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Autore: _itsmyworld    19/11/2013    9 recensioni
Margaret Felton era una ragazza piena d'ottimismo.
Margaret Felton era un pezzo di pane.
Margaret Felton era una povera illusa.
Margaret Felton era un'innamorata cronica.
Margaret Felton era una romanticona.
Margaret Felton cos'è adesso?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO - People change



Ero troppo tesa per i miei gusti. Non dovevo avere così tanta paura di vederlo e di parlaci, ma non riuscivo a smettere di tremare. Erano passati due anni, forse non mi avrebbe riconosciuta e io mi stavo preoccupando per nulla. 
Mentre prendevo i libri dall'armadietto e Kate mi parlava, io non pensavo che a lui e a come dovessi comportarmi in un eventuale incontro.
«Mi stai ascoltando? Margaret ma cosa ti succede?». La bionda vicino a me, mi richiamò con un acuto tono di voce. Era la mia migliore amica e stava cercando in tutti i modi possibili di farmi liberare il cervello da quella paura costante di vederelo nei corridoi affollati della scuola.
«Kate, ho paura» confessai guardandola con occhi tristi.
«Margaret, lui era sempre puntuale non credo sia diventato un ritardatario. Andiamo in classe, prima che la professoressa di spagnolo ci faccia una ramanzina».

Con lo sguardo di un falco, mi diressi verso l'aula di spagnolo e quando vi arrivai respirai profondamente. Non avevo visto lui da nessuna parte e in classe non poteva mai entrare, visto che non faceva spagnolo quasi mai e non l'amava come lingua. Raggiunsi, con Kate, il mio solito posto e mi ci sedetti. La prof entrò e dopo aver fatto l'appello, iniziò a spiegare il congiuntivo. 
Mancava poco al suono della campanella e l'ansia tornò ad impossesarsi del mio corpo, guardai Kate che mi strinse la mano e mi sorrise, ma non riuscì a calmarmi.
Improvvisamente la porta s'aprì e il bidello vi entrò con un foglio che consegnò alla professoressa.
«Kate Finn e Margaret Felton dove uscire, però non uscire dalla scuola ma fuori dall'aula. Signor Higs ma chi le ha dato questo foglio, non si capisce nulla..». 
La professoressa continuò a discutere con il bidello, mentre io e Kate perplesse uscimmo fuori dall'aula dove ad aspettarci c'era Niall con un sorriso da cretino.
«Amore che succede? Perchè ci hai fatte uscire?» chiese Kate al suo ragazzo, che mi guardò preoccupato facendo svanire il suo bellissimo sorriso. Avevo paura.
«Andiamo in mensa, ci aspettano tutti lì».
Timorosa, strinsi la mano di Kate e mi diressi in mensa con loro. Dalla porta a vetro vedevo gli altri, che parlavano e ridevano, ma non mi rilassavo nell'osservare quella scena.
«Ragazzi aspettatemi» una voce ci richiamò, subito la riconobbi e mi girai per aspettare, mentre la coppietta mi lasciava sola.
«Grazie Margaret per avermi aspettato. Sei tesa, hai paura di rivederlo?» chiese quando mi raggiunse.
Volevo svenire o meglio ancora sparire e non poter più tornare, per questo mi avevano fatto uscire prima dall'aula e per questo stavamo andando in mensa. Lui era tornato.
Non risposi alla domanda di Harry e continuai a camminare. Io e lui, non eravamo molto amici, solitamente parlavamo qualche volta, ma proprio raramente. Quelle poche volte erano quando io andavo a casa di Zayn e lo trovavo lì mentre giocava con le sue cugine più piccole.

