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Autore: ElfoMikey    24/04/2008    8 recensioni
STORIA SCRITTA A QUATTRO MANI: da chemicalLady & ElfoMikey
...forse dirlo a piccoli passi è la cosa migliore, ma il comportamento di Frank mi uccide, mi innervosisce.
No, non dirò nulla a nessuno!
Anzi, compirò una missione degna di Kim Possible: entro la fine del mese, Frank Anthony Iero si sarà tolto dalla testa questa atrocità di dire tutto.
Io sono disperato per la miseria!! Non so che fare!!
Ma un modo lo troverò e ecco la mia missione: entro la fine del mese tutti sapranno cosa tra me e Gee a costo di fare una conferenza stampa!!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto i my chemical romance non ci appartengono(se no…muuahahah!) questa storia non è scritta per scopi di lucro e ogni cosa è puramente inventato dalle nostre menti malvagie…

ElfoMikey: Gerard POV

ChemicalLady: Frank POV

BUONA LETTURA=)



Gerard POV


“Frankie, no!”
“ma perchè Gee?”
Solita storia.
La stessa da ormai mesi.
Io e Frank stiamo insieme da anni.
Forse troppi per essere contati sulle dita di una mano.
Ci siamo innamorati con la forza e l’urgenza di un uragano.
Era bello all’inizio tenere ogni cosa nascosta.
Era bello perché avevi fra le mani un segreto inestimabile e troppo prezioso per essere rivelato.
Era bello sentire il brivido di essere scoperti da un momento all’altro, mentre si faceva l’amore o mentre ci scambiavamo un bacio appassionato.
Per me è ancora così, ma per Frank le cose sono cambiate.
Un giorno è venuto da me, con il suo bellissimo sorriso da bambino….


“Gee?” non è possibile che anche di notte, precisamente le tre, Frank ha il coraggio di svegliarmi.
Dovrei farci l’abitudine, sono sette anni oramai, ma no, io non ci riesco.
Proprio non mi capacito.
“uhm…” rispondo con un bisbiglio grottesco.
“mi ascolti si?” chiede, abbracciando il mio petto.
“uhm…” Frank mi stringe a se e io non posso fare a meno di ricambiare le sue attenzioni.
“senti amore…pensavo…sono quasi otto anni che la nostra storia va avanti…anche se ti sei deciso solo un anno fa di stare insieme per davvero, scaricando le nostre fidanzate di copertura…” quando fa i discorsi e non arriva mai al punto mi innervosisce.
Tanto.
Tantissimo.
“arriva al punto Frank!” lo sento ridacchiare nascosto nella mia maglietta.
Infame.
“okay… senti è da un po’ che ci penso. E se noi dicessimo tutto almeno ai ragazzi?” si attenta a chiedere. Mi alzo di scatto, scaraventando il povero Frankie, a terra.
“ma sei impazzito vero?!” oh dio. e questa da dove gli è uscita?
“ma perché Gee?” mi alzo in piedi e lo fronteggio, con le mani posate sui fianchi.
“perché?Frank hai idea di come i ragazzi, mio fratello soprattutto, potrebbero reagire?!”
“amore non è mica una brutta cosa…” dice, seduto a gambe incrociate sul letto.
“lo so! Ma per loro si! Non è una cosa che si vede tutti i giorni! E pure amandoti tanto Frankie, io non sono ancora sicuro di volerlo dire.” Mi porto una mano fra i capelli, scompigliandoli.
“ho paura, ecco la verità. Una paura marcia della loro reazione.” Confesso.
“e quando glielo diremo??alle calende greche??” Frank si agita e non è un buon segno. Mi avvicino e gli prendo entrambe le mani con le mie e le bacio, dolcemente.
“ti prego, aspettiamo ancora un po’…non sono del tutto pronto. E lo so sette anni sono lunghi e mi dispiace…” Frank mi sorride posandomi un bacio delicato sulle labbra.
“okay amore…l’importante è che ci siamo noi due e nient’altro…aspetterò.” Sorridendo lo feci stendere sotto di me, per fargli capire che lo amavo e che non avrei mai smesso.



