Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: MandyCri    24/11/2013    17 recensioni
Un insegnante di matematica e un’alunna.
Un ragazzo scrupoloso. Una ragazza scellerata.
Un uomo di umili origini e una donna dell’alta società.
Due mondi completamente diversi che si intersecano e si uniscono come nella più banale delle addizioni.
La matematica non è un’opinione e il risultato di uno più uno è sempre due.
Un amore difficile, tenero e divertente.
Josh e Ilary si scontreranno in uno dei più famosi luoghi comuni: Teach & Love.
Ideata e scritta per il contest "Teach & Love"
Prima classificata.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 7
 
Josh se ne stava rannicchiato sotto il citofono, in corridoio, seduto per terra con le mani intorno alle ginocchia, il telefono a fianco e si dondolava nervosamente.
Perché Ilary non era ancora arrivata?
Era talmente sicuro di aver smosso qualcosa con quel suo gesto che, quando aveva sentito il trillo del telefonino che gli annunciava l’arrivo di un messaggio, aveva sorriso a trentadue denti.
Aveva aperto la casella della posta con mani tremanti.
La delusione nel leggere quella singola parola, l’aveva portato in paranoia.
Perché?
Si era preparato a tutto, perfino agli insulti e alle parolacce, tipiche del linguaggio di Ilary, ma con quella semplice domanda, l’aveva completamente spiazzato.
E se non fosse andata da lui?
Maledisse se stesso e riprese a dondolare con più frenesia.
Lui e le sue maledette regole!
No… Josh sapeva benissimo che le “regole” non c’entravano nulla.
Era colpa della sua vigliaccheria se era in quelle condizioni.
Non aveva avuto lo stomaco per averla prima e, nonostante tutto, perseverava ancora nel tenere quell’atteggiamento codardo.
Non sapeva vivere.
Ancora una volta le parole di Ilary gli rimbombarono nella mente.
Hai mai vissuto veramente Josh?
Credeva di essere riuscito a dare una svolta al suo modo di essere con quel misero atto di coraggio, ma si rese conto che non era così.
Aveva lasciato ad Ilary il compito più difficile.
Aveva lasciato che una ragazzina decidesse del loro futuro.
Aveva lasciato la sua vita nelle mani di Ilary, senza lottare.
Era tutta colpa sua e se Ilary non si fosse presentata, avrebbe perso l’unica occasione per vivere veramente.
Miss Santhel era l’unica al mondo capace di dare una svolta alla sua esistenza.
Lei era esuberante, senza peli sulla lingua, allegra, vivace e pazza al punto giusto per fargli fare quelle cose in cui lui, chiuso nel suo mondo, non sarebbe mai stato in grado di cimentarsi da solo.
Ilary era la droga, la linfa vitale di cui il suo sangue e la sua mente avevano bisogno per vivere.
L’aveva capito, forse, troppo tardi.
Si alzò, rassegnato, fece un passo e poi si risedette nello stesso punto.
La speranza era ancora troppo forte.
Prese il telefono e lo guardò, magari, immerso nei suoi pensieri, non l’aveva sentito suonare.
Illuminò il display, ma non trovò nulla di nuovo.
Sorrise sarcastico. La mente, a volte, faceva brutti scherzi.
Era impossibile non udire il trillo di un cellulare in quel silenzio assoluto eppure Josh provava dentro di sé tanta confusione, proprio come se fosse stato nel mezzo di un mercato affollato. Si sentiva frastornato.
Era solo in casa, nessun rumore lo disturbava, eppure il caos dei suoi pensieri non gli dava pace.
Quando, finalmente, il campanello suonò, Josh scattò e, istintivamente, spaventato dal rumore sordo, lanciò il cellulare che si frantumò sul pavimento pochi metri più avanti.
Si attaccò al citofono senza preoccuparsene – Si? – chiese speranzoso.
- Apri!
Pigiò sul tasto del cancello e su quello del portone come un automa.
Ilary era arrivata!
Josh avvertì subito l’agitazione, le mani cominciarono a sudare e se le pulì, d’istinto, sui jeans chiari.
L’aspettò davanti alla porta.
Quando Ilary arrivò, si fece da parte e lei entrò con la sua solita esuberanza.
Vide subito che indossava la collanina e un accenno di speranza si fece largo in lui.
Quanto gli era mancato il suo sapore di fragola, nonostante l’avesse assaggiato solo due volte.
- Quindi? – proruppe lei senza nemmeno salutarlo, sollevando con l’indice il ciondolo di vetro, facendogli capire esattamente ciò che intendeva con quella domanda.
Josh deglutì più volte prima di rispondere e, in quei pochi secondi, pensò a mille cose da dire, ma alla fine optò per la verità – Era il regalo che avevo scelto per il tuo compleanno. Appena ho visto quel ninnolo, mi sei venuta in mente tu. Quando ti ho baciata la prima volta… bè… - si scompigliò i ricci impacciato, non riuscendo a nascondere l’imbarazzo che provava in quel momento - … bè… tu sai da fragola, ecco…
Ilary strinse gli occhi e arricciò il naso – Continua pure, sono tutta orecchi – disse con una tranquillità disarmante.
Josh si morse il labbro inferiore – Volevo dartelo quel giorno… durante la pausa pranzo. Ero deciso, ma poi, quando mi sono svegliato la mattina, ho cambiato idea… no Ilary non guardarmi così! Ti prego… io… ecco io… avremmo infranto troppe regole etiche, io… ho pensato non fosse giusto per te… non ti potevo fare questo… - balbettò.
- Non era giusto per me? – chiese lei allibita.
