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Autore: frosticle    17/11/2013    5 recensioni
A causa di diversi avvenimenti un gruppo di adolescenti si ritrova senza volerlo in un giro d'affari clandestino, e mentre due di loro cercano di scappare dai fantasmi del loro passato, la trama si intreccia tra triangoli d'amore, incomprensioni, colpi di scena e magari alcuni "incidenti" mortali.
["drago?" chiamo nel vuoto. Nessuna risposta. Muovo una decina di passi verso il bosco, verso quello che mi sembra l'albero dell'altra volta. Per orientarmi guardo in alto, perchè pur essendo in mezzo al bosco, dal posto dove eravamo l'ultima volta si poteva vedere un bellissimo squarcio di cielo. Ma non è facile, perchè a piedi nudi continuo a schiacciare sassi e ramoscelli appuntiti.]
[“tutti o nessuno” gli dico io, spingendo via le lacrime. Per un secondo la foschia nera ritorna nella mia mente. Negli occhi di drago vedo i ricordi riaffiorare per alcuni secondi. “già, tutti o nessuno” risponde muovendo le labbra lentamente.]
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbiamo tutti una storia da raccontare

 

 

CAPITOLO 13
Tabula rasa

 

 

Il bar è una ex casa di pescatori che è stata riattata. L'odore di pesce ed acqua di mare è rimasto comunque impregnato nelle pareti di legno, e le finestre sono così piccole che la luce filtra a malapena dalle tapparelle. Una volta entrati, lo zio di Tobias tira giù una sedia da uno dei tavoli e mi ci fa sedere. Dopo aver parlato con l'altro uomo, che capisco si chiama Ace, sparisce nel retro del bar, ma riesco comunque a sentirlo mentre parlotta al telefono, sicuramente con chi gli ha commissionato il lavoro.
Sono abbastanza nervosa, e cerco di pensare ad un modo per andarmene da qua. Il viaggio è durato pochi minuti, quindi la casa deve essere vicina al bar. E comunque, anche se riuscissi a tornare dagli altri dovremmo andarcene subito, prima che arrivi il resto della famiglia di Harry.
Mi guardo in giro per la stanza, mentre Ace si versa un bicchiere di scotch, lo beve in poco tempo e procede a versarsene un altro. Tobias sta seduto in disparte su uno sgabello, e ogni tanto Ace gli rivolge qualche battuta provocatoria. È stato gentile con me durante il viaggio verso il bar, a parte tutte le domande che mi ha fatto, e alle quali rispondevo in modo evasivo.
Ace continua a lanciare frecciatine a Tobias, che sembra sull'orlo della sopportazione. Si siede pure lui al bancone, lontano da Ace, e prende una manciata di noccioline da una ciotola.
“Perchè non te la fai la ragazza?” Ace parla come se non ci fossi. Tobias ignora l'ennesima provocazione e tiene lo sguardo basso verso il bancone. Sono tentata di rispondere al posto suo ma non voglio dare corda ad Ace.
“Ah.. quindi vi siete già fatti nel viaggio! Ti ci vuole così poco per venire?” Ace ride da solo, è una risata aspra e secca. Ha uno stuzzicadenti in bocca, la sua maglia è sudicia, e sembra un contadino appena tornato dai campi.
Tobias si alza di scatto, cammina verso l'uscita sul retro e apre la porta. Un attimo prima che esca i nostri occhi si incrociano, poi lui distoglie lo sguardo, prende un mazzo di chiavi tra quelle appese al muro ed esce sbattendosi la porta alle spalle.
La tensione viene interrotta dal telefono che suona. Lo zio di Tobias supera il bancone, torna nel retro e risponde. Ace continua a ridere da solo, si versa un'altro bicchiere ma poi decide di bere direttamente dalla bottiglia.
Lo zio di Tobias torna poco dopo dal retro del bar e si siede di fronte ad Ace.
“Versamene uno” prende un bicchiere e glielo mette davanti. Quando si accorge che Ace è troppo ubriaco per versare un bicchiere decentemente se lo versa da solo. Non si accorge nemmeno dell'assenza di Tobias, neanche per i venti minuti successivi.
Lo sento parlottare a bassa voce con Ace, che annuisce solo. A volte mi lancia delle occhiate che restituisco con tutto il disprezzo che riesco ad esprimere.