Ero arrivata in mensa e mi stavo avvicinando al gruppo, Harry era ancora vicino a me e mi guardava preoccupato, non avevo ancora risposto alla sua domanda.
«Ho paura Harry» dissi stringendo in una mano la manica della sua felpa. Ero troppo vicina al gruppo per andare via e questo pensiero venne cancellato completamente quando Zayn mi raggiunse.
«Cugino, lascia stare la mia amica - disse ridendo - vai a salutarlo, io parlo con lei».
Guardai Harry andare via e mi voltai verso Zayn.
«Margaret, stai calma ok? Stiamo tutti qui con te. Io, Niall, Liam, Louis ed Harry , anche se non so quanto possa aiutarti visto che non vi parlare tanto, restiamo vicino a te».
Mi voltai verso la direzione in cui Harry era andato via e li vidi abbracciati, Harry mi dava le spalle e lui invece aveva il viso rivolto verso la mia direzione. Mi avrebbe vista.
«Andiamo piccola» disse Zayn avvicinandomi al gruppo, che subito si voltò a guardarmi.
C'era chi sorrideva, chi piangeva e chi invece mi guardava preoccupato. 
La paura, era scomparsa. Adesso mentre guardavo le sue spalle e la bionda che stava tenendo per mano, la rabbia si stava impossesando di me. Kate se ne rese conto, ma non si avvicinò sapendo che l'avrei mandata via.
«Calmati Margaret» disse Harry avvicinandosi al mio orecchio. Cercai di calmarmi e dopo decisi di richiamare l'attenzione del moro che mi dava le spalle.
«Ehi Greg da quanto tempo». Vidi il suo busto irrigidirsi e il suo capo che piano piano si voltava nella mia direzione. Quando ebbi la sua faccia di cane, davanti ai miei occhi sentì il mio cuore spezzarsi in due e successivamente frantumarsi in mille pezzi. Aveva le labbra rosse e lui le labbra rosse, le aveva quando finiva di baciarsi con una e quella volta non ero io, ma la bionda che gli stringeva la mano. 
«Margaret? Mamma mia, da quanto tempo» disse correndo verso di me per abbracciarmi, non mi allontanai ma ricambiai l'abbraccio. 
«Mi sei mancata» sussurò prima di staccarsi da me, aveva sentito la mia mancanza e io anche.
«Ciao, io sono Pam la sua ragazza» disse la bionda porgendomi la mano, che strinsi con un sorriso falsissimo.
«Pam dopo» l'ammonì lui. Guardavo la scena divertita, ero incavolata ma non più di tanto. L'amavo ancora, forse, ma dopo due anni era scontato che il suo amore nei miei confronti fosse svanito.

La campanella era suonata da un po, così dopo esserci salutati ci dirigemmo verso i nostri rispettivi armadietti dandoci appuntamento in mensa per la pausa pranzo.
Zayn venne con me, visto che avevamo filosofia insieme e mentre raggiungevamo il mio armadietto, iniziò a parlare.
«Come ti senti?».
«Bene, mi ha fatto male vederlo con quella Pam - dissi schifata - ma sono passati due anni, le persone cambiano Zayn e lo sai benissimo» dissi dandogli una pacca sulla spalla destra, con fare di chi sapesse qualcosa avendolo vissuto in prima persona. 
Se devo dire la verità, io l'avevo vissuto in prima persona, ero cambiata da ben due anni. Forse era stato un bene o forse no, fatto sta che non ero più la vecchia Margaret. 
Non ero più la ragazza che s'illudeva, che si faceva tante pippe mentali o peggio ancora la ragazza troppo romantica e che credeva nel colpo di fulmine. Ero una nuova Margaret Felton, ero forte d'animo, avevo imparato a non illudermi e a non innamorarmi del primo che passa e che mi sorride. Ero maturata e mi sentivo bene. Da quando la mia storia con Greg era finita, anche non avendo scritto sul nostro libro la parola 'Fine', avevo avuto due ragazzi fantastici. Uno si chiamamva Jack, una storia bellissima e passionale ma dopo aver scoperto il suo reale orientamento sessuale si era conclusa immediatamente; mentre l'ultimo, David, mi aveva lasciata per una donna di nove anni più grande di lui. 
Non ero triste per queste due storie finite, ma le consideravo dell'esperienze, perchè il ragazzo giusto non era ancora arrivato o forse io non riuscivo a vederlo, ma fatto sta che non c'era ancora.
«Se vuoi sfogarti, io ci sono» disse Zayn accarezzandomi la guancia sinistra.
«Grazie Zayn, sei il mio migliore amico e non so cosa farei senza di te» dissi abbracciandolo.
«Cugino, mi nascondi qualcosa?» una voce fece terminare quel momento di tenerezza e io infastidita dal riccio, gli dedicai un bellissimo dito medio.
«Harry smettila cretino, comunque cosa vuoi?».
«Stasera vieni all'incontro? Ho bisogno di un sostegno morale» disse abbassando il tone di voce.
«Ancora con questi incontri? Harry fino alla fine ti farai male».
«Sei un porta sfiga per caso? Ci vieni o no?» chiese con tono freddo. 
Zayn mi guardò e io sollevai le spalle, sapevo che stava chiedendo anche a me e io non mi sarei opposta, non m'interessava nulla quindi andarci o meno sarebbe stata la stessissima cosa.
«Si vengo, ma viene anche lei» disse indicandomi ed Harry mi guardò scioccato, per poi andare via e scomparire tra la folla.


