Cap.11 Veggente
“Se sei venuta
per entrare nella mia testa e sparare una
delle tue folgoranti rivelazioni, puoi anche andartene. Posso farmele
da solo
le frasi da veggente” borbottò Draco.
Soffiò sulle mani coperte dai guanti e le
strofinò tra loro, il fiato si condensava davanti al suo
viso pallido. Strinse
più forte la sciarpa verde e argento che indossava e
socchiuse gli occhi.
Schivò un corvonero e proseguì, i suoi passi
risuonavano lungo il viale. Superò
la vetrina di mielandia, sentiva il naso bruciare arrossato e
tirò fuori dalla
tasca del vestito nero da mago una ciocorana. Le staccò la
testa e masticò.
Luna sbatté gli occhi saltellandogli dietro e mise una
manciata di pop-corn in
bocca, gli occhi sporgenti erano liquidi.
“Anzi, lo faccio
da solo. Mangio cioccolata che è
un afrodisiaco perciò voglio portarmi a
letto Pansy. Vedi? Abbiamo finito”. Aggiunse Draco, diede un
altro morso alla
ciocorana staccandole una zampa e inghiottì.
“Il cioccolato
è il calore che protegge dalla paura. Chi
simula così spesso un dissennatore, forse lo teme”
rispose Luna. Draco strinse
gli occhi e sbuffò.
“Non ti
smentisci mai” borbottò, avvampando.