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Autore: gloria horan    11/11/2013    21 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA. FORSE RIPRENDERÒ TRA UN PAIO DI MESI. MI SCUSO CON TUTTE VOI
‘Ciao.’ Le disse guardandola dritta negli occhi, come se si conoscessero da una vita. In effetti Lesly aveva quasi la sensazione di conoscerlo da sempre, come se tutti i suoi movimenti e gesti fossero già stati visti e amati.
‘Ciao.’
‘Sono Liam, e tu?’
‘Lesly.’
‘Ehy Lesly..posso chiederti una cosa?’ Annuì. ‘Perché ti crei una barriera intorno e non fai passare le emozioni? Perché lasci che gli eventi ti passino accanto, sfiorandoti, senza essere vissuti?’
A quelle parole, rimase spiazzata e senza fiato. Non riusciva a razionare cosa era successo: davvero Liam le aveva detto tutto quello? Davvero l’aveva inquadrata così bene seppur conoscendola da sole poche ore? Davvero aveva avuto quel coraggio di affrontarla, unito a quella dolcezza e comprensione nei suoi occhi?
Solo il mare avrebbe custodito il loro segreto...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Allora un po’ d’istinto d’avventura ce l’hai!’ Lesly sobbalzò sentendo quella voce alle sue spalle, si voltò e vide Liam appoggiato allo stipite della porta.
‘Scusa.’ Sussurrò imbarazzata portando una ciocca dei capelli dietro l’orecchio. ‘Sono entrata per sbaglio, ora scendo.’
‘No!’ La fermò lui. ‘Perché vuoi scappare? Resta, non aver paura, non ti mangio mica! Siediti accanto a me.’ Si spostò sul letto e dette una pacca sul materasso per incitarla. Lelsy si sedette accanto a lui, mantenendo una distanza discreta ma non eccessiva. ‘Allora…bella la mia camera vero?’
‘Certo, questo disordine da un’aria quasi…speciale, unica!’ Rispose imitando il suo tono di voce scherzoso.
‘Sono contento che ti piaccia!’ Risero in coro, poi lui si alzò e prese la chitarra.
‘Da quanto tempo suoni?’
‘Credo da sempre. Io, Lu, Niall e Zayn andiamo ogni sera sulla spiaggia, ci mettiamo in cerchio e cantiamo in coro le nostre canzoni preferite. Non per vantarmi, ma sono parecchio bravo!’ Lesly rise  di nuovo con il desiderio incontenibile di poterlo sentire subito. Lo immaginò come un cantante professionista e pensò pure che avrebbe pagato per andare ai suoi concerti.
Il canto per Liam era una liberazione, era difficile da spiegare ma aveva capito che nessuna cosa lo faceva sentire più in pace con se stesso. Magari i suoi genitori lo consideravano stupido e forse anche tutti gli altri, ma per lui era davvero importante.  ‘E qual è la tua passione invece?’
‘Recitare. Mi piace essere un’altra persona per un po’ di tempo e penso sempre molto su come poter interpretare al meglio il personaggio, le sue paure nascoste, i pensieri che fa tra le righe e i suoi desideri più intimi. Quest’ anno punterò alla parte principale nello show che farà il mio corso, ma non so se ci riuscirò.’
‘Certo che ce la farai, scommetto la testa che sei bravissima!’
‘Non così tanto, dopotutto seguo il corso da solo un anno.’
Restarono in un silenzio leggermente imbarazzante, interrotto ogni tanto dai suoni delle corde.
Lesly si grattò i capelli, osservando ancora di più la camera in cui si trovava. Avrebbe voluto chiedere a Liam quale facoltà avesse scelto per l’università, ma lui la precedette con altre domande, che in futuro le fecero capire quanto fosse speciale.
‘Ehy Lesly..posso chiederti una cosa?’ Annuì. ‘Perché ti crei una barriera intorno e non fai passare le emozioni? Perché lasci che gli eventi ti passino accanto, sfiorandoti, senza essere vissuti?’
A quelle parole, lei rimase spiazzata e senza fiato. Non riusciva a razionare cosa era successo: davvero Liam le aveva detto tutto quello? Davvero l’aveva inquadrata così bene seppur conoscendola da sole poche ore? Davvero aveva avuto il coraggio di affrontarla, unito a quella dolcezza e comprensione nei suoi occhi?
