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Autore: mahochan    22/04/2008    4 recensioni
CAP 2 : Usciti da casa di Goku e Sanzo, Gojyo, ancora svenuto e adagiato sulla spalla di Hakkai, aveva mormorato: «Meno male che sono due maschi… sennò Goku avvrebbe già sfornato venti figli… »
Genere: Commedia, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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°°

°°...”E se...Gojyo e Goku fossero fratelli?” avesse un seguito?°°

Erano passati quasi due mesi da quando la signorina Maho era andata a trovare Gojyo a casa sua reclamandone i diritti di possesso. E lui dopo due sole settimane di torture aveva provato a strangolarla, cercando di far si che potesse sembrare un incidente.

Koumyou Sanzo, dopo il matrimonio, era di nuovo scomparso nel nulla, probabilmente vittima di qualche porta difettosa, buca profonda o chissà che altro.

Per quanto riguarda i nostri amici, invece, la vita trascorreva come tutti i giorni: con Gojyo che si sfogava sulla spalla di Hakkai, dicendo sempre che rivoleva indietro la sua scimmia, il suo dolce, adorato fratellino-scimmia, mentre Hakkai lo ascoltava pazientemente, consolandolo come di solito faceva una mamma col proprio figlioletto.

Per quanto riguarda Homura… era, come al solito, geloso di Sanzo, che poteva avere Goku tutto per se. Nonostante il vincolo del matrimonio che univa i due, Homura tentava in tutti i modi di accaparrarsi la scimmia che rifiutava, dicendo che Sanzo era l’unico, Sanzo era il migliore, Sanzo era tutto per lui perché Sanzo era il più ganzo….

E Homura se ne andava via piangendo, seguito a ruota dai suoi due galoppini. O, a volte invece, restava sulla soglia (perché Sanzo non lo voleva in casa, soprattutto quando non c’era) con il braccio appoggiato allo stipite e l’aria da gran seduttore. Poi, come di consueto gli diceva «Devi diventare forte Son Goku, unisciti a me e lo diventerai! »

E, all’ “unirsi”, Sanzo si alzava nudo dal divano, giungeva sulla soglia e cominciava a prendere a cinghiate la bocca del poveretto, in modo che «…tu non possa usarla ne per parlare, ne in altro modo.» soleva dire, calcando sull’ultimo punto. «Se vuoi unire qualcosa gioca col lego, o fatti un puzzle. »

Spesso anche la piccola Lirin andava da Goku e Sanzo. E veniva accompagnata da suo fratello e da Yaone. La richiesta della piccola era sempre la stessa «Vi voglioooooooo!! Fatevi comprare, dai! »

E Sanzo, per mancanza di fantasia o che altro, le prendeva a cinghiate la bocca. E Kogaiji sospirava sempre con esasperazione, mentre Yaone si preoccupava .

Per quanto riguarda Sanzo e Goku… si può dire che si diedero da fare.

Avevano fatto richiesta affinché la casa fosse arredata con mobili resistenti al peso e agli urti. E dovevano essere molto grandi.

Il povero Gojyo, la prima volta che era entrato in quella casa, non riuscì a comprendere il motivo dell’enormità dei mobili, così si era affrettato a chiedere.

Non ottenendo risposta, intuì che doveva esserci qualcosa sotto... e di non molto piacevole. Così era tornato di nascosto accompagnato dal fido Hakkai mentre Sanzo era al lavoro e la scimmia si faceva il bagno. Aveva esaminato i mobili. Ciò che trovò lo lasciò a dir poco sconvolto. E non è normale per uno come lui. Così venne accolto dalle dolci braccia di Hakkai mentre cadeva svenuto. Goku, uscito dalla doccia, gli aveva consigliato di usare una scarpa di Doku per farlo riprendere, ottenendo l’effetto sperato. E non solo. Gojyo, dopo aver sentito l’odore emanato, cominciò ad agitarsi come in preda alle più atroci allucinazioni. Andò a sbattere la testa contro il muro e svenne nuovamente.

«Lasciamolo così che è meglio» aveva detto Sanzo che intanto era rientrato e non aveva visto ciò che Hakkai stava facendo.

«Forse. » rispose Hakkai sorridendo mentre si toglieva la tuta per la protezione dagli effluvi mefitici e gettava la scarpa, trattenuta da una tenaglia, in un contenitore di piombo.

«Certo che è stata un’ottima idea usare la scarpa del fratello di Goku e Gojyo come sali! » aveva detto Hakkai sorridendo.

«Tsk! L’unica buona idea della scimmia…» aveva risposto Sanzo incrociando le braccia al petto con fare seccato.

