Harry
Potter e l'astrologia maschile
I maschi del Cancro:
una malattia o una cura?
"Luna
Lovegood?"
"Sì,
sono io!"
"Ciao,
sono il compagno che ti hanno affidato per questa missione.
Mi chiamo Rolf Scamandro! Piacere!"
Andare
nella giungla col nipote di Newt Scamandro, autore del mio ex
libro di testo delle Creature Magiche "Animali fantastici dove
trovarli": direi che non è mi è andata per niente
male!
Se
non avesse tutti quei Nargilli tra i capelli sarebbe perfetto!
"Sei
il nipote di Newt Scamandro, vero? Comunque attento… hai un
Nargillo bello grosso impigliato tra i capelli!"
"Sei
la prima persona che ha associato subito il mio nome con
quello di mio nonno! Intuito sorprendente… ah sì,
un Nargillo!"
Dopo
avermi dato la mano si scuote i capelli.
"E'
andato via?” chiede preoccupato.
"Direi
di sì. Strano, di solito mi guardano come se avessi qualche
problema.”
“Non
sono esperto di Nargilli, per quanto conosca a memoria tutte le
creature magiche, ma se tu puoi vederli non posso mettere in dubbio che
esistano.”
Mi
sento stranamente arrossire, non è mai successo prima
d’ora.
“Oh,
sei molto carino.” Rispondo mite e lui mi sorride.
“Allora…
quando si parte?”
Ho
parlato tanto con Rolf. Abbiamo affrontato vari argomenti durante il
viaggio, tra cui l’Astrologia… mia madre
l’adorava.
Mi ha detto di essere del Cancro. Questo
spiega la sua gentilezza, il cercare di non far mai sentire a disagio
gli
altri.
E’
un buon amico, ma credo di provare qualcosa per lui.
Papà
ha sempre detto che solo un uomo speciale avrebbe potuto
apprezzarmi, perché io sono speciale.
“Rolf!”
lo chiamo mentre attraversiamo una parte particolarmente
paludosa della giungla.
Mi ha
chiesto di chiamarlo per nome, perché
“Scamandro” gli fa venire in
mente una via di mezzo tra un cetaceo piuttosto sgradevole e una
sanguisuga.
“Sì,
Luna?”
Anche
io gli ho chiesto lo stesso favore.
Quando
è venuto a conoscenza delle prese in giro subite a Hogwarts
e del
soprannome “Lunatica”, ha risposto tranquillo: -
Tutti siamo influenzati dalla
Luna, prendilo come un complimento: vuol dire che tutti girano intorno
a te e a
quello che fai, ma sono troppo inetti per raggiungerti davvero-.
“E’
successa una cosa.”
Rolf
si ferma e il rumore degli stivali nell’acqua svanisce,
l’unico
suono esistente ora è prodotto dalla natura.
Un
bel ricciocorno schiattoso avrebbe potuto alleviare
l’atmosfera.
“Che
è successo, ti sei fatta male?” mi chiede
preoccupato.
“No,
credo di avere una cotta per te.” ammetto con una
semplicità tale
da disarmarlo.
Rolf
mi guarda un attimo, poi scoppia a ridere.
Spero
sia una reazione positiva.
Se
l’avessi detto a qualcun altro probabilmente mi avrebbe
guardato con
gli occhi fuori dalle orbite e interiormente avrebbe desiderato
evanescere o
avere un giratempo per tornare indietro ed evitare che tutto
ciò accadesse.
“Luna,
cioè sei unica, davvero!” e riprende a ridere.
I maschi del Cancro sono piuttosto solari e
difficilmente si fanno abbattere. Hanno una sensibilità
molto sottile, ma sono
anche giocosi.
“Non
volevo metterti a disagio, solo che dovevo dirlo.”
“Non
mi hai messo a disagio, anzi. Beh anche tu mi piaci!” dice
facendomi una carezza sulla guancia, che si incendia prontamente.
Ho
imparato ad arrossire da quando l’ho conosciuto.
“Che
cosa strana.” mi limito a rispondere sinceramente sorpresa e
lui mi
guarda scuotendo la testa.
“Credo
che tu non ti sia mai guardata davvero allo specchio. Anche
ricoperta di fango, senza un filo di trucco, riesci ad essere bella. E
soprattutto hai qualcosa di etereo nei tuoi movimenti.”
Rolf
deve essere la persona speciale di cui parlava papà.
“Sei
il primo che mi dice queste cose.”
Rolf
sospira.
“Fidati
di me. Sai, anche mia madre ha le tue stesse movenze. La tua
sincerità però è
ineguagliabile.”
Ah, sì, i maschi del Cancro hanno un
attaccamento piuttosto forte nei confronti della madre, ma non riesco a
vederlo
come un difetto.
Non replico perché so che sono anche
molto testardi.
“Certo
che mi fido.” rispondo tranquilla.