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Autore: BestFFever    09/11/2013    1 recensioni
Un ragazzo di 19 anni,Harry Styles. Vive con la sua famiglia negli Stati Uniti,Miami. Un giorno perde la testa per un ragazzo conosciuto a Milano,mentre era con la sua famiglia,dove il padre doveva fare un colloquio di lavoro,ma Harry non sa che in realtà il padre è un killer . Scopre di non essere etero. Scopre che quel ragazzo fa parte di una band,gli Best Steet, composta da Louis,Liam,Zayn,Niall,la quale é in fallimento,ma grazie a loro, Harry scopre una passione,chiusa per anni nel suo cuore. Harry e Louis,il ragazzo di cui si innamora,scoprono che gli Best Street sono sotto un incantesimo che un mago, Harry Potter, gli ha fatto. Qual'é la NUOVA passione di Harry? Cosa é questo incantesimo?Potrá,sopratutto,ostacolare l'amore tra Harry e Louis? Sará questa la causa del fallimento della band? Cosa succederà quando Harry Styles scoprirá che suo padre è un killer? Lo ucciderá? O sarà lui a ucciderlo?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Furry
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Biip. "Gentili clienti,grazie per averci scelto,il viaggio è finito."

Questa voce si impresse nella mia mente,data la sua continua ripetuta. Erano circa cinque volte che la sentivo.
Mi svegliai velocemente, di soprassalto, come quando qualcuno mi faceva il solletico. Tanta la violenza,sbattei con il capo sul sediolino antistante al mio. Era doloroso.
Una hostess minuta e graziosa mi venne vicino con del ghiaccio e mi instingette ad uscire,come se fossi al centro dell'attezione e lo ero. Ero l'unico ancora in quell'aereo.
L'hostess aveva i capelli biondi raccolti in una coda lunga fino alle spalle,le quali notai essere un pó storte. La destra era più alta della sinistra. Aveva gli occhi color nero scurissimo e questi vi si abbinavano perfettamente con il grembiuletto che portava, completamete nero(come quelli per cucinare),con uno stemma della compagnia aerea, e le tasche erano di un color bianco e,come sul petto del grembiule,c'èra lo stemma su entrambe le tasche. Sotto a quest'ultimo c'èra una vesta bianca povera,senza decorazioni e nè niente. Alzai lentamente lo sguardo dal sediolino sul quale avevo sbattuto e, guardando desolato la ragazza, le sorrisi stupidamente. Silenzio.
"Ecco a lei del ghiaccio. È l'ultimo,deve scendere al più presto."
"C-che ore sono?" dissi con il mio accento americano. La ragazza guardandosi intorno intravise un orologio a distanza di due metri nel corridoio dell'aereo e con gentilezza e ambiguità mi guardó in faccia,negli occhi.
"Sono le 10 in punto." disse decisa.
"Meglio se si sbrighi" aggiunse. Mi guardai di scatto,velocemente, prima a destra,poi a sinistra e vidi che i miei non c'erano.
"Non si preoccupi." disse confortante.
Dove diavolo erano i miei genitori? Mi avevano lasciato solo? Merda,in una città della quale non conosco nè capo nè piede.
"Ecco a lei." disse porgendomi un foglietto tutto accartocciato.
Lo aprii velocemente come quando i bambini aprono i regali di natale. Via Lambroni nº 346. Cazzo significava?
"É un indirizzo" mi disse sorridendo. Ma che cogliona mi trovavo davanti? Grazie al cazzo che era un indirizzo. Bah.
"Me l'hanno dato Anne e Charles,i tuoi genitori,giusto?".
Guardai in cielo con misericordia e mi voltai verso lo sguardo della ragazza.
"Si,cosa vuole dire?" dissi aprendo un occhio più dell'altro.
"La aspettano lì,la vogliono puntuale per il pranzo...suppongo è dove starete ad abitare,ora si sbrighi che il comandante è arrabbiato."
La prima domanda che mi posi non era cosa stava succedendo,ma la tanta tranquillità che la giovane aveva usato nel dire che il comantandante era arrabbiato,wow,lo andava anche a dire ai clenti. Quando ritornai,dopo i miei pensieri,sulla terra,mi accorsi che quell'hostess spacciata era andata via. Mi alzai lentamente dalla mia postazione e recuperai con un movimento costante il mio giubbotto lasciato a terra.
Ora come cazzo ci sarei dovuto arrivare? Scesi le scale che separavano l'aereo dal marciapiede per l'aereoporto. Saltai le scale a due a due come un bambino e l'ultimo scalino lo scesi saltando a piedi uniti sull'asfalto.
Destra. Sinistra. Destra. Sinistra. Su. Giù. Su. Giù.
Facevo movimenti inutili al telefono mentre ero,calmo,su una panchina vuota dell'aereoporo. Cazzo dovevo chiamare mia madre,ricordai grattandomi i capelli. Scesi la rubrica con i miei cinque e soli nomi:
-Il mio;
-Papà;
-Casa;
-PsMobileAssistence;
-Mamma.

