Ultimo capitolo: siamo
giunti alla fine, dopo due anni e mezzo di "lavoro". Ho riversato molto
in questo racconto, spero possa piacere a qualche anima pia, ma dopo
tutto si sa... si scrive per soddisfare se stessi in primis quindi
ritengo questo progetto davvero ben riuscito! (viva la modestia)
Come sempre lascio delle canzoni che mi hanno ispirato, guidato e sussurrato suggerimenti fondamentali per terminare questo racconto.
Come sempre lascio delle canzoni che mi hanno ispirato, guidato e sussurrato suggerimenti fondamentali per terminare questo racconto.
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Pitbull ft Ne-Yo
So far away - Avanged Sevenfold
>>
Papà, non
ho capito una cosa: ma quei due... erano… un angelo
e un elfo? Perché parli sempre di creature e
esseri… ma non puoi dirmi cos’erano
di preciso? << chiese
incuriosito il biondino che sedeva con le gambette raccolte al petto e
un
braccio a stringerle, dimentico della coperta e del cuscino,
più interessato a
risolvere quell’enigma. Il papà biondo gli
scompigliò i capelli e si chinò per
dargli un bacio sulla fronte. Aveva solo sei anni, ma cavolo quante
domande
faceva!
>>
Avanti
piccoletto, è ora di dormire! Domani continueremo il
discorso,
promesso!
<< disse l’adulto facendo
l’occhiolino al piccolo che
nonostante avesse
sbuffato, subito dopo ubbidì mettendosi sotto le coperte, se
le
fece rimboccare per bene e pretese anche il bacio della buona notte che
arrivò subito. Prima quello del papà biondo e
pochi
istanti dopo quello del papà moro.
>>
Notte
notte cucciolo mio e fai tantissimi bei sogni! << disse
il moretto
stringendosi poi contro il fianco dell’altro adulto
osservando con amore il
piccolo addormentarsi.
>> Buona notte piccola fantasticheria, sogni d'oro e d'argento! << disse a voce ancora più bassa e addolcitail biondo, stringendo a sua volta il moretto. All’unisono chiusero la porta della camera e lasciarono il piccolo a riposare. Loro invece si diressero verso la propria camera. Abbracciati, stretti e infinitamente vicini sostarono giusto qualche attimo in corridoio, le camere dei piccoli erano tutte tranquille.
Nana
doveva
aver messo tutti quanti a nanna, ne furuno contenti così
avrebbero avuto meno lavoro da fare.
Una
volta in
camera, dopo qualche strano sguardo, pensierosi ma allo stesso tempo
rilassati sciolsero l'abbraccio.
Si spogliarono a vicenda, Nat sfilò la maglia del biondo, ma
l’altro aveva altri piani. Con
un sorrisino furbo slacciò il bottone dei jeans attillati
del
suo moretto, glieli fece scivolare lungo le gambe e poi si
occupò della giacca che indossava e della camicia,
scostò
i lembi, ma non gliele sfilò, aveva qualcosa in
mente. Con
il sorriso che si faceva sempre più malizioso e
un’espressione enigmatica prese per i fianchi il moretto
e lo portò alle grande finestre della loro camera, lo
imprigionò contro il
vetro soffiandogli sulle labbra, facendo in modo che le sue gambe si
avvolgessero ai propri fianchi, stringendolo forte tra le braccia.
>>
Io e te…
insieme << mormorò come se avesse appena
pronunciato la verità più
assoluta del mondo, cosa che per loro era davvero così.
L’altro gli si strinse
contro provando sentimenti simili, mescolati a qualcos’altro,
un velo leggero
d’oscurità, ma il suo uomo non lo
lasciò solo in quel groviglio d’ansie e
paura. Gli baciò una guancia e unì le loro mani
contro il vetro soffermandosi
ad osservare il profilo del moretto contro il paesaggio cittadino alle
sue
spalle.
Era
l’anniversario
della città, una ricorrenza tanto importante da dover
festeggiare con fuochi
d’artificio, balli, fiere, parate e simili. Avevano speso
tutta la sera andando
in giro per il centro e ora avevano bisogno di rimanere soli, loro due
e il
mondo fuori.
Dopo
qualche
minuto di quelle coccole intime i due si guardarono negli occhi e si
persero
nell’ennesimo bacio.
>>
Uhm, mi
chiedo solo se… questa volta non ci sia, come dire... il
trucco! << quando si
staccarono, senza fiato e con le guance rosse il moretto unì
le loro fronti,
lasciandosi scappare quel pensiero dalle labbra.
>>
Perché
parli in questo modo?! << chiese l’altro
sinceramente stupito, sgranando gli
occhi.
>>
Perché
non è possibile… avanti! Non riesco a crederci
certe
volte, dopo tutto quello che… << il biondo
soffiò
sulle
labbra così vicine alle sue e lo zittì, si perse
nei suoi
occhi per lunghi
attimi prima di dargli un bacio a stampo.
>>
Nat,
questa volta loro
ci hanno solo fatto “nascere” nei nostri corpi
umani. Solo
che ad un certo punto decideremo se tornare ad essere… beh a
vivere
nell’Afterlife, senza possibilità di uscire
più da lì o rimanere qui… per
sempre. Insomma hai capito, no? È un mondo completamente
chiuso. Non potrà più
nessuno farci del male eh… << il moro
annuì, ma non poté far a meno di
rabbrividire.
>>
Nat, lo so a
cosa stai pensando eh, non ho una risposta,, sai? Non so cosa ci
aspetterebbe
nell’Afterlife, come sarebbero i nostri corpi. Non avremmo
più gli stessi poteri,
forse anche l’aspetto. Non ne ho idea… e qui? Non
so cosa possa voler dire per
sempre, però, amore mio, in entrambi
i casi... << aveva parlato piano, prendendosi lunghe
pausa
lasciando che le parole s’insinuassero in Nat dandogli pace e
serenità. Il
moretto lentamente si calmò e alla fine fu lui
a terminare la frase dell’altro.
>>
Saremo
insieme:io e te <<
Il
biondo si
appoggiò completamente al suo corpo, mentre il moretto
rilassato fece lo stesso
posando il mento contro il suo petto, strusciando appena il corpo
contro quello
del suo biondo che guardava lo spettacolo alle loro spalle sentendosi
grato di
poter vivere quella vita con il suo unico amore.
>>
Dopo
tutto… ci siamo sempre voluti bene a modo nostro, noi... in
qualsiasi Mondo, Dimensione, Tempo... corpo. Io e te... siamo sempre
stati legati << mormorò con fare
assorto il moretto, senza emetter suono, il biondino comprese le parole
solo perché le
conosceva bene, ma non le sentì davvero con l'udito, ma
nella
sua mente. In risposta respirò piano e strinse
più forte la mano del moro.
FINE… questa volta per davvero!
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Il piccolo ovviamente è Juri! Non potevo non metterlo! Dunque... beh è finito davvero questo racconto. Che dire? Nulla... spero sia piaciuto...
Non ho davvero molto da dire se non che è stato un viaggio emotivo e nonostante le mie capacità artistiche spesso abbiano fatto cilecca di ritengo soddisfatta perchè ho espresso tutto ciò che volevo, ho realizzato tutte le scene che mi ero prefissata e ho fatto dire tutte le parole che avevo immginato dovessero dire...
Al prossimo racconto! ^_-
ps: le vostre fantasticherie vi vogliono tanto bene!!!!!!