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Autore: Eleanor_Herondale    21/11/2013    7 recensioni
Può una semplice "giornata no" cambiare totalmente la propria vita?
Questo è ciò che accade ad Harry Styles, componente degli One Direction, il quale per sbaglio, in preda ad uno sfogo, esprime il desiderio di voler essere solo un semplice ragazzo come tanti...stravolgendo così non solo la sua vita, ma anche quella dei suoi amici...
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16: "Sogno o realtà?"  

Quella sera i ragazzi rimasero svegli finché non videro spuntare l’alba; solo a quel punto si accorsero che avevano davvero fatto troppo tardi e ritornarono ognuno nella propria stanza.   

Ad Harry girava la testa: aveva leggermente esagerato con i brindisi, ma, dopotutto, dovevano festeggiare per la splendida audizione. Così infilò il pigiama, si stese sul morbido materasso e ripensò a ciò che aveva cercato di confessare ai suoi amici; poi senza che se accorgesse sprofondò in un sonno profondo.   

Il risveglio fu altrettanto traumatico: il mal di testa era aumentato e da fuori provenivano rumori  forti di automobili e pedoni, insoliti per Londra alle prime ore del mattino. Doveva essere, quindi, piuttosto tardi per sentire tutto quel casino in una città tanto grande, ma anche così silenziosa.  

Cercò di aprire gli occhi, appannati dal sonno, sfregandoli con le mani e sbattendo forte le ciglia, poi, non riuscendo a trovare l’interruttore della luce, il riccio, cercò di farsi strada nel buio della stanza per uscire. Come prima cosa doveva assolutamente scendere al bar sotto l’albergo per chiedere un medicinale contro il mal di testa, poi sarebbe andato a svegliare i suoi quattro “compari”.   

Si alzò dal letto e così iniziò a camminare contro il muro per cercare la porta: non riusciva a vedere nulla e sentiva il capo ricoperto da riccioli sempre più pesante. Riuscì a scontrarsi con quasi tutti gli oggetti presenti nella camera e ad ogni colpo un soffocato grido di dolore usciva dalla sua bocca. Trovò la maniglia della porta e subito uscì dalla stanza. La forte luce che proveniva dal corridoio non lo aiutò affatto: i suoi verdi occhi da poco aperti furono accecati dal bagliore delle lampade che illuminavano quel posto. Dopo vari tentativi riuscì a trovare l’ascensore per scendere al piano terra, sembrava che in un notte l’hotel si fosse rinnovato: era davvero incredibile come una lieve sbornia poteva mandarti in totale confusione il giorno dopo.  

Uscì dall’ascensore e si guardò intorno nella hall con le mani appoggiate in testa, quando si rese conto di essere insolitamente osservato. Non vi era molta gente in quell’ala dell’albergo , ma le poche presenti lo fissavano ad occhi sgranati. Fece finta di nulla e cercò di dirigersi verso il bancone per chiedere informazioni riguardo il bar dell’hotel. Non fece in tempo a muoversi, però, che una gran folla di persone si riversò su di lui. 

I suoi occhi verdi erano ancora appannati e non riusciva a capire bene cosa stesse succedendo: vedeva solo tanta gente vestita in nero sopraggiungere veso di lui. Tra la folla iniziarono ad accavallarsi varie voci accompagnate da piccole luci, emanate dai flash delle macchine fotografiche. Harry non capiva più nulla, l’unica cosa alla quale riusciva a pensare era  il suo tremendo mal di testa, aggravato dalla situazione che si era venuta a creare. 

Doveva trovare un modo per andarsene, per scappare da quelle persone che lo tenevano imprigionato davanti all’uscita dell’ascensore. 

Si strofinò meglio gli occhi per cercare di capire se conoscesse quella gente, per scorgere un volto familiare, eppure nulla. Tutti lo chiamavano, tutti conoscevano il suo nome.  La folla gli faceva varie domande, ma essendo poste tutte nello stesso momento, esse si accavallavano rendendo le parole incomprensibili.   

-Bastaaaa, uno allo volta, che diamine sta succedendo?- urlò il riccio in preda al panico. 

La folla si zitti, ma il silenzio fu nuovamente rotto da altre domande. Tra queste Harry riuscì a capire che quella gente chiedeva notizie sugli One Direction, ma come facevano a conoscerli se avevano fatto solo un piccolissimo provino?  

-Harry Styles, è sicuro di stare bene? Perché è sceso in boxer nella hall dell’albergo? Ha deciso di cambiare mestiere? Perché in questo caso anche come modello, lei sarebbe perfetto!- chiese una donna dotata di microfono e telecamera. 

