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Autore: DeliciousApplePie    12/11/2013    3 recensioni
“Se mi spiegate cosa ci trovate di così divertente magari posso ridere anche io” Sputo acida. “Mh,capelli verde acido.. quindi per rispettare i tuoi capelli fai anche tu l’acida.. Giusto?” Io alzo un sopracciglio. “Tu per rispettare i tuoi capelli color mestruo di gatto non oso chiedere cosa fai!” Mi giro tornando ai miei disegni. L’altro ride di gusto mentre quello con i capelli strani rimane imbambolato non sapendo cosa rispondere. “ Ahahahah, Mark, mi sa che ha un bel caratterino questa qui.” “Oh zitto Tom. Secondo te mi odia?” Io sto per rispondere di si quando la campanella interrompe quello strano incontro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Scott Raynor, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Mento a culo.

 
 “Oh andiamo Sam. Non fare i capricci, Skye non ti ucciderà, e nemmeno Jennifer lo farà.” Dice Tom cercando di calmarmi.
“Chi... chi è Jennifer?”
 “Solo l’ex di Tom” Risponde allegro Mark mentre la mia espressione si fa via via più disperata.
“Perfetto. Ora mi spiegate perché ho accettato di venire con voi alla festa?”
“Tecnicamente hai accettato di venire con me” Risponde velocemente Mark.
“Io ho solo usufruito del passaggio” Precisa lo spilungone.
“Allora con Jennifer non ci dovrebbero essere problemi?”
“Non so. Dovrebbe. Ma non è sicuro. Sai com’è Jennifer.” Io roteo gli occhi sbuffando.
“No, non so com’è, e ne chi è! Non voglio morire per mano di una sconosciuta e di una papera.” Mi passo una mano sulla fonte per poi tornare indietro verso la macchina, ma dopo nemmeno un metro mi sento sollevare.
Tom e Mark mi tengono a braccetto sollevandomi, mentre tranquilli si dirigono verso l’entrata della palestra.
“Ehi Sam, ma non eri tu quella che ha affrontato Skye durante l’ora di fisica andando a finire in aula punizioni? Allora perché fai così casino per niente? Fai la seria e non fare la bambina.” Mi dice Mark dopo avermi lasciato poggiare di nuovo i piedi a terra.
Io annuisco e insieme varchiamo la soglia della grande porta.
Mi sento un po’ fuori luogo. Tutte sono “vestite” da diavoletta, da coniglietta, da infermierina, da suora sporcacciona. “Mi sento in un video porno amatoriale” Sentenzio facendo scaturire la risata di Tom. “Beh ragazzi. Io vado.. a fare un giro di perlustrazione” Dice poi facendo l’occhiolino al suo amico. “HotPants, usa precauzioni!” Gli urla Mark prima che potesse sparire nella folla.
“Hot…Pants?”
“Lunga storia” ridacchia addentrandosi anche lui nella folla.
Nel giro di qualche secondo già è scomparso. “Perfetto.” Sibilo per poi avvicinarmi al tavolino  dove c’è il punch. Riempio un bicchiere e me lo finisco al volo andandomi a sedere su una panca accostata al muro su cui erano seduti degli sfigati.
Questa si che è una serata perfetta.
Ovviamente sono ironica.
Il tempo di tre o quattro canzoni e mi alzo dirigendomi verso l’uscita.
“Dove pensi di andare?” Una mano ci ferma per il polso.
“Me ne sto andando Tom. Dove pensi che vada? A ballare con la porta?” Lui ride e mi cinge le spalle con il braccio.
“Mark?” Mi chiede. Io faccio spallucce.
“Strano che non sia con te! Alla fine siete venuti insieme al ballo.”
“Era solo un passaggio. Non un invito.”
“Allora non credo si arrabbierà se ti chiedo di ballare. Dolce donzella” Dice inchinandosi e tendendomi una mano.