Ma non sapeva che quella frase era l’inizio della disfatta.

*

Usciti da casa di Goku e Sanzo, Gojyo, ancora svenuto e adagiato sulla spalla di Hakkai, aveva mormorato: «Meno male che sono due maschi… sennò Goku avvrebbe già sfornato venti figli… »

*

Finalmente un attimo di tranquillità!! Dopo il lavoro ci voleva proprio!!

Era questo che pensava Gojyo prima che suonasse il campanello…e aprisse…quella porta…

Gojyo andò ad aprire con aria assonnata, sbadigliando vistosamente, senza preoccuparsi di mettere una mano davanti alla bocca. Fino a che una mosca non gli entrò in gola.

«Ciao fratellone…» disse Goku tutto mogio, mentre, con passo lento, si dirigeva verso il divano e ci si sedeva sospirando.

Gojyo (tossendo), alquanto spaventato per il poco entusiasmo con cu gli si era rivolto e soprattutto per il fatto che non ci fosse quella stramaledetta bionda tinta a seguirla, cominciò a preoccuparsi e si mise di fronte a Goku.

«Ehi scimmia…»

«E VEDI DI NON METTERTICI ANCHE TU!! BRUTTO PUZZONE! » rispose con un’ira inusuale Goku, mettendosi le mani davanti agli occhi.

«Ma…» provò ad azzardare Gojyo ma Goku gli morse un gomito strappandogli gemiti di dolore e urla infernali.

Col gomito fasciato, Gojyo si sedette sul divano, guardando torvo la scimmia seduta sulla poltrona di fianco «Spiega! » disse imperativo.

«Io e Sanzo abbiamo litigato…»

«MA QUESTO E’ FANTA…» cercò di esultare Gojyo, ma poi si rese conto che la cosa sarebbe stata pericolosa per altre sue articolazioni, quindi concluse «…terribile…»

«Cosa? »

«E’ fantaterribile! »

«Grazie fratello! Tu sei l’unico che mi capisce!! » e si gettò tra le braccia di Gojyo, buttandolo a terra.

«E perché mai avreste litigato? »

«Perché continuava a dirmi che non so ragionare, che sono una scimmia…! »

Bhe…in effetti…

«E quindi gliel’ho fatto notare! E lui si è arrabbiato!! E da quel giorno non vuole neppure…»

«Non dirlo non dirlo non dirlo…»

«…fare zum zum!!! »

«Ugh!! » Gojyo ebbe un improvviso mancamento, ma le parole della scimmia lo fecero rinvenire.

«E quindi…ci stiamo lasciando…»

«MA QUESTO E’ FANTA…»

«…fantaterribile lo so… »

Ma veramente…

«Ma io non voglio non voglio!!! »

«Cosa succede? » improvvisamente Hakkai apparve alle loro spalle. Gojyo sobbalzò.

«La scem! Goku e Sanzo si stanno mollando! » rispose Gojyo riprendendosi dalla paura. Cercò di scollarsi Goku di dosso con ben pochi risulatati.

«Coooooosaaa? »

«E’ fantaterribile, lo so. » ripose sconsolato Goku prima di alzarsi ed uscire dalla porta.

«Ehi sci…uh!... Ehi, dove vai? »

«A schiarirmi le idee… » rispose con aria da regina del melodramma, prima di richiudersi la porta alle spalle.

All’uscita della scimmia seguì un attimo di silenzio. Poi Hakkai prese parola.

«Fantaterribile?! »

«Lascia perdere, è una storia lunga. »

«Ah. »

«Uf… »

«Dovremmo fare qualcosa, credo. »

«Sanzo mi sta altamente sul culo. »

Hakkai ghignò.

*

Ovviamente la notizia sul fatto che Goku e Sanzo stessero litigando si diffuse a macchia d’olio e giunse soprattutto a orecchie indiscrete. Quindi, quando seppero che Goku e Sanzo erano a casa di Gojyo, tutti erano riuniti a sbirciare nascosti.

Gojyo , sotto consiglio di Hakkai, aveva invitato i due a casa sua, anche se controvoglia.

Tuttavia, quelli sedevano l’uno da una parte l’altro dall’altra del divanetto di fronte al tavolino su cui erano state poggiate quattro tazze di tè ed una scatola di biscotti.

Goku ne prese uno e, con suo immenso stupore, si ritrovò a gustare quei favolosi biscotti che tanto gli ricordavano Sanzo e si ritrovò a sognare i bei momenti con la bava alla bocca. Si vede che Sanzo se ne accorse perché assunse un espressione vagamente sospettosa.