-Boxer? Ma cosa sta dicendo? - si chiese Harry tra se e se. Poi si guardò il corpo: la donna aveva ragione. Per qualche inspiegabile motivo il ragazzo non indossava più il pigiama della sera prima, ma solo un paio di boxer scuri, abbigliamento tipico per le calde serate americane. A sorprenderlo, però, non fu tanto lo stare in mutante nella hall dell’hotel, ma il guardarsi il petto nudo, inciso da moltissimi segni neri, che visti insieme davano la forma di due rondini. I suoi tatuaggi erano nuovamente lì, al loro posto.  

Questo deve essere un altro sogno, si deve essere così! Scommetto che se mi do un pizzicotto mi sveglio! –pensò cercando di trovare una spiegazione abbastanza “logica” a ciò che stava accadendo. Così provò a pizzicare il suo braccio, ma non riusciva a svegliarsi. 

I suoi pensieri furono riportati alla realtà da una voce. 

-Permesso! Permesso! Fate passare, per favore! Qui c’è una “riunione di famiglia”, parleremo dopo con tutti voi, ora fate spazio!- gridò una voce squillante tra la folla.    

Da quel mucchio di persone sbucò davanti ai verdi occhi di Harry, un ragazzo a lui familiare, con occhiali da sole e cappellino, seguito da altri tre ragazzi alle sue spalle. Non fu difficile per Harry identificarli: il tipo che aveva parlato era Louis e dietro vi era il resto del gruppo. Ma cosa facevano i ragazzi lì? Harry per quanto riusciva a ricordare li aveva lasciati a dormire ognuno nella propria camera. Non gli fu dato il tempo di fare pensieri perché subito Lou riprese parola –Ora noi dobbiamo urgentemente fare una riunione privata, dopo i manager si adopereranno per organizzare un’intervista e tutti voi sarete accontentati e saprete tutto ciò ch volete riguardo la band. Per il momento vi basta conoscere una verità: GLI ONE DIRECTION SONO ANCORA UN GRUPPO E NON HANNO ALCUNA INTENZIONE DI SCIOGLIERSI!- terminò la frase stringendo Harry per un braccio e tirandolo verso l’ascensore, dove si erano già diretti gli altri. 

-Un’altra cosa!- aggiunse Liam –Il nostro Harry sta benissimo e se ha deciso di scendere semi-nudo nella hall dell’albergo, era solo perché voleva fare piacere alle nostre dolcissime Directioners!- terminò la frase sospirando e con la speranza di essere creduto.  

Poi si infilarono tutti e cinque nell’ ascensore, mentre delle guardie giunsero per bloccare quella folla di giornalisti che tentava, invano, di seguirli.   

-Harry ci spieghi cosa combini? Noi veniamo a Los Angeles per salvarti e tu ci complichi le cose scendendo in boxer nella hall di un hotel a cinque stelle? Il tuoi neuroni hanno smarrito la strada del buon senso per  via dei troppi ricci?- chiese Niall ironico mentre fissava l’amico dritto negli occhi.   

Il riccio fissava con il cuore in gola i suoi amici, solo poche parole riuscì a pronunciare a causa del troppo stupore
 –Los Angeles? Siamo a Los Angeles?  

-Certo Harry, Los Angeles, in America … - cercò di dire Liam preoccupato per lo sguardo sconvolto del collega.
L’ascensore giunse a destinazione e i ragazzi scesero e si diressero verso la camera di Harry che li guidava leggermente spaesato.  

-Ragazzi ma noi non eravamo a Londra?  Il nostro provino … siamo passati alla fase del Boot Camp … - chiese Harry timidamente, quasi non riuscendo più a comprendere in che verso ruotasse la propria vita. 

-Certo noi abbiamo fatto il provino, questo lo sappiamo tutti … - sorrise Zayn - … chi di noi non ricorda gli eventi di tre anni fa! Il 23 Luglio del 2010 … - sospirò il ragazzo con un senso di nostalgia. 

-Harry sono passati tre anni! Come è possibile che eravamo a Londra per fare un provino? Va tutto bene? Hai battuto la testa? Qualche problema con la memoria? Conosco un medico a Mullingar che … -iniziò a dire Niall, ma fu interrotto dalla parole del riccio. 

-Non ho battuto la testa! Sto bene! Ma … -gridò Harry, ma pian piano la suo voce si affievolì fino a non continuare il suo discorso di auto-difesa.   