Proprio quando penso di alzarmi e scappare dalla porta posteriore, si sente il rumore di una moto, poi tutto ad un tratto entra Aiden dalla porta principale, seguito dall'uomo grasso.
Non lo vedevo da quella festa a casa di Harry, e cioè da molto tempo. Mi torna in mente Harry che cerca di baciarmi e poi la sua confessione in biblioteca, ma mi costringo a pensare ad altro.
Aiden ha quello stesso sorrisetto strafottente stampato sulla faccia, e avanza fino in mezzo al bar prima di decidersi a proferire parola.
“E così ci rincontriamo, bambolina.” Aiden prende una sedia e la porta davanti a me, per poi sedercisi sopra al contrario, con lo schienale in mezzo alle gambe e le braccia incrociate sopra ad esso.
“Cosa ci facevi in casa mia, tesoro?” Aiden sembra davvero uno psicopatico, e non biasimo Harry per odiare la sua famiglia.
“Non è casa tua.” rispondo. Aiden ride, ma non con gli occhi. Vedo Ace che appoggia il bicchiere, poi parla in direzione di Aiden.
“Ha detto che doveva recuperare le sue mmmutandine...” ha gli occhi lucidi e vaghi di chi ha bevuto troppo, e la risata roca lo conferma. Aiden si gira e ritorna a guardarmi maliziosamente. Poi allunga una mano, mi sfiora la guancia e mi mette i capelli dietro alle orecchie.
“Sei bella... davvero bella” ogni muscolo del mio corpo si tende. Lo zio di Tobias esce da dietro il bancone e si avvicina a Aiden. Lo prende per un braccio e gli bisbiglia qualcosa nell'orecchio, ma riesco comunque a sentire delle parti.
se va a finire come con l'altra ragazza.... pericoloso... restiamo fuori... conseguenze...”
di che cosa stanno parlando? Che cosa è successo con “l'altra ragazza” di cui parlano?
Deduco che ci deve essere qualcosa di più che un semplice rapporto di lavoro tra Aiden e lo zio di Tobias. Non penso che Aiden si farebbe prendere per un braccio dal primo che passa.
Decido che è arrivato il momento di andarsene. Mi preparo a reagire, e anche ad accettare le eventuali conseguenze, quando la porta principale del bar si apre di nuovo, nonostante il cartello CHIUSO all'entrata.

