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Autore: Namae    17/11/2013    2 recensioni
Matrimonio combinato. Due parole che avevano completamente cambiato la vita del giovane shinigami Death The Kid. Due parole che l'hanno costretto a scappare con la sfortunata ragazza che doveva compiere il suo stesso destino: Zefira, l'esuberante principessa delle streghe. Due parole che costringeranno Kid ad aprire finalmente gli occhi; la verità è stata infatti nascosta abilmente perchè troppo crudele per essere scoperta. Strani personaggi accompagneranno lo shinigami nella ricerca di sè stesso, affrontando così demoni e creature di ogni sorta, rischiando quotidianamente la vita.
*il mio angolino*
Prima Fanfic! Non sono mai stata tanto brava a fare le introduzioni, quindi spero di essere stata convincente! Naturalmente, spero che anche la storia vi piaccia e che la troviate coinvolgente! Recensite numerosi, oppure vi mieterò l'anima! :3
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Erano le due di pomeriggio. Il sole, alto nel cielo, riscaldava a sufficienza le strade per convincere la gente a rimanere a casa a riposare, magari assieme ai loro cari. Così accadeva anche a casa Evans, dove un vecchio grammofono riproduceva con passione un brando di musica Jazz. Poco distante dall’oggetto, Soul riposava beato, seduto su una poltrona. La sua rilassatezza era sottolineata dagli occhi e dalla bocca, entrambi socchiusi, e dall’espressione serena che dominava il suo volto.
-Ei Soul! Che fai, dormi?-
Il ragazzo aprì solo un occhio e guardò nella direzione da cui proveniva la voce. Seduta comodamente sul divano, con un libro tra le mani, c’era una Maka piuttosto incuriosita.
-No, secchiona. Stavo solamente cercando di ascoltare un po’ di buona musica…-
Un Maka-Chop riecheggiò per la stanza.
-C-che cosa ho fatto di male stavolta…?- mugugnò Soul.
La ragazza fece per rispondere, ma il campanello della porta la interruppe. Chiuse quindi il libro che aveva davanti a sé e si alzò per andare ad aprire. Forse erano arrivati?  Tutta la Spartoi aveva infatti deciso di riunirsi a casa Evans per parlare di quello che era successo a Kid e per decidere come affrontare la cosa.
Maka non fece neanche in tempo a salutare i suoi amici che un uomo dalla folta chioma rossa le saltò addosso.
-MAAAAKAAAAAAAAAA!! Bambina mia, come stai!?- disse Spirit mentre abbracciava la ragazza con foga.
-Papà?! Che ci fai qui?! Non sei stato invitato!- rispose lei mentre cercava di liberarsi dalla presa dell’ospite indesiderato.
Black*Star fece poi il suo ingresso trionfale: -YAHOOOO! Buongiorno a tutti ragazzi! Dite un po’, come siete sopravvissuti in questi ultimi giorni senza l’illustre sottoscritto?-
-Black*Star, non è educato entrare in una casa altrui senza il permesso del proprietario!- disse Tsubaki con il suo solito fare amorevole.
-Bè, Maka è comunque “occupata”, quindi non penso che possa accoglierci come si deve…- mugugnò Liz mentre controllava il cellulare.
-Allora permettetemi di farlo al posto suo, ragazzi. Benvenuti, fate pure come se foste a casa vostra.- ghignò Soul.
-Possiamo fare davvero come a casa nostra?! Siiiiiii!- gridò Patty mentre si lanciava sul divano.
Liz sospirò: -Non dovevi dirlo, Soul. Ora ti distruggerà la casa…-
-Dovrà passare sul mio cadavere per farlo!- esclamò Maka, la quale si era liberata del padre con una serie infinita di Maka-chop, lasciandolo così per terra in una pozza di sangue, -Piuttosto, mi dite perché diavolo avete fatto entrare mio padre?!-
Tsubaki si chinò leggermente nella sua direzione: -È colpa mia, Maka, mi dispiace davvero tanto. Il fatto è che l’ho trovato svenuto davanti a casa tua e ho pensato che fosse bene potarlo in un posto caldo dove si potesse riprendere…-
-Potevi anche lasciarlo per strada, non mi avrebbe fatto alcuna differenza.- la bionda si rivolse poi a suo padre, arrabbiata –Comunque, che diavolo ci facevi tu davanti a casa mia?! Sai bene che qui non sei il benvenuto!-
Spirit accennò un sorriso: -Semplice: ero venuto a trovarti. Purtroppo però avevo alzato troppo il gomito quella sera e così sono svenuto sullo zerbino del tuo palazzo… che figura, eh?-
-Per niente cool, come te dopotutto…- sospirò Soul.