La sua vita era di nuovo quella di prima? Quella che lui ricordava, prima dell’incontro con la stella?  

Un sogno, esatto. Deve essere stato un sogno. Un sogno reale, ma solo questo e nient’altro. Le stelle cadenti non esistono. – rifletté tra se e se il riccio.  

-Caro il mio “Alice nel paese delle meraviglie”, odio fare la parte del frettoloso “bian coniglio” ligio al dovere, ma davvero dobbiamo assolutamente parlare e spiegarti cosa è successo! Questa volta devi proprio fare un gran ringraziamento alle directioners e noi ti dobbiamo delle grosse scuse! – disse Louis sorridendo e abbassando lo sguardo. 

-Louis ha ragione, noi non dovevamo dubitare di te! Non avresti mai potuto dire o pensare di lasciare gli One Direction, ma nel filmato, sembrava tutto così reale e … - disse Liam interrotto dall’irlandese. 

- … e abbiamo sbagliato a credere a delle parole che tu non ci hai detto personalmente!- finì Niall. 

Harry, nel vivere il presunto incubo, aveva totalmente dimenticato la faccenda successa a Los Angeles a causa dei giornalisti. Per quanto la storia che aveva sognato era piuttosto scioccante, era riuscita a riportargli una grande serenità e a fargli dimenticare la rabbia provata in quella serata americana. Tutti i ricordi che aveva ri-vissuto, gli erano parsi così reali, così ricchi di forti emozioni, che ora gli sembrava quasi assurdo di averli solo immaginati. Eppure quella era l’unica spiegazione. 

-Non importa, ho visto anche io il video e devo dire che le parti sono tagliate magnificamente. Diciamo che mi sarei convinto io stesso di aver detto davvero quelle cose. Mi fa piacere che ora mi crediate, ma … -Harry si fermò per qualche secondo, poi riprese –Voi eravate arrabbiati, come mai avete cambiato idea?  

-Ti abbiamo detto che ti tocca fare un grande, anzi grandissimo, ringraziamento alle nostre dolcissime directioners! – disse Zayn sorridendo. 

-Questa volta, ci hanno salvato! Già da questa mattina infatti alcuni giornalisti hanno iniziato a smentire lo scoop scoppiato ieri sul nostro scioglimento! Devi sapere che quella sera al ristorante un gruppetto di Directioners ti ha ripreso per tutta la sera e nel video vi era anche l’ambigua conversazione. L’hanno postata stanotte per intero e, appena l’abbiamo vista, siamo subito corsi qui per chiederti scusa e per aiutarti ad uscire da questa situazione una volta per tutte!- spiegò Liam velocemente. 

-WOW!- esclamò Harry sorpreso per tutto ciò che era potuto succede in una sola notte, mentre lui era alle prese con il sogno più strano che avesse mai fatto. Poi guardando Liam dritto negli occhi sorrise e disse: –Credo ci sia un buon modo per ringraziare le fan, ma mi serve il tuo aiuto Liam! Nessuno riesce a far funzionare le Tweet-Cam meglio di te!   

-Perché lui? Anche io sono bravissimo, modestamente l’altro giorno sono riuscito a fare una Tweet-Cam niente male dalla mia casa di Londra e … - cercò di vantarsi Niall, ma fu bloccato dalle risate di tutti. 

-Certo Niall, avrai anche fatto una bella Tweet-Cam se omettiamo il ritardo pazzesco perché non riuscivi a connetterti, interrompendo così  l’appuntamento galante del povero Daddy per farti aiutare!- ribatté Louis con aria divertita. 

-Ehh Niall, fossi stato in Liam, io non ti avrei aiutato, era un appuntamento troppo importante! I ritorni di fiamma non avvengono mica tutti i giorni. Ma come al solito il nostro Payne è troppo buono!- sorrise Zayn tirando una pacca sulla spalla dell’amico rosso per la vergogna. 

-Ritorno di fiamma, Liam?- chiese Harry curioso. 

-Che cosa? Harry tu non eri quello che doveva fare urgentemente una Tweet-Cam? Su mettiamoci al lavoro e non perdiamo tempo in chiacchiere inutili!- disse Liam con le guance arrossate, cercando di cambiare discorso.   

Il riccio sospirò e con rammarico per non aver capito esattamente i nuovi, o meglio dire i vecchi, intrighi amorosi del collega, rinunciò a fare ulteriori domande. 

-Bene ora attiviamo la web-cam  e collegandoci con questa sito dovrebbe aprirsi una finestra e … - spiegò Liam mentre il suo sguardo era fisso sulllo schermo del computer - … e fatto! Ragazzi siamo in onda! E abbiamo già più di un milione di spettatori!- concluse il ragazzo alla fine. 