‘Io…io… ’ Si bloccò perché non sapeva cosa dire. ‘Non è vero!’
‘Dai, non metterti sulla linea difensiva! Lo sai che non te l’ho detto per cattiveria e poi sono tuo amico, no? Si vede lontano un miglio che in un certo senso hai paura delle persone, che non fai fuoriuscire le tue emozioni o le ignori. Si capisce dai tuoi atteggiamenti, dal tuo sguardo e dalla tue parole.’
Lesly sbarrò gli occhi: non avrebbe mai potuto pensare che Liam fosse così perspicace. Sembrava un po’ stupido ed immaturo, invece era intelligente e sorprendente.
‘E’ solo che se si fanno uscire le proprie emozioni la gente può iniziare a guardarti strano.’ Iniziò a spiegare lasciano scorrere le parole senza restrizioni. ‘ Se una persona è naturale e non si atteggia al modello di ragazza figa, anzi si comporta come davvero è, gli altri la considerano antipatica o insulsa. Tutti preferiscono i burattini e io ne ho piene le scatole perché anche mia mamma cerca di cambiarmi per farmi avere più amici e mio fratello Harry fa di tutto per mettermi ancora più in imbarazzo perché lui è uno di loro, di quei burattini. A me non interessa un fico secco le sue serate in discoteca e le sue avventure notturne! Se leggi sei una secchiona, se non hai mille ‘mi piace’ su Facebook sei un’asociale, se vai in chiesa e non fumi sei una sfigata, se non ti vesti alla moda sei  strana. Ci si preoccupa troppo dei giudizi altrui, perché oggi sono tutti pronti a giudicare. Le etichette fanno schifo, dovrebbero essere messe sugli oggetti, non sulle persone.’
Finito di parlare, Lesy tirò un sospiro di sollievo e si sentì incredibilmente libera. S’ era sfogata e lo sguardo di Liam su di sè mentre parlava, che l’incitava a proseguire, non le aveva dato fastidio.
Però era da quando aveva chiuso bocca che s’era ammutolito, forse l’aveva spaventato ed offeso. In quel momento ci sarebbe stato bene un abbraccio visto il suo discorso confessionale un po’ tragico, ma restarono entrambi immobili, muovendo solo gli occhi. Liam restò distante e Lelsy non avrebbe mai osato. Gli aveva fatto una confessione molto personale, gli aveva detto tutta la sua vita e i pensieri nascosti, eppure sembravano distanti. Ma no, non lo erano: Liam la voleva ascoltare e capire e subito la paura di Lesly di aver detto troppo scomparve completamente.
Però ora le premeva un pensiero importante: cosa pensava di lei? L’aveva presa per una pazza?
‘Ora scendiamo?’ Interruppe il silenzio proprio lui, con un tono di voce calmo e rilassato, senza fare altri commenti. Lesly annuì e si alzò dal letto. Scesero le scale e tornarono da Niall, Louis, Zayn  e Harry.
‘Ah eccovi!’ Esclamò Harry appena li vide. ‘ Iniziavo a pensare male!’ Ridacchiò e lei si aspettò che anche Liam ridesse, ma al contrario restò impassibile. Suo fratello aveva proprio l’obbiettivo di metterla in imbarazzo tutte le volte! ‘Come mai Lesly non reagisci e non urli con la tua vocetta isterica “Harry stai zitto!”?’
‘Perché mi hai sfiancato con tutte le tue cavolate.’
‘Liam che hai fatto a mia sorella? E’strana, più del solito intendo.’ Tutti si misero a ridere, compreso lui, così che rimase profondamente ferita. Quel suono dolce poteva essere incredibilmente doloroso. Suo fratello poteva anche trascinare tutti gli altri, ma lui no, non Liam. Metterla in ridicolo davanti alla gente non lo faceva sembrare divertente, anzi faceva solo la figura di uno che utilizza sua sorella come barzelletta e non sapeva difenderla.
Lesly si sedette sul divano, accanto al pakistano e al biondino, decisa a non degnare più quello stupido per il resto della serata.
‘Ehi, perché ora non giochiamo ad obbligo e verità?’ Urlò Lu agitando in aria le mani per attirare l’attenzione. Lei sapeva benissimo come andava a finire sempre quel gioco: non sceglieva mai obbligo perché aveva paura delle cose che le potevano capitare e siccome non era per niente brava  a mentire, finiva sempre per rivelare di sé cose imbarazzanti.