“Non credo, messere!” Accetto la sua mano e come due bambini balliamo una danza improvvisata tra tango e valzer che fa totalmente a pugni con la musica di sottofondo. Tutta la sala ci guarda stupita. Ma sinceramente non mi frega. È l’unico momento divertente della serata fino ad ora, e non voglio rovinarlo. Tom si ferma di botto prendendomi per le spalle. “Ciao Mark. Tieni!” Dice per poi buttarmi letteralmente addosso al suo amico dietro di noi che imbarazzato cerca di non farmi cadere.
La musica, neanche a farlo a posta, è appena cambiata.
“Uh, un lento.” Dico per sdrammatizzare allontanandomi.
“Vuoi ballare?” Dice sorridendo. Mi guardo in torno, e noto che tutti sono accoppiati, e che un Tom poco discreto mi manda diecimila occhiolini e pollici in su per farmi accettare la proposta dell’amico.
Che strambi questi due.
Io annuisco. Lui mi cinge i fianchi con delicatezza mentre io imbarazzata allaccio le braccia al suo collo tenendo la testa bassa.
“Vedo che hai fatto amicizia con Tom” mi sussurra in un orecchio.
“Mh, mi ha solo chiesto di ballare.” Lui annuisce e fa degli strani grugniti.
Alzo leggermente la testa e osservo bene il ragazzo di fronte a me, che ha lo sguardo perso da qualche parte della sala. Ha i lineamenti marcati. Non faccio a meno di notare il suo mento.
“Mento a culo..” Sussurro. Lui abbassa lo sguardo.
“Cosa?”
“Oh niente. Dicevo che hai il mento a culo.” Dico ridendo mentre accenna un sorriso.
“A me non piace il mio mento..  proprio perché è a culo”
“Oh, ma non solo il mento è a culo.”
“Cooper, stai insinuando che ho la faccia da culo?” Io annuisco convinta mentre lui mette il broncio. “A me piacciono i culi”
Mi pento subito di ciò che ho detto non appena vedo allargarsi un sorriso sul suo volto.
“Ehi piccioncini”
Ecco, perfetto. Non solo ho fatto una supermega figura di non so quale merda di cavallo, ora ci si mette anche Alex. Stupendo.
“Come va?” Io lo guardo in cagnesco. Sto per aggredirlo ma Mark mi precede.
“Bene. A te?Con Holly?” Ammicca. Alex gli sorride malizioso per poi lasciarmi un bacio nei capelli e sparire tra la folla.
“Dicevamo. Ti piacciono i culi allora?”
“Ehm, uhm, si. A chi non piacciono?” lui ridacchia.
Ha una risata strana, coinvolgente. In fatti non faccio a meno di ridere anche io. Il lento finisce, e riparte la musica movimentate e già tutte le ragazzine hanno iniziato di nuovo a strusciarsi su qualsiasi cosa scopabile. Mi allontano in un po’ imbarazzata guardandomi i piedi.
“Andiamo fuori” Mi dice prendendomi per il polso. “Così parliamo.”
Io annuisco e insieme ci dirigiamo sul retro della palestra. Lui mi indica un muretto, ancora tenendomi per il polso mi trascina fin li per poi sederci.
“Che fai dopo la festa?” Mi chiede accendendosi una sigaretta.
“Niente in particolare. Me ne offri una?” Chiedo aspettandomi il solito no come risposta. Lui senza neanche batter ciglio ne estrae un’altra dal pacchetto e me la porge.
“Grazie” Dico sorpresa.
“Si. Ma dopo la festa verrai con noi!”
“Dove?”
“Prima dovremmo passere da Tom. Ho dimenticato il mio basso da lui, e poi andiamo a casa mia dato che i miei non sono a Poway e mia sorella va a dormire da una sua amica.”
“Tu suoni?” Gli chiedo ignorando completamente la seconda parte della frase. Lui annuisce fiero.
“E ho anche una band! Tom è il chitarrista! E il nostro batterista si chiama Scott Raynor!” Io sgrano gli occhi.
“E’ il mio vicino.”
“E’ piccola Poway!” Annuisco.