Gojyo fece un segno d’intesa ad Hakkai senza che gli altri due se ne accorgessero, impegnati com’erano ad ignorarsi.

«Allora…» attaccò discorso, sbattendo rumorosamente la mano sul tavolo per dare maggior enfasi a ciò che ancora non aveva detto. Ma il campanello suonò in quel preciso istante, frenando così la sua azione punitiva e abbassando la testa cominciò a tremare di rabbia.

Il campanello era decisamente insistente. Andò ad aprire, con uno scatto di nervi che fece paura persino ad hakkai. E quando aprì la porta non vide nulla. Sentì tuttavia una ventata d’aria passargli di fianco. Subito una vena si mise a ballare sul suo zigomo.

Era Homura, al 99,9% .

Si girò.

E Homura era inginocchiato di fronte a Goku, con una posa teatrale. Gli occhi chiusi, il viso girato di profilo, una mano sul cuore e l’altra che porgeva un mazzo di rose rosse costose.

«Son Goku…» cominciò con voce solenne e sensuale. Poi, improvvisamente, aprì gli occhi e si girò verso Goku che lo guardava con aria assente «…ti prego…vieni con me…devi diventare fo…» ma Sanzo non lo fece concludere tirandogli una cinghiata sui denti. Poi con un calcio lo fece ruzzolare lontano, contro il muro.

Arrivò Zenon. Vide la situazione e sospirò.

«Shien, te l’avevo detto che non era il momento buono per imboscarsi… »

Shien rimase immobile mentre “guardava” Zenon raccattare la carcassa di Homura. Poi lo legarono a una sedia, visto che stava pian piano riprendendo conoscenza.

Goku, che alla fine aveva più o meno capito la situazione, abbagliò Sanzo con un sorriso.

«Stupida scimmia, che diavo…» ma non finì mai la frase perché Goku, nel tentativo di abbracciarlo calorosamente, gli tirò una testata allo stomaco.

«Saaaaaaaaaanzoooooooooooo…! »

Homura cercava di liberarsi dalla sedia, o almeno dal bavaglio per gridare qualche cosa.

«Sanzo…facciamo pace? » chiese Goku con gli occhi lucidi.

Ma Sanzo non rispose. E allora Goku tirò fuori la scarpa di Doku. Sanzo si riprese prima che la potesse usare, grazie al suo infallibile sesto senso che lo aveva avvisato del pericolo.

Intanto, il campanello aveva ripreso a suonare.

Sanzo si mise seduto sul pavimento, sfregandosi la pancia con una mano.

Goku gli si avvicinò piano.

«Sanzo…»

«Tsk, e va bene. »

«Sanzo, sei sporco qui »

E quando Sanzo abbassò la testa per controllare, Goku lo baciò senza dargli scambo, ma dandogli una testata poderosa. Niente di cui preoccuparsi visto che entrambi sono teste d’acciaio.

«Oooooooooooooooh! Che teneri…» disse un coro di voci dalla porta che Gojyo stava disperatamente cercando di tener chiusa. Alla fine si erano fatti tutti vivi. Sbirciavano dalla fessura della porta.

Gojyo, pronto per ogni evenienza (perché sotto consiglio di Hakkai), indicò con un cenno della testa il balcone… balcone??? Ma…in salotto non c’era mai stato un balcone!!

Goku corse a guardare, poi richiamò Sanzo con un gesto veloce del braccio.

Si diressero sulbalcone’ e salutarono Homura sarcasticamente, mentre cominciavano a scendere lentamente.

«Fratellone!! Grazie per questa impalcatura da lavavetri!! »

Ma Gojyo venne travolto dalla valanga di amici/nemici pettegoli e zabetti.

Ma la fortuna non gira sempre da una sola parte.

L’impalcatura improvvisamente si bloccò ed immediatamente Goku e Sanzo si lasciarono prendere dal panico.

«Sanzo!! Sanzo!! Non scende!! Non scende!! Come facciamo?! »

«Non lo so scimmia, ci sto lavorando!!! »

«Verremmo uccisi! Sanzo, Sanzo… cosa ci salverà??! »

Ma la risposta giunse tempestiva, quando la piccola Lirin si fiondò a tuffo verso il ponteggio, piombando addosso ai due che stavano decidendo se buttarsi oppure no.

La creatura si appiccicò ai suoi oggettucci, cominciando a fare le fusa.

Dopodiché, anche Homura, una volta liberatosi dalla sua prigionia e dall’imbavagliamento, si lanciò nella cabina.

E, di conseguenza, giunsero anche Zenon, Shien e Kougaiji.

La struttura ballava pericolosamente, costringendo alcuni degli occupanti ad aggrapparsi per non cadere.