‘Io non partecipo.’ Disse prontamente.  
‘No, tutti devono giocare, altrimenti non c’è gusto!’ Urlarono tutti in coro facendo un gran casino. Furono così insistenti che alla fine non le restò molto da fare, tranne che buttarsi.
Si sedettero in cerchio sul pavimento e presero una bottiglia di Coca dal frigo. Lu la girò:  puntò prima su Niall e poi su di lui.
‘Obbligo.’
‘Mhm…vediamo cosa ti posso far fare…’ Niall fece una faccia dubbiosa e ci pensò. ‘ Ah sì! Domani pomeriggio dovrai metterti sulla riva della spiaggia, attirare l’attenzione dei passanti e ballare davanti a loro “I’m sexy and I know it”.’
Si misero tutti a ridere e Lu fece finta di piangere. Poi rigirò la bottiglia, che puntò prima su Liam e poi su Lesly.
‘Verità.’
Subito Harry non perse l’occasione di metterla in difficoltà.
‘Liam dille di raccontarci quando a 14 anni in campeggio con la scuola ha…’
‘No. Deve dirmi cosa pensa davvero della sua famiglia.’
Lesly restò spiazzata da quella richiesta, soprattutto perché s’era già confidata pochi minuti fa. Quel ragazzo voleva solo fare come suo fratello, era perfido.
‘Non ne sono entusiasta. Su andiamo avanti!’
‘Ti ho chiesto di dire quello che pensi davvero.’
Ma perché? si chiese lei restando a bocca aperta. Si alzò di scatto, afferrò la sua borsa e si diresse verso l’uscita.
‘Non sono venuta qui per essere messa in ridicolo, sia chiaro. Tu non mi inganni con il tuo faccino, sono bastati pochi minuti per farmi confidare tutto, vero? Mi hai manipolato una volta ma non lo farai ancora e se osi spargere in giro solo due parole di quelle che ti ho detto sappi che la pagherai!’ Urlò arrabbiata a sbattendo la porta. In quel momento Lesly voleva solo andare a casa sua, a Perugia, buttarsi sul letto e sentire la voce consolante di Jakie. Si sentiva tradita e sciocca.
 
Intanto, dentro casa, tutti erano rimasti a fissare a bocca aperta Liam, chiedendosi cosa avesse combinato. Era inspiegabile la fuga improvvisa della ragazza.
‘Ehy perché è scappata?’ Gli chiese finalmente Niall. Liam non rispose e fece l’indifferente, come se nulla fosse successo. Prese la bottiglia, la girò e si riprese il gioco, così che tutti dimenticarono piano piano l’accaduto. Ad interrompere l’obbligo che stava facendo Harry (una poltiglia con tonno, ketchup, carote e aranciata, che in seguito avrebbe dovuto bere) fu lo squillo del cellulare di Niall. Guardò distrattamente lo schermo e quando lesse il nome di sua madre, sbuffò innervosito. Ancora una volta lo chiamava nel bel mezzo del divertimento per dirgli di tornare a casa. Premette il pulsante verde, seppur desideroso del contrario: quella donna non poteva continuare a perseguitarlo e a rovinare le sue serate. Le mamme di Zayn e Louis li chiamavano forse per avvisargli che era troppo tardi? No, solo la sua lo faceva!
Ormai aveva diciassette anni, era abbastanza maturo e coscienzioso, doveva avere più libertà. Non s’era mai ubriacato e non aveva mai sgarrato o fumato ( a parte ad una festa quando gli era stata offerta una sigaretta e lui per non fare la figura del perfettino l’aveva accettata, ma quella era stata solo un’eccezione.)
‘Pronto ma’?’
‘Tesoro, quando torni a casa? Non pensi sia troppo tardi?’
‘No. Sono nella casa affianco alla nostra, sto con i ragazzi e qui è tutto calmo, ti prego ma’!’
‘No, te l’ho già detto, sei ancora troppo piccolo!’
La solita esagerata, tra un anno avrebbe preso la patente e ancora lo assaliva.
‘Perché mi tratti sempre come un bambino?’
‘Tesoro, tu credi di essere grande e di poter far tutto, ma in realtà non lo sei. Ora torna a casa.’
