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Autore: Ehybastaldo_    19/11/2013    5 recensioni
Poi Liam ci richiamò all'attenzione.
"Ragazzi, voi siete la mia seconda famiglia e penso che dobbiate essere tra i primi a sapere di questa cosa." Disse serio.
I nostri occhi vagavano per la stanza, curiosi.
"Danielle è incinta?" Ipotizzò Niall.
Liam scosse la testa, divertito.
"Avete preso un altro cane insieme e stavolta si chiama Xanax!" Disse sicuro Harry.
Ma anche questa volta Liam scosse la testa, ridendo.
"Oh, allora avete preso casa insieme." Disse tranquillamente Louis.
"Quasi." Rispose vago Payne.
"Non avete comprato il cd delle Little Mix!" Ci voltammo tutti verso Zayn, sbuffando per quella continua storia sulla pubblicità del gruppo della sua ragazza. Peralda.
"No." Ridacchiò, unicamente, Liam "Veramente avremmo deciso di sposarci...Alle Hawaii. I nostri genitori consentono felicemente questa nostra scelta e vorrei anche il vostro appoggio." Disse serio.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FIORI DI QUA, TOVAGLIE DI LA'.
 
 
 
Quella mattina si prospettava una bellisima giornata: Louis mi aveva svegliato con una rosa bianca, la colazione a letto e tante coccole, che ormai ricevevo ben poco negli ultimi giorni. Mi aveva detto delle cose dolcissime, troncando il discorso con un netto 'Non rovinare il matrimonio di Liam'.
Avevo promesso di non fare nulla, anzi di stargli al fianco giusto per mostrargli che non avrei fatto nulla per sabotare tutto. In realtà, lui non sapeva che insieme ai suoi tre migliori amici e Simone, avevo già programmato tutto e senza che nessuno di noi muovesse un dito; il matrimonio sarebbe colato a picco, proprio come il Titanic dopo aver sbattuto contro l'iceberg.
A rendere tutto meravigliosamente perfetto, era il vestito che Simone, gentilmente -e sotto tortura- mi aveva sistemato quella notte: niente più balze e, anche se il colore non era uno dei miei preferiti, era riuscita a renderlo di sicuro più presentabile di prima. E quando mi aveva confessato che il suo era peggio, alla vista di piume su tutta la gonna, non ero riuscita a trattenere le risate. 
Capy, a modo suo, voleva di certo farcela pagare. Non sapeva che era proprio lei la nostra vittima se solo avrebbe detto quel 'Sì' all'altare.
C'erano i pro e i contro in questo sabotaggio: prima di tutto, Danielle non si sarebbe arresa, e nonostante avessi disdetto il suo appuntamento con la parrucchiera professionale che si era accuratamente procurata direttamente dal Giappone, pagandole volo e alloggio, non avrebbe mai rinunciato al suo matrimonio col famoso Liam James Payne, cantante della boyband del momento conosciuta in tutto il mondo. E se solo avesse saputo che le avevo invece prenotato un appuntamento con una vecchina trovata all'angolo della strada prima della nostra via, di sicuro avrebbe fatto in modo che oltre il matrimonio, quel giorno, ci fosse un funerale. Il mio.
Ad aggiungere dettagli per far saltare in aria il matrimonio, si erano aggiunte anche le mie migliori amiche: Sam e Alex. La sera prima le avevo strette in un abbraccio che non sarebbe finito più se non fosse stato per quello scassaballe di Niall. E poi ero passata a mio fratello, che si era personalmente permesso di dirmi che ero ingrassata un po', facendo ridere Peralda stesa sul divano, rimasta sola.
Mio fratello adorava le Little Mix, e solo per quello odiavo Capy per averlo invitato al matrimonio.
Matrimonio... Già, chiamiamolo così quello che da lì a poche ore avrebbe fatto saltare i nervi alla riccia!
"Sophy, sei pronta?"
Pronta? Prontissima!
