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Autore: iniustaverba    04/11/2013    2 recensioni
«125 giorni»
«125 che cosa?» chiede Lola riducendo gli occhi a due fessure, impercettibili fessure. Poi capisce e agita le braccia.
«Oh, davvero?Hai deciso di rimanere rintanato qui dentro fino a Natale?»
Quella battuta sarcastica gli strappa un flebile risolino divertito. «Potrebbe essere un’idea, no?»
«L’unica idea che ho in mente io ora, è quella di tirarti un pugno e procurarti talmente tanto dolore da farti dimenticare Bree, il mese in cui siamo, e anche il tuo nome, per la miseria»
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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layn

Sempre e solo nei sogni stringo le braccia intorno a te

 

 



2.

 

 

Lola vorrebbe trovarsi in qualsiasi altro posto in quel momento, tranne che in quello, è un posto carino, certo, ma la compagnia è veramente pessima, o almeno quella che avrà in pochi minuti.
É un hotel gestito da italiani, molto alla mano, il posto è pulito e la gente carina che fa sorrisi a destra a manca, come se fosse una bellissima giornata – non è per niente una bella giornata, idioti – come sempre lo spirito scontroso di Lola non può fare la sua parte, ma sorride comunque all'ometto con i baffi che ridacchia dall'altra parte del bancone.
Se pensa alla fatica fatta per riuscire a farsi dire il nome di quello stramaledetto posto si strapperebbe i capelli, la famiglia di Bree non è mai stata tanto gentile, tanto meno la stessa Bree lo era statam visto le condizioni in cui Zayn si trovava.
Non era stato facile farsi dire da Evan il motel in cui la sorella risiedeva in quei pochi giorni che la separavano dalla partenza per Parigi, dal tragitto da casa sua al Luxury Hotel, aveva fatto i conti con un tassista e la sua voglia di parlare a gente sconosciuta e con un venditore ambulante, piuttosto insistente, di CD scaricati illegalmente da internet, e la giornata continuava a peggiorare.
Da quando ha messo piede nella Hall non fa altro che scrutare i visi delle persone che le passano davanti, con la paura di lasciarsela scappare, non serra le palpebre, perché magari lei la vede e fa di tutto per scappare dalla sue grinfie e sopratutto dalla predica che Lola ha da farle.
Vede visi stanchi, annoiati, sorridenti, non riesce a smettere di pensare alla vita monotona che queste povere persone sono cotrette a vivere, famiglia, casa, bollette, la spesa e il pranzo della domenica, le chiacchere delle colleghe di lavoro sul marito che non le soddisfa o delle loro unghie sciupate.
Queste persone non sono la razza umana, ma razzi umani, sempre di fretta, con la paura di essere in ritardo per non riuscire a prendere il treno.
Passano davanti a lei un'altra decina di persone e poi la vede, con un passo leggero, cammina con grazia e il vestito a fiori svolazzava, scoprendo di poco le sue gambe, più magre del solito, i capelli non hanno più lo stesso colore, adesso sono castani e ha un nuovo taglio che le incornicia alla perfezione il visto un po' paffutello, ma sicuramente più smagrito dell'ultima volta che l'aveva vista.
Lola ricordava Bree molto più colorita in viso, ora un rosa pallido colora il suo viso, e Lola deve ammettere che le sta da dio.
In un gesto del tutto naturale, Bree alza gli occhi godendosi per pochi secondi il tepore della sala d'aspetto, respirando un po' l'odore dolce, dato dai fiori che ornano la stanza, della sala d'aspetto dell'albergo, e i suoi occhi finalmente incontrano quelli adirati di Lola. Improvvisamente la saliva le si blocca in gola, la bocca si asciuga e si schiude, lasciando uscire un gemito soffocato dalla sorpresa di vederla lì, con le gambe accavallate e il fumo che le esce persino dalle orecchie, da quanto è incazzata. Quindi Bree avanza il passo, ma Lola si alza di scatto.
«Dove credi di andare, signorina?» le afferra un polso, costringendola a voltarsi, Bree impreca dentro di sé. «Lola, che piacere vederti!»
«Finiscila sai, so benissimo che per te non è un piacere vedermi qui e, credimi, nemmeno per me è un piacere»
Bree sospira amareggiata, fissando dal vetro vedendo due uomini seduti al bar dell'albergo «Se devi dirmi qualcosa, per piacere non qui»
Lola si volta – tu guarda questi imbecilli – non sopporta i ficcanaso.