I cinque salutarono le fan e poi Harry si posizionò in primo piano davanti all’obiettivo. 

-Salve care e cari directioners, la prima cosa che vorrei  fare è ringraziare di cuore le ragazze che hanno postato quel video. Davvero, ora sarei in una situazione poco piacevole senza il vostro preziosissimo aiuto e quindi GRAZIE! Sento o leggo spesso di fan che ci ritengono i proprio eroi, che ci ringraziano per avergli salvato la vita, questa volta è il contrario, anzi lo è sempre stato perché noi senza tutti e tutte voi non saremmo qui.  Io non alcuna intenzione di lasciare il gruppo, per me è troppo importante. Mi sentirei vuoto senza di loro: incontrare questi pazzi che ho alle mie spalle è stata certamente un evento che mi ha cambiato la vita. Non rinuncerei mai a quel provino fatto tre anni fa. – il riccio sorrise, mostrando pienamente le sue adorabili fossette e, dopo aver tirato un lungo sospiro riprese -Vi sembrerò nostalgico o noioso, forse, ma durante questa notte ho riflettuto. Ho fatto un incubo, che pian piano, evolvendosi, è diventato un sogno. C’ero io, Harold Edward Styles, che aveva espresso un desiderio: non voleva più essere famoso  per non avere più problemi. E si, la mia richiesta divenne realtà ed io ero nella mia casa privo di tutte le esperienze fatte in questi tre anni, che mi hanno dato la possibilità di crescere. Nell’incubo io rivolevo la band, ma non sapevo come fare. Non mi dilungo molto, ma alla fine io e i ragazzi ci incontrammo e in quel momento mi resi conto che il vuoto creatosi nella mia vita si era riempito senza che me ne accorgessi. Era la loro presenza a mancarmi, non il successo, i premi o le interviste. Le nostre risate, i nostri concerti e le prove dei nostri assurdi balletti. Vi ho raccontato questo per far capire a voi miei cari fan e a loro  –rivolse lo sguardo verso i quattro colleghi alle sue spalle- quanto io tenga a proseguire per quanto più tempo possibile in questa unica e fantastica direzione.- terminò il discorso e staccò la web-cam proprio quando una piccola lacrima iniziò a rigargli il volto. 

In quel momento i ragazzi si fiondarono sul riccio in un lungo abbraccio, proprio come tre anni fa, quando i giudici ad X-Factor presero la fatidica decisione di unire i cinque in un solo gruppo. 

Quel tenero momento fu interrotto dai manager che iniziarono a chiamare senza sosta i ragazzi: dovevano prepararsi urgentemente per un’intervista. Così Niall, Louis, Liam e Zayn scesero nella hall dell’hotel per dare il tempo ad Harry di vestirsi e rendersi presentabile. Dopotutto era ancora in boxer, in più aveva solo una magliettina, indossata per la Tweet-Cam.   

Il riccio entrò nella doccia calda, poi, una volta terminata, prese l’accappatoio e si stese sul divano nel salottino della sua suite: sentiva i segni di una stanchezza inspiegabile, ma al momento il tempo di riposare non vi era. L’intervista doveva avere la priorità. 

Si diresse verso la stanza da letto per cercare qualcosa di carino da indossare. Davanti all’enorme specchio, nel quale stava provando vari abbinamenti di camicie, si riflesse una sagoma vestita di bianco. Si mosse velocemente e il ragazzo la vide svoltare nel salottino: doveva trattarsi certamente di qualche giornalista riuscito ad infiltrarsi nella sua camera. Lentamente si affacciò alla porta con aria sospettosa atteggiandosi ad agente segreto. Nulla, il salottino sembrava vuoto. 

-Hey, chi c’è?- chiese Harry sospettoso.   

Alle sue spalle sentì una risata e poi subito seguì una voce –Spaventato Styles? Eppure credevo saresti stato felice di vedermi, ora che ce l’hai fatta.  

Il riccio si voltò di scatto: appoggiata alla porta d’entrata della camera vi era una ragazza. Quella ragazza che lo aveva fatto penare nel suo sogno, sempre se poteva ancora essere chiamato così. Il ragazzo iniziò a dubitare anche sulla spiegazione che si era dato. 

-Nina?- chiese senza riflettere, anche se infondo pensava di sapere chi fosse quella figura di fronte a lui. 