Annuii sicura, ancora intenta a fissare il mio riflesso allo specchio, contemplando le mie forme che aderivano perfettamente alle modifiche che aveva apportato Simone. 
Seguii Alex, che mi aveva appena chiamato, per i corridoi in silenzio, sentendola mormorare su quanto grande fosse quella casa. E non ci aveva vissuto per dieci giorni, lei. Non si era mica persa la sera stessa al nostro arrivo per arrivare alla stanza di Liam per chiamarlo.
Il matrimonio sarebbe stato celebrato nella casa stessa; infatti non potevamo usufruire del giardino e della piscina già dalla sera precedente. Quella mattina mi ero anche svegliata un'ora prima a causa di tutto il fracasso che avveniva sotto la mia finestra: un gazebo tutto bianco ricco di tulle, veniva installato ai piedi della piscina con tanto di cappella come quelle delle chiese. Poi, una sfilza di sedie ricoperte da tovaglie bianche e legate bene da un'enorme fiocco pesca, cospargevano il resto del giardino.
Ma una domanda allora mi era sorta spontanea: ma non si dovevano sposare in spiaggia, i due?
Non mi ero smossa più di tanto, vedendo lavorare gli addetti che il wedding planner di Liam aveva chiamato per armeggiare con fiori e quant'altro per abbellire il tutto come sua maestà... Ehm, Capy... Aveva ordinato.
Entrammo nel salotto, stanza in cui il futuro sposo si stava già preparando per il grande evento insieme al suo testimone, Harry, e gli altri tre in veste da cerimonia. 
Puntai lo sguardo su Louis, chiuso in uno smoking che lo faceva apparire altamente sexy, perfetto e tutto quello che si può definire, da rinchiudere nel primo sgabuzzino e non farlo uscire finchè non riesce a rimettersi in piedi da solo. Ma ovviamente i miei pensieri furono interrotti da una voce acuta, anche fin troppo, che mi fece sussultare.
"Dove hai preso quell’... Obbrobrio?"
Mi voltai appena, vedendo una Scodella con tanto di bigodini in testa e una strana maschera in faccia. Se voleva rendersi impresentabile per il matrimonio, era sulla retta via.
Mi squadrai da capo a piedi, cercando di capire cosa proprio non andava nel mio splendido vestito.
"Cosa? E' perfetta invece; quelle balze, scusatemi il termine, ma facevano cagare." D'improvviso il mio fidanzato era riuscito a spazzare via il passato e difendermi come solo un compagno di vita sa fare.
Lo guardai con un sorriso compiaciuto stampato sulle labbra, mentre lo ringraziai con lo sguardo, fin quando di nuovo quella vocina non mi portò a spostarlo al cielo. E che palle però!
"Questa cosa non piacerà a Dani!" 
Pestò un piede per terra e svanì dietro una porta sbattendola forte alle sue spalle.
I ragazzi intanto erano rimasti a fissarmi senza capire nulla, così quando provai a spiegare cosa era successo, Alex mi interruppe bruscamente e mi cacciò, dicendo che avrebbe spiegato tutto lei agli altri e che io già ero abbastanza in ritardo, di muovermi a prepararmi.
In effetti dovevo ancora truccarmi e sistemare i capelli per l'occasione. Visto che non si trattava, però, di una cerimonia importante, non mi ero per niente smossa più di tanto cercando chissà quale persona professionale per sistemarmeli.
Avevo benissimo due mani io stessa o al massimo potevo chiedere aiuto alle mie amiche, a Simone.
Salii le scale, preparandomi mentalmente alle crisi di nervi di Danielle e quella delle sue scagnozze. Ma restavo comunque tranquilla perchè sapevo della presenza di Sam e di Simone, intente ad aiutare la famosissima parrucchiera che la riccia si aspettava.
Come previsto, il campanello di casa suonò dopo qualche minuto. Uhm, giusto in tempo per godermi la faccia stralunata di Capy trovandosi una vecchina e non la sua amatissima giapponesina alta un metro e una banana.
