Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Yuna Shinoda    23/04/2008    4 recensioni
Edward ha appena lasciato Bella nella foresta, da sola, per andare via e non farsi mai più vedere.
Ma Bella, ben presto, si accorge che non può interrompere del tutto i legami con Edward.
Ed è proprio questo, che incita la ragazza a partire per cercare il suo grande amore, dovunque lui sia. Lo troverà?
E, soprattutto, qual'è questo legami indissolubile?
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

…e poi mi perderò, tra braccia che non so,
ma è me che tradirò
ma qualcosa devo fare, se vivere è un dovere,
riuscissi almeno odiarti riuscire a immaginare

un'altra vita
un brivido, un segnale
un gesto di speranza in questo temporale

e mi fa piangere
la mia fragilità
difendere il mio orgoglio non so più
e non mi consolerà nessuna verità

e niente serve a niente
se tu non tornerai

un'altra vita, qualunque vita sia
è solo un cielo spento, un'ultima bugia

Roberta Bonanno – L’ultima Bugia

 

La vita era diventata una grossa gabbia di dolore.

Nulla andava bene, nulla era come avevo progettato mesi fa.

Ricordo tutto come se fosse ieri…

Io che ti stringevo la mano forte, in modo che tu capissi quanto  fossi importante per me… Tu mi guardavi negli occhi in un modo tale che chiunque avrebbe obiettato che il nostro fosse amore vero.

Al mio compleanno, poi, prima dello spiacevole incidente nel salone di casa tua, mi dicesti che avevi un regalo per me.

Inizialmente fui contraria, sapevi quanto odiavo ogni tipo di regalo.

“Non preoccuparti, non è nulla di costoso”, mi dicesti sorridendo facendo l’occhiolino.

Mi copristi gli occhi con un pezzo di stoffa rosso, mi caricasti sulle tue spalle e corremmo via veloci.

Non avevo idea di cosa si trattava finché non arrivammo a destinazione.

Mi levasti la benda senza parlare, aspettando la mia reazione che giunse veloce…

Mi avevi portato nella nostra radura, che adesso era dominata da un piccolo tavolo di legno con tutte le prelibatezze più ricercate.

Rimasi estasiata dalla tua sorpresa, davvero non me l’aspettavo.

Mangiai quasi tutto, mentre il tuo occhio attento mi osservava dolcemente.

Poi mi chiedesti “C’è qualcos’altro che vorresti?”.

Naturalmente la mia risposta fu che volevo che mi cambiasse. Volevo essere come lui.

Lui però fu come al solito restio, e mi chiese di scegliere dell’altro.

Qualunque cosa ma di trasformarmi non se ne parlava proprio.

Istintivamente, pensai che quello era il momento giusto.

C’era luce, c’era atmosfera, c’era amore.

“Io… io ti voglio” riuscì a dire, senza usare altri termini.

Lui lo capì.

Mi venne vicino e mi accarezzò piano la guancia facendomi venire i brividi.

Iniziò a baciarmi anche i capelli e il collo, passando le sue mani gelide lentamente su ogni parte del mio corpo.

All’inizio provai freddo, ma dopo mi abituai alla temperatura fredda del suo corpo e quando entrò in me, fu la cosa migliore del mondo.

“Buon compleanno, Bella” mi disse, durante il momento più alto del nostro piacere.

Non usammo nessuna precauzione, lui non era come tutti gli altri uomini.

Dopo la brutta questione del piccolo taglietto sul mio dito, e il suo attacco quasi famelico per mandarmi il più lontano possibile dai denti di suo fratello, iniziò a sentirsi in colpa.

Era diverso, non era più lui.

Capì che qualcosa era cambiato da quel giorno.

Tutto divenne più chiaro, quando mi disse addio, scomparendo nella foresta fitta.

E da lì iniziai a star male, non solo per il dolore che avevo dentro a causa del suo abbandono, ma anche perché non potevo credere di essere stata ingannata…

Non parlavo e non mangiavo da giorni, che improvvisamente iniziai a vomitare molto spesso.

Sempre. Per circa due mesi.

Charlie iniziò a preoccuparsi, così chiamò di nascosto un sua amico  medico per farmi visitare.

All’inizio non capì cosa avessi, ma dopo i risultati delle varie analisi che feci, ne fu certo.

“Charlie… E’ difficile da dire, sai perché la ragazza è giovane, ma… è incinta”.

Papà rimase di sasso, iniziò a farmi domande verso il quarto mese, quando ormai la mia pancia era un po’ cresciuta e s’iniziava già ad intravedere.

Io non gli dicevo nulla, conscia di chi era quel bambino.

Suo padre non l’avrebbe mai conosciuto.

Poi iniziai a rivedere Jacob…

Standoci insieme a La Push, mi accorsi che ci stavo davvero bene, che in un certo senso quasi dimenticavo un po’ lui.

Furono tante le volte che ci provò, ma io non accettai mai.

Non volevo dimenticarlo. Ma poi decisi.

Una sera, durante un falò, Jacob ci riprovò.

Quella volta non riuscì a fermarmi, non so nemmeno io perché.

“Questo cosa vuol dire?”, mi chiese.

“Vuol dire che ti voglio bene” risposi, “ma come amico”.

Da quel giorno, poi, non osai più toccare le sue labbra, anche se considero spesso la voglia di farlo.

Ho riflettuto, e se tutto andrà bene, lo troverò.

Troverò tutti.

E così eccomi all’aereoporto di Seattle.

Ieri è scaduto l’ottavo mese della mia gravidanza e tra un po’ il bambino nascerà.

Ma io voglio trovarli. Voglio rivederlo. Voglio che sappia di suo figlio.   

Inizierò da Portland, in Oregon, e poi andrò in altre regioni.

Ma… li troverò.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Yuna Shinoda