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Autore: needacurlyboy    20/11/2013    6 recensioni
Zayn è seduto sulla panchina che si trova fuori dalla porta della presidenza.
Il piccolo sta aspettando la madre, questa è la quinta volta in un mese che viene chiamato dal preside.
Zayn non è uno studente modello, è cattivo, indisciplinato.
Sua madre esce dalla porta sospirando, guarda Zayn, delusa.
Tornano a casa e viene sgridato, la solita ramanzina.
La madre è stanca e non sa più cosa fare.
La sera parla con il marito, Zayn è nascosto nella penombra che ascolta.
La mattina seguente Zayn sale nell'auto della madre imbronciato, non sa dove, di preciso, stanno andando.
Due ore dopo sono davanti ad un cancello, Zayn scende dall'auto guardando l'immensa struttura, che ha davanti.
Lui ha solo otto anni ma ha già capito che è qui che finisce la corsa.
Una ragazza apre il cancello, sorride alla madre e poi si rivolge a lui prendendolo per mano.
Entrano dentro la struttura, la ragazza tiene uno zainetto nell'altra mano.
Zayn si gira un'ultima volta indietro trovando la madre in lacrime stretta al padre.
Si gira in avanti e una lacrima riga il suo piccolo viso, ma lui la scaccia subito.
Lui è forte, lui se la caverà...
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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May I.
 
Zayn è seduto sulla panchina che si trova fuori dalla porta della presidenza.
 
Il piccolo sta aspettando la madre, questa è la quinta volta in un mese che viene chiamato dal preside.
 
Zayn non è uno studente modello, è cattivo, indisciplinato.
 
Sua madre esce dalla porta sospirando, guarda Zayn, delusa.
 
Tornano a casa e viene sgridato, la solita ramanzina.
 
La madre è stanca e non sa più cosa fare.
 
La sera padre con il marito, Zayn è nascosto nella penombra che ascolta.
 
La mattina seguente Zayn sale nell'auto della madre imbronciato, non sa dove, di preciso, stanno andando.
 
Due ore dopo sono davanti ad un cancello, Zayn scende dall'auto guardando l'immensa struttura, che ha
davanti.
 
Lui ha solo otto anni ma ha già capito che è qui che finisce la corsa.
 
Una ragazza apre il cancello, sorride alla madre e poi si rivolge a lui prendendolo per mano.
 
Entrano dentro la struttura, la ragazza tiene uno zainetto nell'altra mano.
 
 Zayn si gira un'ultima volta indietro trovando la madre in lacrime stretta al padre.
 
Si gira in avanti e una lacrima riga il suo piccolo viso, ma lui la scaccia subito.
 
Lui è forte, lui se la caverà...
 

***
 
Mi sveglio di colpo sentendo il rumore di un tuono.
 
Mi guardo intorno, sono nella mia stanza e fuori sta piovendo.
 
Ogni notte quel maledetto incubo.
 
Sono quasi dieci anni che sono chiuso qui dentro.
 
Il suono del campanello mi riporta alla realtà.
 
Sono le sette.
 
Mi alzo dal letto, prendo le sigarette, l’accendino ed esco dalla stanza.
 
Scendo le scale guardandomi intorno, passo davanti alla porta della preside Davis e vedo una bambina seduta sulla cassapanca lì accanto.
 
È bagnata dalla testa ai piedi e stringe tra le braccia un orsacchiotto bianco.
 
È castana, riccia con due grandi occhi verdi.
 
Su per già avrà nove, dieci anni.
 
Le lascio un’ultima occhiata mentre lei mi fissa.
 
Esco andando nella terrazza laterale dove si trova il giardino.
 
L’acqua scende come una cascata.
 
Butto la sigaretta ormai finita e torno indietro.
 
Purtroppo incontro la Davis che tiene per mano la bambina di prima.
 
«Zayn, di nuovo?» Chiede sospirando.
 
Grugnisco e roteo gli occhi.
 
«Lei è Anastasia, una nuova arrivata.» Indica la bambina.
 
La guardo e poi la supero tornando in camera.
 
È domenica e sono seduto sul mio muretto a fumare.
 
I bambini giocano a palla, i ragazzi a carte e le ragazze chiacchierano.
 
«Ciao.» Una voce dolce richiama la mia attenzione.
 
Giro la testa e trovo Anastasia.
 
La quadro dalla testa ai piedi e poi torno ad aspirare la sigaretta.
 
«Come ti chiami? Io sono Anastasia.» Dice ancora.
 
Storgo il naso e sospiro ignorandola.
 
«Quanti anni hai? Io nove, ma il quattordici Dicembre ne faccio dieci.» Dice felice.
 
«Senti, ragazzina.» Mi giro a guardarla male. «Non m’interessa niente di te. Stammi lontano.» Sibillo con gli occhi ridotto a due fessure.
 
Anastasia rimane a guardarmi con gli occhi sbarrati e finalmente chiude la bocca e abbassa la testa.
 
Torno a fumare e prendo il mio blocco da disegno, una matita, una gomma e mi chiudo nel mio mondo.
 
 
 Angolo Autrice.
Ehilà!
Come va? 
Ecco a voi una mia nuova storia.^^
Che ne pensate? Anche se è solo il primo capitolo?
Lasciate una recensione per farmelo sapere, ci conto.(:
Se ne vedo alcune continuo.
Alla prossima,
Reds xx
 
 
 
  
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