"Vado io!" Sentii urlare Simone, vedendola sfrecciare sotto le scale fino ad aprire la porta.
Per poco non cascai dalle risate quando la porta venne aperta e la donna entrò in casa annunciando il suo dovere per quel giorno.
La donna curva, circa sulla sessantina, con tanto di borsa alla Mary Poppins, salutò i presenti all'entrata principale e chiese delle giovane sposina che avrebbe dovuto sistemare per l'occasione. Dovevo darmi il cinque da sola per il bel lavoro che avevo fatto. Avevo cercato attentamente su ogni giornale locale una donna che faceva parrucchiera porta a porta. Mi aveva poi inviato delle email con allegate delle foto dei suoi capolavori. Oddio, chiamarli così era una cosa raccapricciante. Nemmeno i quadri di Picasso era tanto incasinati come i capelli delle povere vittime che si trovavano sotto le sue mani. 
Nonna Rosy era il suo nome d'arte. La mia fortuna era stata quella di averla trovata in così poco tempo e a soli cinque minuti da casa nostra.
Simone mi passò di fianco con la donna, conducendola dritta verso la stanza della futura sposina. 
"Simone?" La richiamai un attimo prima che potesse aprire la porta. 
La riccia si voltò verso di me e "No, Sophy, non ti dirò nulla di quello che è successo ieri con Liam."
E uffa però! Perchè Simone non voleva dirmi il motivo per cui Liam l'aveva richiamata in camera sua, la sera prima? La voglia di sapere cosa si erano scambiati i due in quella stanza, da soli, era troppa, tanto che i miei piedi si mossero soli e seguirono le due entrare nella stanza di Danielle.
"Chi è lei?!" Sbraitò Capy incazzata, chiusa nella sua vestaglia di seta e con una strana maschera verde in faccia. Insieme a lei c'era anche Peralda intenta a trovare un trucco nell'immensa valigetta dei trucchi che si era portata dietro; in un angolino più appartato, c'era anche Sam, troppo intenta a giocare col cellulare per accorgersi perfino del nostro ingresso. Wow, la mia migliore amica aiutava molto, insomma.
"Signorina, mi ha chiamato proprio lei... Oddio, ma cos'ha in testa?" Sbraitò la vecchina, andando in contro a Capy, che di conseguenza scattò dalla sedia su cui era seduta, di fronte l'enorme specchio.
Girando lo sguardo, su un poggia-abiti, c'era il vestito da sposa, coperto da una plastica trasparente, di sicuro per non far prendere polvere. O magari per evitare che la sottoscritta combinasse altri casini.
Era vero che il vestito era stato sistemato. Ma era anche vero che non rispecchiava più la sua forma iniziale. Visto che ad allargare si poteva e non viceversa, quando avevano aggiunto stoffe per farlo calzare a pennello sulla sposa, il vestito era diventato più floscio e meno bello dell'inizio. Ma questo non aveva fatto arrendere Capy che, incoraggiata da Peralda e la Scodella, aveva preso un profondo respiro e aveva detto sottovoce, ma non tanto perchè l'avevamo sentita tutti, 'Forse ho messo su qualche chiletto.' Ridendo, alla fine.
Il mio piano di sabotare il matrimonio per poco non saltava in aria. Per mia fortuna, però, c'erano altri progetti in corso e di certo non mi sarei arresa al primo ostacolo. Avevo sudato sette camicie per evitare una vita infelice a Liam che non aveva intenzione di togliersi le fette di prosciutto dagli occhi. Come non si rendeva conto che la capra stava provando a mettere le mani nel suo portafogli?
"Io non ho mai chiamato lei, vecchia!" Urlò Danielle in preda all'isteria, risvegliandomi dal mio stato di trance.