“Non pensavo che quel primato fosse in grado di suonare!” Lui ridacchia ancora una volta.
“Tu suoni qualcosa?”
“Suono anche io il basso” Lui si ferma un attimo a fissarmi.
“Davvero? Che basso hai?”
“Un Fender Precision! Rosa acceso. Me lo ha regalato papà al compleanno l’anno scorso! Tu?”
“Un Ernie Ball Music Man Bass, nero. Anche a me l’ha regalato mio padre, perché ho aiutato a imbiancare casa.” Dice fiero.
“Un bassista imbianchino col mento a culo è sempre utile!” Lui gonfia il petto.
“E anche figo, non dimenticarlo.”
“Zitto Hoppus. Sono allergica alle stronzate io.”
Un colpo di vento stranamente gelido mi fa stringere nelle spalle. “Hai freddo?” Mi chiede premuroso. Non faccio in tempo a rispondere che qualcuno, alle mie spalle, mi inizia a scuotere facendomi dondolare a destra e a sinistra tenendomi per le braccia.
“Uhhhuhhh hai freddo?? Uhhhh uhhhh amooooooooreeee hai freddo  uhhuhh”
È Tom che fa il verso a Mark.
“Tom, sto per vomitare la colazione di un mese fa se continui a shakerarmi così!” Si allontana schifato alzando le baccia per poi rubarmi un tiro alla sigaretta.
“Mark, dobbiamo andare. La festa è quasi finita, e poi non voglio farmi scappare le due cheerleader! Hanno detto che vengono con noi.” Si pavoneggia Tom mentre da dietro spunta Alex, con il suo mantello da vampiro e Holly, con la sua chioma riccia.
“Allora? Andiamo?”
“Ehm, si, viene anche Sam!” Annuncia Mark mentre sul volto di Alex si allarga un sorriso.
Ma che hanno tutti oggi?
Mi avvicino al mio migliore amico allontanandolo dall’arpia con i ricci.
“Sono felice che vieni con noi!” Mi precede scrutandomi per bene con i suoi occhi neri. Io scuoto il capo infastidita.
“Alex, tutto questo è strano. Io.. non capisco tutta questa attenzione da parte di …. Mark... ecco. È strano.” Lui passa una mano sulla rasatura arrivando a toccare l’orecchio e a giocare con il mio lobo dilatato.
“Lo capirai presto”
Mh, ripeto, tutto questo è strano. Non sarà mica che…
“Oh no no no no e no! No Alex” Gli dico mentre si allontana. Lui ritorna indietro alzando le braccia. “Cosa?”
“Lo sai benissimo cosa. Ti dico già di no.” Lui continua a guardarmi facendo il finto tonto. La mia pazienza ha un limite.
“A me non piace!” Inizio ad alzare leggermente il tono della voce. Tipico di quando sono arrabbiata. “Chi? Non ti capisco.” Il solito comportamento di Alex. Fingere di non sapere niente quando sa tutto, ma non è capace di nasconderlo come si deve e si fa sgamare non appena apre bocca.
“Lo sai!” Il tono della mia voce si fa sempre più alto.
“No che non lo so!” Mi da altamente hai nervi.
“MARK.. NON MI PIACE. È INUTILE CHE CONTINUATE CON QUESTA FARSA. POI NON E’ IL MIO TIPO. E’ BANALE. NON E’ INTERESSANTE.”
“Stupida cogliona deficiente! Cazzo ti urli?” Mi dice con rabbia. Mi guardo in torno e noto Tom, Holly, ma soprattutto Mark che mi osservano, e l’espressione di mento a culo non è delle migliori.
Cazzo.
Sono una stupida cogliona deficiente.
Ha ragione Alex.
Mark mi fissa, ma non sembra arrabbiato.. sembra solo un po'.. dispiaciuto, ecco.
Mentre sul volto di Tom si dipinge una strana smorfia. Lo spilungone si avvicina con grandi falcate. “Alex, dobbiamo andare.” Il mio amico annuisce allontanandosi. “Ci vediamo, Sam.” Mi dice poi Tom.