“ti ho tanto tutto il tempo per rifletterci, ma tu sei un coglione cacasotto e non vuoi capire che questa cosa va fatta e va fatta subito!” sbraita frank, camminando a passo veloce per il corridoio del mio appartamento.
“ma hai sfiorato il fatto che mio fratello è un omofobico del cazzo? E che sua moglie lo segue a ruota?!” okay, forse questa non è la scusa migliore, ma la mia paura, in parte, si basa anche su questo piccolo problema di mio fratello Mikey.
“ma se mi ami non ti dovrebbe importare!” urla, guardandomi.
Cavolo, è proprio arrabbiato.
Sembra belzebù che non ha ricevuto la sua cena.
Si, è un paragone perfetto.
Lo guardo, so che manca poco e mi tira uno schiaffo.
Alza il braccio, ma si ferma a metà dell’opera. Abbassa il suo sguardo nocciola, così bello e dolce e si morde il labbro inferiore. Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime.
“non mi ami più Gee?”
Come?
Per tutti i Sid Vicious , come può pensare questo?
Ho davvero dato l’impressione di non amarlo?
Lo abbraccio, accarezzandogli il capo.
“amore, no. Io ti amo, lo sai!” mi guarda, con un espressione tra il dispiaciuto e il disperato.
“Allora perché?”
“è come sempre. Ho una paura di ciò che gli altri possano pensare di me, di te e di noi. Ti prometto amore, che mi farò passare questa paura. Te lo prometto, ma non piangere…” mi guarda e annuisce fra le lacrime.


“potremmo sempre farglielo capire con piccoli gesti.” Dice Frank, qualche ora dopo abbracciato nel “nostro” letto. Gli accarezzo la spalla tatuata con la punta delle dita. Alzo gli occhi al cielo e poi penso che se almeno non gli do vinta questa, mi ritroverò presto in bianco.
“okay, si potrebbe fare, ma niente di troppo vistoso…” inutile sperare che capisca le mie ultime parole.
“bene! Potremmo farci trovare entrambi con un tutù addosso e dire che ci fa più snelli. Oppure potremmo ballare le canzoni di Britney Speers e cantarle con indosso una calzamaglia rosa shocking.... oppure…” gli tappo la bocca con un bacio, inorridito al solo pensiero di ballare in calzamaglia.
“perché non ne parliamo domani?” lo accarezzo malizioso e annuisce, sospirando.


“ragazzi, fra dieci minuti in scena!” urla un addetto al backstage. Il nostro terzo concerto…wow!
Certo che di strada ne abbiamo fatta da quando suonavamo nel garage di Ray.
Sinceramente, non avrei mai e poi mai pensato di ritrovarmi qui, con un culo enorme e le corde vocali di proprietà della Warner.
Insomma, tutti i ragazzi sognano di avere una band, ma solo un fortunato su mille riesce ad ottenere successo.
Io e la mia band siamo così, tremendamente fortunati.
E a dirla tutta non ce la caviamo male!
Bevo l’ennesimo sorso dalla mia birra, che mi accompagna nei miei pensieri.
Uno ad uno i miei compagni escono dallo squallido camerino, lasciandomi solo.
Sospiro, aprendo un’altra lattina di birra.
Quante ne avrò bevute?
Due?
Cinque?
O forse dieci?
Non so, non me lo ricordo.
Appoggio con non curanza gli stivali rossi, sporchi di terra, sul tavolo e comincio a dondolare.
Sogghigno per non so quale motivo o forse è perché sono brillo.
Continuo a dondolare finchè una spinta troppo brusca mi fa cadere dalla sedia come un salame, che si spacca a contatto con il mio “dolce” peso.
“cazzo merda!” impreco, mentre alle mie spalle si solleva una risata, divertita, molto divertita.
Un attimo, ma io non ero solo?
“Gee sei un disastro!” Frank Iero, mio secondo chitarrista, si para davanti a me, ridendo come un matto e trattenendosi la pancia dalle troppe risate.
“dovevi vederti! Eri uno spasso!!!” esclama, asciugandosi le lacrime agli occhi.
Io sono ancora steso sul pavimento, fra pezzi di legno e invece di aiutarmi lui che fa?
Ride.
E questa troia non vuole smetterla!
“sei una troia!” gli sputo in faccia, Frank si calma, posandosi una mano sulle labbra.
“oooh, su Gee che sarà mai!” io sbuffo, incrociando le bracci al petto.
“una mano sarebbe gradita sai?” dico sarcastico. Frank allunga una mano e io l’afferro, ma per ripicca faccio cadere quel brutto nano su di me.
Gli faccio la linguaccia, ma ora lui non ride più.
Mi osserva, senza dire una parola.
Ha un bel viso Frank.
E delle belle mani.
E i suoi occhi, presi da una strana luce mi fissano, languidi e maliziosi.
No Frank, non guardarmi così.
Va a finire male, molto male.
Inaspettatamente, avvicina il suo viso al mio, poi con sensualità, lecca le mie labbra screpolate con la lingua.
Oh mio dio.
Quello che sta facendo è…
È…
Wow!
Dopo avermi torturato, decide di posare le sue labbra rosee sulle mie.
E ci baciamo.
Ed è passione.
Quella passione che non avevo mai provato con nessuno fino ad ora.
Il mio sapore di alcool si mischia col il suo, così dolce, così eccitante.
Lo sento sorridere, mentre mi passa le mani sulle cosce.
Si solleva, senza staccarsi dalle mie labbra, apre la mia cintura e i pantaloni, con quella lentezza che mi fa impazzire.
E chi l’avrebbe mai detto che il piccolo Frankie fosse così intraprendente!