"Ma non doveva essere giapponese?" Chiese poi Perald, spostando inspiegabilmente lo sguardo su me. Poi spalancò gli occhi, coprendosi la bocca aperta con la mano. "Tu, sì, devi essere stata tu per forza!" Continuò, indicandomi alla fine indignata.
Danielle, che fino a quel momento era rimasta a sbraitare cose senza senso contro la vecchina, si bloccò e spostò anche lei lo sguardo sulla sottoscritta. Essere al centro dell'attenzione cominciava ad infastidirmi. Ero io la sposa? Non mi sembrava.
"Ovvio, dovevo immaginare che in mezzo ci fosse il tuo zampino." Ringhiò a denti stretti la riccia, uccidendomi solo con lo sguardo.
Aprii bocca per dire qualcosa, ma Sam mi anticipò.
"Oh, e andiamo. Vi sembra facile puntare il dito su qualcun altro quando le cose non riescono bene. Ti sei chiesta come faceva a disdire il tuo appuntamento con la vera parrucchiera? Solo tu e le tue amichette potevate avere il numero, a meno che non ti sei avvicinata a Sophy regalandole il numero della tua parrucchiera richiesta." Mi difese come meglio poteva.
Volevo saltarle addosso, baciarla e quant'altro. Mi aveva salvata dalla mia sicura morte. Di certo lei non poteva sapere che io avevo letto quella specie di diario pre-matrimonio della maniaca riccia davanti ai miei occhi.
"Ha ragione. A questo punto sarebbero dovute venire entrambe le parrucchiera, a meno che..."
"A meno che, cosa?" Urlò Capy verso Perrie, che stranamente mi era venuta in contro.
"A meno che tu, nervosa, non hai sbagliato numero, chiamando nonna Rosy." Finii la frase io per loro, mentre tutti gli occhi si spostarono su me.
"Chi è nonna Rosy?" Chiese allora Capy stralunata.
Minchia, no. Mi ero fregata da sola.
"La parrucchiera. Si è presentata una volta entrata in casa." E Simone si aggiudicava il primo posto come angelo custode.
"Avanti Danielle, o lei o io." Concluse poi, spingendo la vecchina verso la riccia.
Capy si passò una mano sul viso, sconvolta. O la vecchia o Simone. Meglio di così non mi poteva andare.
"Mi posso fidare?" Guardò Simone che prontamente annuì. Che cosa? Ma da che parte stava?
"Andate via." Ci cacciò poi, buttando tutti i presenti fuori e rimanendo da sola in camera con la neosposina. 
Qual era il suo piano?
Ognuno prese una strada diversa e Sam si offrì di accompagnare alla porta nonna Rosy. Camminai allora verso camera mia, ma voltando l'angolo andai a sbattere contro qualcuno.
"Che petto duro che hai." Mi lamentai massaggiandomi la fronte lesa.
"E tu hai una testa proprio di roccia, sai?" Mi prese in giro Liam, ancora col papillon slacciato e la camicia non del tutto abbottonata.
Mi faceva una tenerezza vederlo in quello stato, si vedeva davvero che lui ci teneva tanto a quella ragazza. Ma ovviamente non era ricambiato, e anche se non avevo prove per sbatterle in faccia a Liam, ero pur sempre una giornalista e sapevo quello che pensavano tipi come lei.
"Lo so, me lo dicono in tanti." Scherzai, ridendo. Poi mi guardai in giro e notai che l'intenzione di Liam era proprio quella di andare nella stanza della sua futura sposa.
"Se fossi in te, non entrerei. Ci sono sia Danielle che Simone in quella stanza." Liam spalancò gli occhi.
"Stanno bene?"
"Simone deve farle i capelli. Vedremo cosa ne uscirà." Dissi solamente.
"Ma... E la parrucchiera giapponese?" Era fin troppo sbalordito.
"Si sarà persa." Alzai le spalle innocente, sorpassandolo poi con la scusa del ritardo.
La cerimonia sarebbe iniziata esattamente ad un'ora o poco più ed io non avevo un'acconciatura e nemmeno un trucco più o meno decente.