Niall riattaccò arrabbiato: era sempre lui il primo ad andare via alle feste, quello che riceveva la chiamata della sua mammina puntualmente, quello che non poteva far niente ed era pieno di restrizioni. S’era stancato di quel trattamento, non era più un poppante. Sua madre doveva capirlo, doveva accettarlo e lasciargli vivere la sua età! Era nato senza chiederlo, sarebbe morto senza volerlo, perciò voleva almeno vivere  come gli pareva.
‘Ragazzi, devo andare.’ Disse di malavoglia. Anche se Liam, Lu e Zayn non lo avrebbero mai preso in giro per questo fatto perché erano amici, in qualche modo si sentiva ugualmente umiliato.
‘Ok. Ma ricordati di venire al party che do questo sabato, ci conto!’ Esclamò Lu.
‘Certo, non mancherò per nessun motivo al mondo!’ Rispose Niall abbassando la testa una volta finita la frase: in realtà un motivo c’era, ed era sua madre. Riuscire ad ottenere il permesso non sarebbe stato facile, di questo ne era sicuro, se poi avesse anche scoperto che non sarebbero stati presenti genitori…
Mentre saliva le scale che portavano al suo appartamento, Niall decise che per quella sera non doveva lamentarsi con sua mamma di essere tornato troppo presto: ora il suo obbiettivo era convincerla per la festa di Lu e quindi doveva mostrarsi maturo. Appena entrato si diresse in cucina, dove lei stava guardando un programma di balli latini.
‘Ehi ma’!’
‘Ciao tesoro, com’ è andata?’
‘Benissimo, abbiamo giocato, mangiato la pizza e ci siamo divertiti. Poi ho scoperto che questo sabato i Tomlinson danno una festa e sono stato invitato.’
‘Con Tomlinson intendi Louis o i suoi genitori? Loro saranno presenti?’ Niall socchiuse gli occhi con il grande desiderio di cancellare quella domanda dalla conversazione.
‘Beh non lo so…ma dai ma’, ci saranno solo quelli del campeggio! Verranno tutti e anche io ci voglio andare perché sarà fighissimo!’
‘E’ inutile che tenti di convincermi, sai che non voglio. Nessuna discussione, se vuoi il prossimo sabato dai una festa tu e io sarò presente, così potrai divertirti con tutti i tuoi amici e sarà super fighissimo!’
‘No ma’, tu non capisci proprio nulla. Io voglio andare alla festa di Lu!’
‘Nessuna discussione, ho già detto di no!’ Urlò sua madre stabilendo chiaramente la parola fine al loro discorso. Niall sbuffò e se ne andò in camera sua, molto arrabbiato. Con lo sguardo rivolto alle stelle fuori dalla sua finestra e la testa appoggiata al cuscino, si chiese quando sarebbe davvero diventato un uomo. Sin da piccolo ammirava quei grandi che riuscivano a risolvere tutti i problemi con la loro intelligenza e astuzia, che avevano nel garage le macchine sportive e che erano completamente liberi. Aveva sempre voluto essere uno di quelli e arrivato a diciassette anni ancora non lo era minimamente. Era solo un ragazzo come tanti, non un uomo. Non era coraggioso come Lu, né bello come Zayn, né intelligente come Liam, né astuto come Harry. Non era niente.



Eccomi qui! 
Stavolta ho tardato ad aggiornare perchè ancora molte persone doveva leggere il capitolo e sinceramente non mi andava di continuare con poche persone. Che ne dite di questo capitolo? E' il continuo dell'altro, dove Lesly e Liam si fanno una BELLA chiaccherata. 
Che ne pensate della reazione arrabbiata di Liam quando le chiede quella cosa? E' esagerata?
Spero che il punto di vista di Niall vi sia piaciuto, d'ora in avanti inizierò ad ampliare ogni singolo personaggio, questo è il primo. 
Che dire....fatemi sapere il vostro parere in una recensione e grazie mille per le 22 al capitolo precedente, siete sempre molto disponibili. Grazie anche per le seguite, preferite e ricordate!
Infine, ma non meno importante, grazie a MissCappuccino per il banner stupendo.

Ps. Vi lascio con qualche bella immagine del mare, tanto per far tornare la nostalgia dell'estate! :( 



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