Potrebbero scoprirci e trovarci così, mezzi nudi, ma tutto ciò rende la cosa ancora più eccitante.
Mi sposto su di lui con un colpo di reni. Sospira contrariato.
Ben ti sta, la bestia Way si è svegliata e ora ti tocca subire.
Mi sussurra cose indecenti all’orecchio e questo fa solo aumentare il mio desiderio. Sorrido malizioso, prima di ritrovarci nudi.

Frank si sta rivestendo, con quel strano sorriso, che mai gli avevo visto in faccia.
“su bestia! È ora di andare!” esclama, infilandosi la maglietta di Bart Simpson e prendere la sua chitarra in spalla.
Rido delle sue parole e penso che una seratina così con capiterà più.



Invece no.
Quella serata speciale si è moltiplicata e da una sono diventate cento…mille e più.
Ci divertivamo così tanto a farlo di nascosto. Lo facevamo quando c’erano i ragazzi, quando c’erano le nostre fidanzate o peggio ancora quando c’erano i nostri parenti.
Sorrido, ripensando a tutte le cose che io e Frank facevamo.
E ora lui non le vuole più fare come una volta.
Lui vuole dire tutto a tutti.
Ma non l’avrà vinta con me!
No signore!
Dovrà passare sul mio cadavere mutilato.
Ho troppa paura di quello che potrà succedere se andassi da mio fratello.
Oh si. Un uccisione lenta e dolorosa avrò da lui.
Rabbrividisco al solo pensiero.
Forse più avanti… forse dirlo a piccoli passi è la cosa migliore, ma il comportamento di Frank mi uccide, mi innervosisce.
No, non dirò nulla a nessuno!
Anzi, compirò una missione degna di Kim Possible: entro la fine del mese, Frank Anthony Iero si sarà tolto dalla testa questa atrocità di dire tutto.



Frank P.o.V.


Avete presente il modo di dire, ‘la goccia che fa traboccare il vaso’? Bhè non è il mio caso…
Per me bisognerebbe creare un nuovo modo di dire, tipo questo: il terremoto, che con la sua forza devastante fa franare la montagna, e fa ruzzolare i detriti fino al bacino artificiale. Dal impatto con l’acqua la diga si squarcia e distrugge tutto per chilometri e chilometri.
Eccolo il mio caso.
Il motivo di tanta rabbia?
L’ottusità di Gerard Arthur Way!!!
Dannazione!
Ma forse è meglio se comincio dal inizio, come tutte le persone normali, e non dalla fine.
Tutto ha avuto inizio 31 anni fa, quando Gerard è nato.
Da li tutti i cataclismi del mondo, tipo gli uragani e lo tzunami.
Va bhè adesso forse sto esagerando…
È solo che…
Mi fa davvero incazzare quel uomo, perché lo amo così tanto che farei qualsiasi cosa per lui!!!
Anche saltare dalla finestra al quarto piano per evitare che Ray, passato a salutare, possa scoprirci?
Già visto, già fatto.
È proprio questo il problema focale, sono anni che stiamo insieme e ci nascondiamo dagli altri, perché è cattiva pubblicità, perché nessuno capirebbe il nostro amore e altre cazzate che Gerard spesso mi propina per farmi stare calmo.
Ma adesso basta, questo amore lo voglio vivere alla luce del sole, perché per me è troppo importante…
A costo di ammazzarmi lo dirò a tutti!
Ieri per esempio ho provato a dirlo a Mikey, che a mio parere era la prima persona da avvertire, ma Gee mi ha placcato.
Cosa significa placcare? In soldoni, mi ha presto per le ginocchia lanciandosi su di me e mi ha buttato terra, rischiando di rompermi un ginocchio e la schiena. Lo so, 75 kg di cantante sulle spalle non sono una esagerazione (poteva capitarmi Bob!!) però la forza di impatto è stata devastante!
Come una balena che salta su un coniglio…
Lo so che le balena non saltano, ma era per darvi una idea!!
Io sono disperato per la miseria!! Non so che fare!!
Ma un modo lo troverò e ecco la mia missione: entro la fine del mese tutti sapranno cosa tra me e Gee a costo di fare una conferenza stampa!!