"Ah Liam." Lo bloccai appena in tempo, ricordando un particolare che mi stava assillando da tutto il giorno.
Aspettò in silenzio affinchè parlassi.
"Ma voi non dovevate sposarvi sulle spiagge di Miami?" Chiesi e in un certo senso cercai di ricordare se non fossi io la pazza.
Lui sorrise e scosse la testa leggermente, abbassando poi lo sguardo sul pavimento.
"Doveva essere così,  ma a causa delle fan che hanno scoperto tutto, ho preferito farlo nel nostro giardino. Ma tranquilla, per il pranzo saremo in un bellissimo ristorante." Mi rassicurò, come se a me potesse importare qualcosa. Io dovevo far saltare quel matrimonio, a costo di fingermi io stessa prete e...
"Oddio!" Urlai in preda alla felicità.
"Stai bene?" Si accertò Liam, venendomi in contro. Fottuta la mia bocca che non sa rimanere chiusa in certe occasioni.
"Sì sì, certo. Stavo pensando che ci sarà il lancio del bouquet e io voglio prenderlo." Inventai su due piedi.
Un altro sorriso e "Vai a prepararti, non manca molto."
Sventolai una mano e corsi giù per le scale. Pregai mentalmente di trovare in cucina i ragazzi per svelare la mia ultima trovata.
E le mie preghiere furono esaudite. Louis, Zayn e Niall erano seduti sul divano, ripassando le ultime cose da fare per la cerimonia; Harry e Alex invece parlottavano intorno al tavolo e quando quest'ultima mi notò, alzò una mano e mi ordinò di andare da loro.
Mi avvicinai cauta e chiesi "Che c'è?"
Si scambiò un'occhiata veloce con Harry e uscì un paio di scarpe che teneva nascosto sotto la penisola della cucina.
"Belle." Commentai. "Ma perchè le hai prese bianche? Lo sposina potrebbe lanciarti una cosa contro." Le feci notare.
Capy voleva stare al centro dell'attenzione, ovviamente. E le scarpe di Alex erano troppo belle per non essere notate.
Harry mi tirò uno scappellotto, così io ricambiai e lui continuò. Quel gioco di schiaffetti finì solo quando Alex urlò.
"Ma la volete smettere!"
In quel secondo anche gli altri tre seduti sul divano, si voltarono verso di noi. Niall perfino si avvicinò, vedendomi.
"Scusaci." Dissi all'unisono con Harry.
Alex prese un profondo respiro e "Sono le scarpe di Danielle, la sposa. Le ho scambiate con un paio simile, solo che hanno un piccolo problemino..."
Ma cosa...? Non sapevo se ridere o baciare la mia amica.
"Quale?" Chiese Niall curioso.
"Hanno un tacco difettoso." 
A quel punto scoppiai a ridere, immaginandomi Capy cascare da un momento all'altro durante la cerimonia.
"Cosa vi ridete qui?"
Quando Louis e Zayn si avvicinarono, Alex gettò via lo scatolo delle scarpe e alzò le spalle.
"Una battuta scema di Niall." E indicò il biondo, che sbiancò e non seppe più come uscirsene.
"Ma comunque... Io avrei avuto una genialata." Mi vantai quando notai che era calato un silenzio imbarazzante, con tante occhiate che vagavano da una persona all'altra ininterrottamente.
"Genialata..." Sì, Louis, una genialata. Le mie idee erano sempre splendide genialate, soprattutto se si trattava di salvare un loro amico dal passo falso.
"Sì, Louis. Potremmo fare travestire Zayn da prete e far confessare Danielle la verità." Dissi fiera di me.
"A parte che Zayn travestito da prete mi sa di terrorista. Scusa Zayn, ma potrebbero mandare la CIA durante la messa e annullare a causa tua il tutto, ma allo stesso tempo portarti via, e noi non vogliamo questo." 