Homura, vittorioso, superò il primo ostacolo: riuscì ad allontanare Sanzo con uno spintone, facendolo cadere all’indietro e costringendolo ad aggrapparsi alla spalla di Kougaiji che cadde all’indietro sopra il biondo, spiaccicandolo.

Ed infine, Homura riuscì a disfarsi anche della creatura dai capelli fosforescenti, facendola cadere più in la, ottenendo così il possesso di Goku.

Intanto la cabina era scesa di un altro mezzo metro.

«Ora sei mio Son…» ma la sua frase fu interrotta dal pianto di Lirin che strillò: «PAPAAAAAAAAAA’!! »

E, puntuale come sempre, Gyumao si fece vedere alla finestra.

«Cosa c’è cara? »

«QUESTO CATTIVONE MI HA SPINTA!! »

Gyumao non rispose. Ogni espressione sparì dalla sua faccia. Guardò Homura. Ma Homura vedeva solo Goku, mentre prendeva a calci Lirin che cercava di riavvicinarsi.

E quindi Gyumao ruggì. E ruggì forte. In maniera animalesca. La sua faccia era furente. E quindi si arrampicò sul cornicione, con l’insana intenzione di lanciarsi sull’impalcatura. E si lanciò. La struttura scricchiolò minacciosamente, ma non cedette. Silenzio. Il panico poteva essere percepito, denso come l’olio.

Ma poi tutti ripresero a litigare.

Gyumao aveva afferrato Homura per il bavero della maglietta e lo agitava come una maracas. Goku, finalmente libero si diresse verso Sanzo, che era ancora a terra con addosso Kougaiji svenuto. Glielo tolse di dosso.

«Sanzo!! Tutto bene? »

«Che razza di domanda sarebbe?! » rispose lui burbero.

Poi sentirono che qualcosa faceva rumore tutto intorno a loro.

E si girarono a guardare.

Homura era semi-incosciente, Zenon e Shien si erano disperatamente attaccati alle spalle di Gyumao nel tentativo di buttarlo giù dall’impalcatura e salvare il loro protetto, ma Gyumao li agitò come nacchere. Mentre Lirin gridava, Kougaiji era ancora steso a terra svenuto.

Goku e Sanzo guardarono il tutto in silenzio. Poi decisero che era meglio sgattaiolare senza farsi notare, arrampicandosi magari sulle corde.

Gyokumen Koshu, che rimirava il tutto dall’alto, vide i due giovani soli soletti, così decise di fargli un po’ di compagnia.

Tuttavia, quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. O per meglio dire, la persona che fece sfondare l’impalcatura. Così tutti caddero dal secondo piano, compresi Sanzo e Goku perché la corda a cui erano attaccati si spezzò in sei parti. E tutti caddero sopra un cumulo di spazzatura.

*

«Ahi…ahi…AHI!! » si lamentò Homura mentre l’infermiera stava valutando come andava la guarigione del braccio. Dopo venti minuti di lamentele, decise di iniettargli una dose di morfina piuttosto alta, così da farlo stare buono.

Dopo la caduta, tutti avevano riportato delle contusioni, ma nessuno aveva nulla di più.

All’inizio nemmeno Homura…

…nell’istituto policlinico non vi era nessun rumore, nemmeno il russare dei pazienti che erano generosamente stati abbattuti dagli infermieri con una dose di acido muriatico somministrato tramite clistere.

Si può intuire dunque che si era fatta notte. I nostri amici erano stati rinchiusi tutti nella stessa stanza. Gyumao occupava quattro letti, due in lungo, due in largo. Nell’aria vi era solo il leggero rumore dei respiri dei dormienti.

Ma, allo scoccare della mezzanotte, due occhi si aprirono di scatto brillando nel buio più assoluto (come due beam, precisamente).

Si mosse. Attraversò fulmineo tutta la stanza, fino ad arrivare al luogo desiderato…

Goku era finalmente giunto alla fase rem dopo un travagliato percorso fatto di fame e camice da notte ospedaliere. Si accoccolò inconsciamente di più alla ricerca di maggior calore e… Ma cosa…? Nonostante Goku possedesse quello che la gente chiama ‘Sonno pesante da non svegliarsi nemmeno con le scarpe di Doku infilate nel naso’ , si destò quando sentì un leggero movimento sul suo letto con un gran brutto presentimento.

Aprì gli occhi, cercando di mettere a fuoco ciò che aveva intorno. E quasi urlò quando vide Homura (riconosciuto per l’effetto beam degli occhi) a cavalcioni su di lui.

