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Autore: dedie222    10/11/2013    6 recensioni
‘’vuoi un abbraccio per calmarti?’’ chiese con tutta la semplicità che potesse esistere.
‘’posso??’’ chiesi incerta.
‘’se te lo chiedo’’ rispose.
Non lo conoscevo ma era bellissimo e dolce e io ero terrorizzata . Alcune volte hai solo bisogno di un abbraccio, e non ti interessa da chi tu possa riceverlo, l’importante è riceverlo. L’importante è sentire quel calore che ti travolge, che ti stringe, non solo il corpo ma anche l’anima.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2:


Lo strinsi più forte che potevo mentre notavo con enorme gioia che i nostri corpi combaciavano alla perfezione.
Quando ci staccammo dall’abbraccio lui mi guardò negli occhi mentre io indietreggiai di qualche passo leggermente in imbarazzo.

‘’Beh ti ho salvata , mi devi un favore’’ disse con un sorriso malizioso.

‘’ohoh e che tipo di favore?’’ continuai io abbozzando un sorriso.

‘’domani passo a prenderti alle 19:30 qui, mi raccomando, ti aspetto.’’ Mi sorrise e prima che io potessi rispondergli si girò e se ne andò dal locale.

Tornai dietro il bancone mentre Hope mi guardava con gli occhi luccicanti, visibilmente ansiosa di sapere tutti i minimi dettagli della nostra conversazione.

‘’allora??’’ chiese speranzosa osservandomi preparare dei drink.

‘’passa a prendermi domani sera alle 19:30 qui e non so come cazzo vestirmi ne come pettinarmi e sto già andando in panico.’’ Dissi tutto d’un fiato.

‘’bene, allora preparati my darling perché domani mattina andiamo a fare shopping’’. Risi.

Cazzo quanto adoravo Hope, era quasi una sorella per me.
Mio padre era morto prima ancora che io nascessi e mia mamma quando io avevo solo 3 anni se ne andò per leucemia, e prima di morire aveva chiesto alla sua migliore amica Charlotte (la madre di Hope) di prendersi cura di me.
Quindi si, lei era quasi una sorella per me.
Eravamo da poco andate a vivere da sole in una casa intestata a suo padre.
La sua (nostra ) famiglia era molto ricca e ci potevamo permettere di tutto.
Quando uscimmo dal locale guardai l’ora.
Erano le 23:30.
Hope si accese una sigaretta mentre io fermavo un taxy, ebbe il tempo di fare solo un tiro e poi la buttò perterra, calpestandola prima di salire nell’auto gialla.
 
IL GIORNO SEGUENTE:

‘’svegliaa dormigliona, ci aspetta una luunga, lunghissima giornata a sciegliere vestiti, a farci le unghie e oh, dobbiamo anche andare dalla parrucchiera oggi pomeriggio, ho chiamato poco fa e ha detto che è libera.’’ Io mi chiedevo come cazzo facesse Hope ad avere sempre quell’energia.

Secondo me era iperattiva.
Mi strofinai  per bene gli occhi prima di appoggiare i piedi nudi  per terra.
Quando la mia pelle fu a contatto con il pavimento freddo un brivido mi percorse la schiena.
Andai verso il bagno cercando a tastoni la porta.
Entrai e mi guardai allo specchio.
Beh Hope avrebbe dovuto davvero fare miracoli per riuscire a rendermi decente per  l’appuntamento.
Uscii dalla stanza e scesi le scale raggiungendo l’iperattiva in cucina mentre l’odore di brioches calde mi riempiva le narici.

‘’hey sono andata a prenderti…’’

‘’le paste’’ la interruppi io.

Lei sorrise e tirò fuori dal sacchetto la mia sedendosi al suo posto.
Mangiammo velocemente poi  ci vestimmo, ci lavammo i denti, ci  truccammo un po ed uscimmo.
Faceva caldissimo, era estate ed il sole mi stava uccidendo.
Girammo circa una decina di negozi fino a quando non trovai il vestito giusto.
Era verde smeraldo, attillato, mi arrivava fino a metà coscia, era senza una spallina e dall’altra parte aveva una mezza manica.

‘’è davvero perfetto’’ disse per l’ennesima volta Hope prima di porgere la carta di credito alla commessa.

‘’sicura che non è troppo elegante?’’ chiesi incerta.

‘’sicurissima’’ rispose lei con gli occhi che le brillavano di gioia.

Il tempo passò e in men che non si dica arrivarono le 19.
La parrucchiera aveva fatto davvero un ottimo lavoro.
Mi aveva fatto i boccoli ai capelli e me li aveva raccolti in una morbida coda dalla quale usciva qualche ciocca qua e la e Hope mi aveva fatto il gel alle unghie mettendomi lo smalto dello stesso colore del vestito.
Mi infilai delle scarpe nere coi tacchi e scesi le scale.
L’iperattiva mi guardò dalla testa ai piedi fischiando elettrizzata.

‘’non so come farà a resisterti, sei uno schianto.’’ Disse prendendomi una mano e facendomi girare su me stessa.

Aspettammo ancora un po’ mentre l’ansia saliva alle stelle.
Circa verso le 19: 25 partimmo da casa.
Hope voleva a tutti i costi accompagnarmi e io accettai.

‘’allora, ricordati, sei uno schianto e devi essere sicura di te stessa.

Ah si, mi raccomando, durante la serata se doveste arrivare a…. ecco, si insomma… hai capito. Mi raccomando, assicurati che usi il preservativo…sai, a 17 anni mi sento ancora troppo giovane per diventare zia’’ disse con un sorrisetto sulle labbra mentre parcheggiava la macchina davanti al locale.
Io la guardai in cagnesco e quando si mise a ridere lei, lo feci anche io.
Le diedi un veloce bacio sulla guancia e scesi dall’auto.
Mi avvicinai al locale vedendo Harry in lontananza.
Era vestito con un paio di jeans e una camicietta bianca a mezza maniche un po’ aperta davanti.

‘’ciao’’ dissi sorridente quando gli fui difronte.

‘’c-ciao’’ rispose lui osservandomi dalla testa ai piedi. ‘’wow sei davvero bellissima’’

‘’grazie, anche tu stai bene’’ risposi ‘’allora, dove hai intenzione di portarmi?’’

Sorrise.
Era una di quelle persone a cui la bocca era stata fatta per sorridere, e quando sorrideva ci sapeva proprio fare.

 

SPAZIO AUTRICE:
Ciauu ragasse, volevo ringraziare tutte quelle che hanno anche solo letto, recensito, seguito o messo tra le storie preferite la mia fanfiction.
è importante per me.
Bando alle ciancie, riguardo alla storia: spero che il secondo capitolo vi piaccia e mi scuso se i primi due sono cortini ma i prossimi cercherò di farli più lunghi.
Ah mi raccomando, ditemi che cosa ne pensate della storia così so se continuarla oppure no.
Ok, ho detto tutto.
Ora mi dileguo.
Un bacione.

Desy.
  
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