Zayn fulminò con lo sguardo Alex, che mi aveva troncato la genialata.
"Allora potrebbe farlo Niall!" Provai ancora, ricevendo in cambio una risposta senza senso.
"Sono irlandese."
Un prete non poteva essere irlandese?
"Harry?"
"A meno che non mi sdoppi, posso mai fare il testimone e il prete allo stesso tempo?"
Ah, già....
Mi voltai verso Louis, ma questo mi interruppe ancor prima che iniziassi.
"Non se ne parla,  tu starai al mio fianco e non ti permetterai di distruggere questo matrimonio. Vuoi capirlo che qui non si tratta della tua vita?"
"Ma..."
"Niente ma, Sophy. Liam ha scelto e..." Il campanello di casa interruppe tutto, di nuovo.
E che palle però!
Ci guardammo tutti e alla fine sbuffai.
"Vado io, Simone ha le mani nei capelli di Danielle."
Vidi tutti spalancare gli occhi.
"Ha chiamato la parrucchiera sbagliata." Spiegai mentre cominciai a camminare verso l'ingresso.
C'era un casino infernale in quella casa! Fiori di qua, tovaglie di là. Che palle!
"E arrivo!" Urlai quando il campanello suonò di nuovo, stavolta più insistentemente,
Aprii la porta con la faccia di uno che non vede l'ora di risbatterla e per poco non cascai a terra.
No, tutti ma non lui.
"Ciao Sophy, chi non muore si rivede, eh?"
Chi non muore si rivede, eh? Suonava più come una minaccia che come una strana forma di saluto.
"Oliver? Oddio, sei già arrivato. Entra."
Maledetta Scodella, dovevo immaginare ci fosse il suo zampino in mezzo. E tanto per aggravare la situazione, mi spinse maldestramente e abbracciò il suo amico. O fidanzato. Bo.
La Scodella fece entrare in casa il ragazzo e, ridendo, lo guidò verso le scale.
Sentii il sangue ribollire nelle vene e "Guarda che se si tratta di uno dei tuoi stupidi trabocchetti, non abbocco."
Eh già, l'aveva invitato di sicuro per farmi distrarre da Louis in modo che potesse tenerselo per lei,
Ma non sapeva che io non l'avrei mollato per nulla al mondo, quel giorno.
"E anche se fosse?" Rise, camminando di nuovo nella mia direzione con un'aria altezzosa.
"Non puoi mica mettermi le mani addosso davanti a tutti quegli invitati. Sai che ci sono le guardie dei ragazzi? Potrei farti buttare fuori dal ristorante prima che tu possa dire o fare qualcosa a mio sfavore." E rise più forte.
Si girò di colpo, mentre, senza rendermene conto, allungavo la mano e l'afferravo per i capelli, avvicinando il suo orecchio alla mia bocca.
"Senti cosa, ho visto così tante puntate di C.S.I e N.C.I.S. che potrei ucciderti, nascondere il tuo cadavere e passare inosservato, altro che Jack lo squartatore." L'avvisai, mentre sentii delle voci farsi vicine e lasciai andare così la castana.
"Me la pagherai, idiota!" Strillò quella, massaggiandosi la testa e sparendo per le scale con Oliver.
Ma in contanti o con assegno?
 
TO BE CONTINUED...


  
    


SALVE SALVINO!
Sì, avete letto benissimo. Il capitolo non è
finito. 
Ci sta venendo abbastanza lungo,
quindi abbiamo pensato di dividerlo 
e nel frattempo mettervi la prima, piccola, parte
in modo per capire a cosa state 
andando in contro, leggendo :)

Vi piace? Questo vuol dire che ci
sarà un capitolo in più solo pieno di 
tante risate uu
E quindi Sophy non si è arresa...
Eh, sì.

Aspettiamo il vostro parere prima di continuare con,
questa volta, l'ultimo vero capitolo prima
dell'epilogo. :)

Sofia, Simo.
   
 
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