Alex nemmeno mi saluta, e Mark si limita al alzare la mano.
Fantastico. Ho il tatto di un elefante.  
Devo scusarmi. Non posso fare la stronza. Generalmente la faccio, ma questa volta non posso. Lui è stato carino con me.
Aaah, che nervi.  Brutta cosa i sensi di colpa!
Quando decido di andarmi a scusare loro sono già spariti dietro l’angolo, affretto il passo. Arrivo giusto in tempo per fermare Tom che stava per chiudere la portiera.
“Tooom!” Urlo, lui si affaccia e riconoscendomi fa una faccia interrogativa. Io mi avvicino velocemente, e entro nell’auto sedendomi su di lui  ignorando completamente le sue lamentele, chiudendo la portiera. Mark mi guarda intensamente chiedendo spiegazione mentre lo spilungone si lamenta del fatto che gli sto schiacciando le sue Vans nuove.
“Che si fottano le Vans!” Gli dico a un palmo dal naso per poi tornare a guardare Mark e avvicinarmi al suo orecchio. Questa volta voglio essere discreta.
“Uhm, ecco, io.. mi dispiace.. Sono una cogliona. Io.. non.. dovevo..”
“Non devi scusarti. Alla fine hai capito da sola le nostre, cioè, le loro intenzioni. E non ti piaccio, non mi trovi interessante. Posso capirlo. Sono gusti. Non posso incolparti per questo.” Io abbasso il capo appoggiando la fronte sulla sua spalla.
“Si ma ho urlato, e hanno sentito tutti.. e ..”
“Ed è stato imbarazzante sentirsi rifiutato in questo modo. Nessuna mi aveva mia rifiutato! Poi non è che tu mi piaci da impazzire, eh, ero solo interessato alla tua personalità. Mi ha stupito il fatto che hai affrontato Skye. Solo questo.” Io alzo lo sguardo incrociandolo con i suoi occhioni blu.
“Sono la tua prima volta allora, no? Il tuo primo due di picche!” Lui ridacchia.
“Amici?” Annuisco mentre gli stampo un bacio sulla guancia.
Tutta la macchina fa un “Uuuuuuuuuuuuuuuuh” generale, ma mento a culo smentisce tutto mettendo in chiaro la situazione. Sto per aprire la portiera quando il bassista mette in moto.
“Mark.. ?”
“Vieni lo stesso con noi. Alla fine siamo amici, no?”
“Si ma posso mettermi dietro? Sono stanca delle lamentele di Tom” Dico con sbuffando. “Se non te ne sei accorta dietro ci sono Alex, Holly, Karen e Samantha!” Mi giro e noto Alex praticamente spalmato contro il finestrino che mi saluta.
“Bene Tom. Allora dovrai sorbirmi per un po’ di tempo!”
 

Mi trovo in una macchina troppo piccola per sette persone, un basso e una chitarra,che ovviamente devo portare io perché Tom è troppo geloso del suo “tesorino” per lasciarlo nelle mani di quelle tre papere dietro (e come dargli torto), per non parlare di Mark che ogni due secondi mi da raccomandazioni o mi chiede dello stato del suo strumento nonostante sia a pochi centimetri da lui. “Perché hai voluto portare anche la tua chitarra?” Chiedo disperata allo spilungone che si limita a sbuffare. Sento il suo fiato sul collo.
Dopo pochi minuti finalmente arriviamo a casa Hoppus.
Grazie Gesù.
Scendo dall’auto seguita da Tom.
“Finalmente mi sento le gambe” Urla con voce stridula.
“Mi stai insultando indirettamente. Ti ricordo che ho io il tuo gioiellino!” Neanche finisco di parlare che mi sfila dalle mani la chitarra aprendo la custodia e controllando la sua integrità.
È davvero scemo secondo me.
Nel frattempo tutti sono scesi, e Mark si avvicina prendendo con delicatezza il suo basso. Entriamo dentro casa.
Tutto è curato nei minimi particolari, è tutto molto confortevole.