«Homura che diavolo ci fai qui? »sussurrò piano, cercando di spostarsi dalla sua posizione quanto gli permettesse di mettersi seduto, ma Homura gli si era proprio seduto addosso con tutto il suo dolcissimo peso e non riusciva nell’impresa. Allora decise d adotare una soluzione semplice e definitiva.

«Sanzo! Qui c’è Homura! » disse a voce più alta, ottenendo l’immediata risata sommessa del moro spora di lui.

«Konzen si trova dalla parte oppost… »

«Tu…» disse una profonda e strascicata voce impastata dal sonno.

Homura si gelò mentre cominciava a intravedere una figura accanto a Goku muoversi nel letto per mettersi seduta.

Poi Sanzo vide Homura a cavallo del proprio animale.

«Tu…» disse con voce lugubre «…tu, in questo istante perderai la cosa più preziosa che possiedi…»

Homura deglutì: «La vita…? »

«No, il pene… »

Si vede che lo sentirono anche gli altri presenti nella stanza, perché la luce si accese e mostrò sette figure che guardavano dalla loro parte.

Poi Sanzo afferrò il cavallo dei pantaloni di Homura.

Il tutto sotto il tifo impudico dei compagni di stanza

*

Cinque giorni più tardi furono tutti dimessi ed ognuno tornò a casa propria. Tutti meno Homura che era stato ricoverato per… frattura.

Così, tutto tornò alla normalità: Homura, dopo essere riuscito a riacquistare le sue capacità “motorie” aveva ripreso la sua routine di andare a chiedere a Goku di seguirlo per diventare forte mettendo a rischio nuovamente il suo piccolo Homura. E via dicendo.

Capitò, invece, che un giorno, dopo tanto che non lo andava a trovare, Gojyo decise di fare una capatina a suo fratello.

Sfortunatamente, trovò la porta chiusa a chiave, ma non si preoccupò molto, in quanto la scimmia, per occasioni come quella, gli aveva lasciato una copia della chiave della villetta (Sanzo era molto ricco), in modo che, se avesse voluto, avrebbe potuto aspettare dentro. Le uniche copie in più erano in mano sua e di Hakkai.

Aprì e percorse il breve corridoio fino ad arrivare nel salottino.

Gojyo incrociò le braccia al petto e cominciò a fischiettare per un po’, ma si stancò quasi subito. Si alzò e si diresse in cucina, dove recuperò una lattina di birra che scolò in quindici secondi.

Poi ebbe un’idea geniale.

E se andassi a farmi un bagno in quella piscina ad idromassaggio che loro chiamano vasca da bagno?

Concludendo che questa era la scelta più giusta, cominciò a togliersi la camicia e a dirigersi verso il bagno.

Arrivò davanti alla porta che aveva anche slacciato i jeans. Non si era preoccupato di recuperare un asciugamano perché sapeva con certezza che ne avrebbe trovati in abbondanza li dentro.

Posò una mano sul pomello dorato della porta di vetro e la fece scorrere.

La vasca era piena di acqua calda e l’idromassaggio era già attivato.

Che fortuna! Io non ne ero capace…pensò Gojyo. Ma dopo un passo, vide da un lato della ‘piscina’ una testa castana stava uscendo dall’acqua ed allora pensò che Goku stesse tentando il suicidio per annegamento.

«Ehi! Sci…» ma si interruppe quando, di fronte alla scimmia, sbucò anche la testa di Sanzo e non molto lontana dal viso di Goku. Dopodiché Goku gli risucchio la lingua in quello che sarebbe un bacio appassionato.

Gojyo rimase a bocca spalancata. Chiuse la porta poi la riaprì credendo si trattasse di un illusione. Ma così non era. Era la realtà.

«E…ma… CHE DIAVOLO STAI FACENDO A MIO FRATELLO MALEDETTO BIONDO PERVERTITO??! »

*

Due settimane dopo, Gojyo fu dimesso dall’ospedale, ma i segni del pestaggio di Sanzo erano ancora ben visibili ed il su ritorno a casa fu questo:

Homura per primo si precipitò di fronte a Gojyo.

«Hai visto tuo fratello senza veli…dimmi, com’è? » ma Gojyo ne aveva abbastanza di quella storia, quindi sedò Homura con un calcio volante a girare.

Seconda, si presentò Lirin.

«Ah! Ah! Tu hai visto il mio Sanzo ed il mio Goku senza vestiti!! Non è che li hai ripresi vero? Mi faresti una copia della videoc…» e lei fu inibita con un iniezione di acido formico.

Penso che la storia potrebbe continuare all’infinito.

°°Fine?°°

   
 
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