Lola lascia cadere nel suo caffè la prima bustina di zucchero di canna nel suo thé caldo, Bree non poteva far altro che osservare i piccoli granelli di zucchero cascare nell'infuso, nemmeno ne dipendesse la vita, da quella bustin di zucchero.
Il caffè dell'hotel non è altro che una terrazza sul mare, con camerieri vestiti di bianco e con un cappello ridicolo in testa, c'è il sole e c'è anche una marea di gente in quel bar, Bree non sa cosa dire, non sa mai cosa dire, sopratutto quando si tratta di Zayn e Lola, perché Lola è una testa calda e non c'è proprio da negarlo.
Lola sospira e si asciuga le labbra con il fazzoletto di color rosa pesca – che colore del cazzo – pensa fra sé e sé, poi guarda Bree, intenta a fissarla.
E Bree le è grata, perché non riesce nemmeno ad aprire la bocca.
«Come procede il lavoro?» chiese legandosi i lunghi capelli «Beh, benone, sono riuscita ad evitare il licenziamento, non hanno più soldi»
«Mi piace il tuo nuovo taglio di capelli» sibila Lola, abbozzando un sorriso timido, Bree si sfiora la nuca con le dita minuscole «Ti ringrazio, ma non credo tu sia venuta qui per parlare dei miei capelli»
Lola sospira e lei non sospira mai, guarda un uomo grasso che passa, una ragazza che parla accigliata al telefono e un cameriere che la guarda da lontano, Bree sa perfettamente il motivo per cui la ragazza è arrivata con il fumo che le usciva dalle orecchie, solo che è troppo impaurita, ansiosa, per ammetterlo.
«Zayn ormai è diventato un vegetale, nel vero senso della parola Bree, Cristo, sta contando i giorni da quando te ne sei andata!»
Bree alza un sopraciglio, bevendo un sorso di caffè caldo, il sapore amaro riesce un po' a calmarla, o almeno a calmare il fiume di pensieri che scorre nella sua mente, come se fosse in piena, ricorda ancora quando ha poggiato l'ultima volta le sue labbra, su quelle di Zayn e da allora sembra che quella sensazione umidiccia non se ne sia mai andata, che l'amaro in bocca resterà per sempre, ma è stata la cosa giusta e lei lo sa.
Ne va della sua malattia, della sua libertà.
«In che senso?»
«Nel senso che stamattina sono entrata in quel porcile di camera, sono passata davanti al calendario e ci sono segnate sopra ben 125 stramaledettissime X!» Bree non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere da Zayn, non è solito a dimostrare il suo dolore, non è solito a lasciare la stanza come un bordello e non ha mai visto Lola così incazzata.
«Tu pensi che, ripresentandomi un giorno, per poi vedermi scomparire di nuovo, gli farà bene?» gonfia il petto, cercando di non alzare il tono di voce, così che tutto il bar evitasse di sentire in che razza di situazione di era cacciato il famoso Zayn Malik.
«Certo che no! Non sono così stupida, Dio, dico solo che magari, se la ragazza che lo ama gli dicesse di darsi una svegliata, saremmo già un passo avanti» la mani di Lola cominciano a tremare per la tensione nervosa, la rabbia che le scorre ovunque.
Ma si trattiene, perché lo sa che sennò succederebbe un casino che la metà basterebbe.
«Dai Bree, sii ragionevole, l'hai scaricato con un pezzo di carta strappato da una bolletta già pagata, non è molto carino!»
Bree ammette a sé stessa che l'idea di prendere un pezzetto della bolletta più alta che aveva pagato, era decisamente la cosa più deficiente che avesse potuto aver fatto.
«Sai che giorno è fra una settimana?»
Sospira «il suo compleanno» le sue labbra si sciolgono in un tenero sorriso, mentre guarda le briciole sul tavolo, ed è quando Lola capisce che è nel mezzo a chissà quali ricordi felici.
«Vuoi tornare a Bradford, per vederlo?» la interrompe Lola, guardandola fissa, come se potesse cambiarle la mente, come se potesse fare felice Zayn in qualche modo.
«No Lola – Bree si alza, si mette la borsa sulla spalla, sorride triste – non torno»
E se ne va, non una parola di più.

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Eccomi con il capitolo forse più difficile di questa minilong, è stato un parto, poi ho avuto varie situazioni, sia piacevoli che spiacevoli e non sono più riuscita ad aggiornare, e mi scuso tanto per il ritardo!
Spero vi sia piaciuto e ringrazio le lettrici che leggono questa minilong, che tengo finire hahha
A presto,
Cleo

 

zayn


   
 
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