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Autore: Their_Laughs    06/11/2013    13 recensioni
"Perchè io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, e che ci sono persone che quando compiono diciassette anni dimenticano com'è averne sedici.
So che un giorno queste diventeranno delle storie e le immagini diventeranno vecchie fotografie, e noi diventeremo il padre o la madre di qualcuno, ma qui, adesso, questi momenti non sono storie, QUESTO STA SUCCEDENDO, io sono qui, e sto guardando lui… ed è bellissimo.
Ora lo vedo: il momento in cui sai di non essere una storia triste, SEI VIVO, e ti alzi in piedi, e vedi la luce dei palazzi, e tutto quello che ti fa stare a bocca aperta. E senti quella canzone, su quella strada, insieme alle persone a cui vuoi più bene al mondo, e in questo momento, te lo giuro, NOI SIAMO INFINITO!"
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Davvero? Non mi sembra…”

 

 
“47!” Esclamò triste il dottore mentre portavo fuori il mio peso dalla bilancia.
Presi la mia felpa nera della Fruit e la infilai comprendo quel corpo che ormai non riconoscevo più, legai i capelli con una coda e mi sedetti in quella sedia comoda di fronte alla scrivania del Dottor Payne che si sedette di fronte a me.

 “Phoebe… Cosa ti sta succedendo?”

Vedevo intorno ai suoi occhi color nocciola un velo di preoccupazione e non potei fare a meno di alzarmi in piedi e correre tra le sue braccia.
Avete presente quando una bambina di cinque anni, dopo essersi fatta male, corre da suo padre che la prende in braccio per tranquillizzarla?
Raffiguravamo la stessa scena, solo che io non avevo cinque anni, lui non era mio padre e io non mi ero sbucciata un ginocchio, no, mi ero frantumata il cuore!
Mi resi conto, in quel momento, che mi mancava tutto! Quel profumo… Liam… i miei genitori… una vita serena… la scuola tranquilla… attimi di svago… mi mancava Harry.
Erano passare ormai cinque settimane da quando il mio appetito era svanito… da quando ero uscita da casa Styles, il mio corpo si era cibato di ricordi e rimpianti.
Ero in lacrime, avevo capito che avevo un necessario bisogno di essere “salvata” e chi poteva farlo, se non le persone che mi volevano bene?

“Aiutami!” Sussurrai nel suo collo, come uno sfollato chiederebbe un tetto sotto cui dormire.

 

“Hey sorellina! Vieni a pranzo a casa di Louis?” Domandò Niall mettendomi un braccio sopra le spalle.
“Certo! Vi accompagno molto volentieri, ma non ho fame.”
“Qualcosa ti farò mangiare…sforzati!” – Sorrise sistemandosi il ciuffo biondo tinto - “Comunque… Tommo e Brit si sono già avviati da soli. Che ne pensi di loro? Non credevo che Bridget riuscisse a cambiarlo così drasticamente!” Sorrise.
“Io sì, l’ho sempre saputo!” – Contraccambiai il sorriso – “Lei lo osserva da quattro anni… sa tutto di lui e finalmente Louis si è reso conto di cosa si è perso in questo periodo. Stanno benissimo insieme!!! Anche se non lo hanno detto in pubblico, sono sicura che la dichiarazione avverrà a breve.”
Ero in attesa della risposta di mio fratello mentre ci decidemmo a camminare verso il cancello della scuola, quando per coincidenza, incontrai con lo sguardo una figura lontana già conosciuta.
Quei riccioli, quel sorriso, quel corpo… cosa ci faceva Harry a scuola?
Subito vidi la bellissima Hilary correre verso di lui e questo bastò per rinfrescarmi la memoria a tal punto da ricordarmi che Styles era venuto a scuola SOLO per prendere sua cugina.
“Phoebe? Phoebe stai bene?” Mi scrollò Niall.
I miei occhi erano fissi su quella bella presenza quanto dolorosa e anche mio fratello si accorse di lui.
“Sì, tutto okay. Andiamo!” Risposi facendo finta che non avessi visto nessuno.
In quel preciso momento, Harry si girò incrociando lo sguardo Niall che gli fece l’occhiolino.
Da quando si scambiavano questo tipo di intese? Perché non mi aveva calcolata?
Bene! Che cretina… io ero “in coma” da un mese per lui, per quello che era successo, mentre Harry si era dimenticato tutto restando felice?
“Sei un’idiota!” mi suggerì la mia vocina interiore.