-Taci, razza di albino scansafatiche! Tu non hai proprio il diritto di giudicarmi!-
-Giusto! Solo io, l’onnipotente Black*Star, posso farlo!- gridò il ragazzo che nel frattempo aveva usato il tavolino del salotto come piedistallo.
-Black*Star! Scendi dal tavolo!- lo supplicò Tsubaki.
Patty si affrettò a raggiungerlo: -Yuppi!! Tutti sul tavolo!-, diceva mentre saltellava.
L’azzurro guardò la ragazza stupito: come osava mettersi al suo livello? Insomma, questo era il momento del suo discorso trionfale alla plebaglia, che c’entrava lei?
-Ei ragazzina,- disse piuttosto scocciato –scendi dal tavolo, non rubarmi la scena!-
-Rubarti la scena? Perché dovrei farlo? Io voglio appoggiarti!- rispose lei solare.
Il ragazzo tacque, piuttosto scosso da quella risposta. Qualcuno si era finalmente accorto della sua grandezza? Aveva davvero trovato qualcuno che credesse in lui fino a questo punto? L’azzurro non riusciva a darsi una risposta, sapeva solo di essere felice, molto felice. Guardò la ragazza e ammirò la sua magnificenza; solo una giovane donna con una bellezza così, simile a quella di una dea, poteva essere la sua fedele seguace. Era dunque un angelo mandato dal futuro venuto a sostenerlo nella sua impresa? Si affrettò a prendere le mani della ragazza e ad intrecciarle con le sue: -Patty…- disse guardandola negli occhi –vorresti… insomma… vorresti farti l’onore di…-
-GIÚ LE MANI DA MIA SORELLA, BRUTTO SCREANZATO!- Liz intervenne prontamente, stendendo l’assassino con un pugno e guardandolo con occhi di fuoco –Patty è ancora troppo piccola per avere un ragazzo!-
-Chee?!- esclamò Black*Star, il quale si era subito ripreso.
-Ma sì! Insomma, voi due siete così piccoli e Patty è così… così ingenua! Potreste fare cose di cui potreste pentirvi!- la ragazza di Brooklyn abbracciò la sorella minore, la quale non aveva la più pallida idea di cosa stesse accadendo.
-Fidanzarmi con tua sorella? Liz, hai frainteso! Io volevo chiedere di diventare la mia allieva, così le avrei insegnato a comportarsi come una vera dea!-
-ORA BASTA!- gridò Maka furiosa -RAZZA DI IDIOTI, GIÚ DAL MIO PREZIOSO TAVOLO!-
Soul, che per tutto il tempo se ne era restato in disparte, si mise a ridere con gusto: -Che citrulli… Non è vero, Kid?-
Tutta la Spartoi si girò nella sua direzione, facendo cessare le liti che erano in corso.
Soul strinse i denti. Maledizione, eppure sapeva bene che Kid se ne era andato. Perché l’aveva chiamato? Lui non era più al suo fianco a ridere delle stupidaggini dei suoi amici come faceva di solito, lui era da un’altra parte, lontano da lì. Guardò i suoi compagni: i loro occhi erano rivolti verso il basso.
-P-perché questo silenzio improvviso?- domandò Spirit.
