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Autore: Yooni95    15/11/2013    0 recensioni
La mia vita è tutta un casino, sin da quando sono venuta al mondo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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12 anni fa sono nato, ora devo fare la seconda media, e sinceramente al contrario di Antonio, mio cugino, preferisco una partita alla playstation piuttosto che girare in giro per Caserta a cercare una ragazza da mostrare in giro come un trofeo, vabbè lui ha 2 anni in più di me e fa quello che gli pare, ma se devi cercarti una ragazza io non lo farei per mostrarla in giro come se fosse un cellulare nuovo o qualsiasi altra cosa, io la terrei solo per me.
Ritornando al discorso che preferisco stare in casa, vengo soprannominato "L'emo di turno" solo perchè preferisco stare in casa e non uscire, perchè non ascolto musica da discoteca e perchè vesto con lo stile skate, ma non sono emo per niente.
I miei amici sono Alex, Diletta, Giulia e Gennaro... Li conosco da sempre e siamo cresciuti assieme. Frequentiamo tutti la stessa classe, apparte Alex che deve fare la prima media quest'anno, è di un anno più piccolo di noi, ma fa lo stesso!

"Waaaa cuggìì guarda che bella sta tipa!" mi disse Antonio
"Eh?" ero completamente in un altro mondo, non mi interessava quello che diceva.
"Stavo dicendo, guarda sta tipa qua! è uno spettacolo!" continuò
"Ah cert cert..." 
"Elia ma che tieni?" mi chiese mio cugino.
"Non mi interessa, vedere ste cose qua. Rivoglio il mio computer, devo giocare a un gioco."
"E jaaa eliaaa ma starai sempre dietro ai videogiochi?! Oh ma che sei frocio?"
"No, ma ora non mi interessa per niente."
"Vabbuò, tieni" e mi ridiede il mio computer, tirò fuori le sigarette e se ne accese una.
"Ma sei scemo?" gli urlai contro.
"Perchè?" chiese.
"Non fumare, fa male, e poi mia madre non vuole sentire odore di sigaretta accesa in casa." gli risposi di nuovo urlando.
"Dai, che vuoi che succeda, glielo dico dopo a zia che ho fumato io." rispose con tranquillità
Mi alzai dalla sedia davanti alla scrivania, mi diressi verso mio cugino, gli presi la sigaretta di mano e gliela tirai via dalla finestra, dopodichè gli tirai un pugno in faccia. 
"Ma che cazzo fai?" mi chiese preparandosi a rispondere al pugno ricevuto.
"Faccio che è casa mia e ti ho detto che non si fuma in casa mia percè tua zia non vuole." sapevo che tanto le avrei prese di brutto da mio cugino, lui faceva pugilato da 1 anno, e sapevo che ero spacciato, mi prese per il collo e mi diede un pugno nello stomaco, talmente era forte che caddi senza fiato dal male che faceva.
"Alzati in piedi se hai le palle e se non sei veramente un frocio come tutti pensano! Tira fuori le palle!"
Fortunatamente la porta si aprii e vidi mia madre che ci guardava con aria perplessa e poi iniziò ad urlarci contro perchè avevo fatto sanguinare il naso di mio cugino e lui mi aveva steso a terra.
"Voi due non vi si può lasciare un minuto da soli! porca miseria! Antonio vieni qua immediatamente che chiamo tua madre per farti venire a prendere! E tu, Elia alzati"
Per due settimane intere non parlai con mio cugino, nemmeno durante le cene di domenica,a casa dei miei nonni, dopo la messa.
Quando una domenica da mia nonna, a pranzo...
"Antonio ha la ragazza" disse mia zia
"Aaaaaaa hai capito come cresce!" disse fiero mio nonno.
"E tu Elia? ce l'hai la fidanzatina?" chiese mia nonna sorridendo.
"Si ne ha due! Una si chiama playstation, l'altra Federica la mano amica." disse in tono ironico mio cugino.
Mi alzai dalla sedia arrabbiato nero e urlai "NON TI PERMETTERE DI PRENDERMI PER IL CULO ALTRIMENTI..."
"Altrimenti cosa? mi dai un altro pugno?"
"Altrimenti un corno, piantatela voi due, per una sigaretta fumata in casa!!" disse mio padre.
Guardai in faccia mio padre, pensavo non lo sapesse.
"Sì lo so Antonio, fumi, ti ho visto davanti a scuola un giorno, e poi ti si vede già dai denti."
Mia zia urlò "Cretino di un figlio che sei! hai iniziato a fumare! Emanuele, alzati da tavola subito." (emanuele era mio zio, il fratello di mio padre.) mia zia si alzò e prese per le orecchie mio cugino.. e disse "Concetta, perdonaci, dobbiamo andare!" (Concetta era mia nonna) 


 
   
 
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