Mancavo dieci minuti alle fine della quarta ora e poi mi aspettava una lunga pausa pranzo, alla quinta ora avrei avuto un'ora libera per l'assenza del professore di matematica. Vidi Zayn in fondo all'aula che cercava di non chiudere gli occhi per la troppa noia, che la professoressa t'infondeva con il suo tono di voce, e cercai di non ridere.
Finalmente la mia amata campanella suonò e peggio del cavallo di Zorro, corsi fuori dall'aula diretta verso la mensa con Zayn che cercava di raggiungermi ma non glielo permettevo.
«Sei una stronza» disse con il fiato corto.
«Ti voglio bene anche io moro» risposi a tono, facendogli un'occhiolino.
Entrata in mensa, venni invasa da un senso di nausea. Il cibo non era uno dei migliori e il suo odore ne era la conferma palese. Intravidi Greg e con Zayn vicino, raggiungemmo il tavolo dove tutti erano seduti.
«Oggi non mangio, sono a dieta» dissi sedendomi vicino a Niall, che mi guardò dalla testa ai piedi.
«Sei uno stecchino, perchè ti metti a dieta?» chiese guardandomi ancora, esasperata decisi di non rispondergli. Eravamo tutti seduti e scherzavamo come ogni giorno, solo che quella volta eravamo molte più persone. Adesso il tavolo era uno dei più grandi di tutta la mensa, doveva avere due posti in più.
«Margaret com'è fare il quinto anno?» chiese improvvisamente Greg per intraprendere un discorso con me. «Penso che sia uguale a quello che stai facendo tu» risposi fredda e ricevetti una gomitata da parte di Zayn che si trovava alla mia destra. Greg decise di non continuare e iniziò a parlare con i ragazzi, mentre Pam gli accarezzava quel faccino da stronzo che si ritrovava.
«Stasera io e Greg non possiamo venire, ci dispiace Harry» quell'oca stava parlando con i miei amici e non l'avrei mai permesso.
«Dove non potete andare?» chiese Kate precedendomi.
«Oggi io e Greg facciamo un anno e dobbiamo festeggiare, non possiamo andare all'incontro di Harry» rispose urlando e io prontamente le tappai quella boccaccia.
«Non urlare, i combattimenti non sono legali» l'avvertì Harry ringraziandomi con lo sguardo per aver tappato la bocca a quell'oca in calore.
«Io vado a fumare una sigaretta, ci vediamo dopo» annunciai lasciando la mensa. Quei due oggi avrebbero festeggiato il loro anniversario, il loro primo anniversario e io invece avrei passato una serata tra drogati ed alcolizzati mentre tifavano due ragazzi che combattevano senza ritegno.
"Un martedì sera perfetto" pensai mentre aspiravo il fumo della mia sigaretta quasi finita. Forse ero anche stata cattiva con Greg prima in mensa, ma l'essere l'acida ormai era normale. Prima non lo ero, ero una ragazza dolcissima, forse però l'esperienze della vita mi avevano cambiata.