-Non ha senso,- sussurrò Patty –tutto questo non ha senso senza di lui. La casa è vuota, le giornate sono così noiose… Anche i capricci non hanno più senso.- scese con cautela dal tavolino e si lasciò cadere sul divano lì accanto. Rivolse lentamente lo sguardo al cielo, socchiuse poi gli occhi, come se si stesse sforzando di vedere qualcosa che non c’era  –Mi manca….-
Liz le si avvicinò e la strinse a sé con dolcezza: -Lo so, Patty.- la sua voce, costretta a trattenere i singhiozzi che le dimoravano in gola, tremava. - Anche a me manca tanto.-
I restanti cinque si osservarono, messi piuttosto a disagio dalla situazione. Non sapevano che pesci prendere per tirare su il morale delle due ragazze.
La fastidiosa quiete venne bruscamente interrotta -Non possiamo fare così.- Maka strinse i pugni –Dovremmo essere contenti per lui e non piangerci addosso. Non è questo quello che Kid desidererebbe.-
-Maka ha ragione- Soul diede le spalle ai suoi amici e si avviò verso la grande libreria situata accanto alla finestra –Se ci vedesse in questo stato ci ucciderebbe.-
-Ti sbagli,- Black*Star accentò le sue parole con un tono infastidito –Kid non uccide una vita se non è strettamente necessario.- nella sua mente riaffiorò il ricordo di quando lo shinigami gli aveva risparmiato la vita. Non riuscì a non sorridere –Ci avrebbe solo riempito di botte fino allo svenimento.-
-Maledizione, che cos’avrà di tanto speciale questo ragazzo per starvi tanto a cuore? Io non riesco nemmeno ad avere un rapporto corporeo decente con mia figlia e lui riesce a farvi cadere tutti in depressione!- Spirit scrollò le spalle, notevolmente demotivato. Si sedette poi sulla poltrona che era stata precedentemente occupata da Soul e accarezzò il vecchio grammofono con malinconia -Comunque non sono venuto qui solo per salutarti, tesoro mio. Mi ha mandato il Sommo Shinigami. Vuole sapere come stai; sai, visto che è da una settimana che non vieni a scuola, si era preoccupato.- l’uomo poggiò la testa di lato, nella direzione della figlia –Per fortuna stai bene, Maka. Shinigami sarà felice di saperlo.-
Soul sussultò: -Non avrai mica intenzione di dire al Sommo Shinigami che Maka ha marinato la scuola!-
Maka sorrise: -Avanti, papà. Smettila di giocare.--
-Giocare?- disse il rosso -Io sono serio.-
-Ovvio che lo sei, papà. Ma non sei certo venuto qui per farmi sospendere, dico bene? Tu vuoi minacciarmi per ottenere qualcosa in cambio.-
Tsubaki rimase incredula: -Minacciarti?-
-Non sono venuta a scuola perché temevo che il Sommo Shinigami mi costringesse a cercare Kid, cosa che, come ben sapete, non voglio assolutamente fare. Così mio padre ha pensato bene di imbucarsi in un’uscita con tutti i miei amici in modo da potermi ricattare in cambio di informazioni.  Complimenti, non ti facevo così furbo.-
-Che ci vuoi fare,- l’uomo fece spallucce –col passare degli anni chiunque impara un paio di questi trucchetti… Ma con te, a quanto pare, non funzionano…- sorrise –Brava, Maka. Sei proprio una ragazza intelligente come la tua mamma!-
-Piantala, Falce Della Morte!- gridò Soul, piuttosto infastidito –Sputa il rospo: che cosa vuoi sapere da Maka?-
-Voglio sapere quello che la mia amata bambina già sa. Sono più che certo che anche tu, come noi, eri preoccupata per Kid e che l’hai già cercato numerose volte. Quindi dimmi: dov’è il ragazzo?-
-Ei ei!- Liz richiamò l’attenzione con un ampio gesto delle braccia –Mi stai forse dicendo che Maka sa dov’è il nostro maestro d’armi e che non ce l’ha detto?-
-Liz, le cose non stanno così…- la maestra d’armi abbassò lo sguardo.
