Capitolo Due- Neve
La piccola Yuuka rimase a bocca aperta quando, scesa dall’auto aiutata dalla sua mamma, vide una grande distesa completamente bianca intorno a sé.La piccola non riuscì a trattenere piccoli gridolini entusiasti colmi di gioia e stupore: aveva solo tre anni ed era la prima volta che vedeva quella strana cosa candida.
-Si chiama neve- spiegò la mamma abbassandosi fino all’altezza della bimba, per poterla guardare negli occhi.
-Neve…- ripeté Yuuka estasiata sorridendo alla madre ed iniziando a battere le sue piccole manine contenta.
La donna la guardò con infinita dolcezza.
-Perché non vai a giocare con gli altri bimbi?- le propose.
Yuuka annuì vigorosamente ed iniziò a correre, pur con qualche difficoltà, verso uno spiazzo dove c’erano tanti bambini che giocavano.
Alcuni si lanciavano la neve addosso fra di loro, ridendo e scherzando, mentre altri la usavano per creare degli strani pupazzi.
Osservò con attenzione questi ultimi e decise di provare anche lei a creare quei candidi omoni.
Provò a prendere un po’ di neve, ma i guanti che aveva erano parecchio grandi per le sue piccole manine.
Sbuffò.
Aveva dimenticato i suoi bei guanti rosa e viola a casa e la mamma era stata costretta a comprarle un paio lungo la strada per Hokkaido.
Purtroppo non ne avevano trovati della misura della piccola ed erano stati costretti a prenderle un paio molto più grande.
Come poteva fare? Voleva fare anche lei un pupazzo di neve da mostrare alla sua mamma e soprattutto al fratello e al padre, appena questi ultimi avessero finito di fare snowboard e fossero tornati da loro.
Ci pensò un po’, poi capì che, se il problema erano quei guanti, per risolverlo bastava toglierli!
Soddisfatta dall’idea che aveva avuto, la bimba si sfilò i guanti e li mise nella tasca del suo cappottino rosa confetto.
-Ora ce la faccio!- esclamò sorridente, affondando le sue manine nella neve.
Non l’avesse mai fatto…
-AAAAAAAAAAAAAAAAH!!! BRUCIAAAAAAAA!!!- urlò Yuuka chiudendo di scatto gli occhi ed alzando le manine al cielo.
Si sedette per terra iniziando a piangere.
Un bambino sugli otto anni e con i capelli rosa, attirato dal suo urlo, corse incontro alla bimba.
-Perché piangi, piccola?- le chiese dolcemente prendendola in braccio.
Yuuka si asciugò le lacrime con il dorso della sua piccola manina.
-La neve mi ha bruciato!- esclamò singhiozzando.
-Bruciato?- ripeté il ragazzino dai capelli rosa perplesso.
La bimba annuì.
-L’ho toccata e mi ha bruciata!- gli spiegò mostrando le sue piccole manine prive di guanti –E’ cattiva!- aggiunse chiudendo gli occhi ed incrociando le braccia al petto.
Il ragazzino sorrise divertito, poi prese le manine della bimba depositando su ciascuna di esse un piccolo bacio.
-Va meglio ora?- le chiese dolcemente.
La piccola annuì.
-La bua è passata!- esclamò sorridente –Grazie!- aggiunse abbracciandolo.
Il rosa sorrise, quella bimba le piaceva ogni secondo di più.
-Come ti chiami?- le domandò.
-Yuuka Gouenji! E tu?-
-Atsuya Fubuki! Che ne dici di fare un pupazzo di neve con me? – le chiese -Così ti faccio vedere che la neve non è poi così cattiva…- aggiunse facendole l’occhiolino.