-Ancora a chiamarmi Nina? Pensavo di essere stata abbastanza chiara sul fatto che questa non è la mia reale forma.- disse stizzita la ragazza, poi sospirò e riprese – Beh, ma infondo cosa posso mai aspettarmi da un essere umano come te .- concluse con un sorrisetto sadico fissandolo negli occhi.   

-Tu sei la stella? Ma se tu sei reale allora significa che anche il sogno è … - cercò di dire Harry, ma fu bloccato. 

-Anche il sogno non è stato un sogno, ma è successo davvero, cara la mia celebrità dal cervello grande come una nocciolina. Eppure dopo la tua impresa non so perché ma ti facevo più intelligente.- sorrise infine la stella. 

Harry la fissava incredulo, dunque la sua avventura non era stata solo frutto della sua immaginazione. 

-La mia impresa? Stai dicendo che sono riuscito a tornare alla mia vita? Alla fine mi hai accontentato ed hai annullato il desiderio?- il riccio iniziò a porre domande a raffica. 

-Allora, se mi dai il tempo forse riesco a spiegarti qualcosa. Prima di tutto non sono stata io, ma per quanto mi rode ammetterlo hai fatto tutto da solo e te la sei cavata anche alla grande. Ti avevo detto che io non potevo fare nulla per il desiderio, ma tu potevi provare a riportare la tua vita sul vecchio corso degli eventi. E bene, non so come, ma ci sei riuscito: dopo il primo provino che tu e gli altri avete fatto a Londra, per gli One Direction ci sarebbe stata una vita ricca di successi. Dato che tu avevi chiesto di non essere famoso, la tua richiesta è stata annullata, perché, come ti ho spiegato, saresti comunque stato famoso anche nella tua nuova vita. Per questo le stelle  più anziane hanno preferito, anche sotto mio consiglio, ridarti la vita che avevi già. E poi mi hanno inviato qui per avvisarti.- spiegò la stella con aria da saputella e con quel sorriso malefico ancora stampato in viso. 

Harry senza pensarci due volte, sentendo che il ritorno alla sua vecchia e adorata vita era stato anche un po’ merita della “dolce” stellina, la abbracciò forte e sussurrò un “grazie”. 

Lei arrossì, evidentemente non le capitava spesso di aver a che fare con essere umani di un così bell’aspetto. Poi, fingendo di essere infastidita, lo spinse via, tossì come se volesse ricomporsi, e disse –Il mio compito è terminato e non devi affatto ringraziarmi. Sai perché alla fine ho suggerito alle stelle anziane di ridarti la tua vecchia vita, invece di farti proseguire con la nuova?- terminò la frase con uno sguardo gelido. 

Harry alzò le spalle per dire di non conoscere la riposta. Il ragazzo non riusciva a capire dove la ragazza volesse arrivare. 

-Mi era arrivata la voce che nella vita nuova tu e il tuo gruppetto avreste vinto X-Factor, e la tua arroganza di certo non si meritava un ulteriore premio. Vedi non devi ringraziarmi!- sorrise infine lei, soddisfatta per aver compiuto quel “dispetto”. 

Harry sorrise e la abbracciò nuovamente, poi sussurrandole nell’orecchio disse : -Non credo sia questo il motivo, forse qualcuno è semplicemente gentile ed altruista, ma non vuole darlo a vedere. E forse immaginava quanto io tenessi alla mia vita. Sai, ti confesso un segreto, molti considerano un perdente chi non riesce a vincere, ma io, personalmente, non ho mai desiderato così tanto un terzo posto!   
  
 
 SPAZIO AUTRICE    
Ed eccoci arrivati alla fine della storia. 
Prima di tutto vorrei scusarmi per il tempo che ho impiegato a scrivere questo capitolo, 
ma dato che doveva essere l'ultimo, volevo che fosse scritto per bene. E poi a ritardarmi ci sono stati i soliti impegni scolastici. Il quinto anno è difficile e l'ansia della maturità si fa sentire ogni giorno di più >.<"
In ogni caso, spero di essere riuscita a scrivere un buon capitolo, anche se non mi sento pienamente soddisfatta. Questa fine doveva essere così fin da quando inventai la storia, ma ho paura che non sono stata brava nel descriverla. 

Voi che ne pensate? Vi è piaciuta la fanfic? Vi aspettavate un altro finale?  
Aspetto vostre notizie care\cari lettrici\lettori ;) 
Per finire vorrei ringrazarvi davvero tanto per avermi seguita fino alla fine e niente un bacio a tutte\tutti voi! :* 
 
Eleanor_Herondale

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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