holmes, in persona , iniziò a parlare con il suo solito tono indifferente.”Forse ,non avrei dovuto essere così diretto,si sente bene?” Il medico si appoggiò al muro per poter stare in piedi e reggere lo sguardo gelido di Holmes, anche se si reggeva a stento. Anche un ottuso poteva capire che il dottore era furente con il suo collega. Infatti, i suoi occhi erano colmi di tale sentimento.”Holmes la prossima volta che rifà una cosa del genere giuro che sarò io ad ucciderla! Ma si può sapere perché non mi ha degnato di UNA lettera per tutto questo tempo.” Il detective si diresse verso la finestra a passo lento e cauto. Con i suoi occhi scrutatori, si mise a cercare insistentemente un qualcosa per la strada, che per il medico era incomprensibile. A quest’ultimo tale atteggiamento innervosì molto. Lo poteva degnare almeno di una risposta? Era o no il suo migliore amico? Così Watson decise di schiarirsi la voce per richiamare l’attenzione dell’investigatore.”Sa una cosa? Pensavo che nell’arco di questi tre anni avrebbe capito, ma mi sbagliavo.” Holmes sospirò come se parlando sprecasse solo fiato . Il medico lo percepì ,ma volle comunque far continuare il suo discorso .”Non mi sono fatto vivo per la semplice ragione che non volevo metterla in pericolo. In questi ultimi tre anni ,in base al lavoro di intuizione e deduzione, mi accorsi che in realtà la minaccia in questione era Sebastian Moran e che Moriarty era solo una pedina nelle sue mani. Nel tempo si rivelò un avversario molto temibile , senza tener conto delle sue abilità omicide e sadiche. Ed è con questo individuo che sto combattendo ora. Ma ,quando notai che lui si stava avvicinando sempre di più a lei pensai bene di rivelarmi. Per questo motivo l’ho voluta incontrare oggi.”Durante il suo discorso rimase a osservare costantemente fuori dalla finestra, in cerca di qualcosa. Watson non sopportava di averlo di spalle così gli prese il braccio, per voltarlo verso di se. Quando parlava con qualcuno di un problema gli piace parlargli in faccia. “ Lo so a che cosa si riferisce e, ho capito che la fonte del problema è Mary. Lo so che in parte ho sbagliato anch’io, ma lei deve capire che sono sposato!”Era molto arrabbiato e la scintilla di collera che albergava nei suoi occhi non accennava ad andarsene. “Oh Santo Iddio. Io non le chiedo di abbandonare Mary e so perfettamente che è sposato. Ma non può dimenticare la nostra amicizia solo per una donna. Quando stava con le altre signore,non era mai arrivato a pensare che una volta sposato doveva abbandonare tutta la sua vita precedente.” Holmes era preda della delusione e dallo sconforto più totale.” E non parlo solo di me ,ma anche di tutte le persone che le stanno intorno.” Queste parole però, uscirono con una voce molto seria, ma tuttavia tranquilla .Una volta che il detective finì di parlare si rigirò verso la finestra, creando un lungo periodo di silenzio. Il dottor Watson si sedette su una sedia intorno alla tavola. Odiava quando Holmes aveva ragione e in questa situazione ne aveva più che mai.” Vecchia volpe, sono molto felice che lei sia vivo.” ”Anch’io mamma chioccia.” affermò il detective con aria divertita. Un sorriso si dipinse nel volto del medico. Lo aveva perdonato. “Be, se non le dispiace, vorrei tanto aiutarla a fermare il signor Moran.” “ E’ sempre un piacere lavorare con lei Watson”.

Nota d’autrice:
In questo periodo del mio racconto vorrei sottolineare l’amicizia di Holmes e Watson. Il motivo degli atteggiamenti di Holmes nel film li ho interpretati in questa maniera. Come ha detto Flora nel primo film:sono fratelli non di sangue ,ma di spirito. Mi scuso se mi sono fatta viva solo ora, ma ho avuto dei problemini, per cui non mi è stato facile scrivere. Molto probabilmente mi odierete perché non salto subito al dunque. Ma che ci posso fare? Adoro la suspence (e Holmes). Comunque sia spero molto che vi sia piaciuta. Vi chiedo solo di avere pazienza , man mano il puzzle si formerà e voi avrete una visione chiara dell’ovvio xD. Alla prossima Dark_shadows 04
  
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