ORE 22:00
«Harry attento, schivalo» urlò Zayn mentre guardava suo cugino fare a botte. Eravamo in quel locale orribile da più di un'ora e lo scontro era ancora all'inizio. Volevo andare via, così gridai a Zayn la mia decisione e lo salutai. Stavo per arrivare alla porta d'uscita, quando un gruppo di uomini ubriachi mi spinse nella mischia. Iniziai a dimenarmi, ma ero troppo piccola rispetto ai loro corpi robusti e muscolosi. Puzzavano di birra e oltre a questo anche di sudore, avrei voluto gridare e spingerli tutti lontani da me per uscire da quel postaccio, ma era impossibile. 
Harry aveva appena sferrato un pugno al suo avversario e un boato si levò in tutta la stanza. Rischiai di cadere e d'essere pestata quando tutti gli spettatori si avvicinarono al ring per vedere meglio. Guardai nella direzione di Zayn, ma non lo trovai. Guardai Harry e notai il suo volto pieno di sangue, mi fece un cenno col capo e mi indicò con lo sguardo una via d'uscita. Iniziai a dare gomitate ad ogni uomo che mi trovavo davanti e finalmente arrivai alla porta dell'uscita d'emergenza. 
«Già è finito l'incontro?» mi chiese un ragazzo che indossava un cappuccio. Quella voce mi sembrava famigliare, ma non ci pensai molto e risposi con un freddo "si".
«Sei diventata troppo acida T». Quel nome o meglio soprannome, nessuno lo conosceva tranne LUI. Impassibile risposi alla sua provocazione.
«Grazie, lo so Greg non devi dirmelo tu». Lui si avvicinò e si tolse il cappuccio, i suoi occhi mi incantarono e il mio cuore iniziò a battere forte, non volevo fargli capire che ero agitata.
«Non dovevi essere con Pam?» chiesi con un tono di voce da vipera. Lui sorrise vedendomi infastidita, ma io non ricambiai quel suo bellissimo sorriso.
«Ci siamo lasciati, non la sopportavo più» disse esasperato, risi per la sua faccia e lui se ne rese conto, infatti mi guardò perplesso.
«Povera ochetta, scusami tanto ma non la sopportavo».
«Chissà perchè. Eri gelosa per caso T?» disse attirandomi a se.
«Mai stata più gelosa di così, ti giuro aveva borse bellissime» risposi astuta. Vidi il suo sorriso malizioso, svanire piano piano. Sperava che rivelassi la mia gelosia nel vederlo con un'altra? Si sbagliava di grosso. Si allontanò da me e dopo avermi guardata per qualche secondo, si diresse verso l'entrata del locale, ma prima di varcare quella porta si voltò.
«Dicono che le persone cambiano e tu ne sei la conferma T». Gli feci un'occhiolino e poi vidi la porta chiudersi. Ero cambiata, ero diventata più astuta e anche più cattiva.
Dopo qualche minuto, la porta del locale si riaprì e vidi tutti uscire, decisi di allontanarmi e d'incamminarmi verso casa. Stavo aspettando che il semaforo diventasse verde per passare, quando un'auto si fermò e abbassò il finestrino.






*Spazio autrice
Ciao belle mie. Non ci posso credere di aver ricevuto così tante recensioni *-*
Grazie mille, ci tengo davvero tanto a questa storia e vedere che piace è una soddisfazione indescrivibile giuro. Spero di non aver deluso le vostre aspettative, ma fidatevi ho molte idee per questa storia ahah
Spero vi sia piaciuto e spero di leggere le vostre recensioni belle o brutte che siano ;)
Un bacio xx

  
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