-E come dovrebbero stare?!- l’americana si alzò di scatto, piuttosto nervosa –Perché non ce lo hai detto?! Eravamo preoccupate da morire!-
-…Io…-
-Perché non ci hai detto che lo avevi trovato? Rispondi!-
Maka strinse i pugni: -…io… IO NON SONO RIUSCITA A TROVARLO!-
La pistola si pietrificò, sconvolta da quell’affermazione -C-che cosa?-
-Inizialmente non avevo fatto fatica ad individuarlo, ma poi, qualche giorno fa, è successa una cosa strana…-
Black*Star deglutì: -Che cosa… è successo?-
-Non saprei… so solo che ad un certo punto ho sentito l’anima di Kid sprigionare un’energia potentissima, quasi… esplosiva. L’onda è stata talmente forte da mandare in tilt la mia percezione dell’anima per tutto la giornata che ne seguì. Una volta in pieno possesso delle mie facoltà, ho cercato di nuovo Kid, ma con scarso successo. Era come scomparso.-
-Q-questo potrebbe significare che…?- Tsubaki domandò con voce tremante.
-…Kid…- Black*Star spalancò gli occhi, scioccato -…è morto…?-
-No, non può essere!- Patty si alzò di scatto dal divano e iniziò a piangere –Kid… Kid non può essere morto!-
Liz cadde in ginocchio, tremante. Non sapeva che dire, l’eventualità che il suo maestro d’armi l’avesse lasciata la terrorizzava.
Maka strinse i denti nel vano tentativo di non piangere: -I-io non ve l’ho detto p-perché non volevo farvi soffrire…! Perdonatemi, vi prego!-
Il silenzio regnò di nuovo; stavolta, però, la quiete era interrotta da singhiozzi trattenuti.
-Con questo siamo veramente al culmine!- ridacchiò Spirit –Mia figlia non ha mai pianto per me! Ahh, sono davvero un fallimento come genitore…!-
-Tu…- Soul strinse i denti –Come ti permetti, in un momento del genere, di dire una cosa simile?!-
-Quale momento, scusa? Se non sbaglio, le vostre sono solo supposizioni.- l’uomo si alzò dalla poltrona e si avviò verso la finestra, dando così le spalle ai ragazzi –Voi non avete nessuna prova che lui sia morto.-
Maka osservò il padre, piuttosto sorpresa: dov’era finita la sua solita aria da bonaccione? Non era da lui comportarsi in quel modo, aveva detto quelle parole con un’aria completamente diversa dal suo essere solito. Sembrava… sembrava che stesse provando compassione per loro, che si stesse trattenendo dal ridere loro in faccia.
-Ei tu, che cosa intendi dire?- Black*Star iniziò ad agitarsi, piuttosto infastidito dall’atteggiamento del padre di Maka.
-Pensateci un secondo: Kid è con una strega. Potrebbe benissimo aver convinto Zefira ad attivare il Soul Protect anche sulla sua anima.-
-Spirit ha ragione,- Tsubaki sorrise dolcemente –non dobbiamo saltare a conclusioni affrettate, magari ci stiamo preoccupando per nulla!-
Gli altri si convinsero che Kid stesse bene e tirarono un respiro di sollievo, eliminando così tutta la tensione accumulata.
-Ma allora che cos’era quell’ondata di energia?-  domandò Maka.
-Dovresti chiedere a Stein, io non me ne intendo di queste cose!- il solito sorriso innocente dell’uomo riapparve magicamente, confondendo ancora di più la maestra d’armi.
-Bè,- continuò –ora che so quello che voglio, posso anche andarmene. Grazie mille, ragazzi! Passerò di nuovo a trovarti, tesoro mio!- si avviò allegramente verso la porta –Ciaoo!- e la chiuse dietro di sé, lasciando la Spartoi atterrita.
Soul guardò Maka con un’aria perplessa: -Si può sapere che cosa aveva oggi quello? Faceva… paura.-
-Cambiando argomento, che cosa faremo ora?- s’intromise Liz.
-Mi sembra ovvio.- la maestra della falce rivolse il suo sguardo verso i compagni, decisa –Per prima cosa andrò da Stein per capirci qualcosa di più su quello che ho captato e poi, una volta chiara la situazione, decideremo il da farsi.-
Black*Star assunse una delle sue pose -Se hai intenzione di andare da Stein lascia che l’illustre sottoscritto venga con te!-
-Anche noi vogliamo venire!- gridarono all’unisono gli altri.