“Gerard, io ho ucciso per molto meno, sai?” dico mentre lui fa finta di niente.
Quale è adesso il problema?
Mentre facevamo un soundcheck, un banalissimo suondcheck, Ray si è avvicinato a me e mi ha fatto notare che Gerard stava parlando con una bella ragazza.
Geloso? Chi io?
Si, e molto!
E che mi ha appena detto: “lo fatto solo per non fare saltare la copertura”
Ok devo stare calmo… tranquillo… devo contare fino a dieci…. Uno… due…
“senti Gee” è più forte di me, sto alzando la voce “quale cazzo di copertura? Non dovevamo faglielo capire a piccoli passi? A che cazzo ci serve allora una copertura?! EH?!”
Mi guarda ferito, facendo luccicare i suoi meravigliosi occhi verdi. Ma non devo cedere, devo impormelo o continuerà a fare come cazzo gli pare per tutta la vita e sinceramente non mi va.
Deve capire che non può girarmi come gli pare sempre, eh no caro!
“ma Frankie…” mi dice portandomi una mano sul viso.
Le porta del ascensore stanno per aprirsi così mi sporgo e lo bacio.
Cazzo! Non c’è nessuno davanti alle porte, e Gerard sembra essersi accorto del mio piano…
E sottolineo che non ha gradito affatto…
“Frank che cazzo volevi fare?!”
“quello che avresti dovuto fare tu da tempo!!” dico io, sfrontato, non mi interessa adesso.
Cammino velocemente per il corridoio e mi chiudo in camera mia.
È ridicolo anche il fatto che prendiamo sempre due camere separate, secondo me! Butto la mia povera Pansy, che di colpa ha solo di essere qui con me adesso, sul letto e mi metto alla finestra con un accendino in mano e una sigaretta fra le labbra.
Odio litigare con Gerard…
Odio anche farmi prendere in giro però…
Uff… che faccio?
Tanto lo so che stasera me lo ritrovo sotto le coperte a meno che…
Lo lascio in bianco!
Si metodo perfetto, conoscendolo resisterà poco!
Frank Iero, sei un genio!

Per tutta la cena non ha fatto altro che guardarmi, povero scemo, con quello sguardo che mi riserva di solito quando ha voglia di scopare, ma stasera c’è la sorpresa…
Ihihihi….
Ci sarà da divertirsi…
“che facciamo stasera?” chiese Mikey come al solito mentre siamo seduti fuori dal nostro hotel (nascosti da possibili paparazzi) intenti a fumarci una sigaretta, tutti attorno a un tavolino. C’è anche Brian sarebbe il momento perfetto…
Parte il mio piano “che bello essere tutti qui… non trovi Gee? È il momento ideale per parlare un po’ di noi, e magari dire qualcosa che gli altri non sanno, condividere segreti o cazzate simili”
Tutti mi guardano con una espressione confusa, perché non hanno capitolo, ma Gee è terrorizzato, perché lui sa quello che sto per fare…
Lo sa…
Ma sfiga vuole che inizia a piovere e siamo costretti a andare in camera.
Lo vedo sospirare sollevato… ma non è finita, mi vendicherò dopo.