 
“Dai Louis, la smetti?” Lo implorò Brit ridendo.
Sembravano essere tornati all’asilo, lui che le faceva tutti i dispetti possibili e lei che sarebbe stata disposta, se possibile, a chiamare la maestra per lamentarsi.
“Scusa Tesoro!” Si ricompose Tomlinson dandole un dolce bacio a stampo.
“TESORO”?????????
Vidi gli occhi di Bridget uscirle dalle orbite e iniziò a ridere a crepapelle.
Scoppiammo tutti e quattro a ridere, ma sapevo in fondo che Brit era stupita per quella parolina detta con il cuore da Louis, solo che non voleva darlo a vedere.
Niall mi infilò a forza un altro boccone di carne in bocca, ma quella volta non resistetti. Feci una corsa in bagno e rigurgitai quel poco cibo che avevo ingerito.
“Ma quanto ci mette?” Bisbigliò Brigdet.
“Eh non lo so! Gli scrivo un messaggio!” Rispose Niall.
Restai nella soglia del bagno per origliare. Sapevo che era sbagliato ascoltare di nascosto le conversazioni, ma sembrava qualcosa di sconosciuto per me.
“Non può continuare così tua sorella, speriamo che questo tentativo funzioni, sennò rischierà di star male a tal punto di finire in ospedale!” Continuò triste Louis.
Aprii di scatto la porta e in un baleno ero in cucina.
“Cosa state escogitando? Io sto bene!!!” Dissi alterata ed alzando il tono della voce.
“Phoebe hai sentito?” Domandò Brit.
“Sì, non sono mica sorda eh!”
“Siediti. Noi vogliamo solo aiutarti. So che ti arrabbierai” – Niall abbassò la testa, non ce la faceva più a guardarmi negli occhi – “Sappi che è partito tutto da me, lo stiamo facendo per il tuo bene!”
In quel preciso istante il campanello suonò.
Lanciai un’occhiataccia a tutti e tre come per dire “La campanella vi ha salvato. A dopo per il prossimo ring!”
“Cosa cazzo avete fatto?”
Pronunciai quelle parole mentre aprivo la porta e quello che avevo davanti era tutto fuorché immaginabile.
Restai immobile per qualche secondo…. Forse per un minuto.
“No… no… non è possibile!”
Mi tirai indietro i capelli, il solito tic che mi portavo dietro quando ero nervosa.
Senza fare troppe scenate, lasciai la maniglia della porta, mi voltai lentamente e andai a chiudermi a chiave in camera di Louis.

 
Erano passati svariati minuti e qualcuno bussò alla porta.
“Secondo te, apro solo perché bussi?” Pensai tra me e me.
Il picchiettio nel legno si rifece vivo.
“Non ci penso neanche!” Continuai il mio monologo interiore.
Ancora una volta quel suono. “Phoebe apri, sono Harry!”
Sapevo fin da subito che era lui. I miei due migliori amici e mio fratello, soprattutto quest’ultimo avevano chiamato Styles per far cosa???
“Vattene!” Dissi calma.
“Puoi anche non aprirmi, ma prima o poi dovrai uscire da questa stanza e io giuro che aspetterò qui fuori fino a quel momento.” Sentii dall’altro lato della soglia.
Ero pronta per rivederlo da vicino? Per parlare faccia a faccia? Il mio cuore avrebbe retto? E più che altro… sarei riuscita a non piangere?
Decisi di rischiare, tanto non si sarebbe mosso di lì, e aprii la porta.
Harry entrò chiudendosi la porta alle spalle. “Ciao”
“Ciao” Risposi in contropartita fissando le sue converse bianche.
“Come stai?” Il suo tono era strano, né dolce, né arrabbiato.
“Tutto bene grazie” Mi sedetti nel letto senza ancora spostare lo sguardo dalle scarpette.
“Davvero? Non mi sembra…”
“Ti sbaglierai allora, io sto bene, mai stata meglio prima.”
Quella bugia mi pesava, sentivo un nodo alla gola salirmi. Che brutta reazione. Ogni volta che ero arrabbiata o stavo male, piangevo, come se i miei occhi e il mio stato d’animo fossero legati da un doppio filo.
“Resisti Phoebe!” Mi incitò la mia coscienza.
“Mi sembra di avertelo detto, non sei brava a dire bugie.”
“Non dire cazzate, non sei una buona attrice, come il “ti voglio bene di stamattina!” Quella frase ritornò tra i miei pensieri? Insiste? Crede ancora che anche quella fosse stata una bugia?
“Senti Harry, non so cosa ti abbiamo detto su di me, ma non c’è bisogno di fare queste scenate, puoi anche andare. Grazie.”
Decisi di alzare lo sguardo, eccoli!!! Quei meravigliosi occhi verdi erano fissi su di me, ohh   quanto mi erano mancati.
Fece qualche passo verso avanti e si sedette nel letto, ma distante da me.
“Non sono qui perché me l’hanno chiesto loro, sono qui perché sono cinque settimane che voglio vederti e parlare con te, ma me lo hanno impedito.”
“Hanno fatto bene… se non ci vediamo mai è meglio.”
Lo vidi sospirare, non avevo il coraggio di voltarmi verso di lui, ma riuscii a vedere che era teso e me lo dimostrò anche il fatto che si passò la mano tra i capelli più volte.
“Puoi un attimo mettere da parte l’orgoglio e parliamo seriamente?”
“Io sono seria.”
“Perché non mangi?” Cambiò discorso.
“Mi sembra evidente, no? Perché non ho fame!”
“Non è possibile dimagrire così tanto. Puoi non avere fame uno, due, tre giorni al massimo! E poi non puoi vomitare ogni volta che ingoi qualcosa.”
“Siamo ad una lezione per dottori? Harry sto bene. Volete che ingrassi? Lo farò, ma vattene, ti prego!”
Le sue dita si strinsero in un pugno chiuso, dopodiché si avvicinò di più.
“Mi dispiace per il tuo ragazzo…” La sua voce era tremolante.
“Sì, anche a me!” Risposi fredda.
Si alzò di scatto, fece qualche passo verso la finestra, si accarezzò le labbra con la lingua ripetutamente e si passò la mano tra i riccioli perfetti, per poi tornare di fronte a me e inginocchiarsi a terra.
“Okay, presumiamo che tu stia bene davvero…” – si fermò – “Guardami negli occhi mentre ti parlo!”
Non era un brontolo, sembrava più una preghiera. Presi coraggio e mi persi nelle sue iridi lucide.
“Io non sto per niente bene invece, Phoebe.”
Davvero? Era serio? Cosa diavolo credevano di fare quei tre facendomi parlare con Harry?
“Non so quale sia il motivo per il tuo dolore, ma prima o poi passerà.”
Mi ero trasformata? Non avevo versato ancora una lacrima, ero riuscita a mantenere il contatto visivo e avevo raggiunto una temperatura sotto zero di freddezza con il mio tono di voce.
“Sì che lo sai… siamo noi, N – O – I “
Accennai un sorriso, ma mi resi conto anche da sola, che si vedeva lontano un miglio che era uno di quei sorrisi forzati, finti, che nascondevano la tristezza.
“Noi? Non esiste un noi. Ci abbiamo provato. Forse non eravamo fatti per stare insieme, forse dobbiamo solo accettarlo e andare avanti.”
In pochi scatti Harry mi prese il viso tra le sue mani gelide, si avvicinò a me più del dovuto e digrignando i denti disse: “Io non vado proprio da nessuna parte.” – I suoi occhi stavano scavando dentro i miei e la presa delle sue mani si rafforzava sempre di più a tal punto da farmi male alla mandibola ormai troppo sporgente – “No mia cara Horan, io non vado da nessuna parte, io ti amo!”
Bum, un colpo al cuore.
Ero senza parole, il mio muscolo cardiaco aveva dichiarato sconfitta, un altro colpo basso e avrebbe ceduto.
“C-cosa?” Dissi ingoiando la saliva.
Il respiro si era bloccato. Ogni mio muscolo era paralizzato.
“Ti amo Phoebe! Non posso stare ancora senza di te!”
Fu in quel momento che mi gettai letteralmente addosso a Harry. Premetti le mie labbra contro le sue con forza. Harry mi fece rotolare facendomi ritrovare sotto di lui. Le sue mani non erano più nelle mie guance, ma nei miei fianchi che mi stringevano forte. Le mie invece, erano nei suoi riccioli e poco a poco la sua lingua era unita alla mia.
Dentro quel bacio c’era di tutto: Passione, sorpresa, amore, tristezza, mancanza, sollievo, speranza!
I Nostri respiri si fecero pesanti e Harry alzò la testa separando le nostre bocche vogliose.
Non disse nulla, mi guardò asciugandomi le lacrime versate quell’istante prima e riprese a baciarmi.
 