Maka squadrò i suoi amici con uno sguardo di sufficienza: -E invece ve ne starete tutti a casa. Non sono una bambina, non mi perderò lungo la strada per la casa di Stein e non incontrerò nessun lupo cattivo.-
-Vedi Maka,- Tsubaki intervenì, preoccupata –noi sappiamo benissimo che tu sei una persona affidabile, ma è del professor Stein che stiamo parlando!-
-Io non andrei mai da sola da quel tizio…- rabbrividì Liz.
-È vero!- Patty si affrettò a ridere di gusto –Pensa se decidesse di aprirti in due!-
Maka deglutì, immaginandosi la scena: -Ok… temo proprio che vi dovrò portare con me…-
-Scusa tanto se teniamo alla tua salute, secchiona!- sbuffò Soul.
-TACI!- sbottò Maka mentre apriva la porta dell’appartamento.

Spirit arrivò velocemente all’ufficio del Sommo Shinigami. Attraversò lentamente il corridoio di ghigliottine, ammirandole nella loro intimidatorietà.
-Buon pomeriggio, Sommo Shinigami.- l’uomo si appoggiò allo stipite dell’ultimo dei patiboli.
-Ciao Spirit!- il dio saltellò nella sua direzione –Allora? Hai novità?-
-Era come pensavamo. Maka non è venuta a scuola per non essere costretta a cercare Kid.-
-Oh… Da Maka non me lo aspettavo proprio…-
-Non conosci la mia bambina. Mi è stata comunque molto utile.-
-Ti ha detto dov’è Kid?-
-No, ma ho ottenuto da lei un’informazione molto importante che lei non può decifrare.-
-Sarebbe a dire?- la maschera si piegò di lato, incuriosita.
Spirit si accese una sigaretta: –Sono certo che almeno una catena si è spezzata.-
Il dio della morte si irrigidì di colpo e la sua voce diventò grave: -Sai cosa significa, vero Spirit? Dobbiamo trovare mio figlio prima che lo facciano loro.-
L’uomo sospirò, quasi come se si stesse immaginando la fatica che avrebbe significato ciò che stava per dire: -Devo cercarlo io, dico bene? Azusa e gli altri sarebbero impreparati.-
-Vedo che capisci al volo. Mi affido a te, Spirit, ti raccomando Kid. Ti prego, assicurati che quei tizi non gli facciano del male e sii delicato con lui, non sarà molto contento di vederti.-
-Farò in modo che non gli venga torto neanche un capello, tranquillo. Non posso assicurarti nulla invece su come lo tratterò. Se sarò costretto userò la forza, sia chiaro.- Spirit sorrise ironico –Ora però devo convincere Maka a dirmi dove ha localizzato l’ultima volta Kid, il che non sarà affatto semplice.- strinse poi la cravatta a forma di croce e domandò –Piuttosto, non è che potresti procurarmi quello che mi serve?-
 
Salve salvino, anime!
Come la va? Spero benone!
E allora, eccoci di nuovo con un’altra schifezzuola di capitolo! Lo so, lo so, non ci sono i personaggi principali e non si dice molto, ma ci sono anche alcuni indizi che aiuteranno sicuramente le vostre menti geniali a capire che cosa cavolo sta succedendo! *non che ci voglia molto, eh. Purtroppo non sono molto, come posso dire, brillante*
Comunque, la scuola e la mia vita *si, io vivo* mi stanno davvero uccidendo in questo periodo, ed è diventato molto difficile trovare il tempo per scrivere… Insomma, perdonatemi se non sto facendo capolavori di capitoli…!
Ringrazio tutti quelli che hanno messo “In White” nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate *manda bacini e cuoricini volanti*, ma ringrazio anche chi ha recensito o letto! *abbraccia tutti*
Allora, me la lasciate una recensione…? Una piccina piccina picciò va bene…. Mi renderebbe taanto felice….! Anche perché se non lo fate vengo a casa vostra *sì, so dove vivete* e vi mieto l’anima! Muahahahahah!
Abbracci *perché li preferisco ai baci*
  
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