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Autore: Final Alex    23/04/2008    1 recensioni
Non doveva andare così
No proprio no…è sbagliato
è tutto sbagliato
non doveva succedere
era stato un errore
un errore colossale
quell’amore che c’era stato
…sbagliato...
le sensazioni, le emozioni
…tutto sbagliato…
E il sentimento… quel dannato sentimento
Era stato
l’errore più grande…
SPOILER->alla nascita della figlia di Asuma e Kurenai
quando l'amore diventa vietato e decide di prendere strade sbagliate... quando amare diventa proibito...ecco qui la mia prima (e credo sia semplicemente LA prima) ShikaxKurenai--chi vincerà tra amore e ragione???
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuma Sarutobi, Ino Yamanaka, Kurenai Yuhi, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tak Tak Tak

Tak Tak Tak

Quello straziante rumore che insisteva ed insisteva ormai da mezzora non faceva che ripetersi.

Rimbombava tra le sue tempie, ai lati degli scuri sguardi, e batteva.

“ma non puoi mettere un silenziatore a quell’affare??”

Appoggiò entrambe le mani sulle orecchie, proteggendole da quell’innocuo suono casalingo.

Tak Tak Tak

La voce tranquilla e colma d’affetto rispose:
“non ho mai visto un coltello con il silenziatore…”

Entrò nella stanza un’imponente figura, sedendosi ad un tavolo

“per forza, non l’hanno ancora inventato”

Intervenne quello, dai toni bassi e rochi.

Tak Tak Tak

“dovrebbero invece, sarebbe utile in casi come questo”

L’adulta voce, colorita di severità paterna asserì

“smettila, Shikamaru,sei buono solo a lamentarti!”

Le labbra calde ed amorevoli si strinsero in un accenno di sorriso, mentre ella dava le spalle agli altri due.

“Ma non è colpa mia se ho questo terribile mal di testa!!”

“di certo…” iniziò la dolce donna “…non è nostra, è colpa delle urla di quella bambina”

Tak Tak Tak

gia, passi troppo tempo con la Yuhi

L’uomo incrociò le braccia con dissenso. Chinò la testa in avanti, scuotendola

“ma cosa dici, padre, faccio solo il mio dovere” in difesa di se stesso, rispose il giovane chunnin.

“il tuo dovere è proteggere il villaggio, ricordatelo”

“… il villaggio…e i suoi abitanti” intervenne l’altra, ancora di spalle

Tak Tak Tak

Yuzumi è…è l’unica cosa che mi rimane del mio maestro…” la voce si era mischiata a vecchi ricordi, a vecchie frasi, a vecchie parole. Erano tornate indietro immagini chiuse nella sua testa, insieme ad altre ancora più dolorose.

-se paragonassimo le pedine dello Shogi ai Ninja della foglia, tu Shikamaru, saresti il cavallo-

-e perché?-

-perché non hai tanta forza ma hai la capacità di saltare i pezzi e portarti avanti-

-e tu maestro?-

-io non sono niente…sono solo…-

-un pedone sacrificabile?-

-e lo sai…chi è il re?-

“io…io devo proteggere il re…devo farlo…”

Tremò di poco la  voce, in maniera si, percettibile. Si era promesso di non piangere,ma l’aveva fatto una volta. Ed Aveva sbagliato.

-lHokage, no?-

-anch’io ne ero convinto fino a poco tempo fa…ma mi sbagliavo-

- allora chi è?-

Non avrebbe mai dovuto piangere davanti a lui.

 Gli aveva regalato le sue lacrime mischiate alla pioggia, per dirgli addio.

Si era promesso di non piangere al funerale, e non l’aveva fatto. Aveva sostenuto chi invece lo stava facendo, soffrendo probabilmente più questo.

-il problema adesso è che sono troppo grande per comportarmi come un bambino!!!-

Gia, era troppo grande per provare dolore.

Shikamaru, capisco che tu ti senta, in un qualche modo, in debito con lui, e perciò che tu voglia metterti a disposizione di Kurenai…” cominciò preso alla sprovvista l’alto moro, dal viso ricoperto di inquietanti cicatrici.

La donna voltò il capo verso gli altri, facendoli sprofondare nelle proprie brune iridi, tanto similo a quelle.

 “…ma sei solo un ragazzo, stai trascurando la tua vita per la loro e di vita, Shika, se ne ha una e una soltanto…”

Posò il coltello e la sua lunga lama, si asciugò le mani nel grembiulino umido e sporco.

Il giovane abbassò lo sguardo, fissò il parquet sotto i suoi piedi, la lucidatura che sua madre aveva da poco fatto, il riflesso della finestra a sinistra…

“non sarò più quel ragazzo, mamma…è ora che io diventi uomo, che cresca, che diventi utile al villaggio e alle sue famiglie, perché è questo…che significa proteggere il re…”

- non posso abbandonarmi ad un pianto per lui-

 

“L-Lui…mi disse di proteggerlo, di proteggere il re…il nostro re…ed io lo farò, lo farò con tutto me stesso!!”

- allora chi è il re?-

-lo capirai anche tu, quando sarà il momento-

Il momento era arrivato,e lui era cresciuto.

Aveva avuto un secondo padre, a guidarlo nella sua maturazione, ed era ora di pagare il debito.

Sarebbe diventato lui un padre, all’altezza del suo maestro.

Avrebbe protetto il suo re, quella era una promessa…

“Ma Ino??”

L’interruppe lei, ricominciando l’opera

Tak Tak Tak

“che cosa c’entra?”

Si distrasse da quei amari pensieri, concentrandosi sulla esile figura dalla chioma chiara come il sole.

“la stai trascurando molto da quando hai cominciato ad occuparti di Yuzumi…”

Tak Tak Tak

“non la sto trascurando, ho semplicemente meno tempo da concedere al dolce far niente. Mi sto solo adoperando, tanto anche lei ha da fare con il negozio”

“potrebbe ingelosirsi, lo sai”

“ingelosirsi?!? E di chi?!”

“della Yuhi!” intervenne il padre alzandosi dalla sedia

Tak Tak Tak

“e per cosa?”

Il ragazzo non capiva, o non voleva capire, quel discorso troppo malizioso per essere uscito dalle labbra dei suoi genitori…

“beh, stai molto con lei, dopotutto Ino è la tua ragazza, l’amore merita di avere più importanza di una Sensei, a volte”

“l’amore è quello che è, e se c’è sul serio, saprà capirmi”

Tak Tak Tak

“non basta farti capire, devi farti amare. così la perderai di certo…”

Insisteva il genitore, forse in pensiero.

“era presente mentre Asuma-sensei mi diceva quello che avremmo dovuto fare, cioè di proteggere il villaggio. Io lo sto facendo: proteggo il mio re e continuerò a farlo. Sarò un ottimo Ninja, un ottimo uomo, costi quel che costi!!”

Il giovane si alzò dalla sedia trascinandola indietro. Carico delle sue stesse parole fece per uscire dalla stanza, quando quello straziante rumore continuò…

Tak Tak Tak

“E BASTA CON QUESTO TAK TAK!!!” gridò in direzione materna facendo sobbalzare i presenti.

“sto semplicemente preparandoti le carote, le tue preferite…”rispose lei con calma “…grand’ Uomo!!”

Si mise a ridere della medesima ironia che fece sbocciare un sorriso sotto le cicatrici del padre.

-ti ricordi quella storia del re?-

-…-

-ti dirò chi è…avvicinati…-

-ma allora è per questo…che hai smesso di fumare…-

 

Gia, le sigarette non gli erano mai piaciute…il fumo, si…lo faceva piangere

 

 

 

   
 
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