•••
 
“E adesso?” Sussurrai guardano le nostre mani unite.
“Da adesso in poi le cose cambieranno” Rispose Harry giocando con le nostre dita.
“Come?”
“Passeremo del tempo insieme… cercheremo di creare un buon legame di fiducia… ti aiuterò a ritrovare l’appetito e… ti farò sorridere ogni giorno!”
Nel pronunciare quelle parole, i nostri occhi erano in contatto. Non ci avrei mai creduto, ma il mio cuore aveva ricominciato a battere.
“Harry… ti chiedo scusa.”
“Per cosa?” Mi alzò il mento con le dita sottili.
“Per averti attaccato in quel modo. Per aver sbagliato tutto quanto!”
Lui sorrise. “Non c’è bisogno MIA cara Horan” – Sorrise ancora di più mostrando le fossette – “Sono stato io lo stupido in questione… ma non ne parliamo più ti prego.”
In pochi attimi mi ritrovai stretta tra le sue braccia. Ed era quello il posto in cui mi volevo trovare, quello che avevo sognato per tutte quelle notti passate a piangere, per tutti quei cibi sprecati e quei chili persi.
Ho sempre voluto lui. Quel ragazzo di cui ancora non sapevo molto, ma che mi aveva fatta sua fin dal primo momento.

 
Ciao Cari Lettori!!!!!
Innanzitutto... come va? Avete visto il video di "sotry of my life"? Avete preordinato Midnight Memories? 
Io sì, ho fatto entrambe le cose! :) E sono eccitatissima per entrambe!!!

 
E del capitolo? Che ne pensate?
Come avevo detto, ho aspettato le 10 recensioni e questa volta farò lo stesso.
Vi sono piaciute le descrizioni? 
La gif?
Avete notato che dal capitolo 10, nel testo della canzone (in fondo, prima dell'immagine) faccio il collegamento con il video di Youtube? Vi piace come idea?
LAsciatemi una recensione di almeno 10 parole.. e.. che dire... grazie mille a tutti!!! 
A presto ;)

 
 
 
 
 

 
   
 
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