C’è anche un camino carinissimo. Gli altri hanno già preso posto sul divano.
“Fate come a casa vostra eh!” Urla ironico Mark in cima alle scale, poi mi fa cenno di seguirlo.
Io titubante lo assecondo, e mentre salgo noto delle foto appese, e in una c’è un bambino biondo al mare.
Sorrido.
Sicuramente sarà mento a culo.
Mi affretto a salire per poi entrare nella prima camera a destra.
“Scusa il disordine” Mi guardo in torno. Le pareti sono azzurre come le tende, l’armadio è di un legno chiaro e su una mensola ci sono delle cassette di Star Wars, le sfioro con un dito leggendo i titoli. Il letto, su cui è seduto il proprietario è ricoperto di vestiti appallottolati e da una chitarra acustica. Sulla scrivania di fianco al letto ci sono dei libri e dei fumetti.
“Tutto sommato non è molto disordinata. Non hai ancora visto la mia” Rido. “Cosa facciamo qui?” Lui si alza e mi porge il suo basso nero e un plettro.
“Fammi sentire come suoni!” Dal piano inferiore qualcuno ci chiama.
“Sarà per la prossima volta” Dico voltandogli le spalle uscendo dalla stanza mentre lui si affretta a raggiungermi.
Non appena arriviamo a destinazione troviamo Tom con due bottiglie di vodka, una liscia e una alla pesca, in mano e una di rum in mezzo alle gambe.
“Che beviamo prima?” Chiede all’amico che si limita ad alzare un sopracciglio. Io mi avvicino sfilandogli dalle gambe il rum. Sotto gli occhi dei due lo apro e gli do un lungo sorso per poi allontanarmi con la bottiglia.
“Mi sa che ha già scelto lei” Ride Mark seguendomi.
La serata passa tra rum e vodka, musica punk a palla, Alex che si fa Holly nel cesso, Tom e Mark che suonano cose insensate, cantando di scopare cani o di pompini, e successivamente, per rimanere in tema, Tom, spudoratamente si scopa sul divano Samantha mentre Karen ci prova con Mark, io invece me ne sto buona buona nel mio angolino a finirmi la seconda bottiglia di vodka osservano le strane facce di Tom.
“Che stai facendo?” Sobbalzo non appena il faccione di Mark mi compare davanti.
“Osservo le facce di Tom mentre scopa. Dovrei fargli un album fotografico, sono epiche! E Karen?” “Era troppo ubriaca ed è svenuta.” Mi volto verso l’altro divano e la vedo li, accasciata a terra, con la faccia nel suo vomito. Mi scappa una risata.
“Lo trovi divertente?”
“Molto”
“Non lo è. Mi sono giocato una scopata” Do l'ultimo sorso alla bottiglia, ormai vuota, per poi mostrargliela.
“A me non capita mai di giocarmi le scopate. Lo reggo perfettamente l’alcol!” Lui ridacchia prendendo la bottiglia e appoggiandola a terra.
Mi alzo barcollando e accendo lo stereo improvvisando una curiosa danza per poi ricadere a terra ridendo.
“Ok Billy Elliot* , è ora di andare a dormire!”
“Noo! Voglio ballare e voglio vedere la faccia di Tom-“ non faccio in tempo a finire la frase che mi sento sollevare di peso e mi ritrovo in posizione eretta per poi coinvolgere Mark in uno stranissimo pogo, tra me lui, il muro e il divano cercando di evitare il vomito e Karen.
Dopo di che, il nulla.

*So che Billy Elliot è starto girato nel 2000 e la storia è anbientata nel 1992, ma boh, sono scema. AHHHAA
 

EHEHEHEH

Eccomi qui con un altro capitolo.
Spero vi piaccia. L'ho scritto mentre avevo la febbre a la mia testa ha partorito ciò!
Se volete recensite. Mi farebbe piacere c:

Ringrazio Layla e LonelyGirl_ per aver recensito lo scorso capitolo c: Grazie molte.
 
  
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