È Harry. Lo zio di Tobias si zittisce, e sento Aiden ridacchiare. La tensione è quasi alle stelle.
Harry cammina fino a metà stanza e poi si ferma. Sostiene lo sguardo di suo fratello per alcuni secondi e poi lo sposta su di me. Non riesco bene a capire il suo stato d'animo, ma è ovvio che sia teso.
“Fratellino...” la voce di Aiden è bassa, quasi simile ad un sibilo.
“Aiden.”
“Immagino tu sia qua per recuperare la tua puttanella... mi sarebbe piaciuto giocarci ancora un po'...” con l'intenzione di provocare Harry, Aiden fa scivolare la sua mano su per la mia coscia. Vedo la mascella di Harry contrarsi, ma mi alzo dalla sedia prima che faccia qualche mossa avventata.
“Non sei l'unico che può portare le sue ragazze nella casa al mare” dice poi Harry. Cerco di reggere il gioco avvicinandomi a lui e stringendogli il braccio. Lui mi abbraccia. Mi ritrovo con il viso nascosto nell'incavo del suo collo, che profuma di lui. Per un attimo mi sembra di essere ancora in fondo al tunnel nella casa. Poi Harry mi lascia andare.
“Oh, mamma sarà contenta di sapere che suo figlio non è frocio” di nuovo, i muscoli di Harry si tendono, ma gli stringo la mano per chiedergli di non rispondere alla provocazione.
“Noi ora ce ne andiamo a casa” dico per cercare di sciogliere la tensione.
“Sai, dopo che ci siamo dovuti trasferire perchè ti ha colto in azione con quel tizio...” Aiden vomita fuori le parole come fossero di ghiaccio.
“ Quello sfigato con il tatuaggio di... cos'era... la rosa dei venti!”
Harry si fionda addosso ad Aiden e gli molla un pugno sulla mascella. Ace esulta e beve direttamente dalla bottiglia. Senza pensare mi lancio verso Harry per cercare di fermarlo ma vengo respinta indietro e cado a terra, picchiando la schiena contro alla gamba di un tavolo. Mi manca il respiro per la seconda volta in un giorno.
Aiden ha preso il controllo della situazione e sta prendendo a calci nello stomaco Harry, che però al secondo calcio gli afferra un piede e lo fa cadere a terra. L'uomo grasso corre nel retro del bar.
Continuo a guardare mentre mi rialzo. Harry pare fuori controllo, sta sopra a Aiden e lo colpisce ripetutamente sul viso, scuotendolo pure. Sembra che Aiden faccia apposta a non reagire, a farsi prendere a pugni. Capisco che probabilmente lo sta facendo per poi dirlo a sua madre, che lo adora con tutta se stessa e sicuramente punirà Harry, capisco che Harry è una rosa bianca in un cespuglio di rovi. Non riesco neanche ad immaginare tutte le umiliazioni a cui lo hanno sottoposto Aiden e sua madre, tutto quello che ha dovuto sopportare. Ed eppure è così buono.
“Harry!!” urlo. Lui esita per un attimo, però poi tira un'altro pugno.
L'uomo ritorna dal retro con una specie di estintore, che però è caricato ad acqua. La spruzza addosso ai due, il getto sembra abbastanza potente. Harry si ferma, e se non fosse per tutta l'acqua, direi che sta piangendo per l'esasperazione.
“Andatevene!” L'uomo urla e ci punta addosso l'estintore, che però è scarico. Lo prendo alla lettera e prendo Harry per un braccio, e corriamo verso l'uscita.
La luce che ci arriva addosso una volta fuori è quasi accecante. Mi fermo per un attimo e aspetto che gli occhi si abituino al cambiamento dalla penombra del bar alla luce accecante. Harry respira affannosamente sotto alla maglietta bianca, che gli aderisce addosso perchè è impregnata di acqua. Lo guardo in faccia, ha sangue che gli esce dal labbro e diverse abrasioni sul viso.
Ricambia lo sguardo ma sembra che sia assente. Comincia a camminare, e lo seguo. Mi accorgo solo ora che lo stavo tenendo per mano da quando siamo usciti. Mi guida verso la strada, che è praticamente una strada sterrata in mezzo al nulla. Invece una macchina è ferma sul ciglio della strada. Harry apre la portiera dietro, mi appoggia una mano sulla schiena per farmi entrare e poi richiude la portiera. Lui sale davanti al posto del passeggero, poi l'auto che era già in moto, parte sgommando.

Respiro affannosamente tenendo gli occhi chiusi e la testa in mezzo alle ginocchia. Resto così per alcuni secondo, poi mi chiedo chi stia guidando la macchina, visto che Harry è salito al posto del passeggero. Stringo gli occhi e poi alzo lo sguardo.
“Tobias??” mi esce la voce strozzata come se avessi appena corso una maratona.
Poi mi ricordo Tobias che esce dal bar dopo essere stato insultato per l'ennesima volta. Mi ricordo il messaggio di Harry, dove probabilmente il ragazzo a cui si riferiva era Tobias, solo che non ho fatto in tempo a leggere. Harry deve averlo riconosciuto dalla finestra mentre ero già sotto.
Lui è solo un'altra persona che viene sottovalutata, un'altra vittima per quelli che si credono migliori e potenti. Ma invece ha dimostrato di avere valori che sono molto più importante del potere.
Tobias mi sorride nello specchietto retrovisore.
“Allora parli!” non rispondo, non per maleducazione ma perchè non so davvero cosa dire. Poi Tobias riporta lo sguardo alla strada, ed entra nel viale della casa.

Scendiamo dalla macchina, e rimango in piedi ad osservare la casa. Mi ricordo della stessa notte in cui siamo arrivati. Harry è appoggiato al finestrino e sta parlando con Tobias. Poi la macchina riparte e Harry mi si avvicina.
“Mi sa che la nostra vacanza è finita” dice. Il suo sguardo indugia un attimo di troppo sulla mia bocca. Non rispondo nemmeno a lui, mi limito ad osservare il suo viso. Poi apre il cancello e aspetta che entri. Vedo Liam e Drago che escono dalla porta d'entrata, Drago con le braccia incrociate. È arrivato il momento di andarsene.

  
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