You were just an illusion…or Not?

- Perché purtroppo, ad un certo punto…tutti i sogni sono destinati a finire -

La campanella iniziò a suonare; quel trillo, ormai debole, che da anni segnava la fine delle lezioni si diffuse in ogni angolo dell’edificio.
Tutti si misero a preparare gli zaini, felici di poter tornare a casa dopo quella lunga giornata.
Per Akane la campanella segnava il momento fatidico. Respirò profondamente.
Per farsi perdonare per il momento di isterismo, Masaki le aveva chiesto di uscire insieme a prendere un gelato. Inaspettatamente offerto da lui: Kariya Masaki era la persona più tirchia che Akane avesse mai conosciuto.
Inutile dire che la ragazza fu al settimo cielo, quando il turchese le fece la proposta, che puntualmente accettò.
Uscì dalla classe, e si diresse a passo veloce verso il luogo previsto come punto d’incontro prima di andare alla gelateria: il campo da calcio.
Si sedette, e aspettò.

Due ore dopo…

Midori correva a perdifiato per le strade di Inazuma-cho, stringendosi nella sciarpa e lottando per evitare che il vento le portasse via l’ombrello.
Una tempesta improvvisa si era abbattuta sulla città, causando alcuni incidenti e blocchi del traffico.
Pioveva a catinelle, ed era sceso un gelo che penetrava nelle ossa.
Come se non bastasse, la rosa aveva dimenticato i libri per i compiti del giorno dopo in classe.
Mentre affondava gli stivali nelle pozzanghere fangose del parco giochi, si maledisse mentalmente: proprio quel giorno, in cui diluviava, doveva dimenticarseli?
Arrivò al cancello principale, e si accorse che era chiuso. Imprecò contro la sua dannata sbadataggine.
Poi improvvisamente ebbe un’illuminazione: lei aveva le chiavi per il cancello sul retro, essendo una manager della squadra di calcio.
A volte capitava che i ragazzi arrivassero in ritardo agli allenamenti, trovando il cancello principale chiuso. Così Endou decise di dare a Midori il compito di aprire il cancelletto sul retro, in modo da far entrare i ragazzi.
Si catapultò proprio li: per fortuna che se ne era ricordata.
Sbucò dietro l’edificio scolastico, e dopo essere entrata nella scuola, salì velocemente in classe.
Si avvicinò con il fiatone al suo banco, vicino alle finestre. E fu li che la vide.
Vide una figura dai capelli chiari raccolti in due grosse trecce, tutta fradicia e tremante, seduta sulle panchine vicine al campo da calcio.

In quel momento, i libri di Midori caddero rumorosamente per terra, e la ragazza decise che il giorno seguente avrebbe ucciso Kariya con le sue stesse mani.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Qualche minuto dopo a casa Seto…

Akane sedeva sul candido divano della casa dell’amica, guardando con occhi vacui un punto indefinito dello spazio.
Masaki le aveva dato buca. Non era venuto all’appuntamento. Probabilmente se ne era dimenticato.
La ragazza si sentì una stupida: uscire con Kariya? No, non era possibile.
“Che idiozia…” pensò triste la ragazza dagli occhi violetti, sospirando.
- Tutto bene, Akane?- chiese preoccupata Midori.
Akane la guardò e le rispose, accennando un falso sorriso:
- Si, tutto bene.-

Tutti i sogni sono destinati a finire. Questa è la fine del mio.
Masaki uscirà dalla mia vita, e andrò avanti.
Alla fine, era solo un’illusione.

Angolino di Acchan c:

Uellà (?) bella genteee! XD
Siamo arrivati al penultimo capitolo della mini-long yayy! ^.^
Come avete visto, Masaki ha dato buca ad Akane, rimasta per due ore sotto la pioggia.
Beh…a me non è successo esattamente così: ho dovuto aspettare circa venti minuti, poi sono andata a casa, arrabbiata e triste. Niente acqua. E lui esce da scuola solo cinque minuti dopo di me, quindi non venitemi a dire che venti minuti sono pochi.
Cooomunque, la sorpresa arriverà nel prossimo capitolo, che sarebbe l’epilogo.
Oh, si. Sarete sconvolti –credo-.
Beh, alla prossimaaa!

Bacioni,

- Acchan ♥