Eccola,premetti su Mamma insistemente ma non andava, si era bloccato.
Guardai le mie scarpe orrende che mia madre mia aveva comprato e con un senso ancor più di disprezzo premmetti più forte che potevo.

"Ti conviene finirla se non vuoi che vada in assistenza." disse qualcuno alle mie spalle.
Mi voltai lentamente tremolante,con gli occhi rossi. Un ragazzo.
"C-come scusa?" dissi borbottando con un'insicurezza che spaccava i culi a tutti i tre che stavano dietro a quel ragazzo.
"Piacere Louis" disse ridendo come un coglione e, perdendo lo sguardo altrove,lo riprese poi verso di me come prima a perdersi in un infinito,in uno spazio segreto che solo lui poteva vedere,poi a ritornare sulla terra,come se ci fosse qualcosa di più importante di quello che lui stesso potesse vedere nel suo mondo.
Era un ragazzo di media altezza,ma sicuramente non come me che sono circa un metro e ottantaquattro.
Aveva gli occhi color cielo e schizzi di mare infinito,beh infinito perchè vi potevo perderci. Aveva i capelli stizzatelli e castani. Il suo sorriso. Fu quello che mi colpì dopo i suoi occhi. Rideva con tanta felicità che neanche il più felice del mondo aveva,mah,forse lo era lui,almeno in quel momento.
"Sono H-Ha-Harry" dissi.
Gli occhi di quel Louis si fermarono in un punto. Sul biglietto che mi aveva dato la ragazza nell'aereo, poggiato aperto sulla panchina. Lo presi e lo riaccartocciai nella tasca del giubbotto.
"Non essere così riservato Harreh" disse con tanta confidenza,che mi fece salire il sangue al cervello.
Mi alzai dalla panchina e senza esitare a guardarlo in faccia proseguii.

LOUIS'S POV
Caddi nella vergogna quando quel ragazzo si alzó senza guardarmi. "sicuramente non è gay" dissi tra me e me. Merda. Che figura!
"Louisssss sei un dementeeee." mi disse un biondo irlandese,tirandomi il maglione. Niall Horan. Occhi chiari,capelli biondo tinti. Non c'è niente in lui che mi esalta. Insomma in nessuno degli Best Street,la nostra band, mi piace,mi suscita conforto o ci provo amicizia. Eravamo solo una band in fallimento,con nessuno che ci seguiva,con nessuno che ci sosteneva,che ci apprezzasse. Avevamo,peró,tutte le doti per arrivare al successo,ma era come se qualcosa ci tenesse fermi,ci facesse rimanere al punto di partenza,qualcosa che non aveva senso, qualcosa d'infinitamente infinito,incancellabile.

*Flashback*
"voi avrete successo,ne sono certo." disse Simon,il nostro primo manager.
Io ero un ragazzo di 10 anni e non fui apprezzato ad XFactor come cantante singolo e mi unirono a loro,Niall Horan,il biondo,Zayn Malik,il kebabbaro,Liam Payne,lo sdolcinato e io,il pazzo,il bambino,il giocherellone,il gay. Così ci chiamavano le prime fans.
Ci conosciamo da mezza vita insomma,ma non ci apprezziamo,non rispettiamo i nostri difetti e pregi,ci odiamo,diciamo.
La prima volta che ci conoscemmo andammo daccordo davvero, ci abbracciamo e ci promettemmo "Non conta il successo,conta l'unione".
Col cazzo,mo non abbiamo nessuna delle due e... ma chivvisincula,nè? Ma vaffanculo va. La prima volta che iniziammo a perdere tutte le fans procurate fu dopo uno sbagliato assolo,proprio il mio. Di lì le persone mi inziarono,amaramente,a insultare su twitter e persi la metà dei miei followers. Successivamente a causa di Niall che,durante un'esibizione,stonó in una maniera terribile,la sua voce era diversa,cambiata. Non è opera sua,me lo sono sempre sentito. Ci deve esser sotto qualcosa,non è che uno per "magia" cambia voce,o forse,ma non penso,davvero per magia la cambiò, qualcosa di magico l'aveva colpito. Non posso crederci....
*Fine Flashback*

Sbattei la testa a destra e sinistra come a oscurare quel ricordo,anche se incancellabile. Era ora di trovare un posto in cui stare,e, quella via Lambroni che era scritta nel foglietto era perfetta,mi sarebbe piaciuta.Molto.Lo avrei potuto rivedere.

 HARRY'S POV
Ora ricordo,quel ragazzo ignorato era uno di quei quattro incontrati all'aereoporto di Miami con quel naso rosso che giravano qualche cazzata sul red nose day,che avevo sentito per tv. Che ribrezzo mi veniva nel trovare contemplazione in quel ragazzo,Louis. Speravo solo che non mi seguissero dato che avevano visto l'inidirizzo nel quale sarei stato per un periodo non stabilito di tempo.


Ciao ragazze... scusate se faccio capitoli corti,ma è per non farvi annoiare! Come vedete le cose stanno andando avanti, e chissà cosa accadrà al prossimo capitolo? eh...
Io lo so, tocca a voi scoprirlo, cwc. Sciauuuu :*** 
  
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