Non ho aspettato molto per la vendetta.
Stanno bussando alla bussola della porta-finestra e vedo Gerard completamente bagnato, a quanto pare il genio ha scavalcato il balcone per venire da me…
Ma non sarebbe più facile dirlo a tutti e prendere la porta?
Mah, chi lo capisce è bravo…
“cosa vuoi?” dico mettendo fuori solo la testa senza farlo entrare.
“mi fai entrare?” mi chiede ovvio.
“No”
“come no?”
“no” replico io “niente rivelazioni? Niente sesso e niente tetto sulla testa. Ci vediamo domani Gerardino” dico chiudendo la porta e lasciandolo li a sbollire.
Chi cederà per primo? Sicuramente non io.
Erano giorni che Gee si comportava in modo strano come me.
Mi evitava, a dirla tutta.
E io ci stavo male, male da morire…
Tutte le volte che gli rivolgevo la parola lui o mi guardava e non mi rispondeva, oppure mi rispondeva scocciato, fissando per terra.
Avevo paura di averlo ferito in qualche modo, non ci dormivo la notte.
Alla fine, decisi di darci un taglio, mi meritavo di sapere che cosa aveva contro di me!
“Gee?” lo chiamai entrando nella sua stanza di albergo senza nemmeno bussare. Lui era li, sdraiato sul letto a pancia in su e stava dormendo.
Lo guardai intenerito, era fottutamente carino mentre dormiva.
Feci per uscire ma lo sentì chiamarmi, nel sonno.
“Frank… mi dispiace…”
Mi misi a sedere sul letto guardandolo confuso. Gli dispiaceva? E di cosa?
Gli passai una mano sul viso, mentre lui apriva gli occhi “ben sveglia-“
“che cazzo ci fai in camera mia?!” urlò saltando giù dal letto.
Ok forse vederli li così lo aveva spaventato.
“scusa ero solo passato perché dovevo parlarti”
“io non ci voglio parlare con te!”
Ci rimasi davvero male, continuando a guardarlo a bocca aperta.
Aveva detto veramente che con me non ci voleva parlare?
Che gli avevo fatto per meritarmi tutto questo odio?
“Ma Gee…” sussurai con voce spezzata.
“vattene Frank non voglio vederti” disse dandomi le spalle ma io non mi mossi “allora ho detto che…” si voltò incazzato, ma appena vide le lacrime scorrere sul mio viso ci rimase così male da non finire la frase “Frank… perché piangi adesso?”
“Perché non capisco!” urlai tutta la mia frustrazione “Perché mi tratti così? Cosa cazzo ti ho fatto di così terribile? Dimmelo tu perché io non ti capisco Gerard!”
lo vidi abbassare gli occhi “Non posso dirtelo Frank, davvero non posso…”
“n-non puoi giocare c-così con me, Gerard” dissi mentre i singhiozzi mi scuotevano “e s-se non hai intenzione d-di dirmelo, allora me ne vado, lascio la band!” e detto questo mi alzai determinato ad andarmene.
“ti amo” mi fermai sulla porta voltandomi verso di lui.
“c-cosa hai detto?”
Lo vidi alzarsi da letto, serio, e camminare verso di me “Hai capito bene, testone” disse abbozzando un sorrisetto “ti amo, ecco perché non riesco più a guardarti in faccia: mi sono innamorato di te, Frank Iero…”
Rimasi imbambolato sulla porta.
“non mi guardare così” aggiunse grattandosi il capo “sono anni che andiamo avanti con questa storia e lo sai anche tu che non è solo sesso, quello che c’è fra noi… lo sai bene… è dai tempi di Bullet che facciamo un tira e molla continuo, ma adesso te lo sparo diritto in faccia: io-ti-amo!”
E detto questo mi afferrò per le spalle baciandomi appassionatamente.
È vero, erano anni che facevamo i furbi, chiudendoci in rispostigli, facendolo la notte con Ray che dormiva nella stanza affianco (o peggio Mikey) e adesso mi diceva queste parole…
Li per li non dissi nulla, limitandomi a spogliarlo e a farmi spogliare.
Forse è stato quando siamo arrivati al culmine, o forse l’ho sempre saputo, ma so solo che mentre lo guardavo stendersi delicatamente su di me, ancora affannato, capii che lo amavo anche io.
E che forse lo avrei amato per sempre…



È stato lui a dirmi che mi amava, allora perché adesso fa di tutto per nasconderlo?
Davvero non lo so.
Fuori piove forte e il vento urla.
Mi pento di avere cacciato Gerard…
No! Devo essere freddo e deciso… ma è difficile… ma devo farlo!
E adesso posso solo provare a dormire…
Just sleep…
Bussano alla porta.
“ma chi cazzo è?” domando assonnato.
Apro la porta e… una secchio di acqua fredda mi prende in pieno, stordendomi appena.
Gerard mi guarda con un sorrisetto sulle labbra “sorry Honey, ma lo sai come sono vendicativo!”
Si, ma lo sono di più io…




HELLO GENTE! Speriamo che questa storia sia di vostro gradimento!
Noi ci siamo divertite un sacco a scriverla!
Aspettiamo commenti!!
Grazie in anticipo dai nostri cuoricini chimici!
Baci!<3

ChemicalLady & ElfoMikey<3
  
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