Josh fece un passo in avanti per avvicinarsi, ma lei tolse velocemente il dito che teneva ancora la collanina sollevata e gli tese la mano davanti, con il palmo aperto, per fermarlo – Non era giusto per me? – ripeté sarcastica – No Josh! Non era giusto per te! Sei tu quello che crede che stare con me gli fotta la carriera – disse amareggiata.
- Ilary non parlare in quel modo, non è educato! – si ritrovò a sgridarla, suo malgrado.
Un lampo di divertimento attraversò gli occhi della ragazza.
- Fotta, fotta, fotta – lo prese in giro.
Josh abbassò lo sguardo per nasconderle il sorriso che era affiorato sul suo viso.
Doveva mettersela via, Ilary sarebbe sempre stata così e lui non sarebbe mai stato in grado di correggere quel suo modo di parlare colorito e un tantino da scaricatore di porto.
Ilary, l’imperfetta, non era Beth la perfezione assoluta, per quello lui l’amava!
Cercò il suo sguardo – Ti amo Ilary – sbottò all’improvviso, fregandosene di tutte le regole, le leggi e andando contro la sua stessa natura.
Lei lo fissò sorpresa e, in quel momento, Josh capì che tutte le difese della ragazza si erano appena frantumate.
Gli corse in contro con l’avventatezza dei suoi diciotto anni e, quando gli saltò addosso, Josh fece quello che lei si aspettava da lui, l’afferrò e la strinse forte a sé.
Dopo un lungo abbraccio in cui i loro corpi, finalmente, si riconobbero, Josh cercò quello che più gli era mancato, quello che desiderava da lungo tempo, quello che, di diritto, era suo.
Reclamò le labbra di Ilary con ferocia, potenza, necessità.
Bramò il suo sapore di fragola e, quando questo lo inondò, Josh si sentì, finalmente completo e vivo.
Si avventurò con Ilary in braccio, gli occhi chiusi e le labbra imprigionate su quelle di lei nel corridoio, alla ricerca della sua stanza.
La voleva, non poteva più aspettare.
Fanculo le regole, le leggi e tutto quello che lo aveva trattenuto fino ad allora.
La voleva!
Fu Ilary a fermarlo.
Si agitò e scese accarezzandogli l’erezione con il corpo, facendolo agitare ancora di più.
Ma lo sapeva che potere aveva su di lui?
- Non posso Josh – disse lei, scuotendo la testa.
Lui la fissò allibito, quasi incredulo – Non puoi? – chiese sgomento, senza riuscire a capire il motivo di quel rifiuto.
Gli si era gettata tra le braccia e adesso non voleva?
- Non posso qui! – rispose lei.
- Non puoi qui? – domandò come uno stupido.
- Si, non mi va qui… lo voglio fare a casa nostra.
- A casa nostra? – Josh ebbe la netta impressione che stava facendo la figura del fesso.
- Uff… sì, a casa nostra! – ribadì lei convinta.
- Ilary io…
- Lascia stare Josh. Seguimi! – ordinò perentoria.
Ancora inebetito, Josh si accodò.
Ilary si diresse decisa verso la porta e lui le corse dietro come un cagnolino.
Giunta sull’uscio, aprì e mise fuori la testa. Guardò a destra e poi a sinistra, come nella migliore parodia di un thriller
- Cosa stai facendo? – chiese indispettito.
- Controllo la situazione – rispose saputella, girandosi verso di lui – Non vorrai mica che i tuoi vicini vedano quella montagna che hai in mezzo alle gambe! – disse indicando l’erezione che era ancora troppo presente, per poi scoppiare in una bellissima risata cristallina.
- Ah! Ah! Ah! – mormorò sarcastico – Vorrei vedere te al posto mio.
Ilary si voltò nuovamente verso la porta e, ancora una volta, mise all'esterno la testa, Josh le si avvicinò e unì i loro corpi, imitando la posizione della ragazza.
Sbucò con la testa fuori, sopra quella di lei, essendo più alto e poi strofinò l’oggetto della derisione sul sedere della sua ragazza.
Avvertì chiaramente Ilary tremare a quel contatto e sorrise compiaciuto dal potere che aveva il suo corpo su di lei.
- Non fare troppo lo spiritoso, professore – lo redarguì – Se continui così non ci arrivi nemmeno a casa nostra…
Josh si torturò il labbro inferiore, poi le diede un bacio sui capelli profumati – Via libera, Ilary… dai andiamo! – disse ansioso.
Ilary gli prese la mano e velocemente corsero per le scale.
Non vedeva l’ora di fondersi con lei.
Era quello il suo destino, lo sentiva, lo voleva, lo desiderava con tutte le sue forze.
 
 
Il viaggio in macchina era stato una tortura.
Innanzi tutto, Ilary non l’aveva lasciato guidare e questo era stato un enorme errore da parte sua.
Un errore che non avrebbe più ripetuto!
Al ritorno avrebbe insistito per lasciarle il posto del passeggero e, se lei non avesse voluto, avrebbe preso un taxi per tornare a casa, poco ma sicuro!
In diverse occasioni si era spaventato a morte.
Era passata con il rosso due volte, non aveva dato quasi mai la precedenza a chi ne aveva diritto ed era rimasto sconcertato per quello che era uscito da quella bocca di fragola.
Ilary non era per niente una ragazza fine.
Tra l’altro, l’aveva scioccato, quando maliziosa, gli aveva elencato tutto ciò che avrebbe voluto fare con lui, una volta nudi.
Per carità non era un santo da quel punto di vista, ma certe posizioni non le aveva mai sentite nemmeno nominare.
Che fantasia fervida!
Ovviamente, quel discorso non l’aveva aiutato per niente a far evaporare l’erezione che gli aveva fatto compagnia, praticamente, da quando era uscito di casa.
Non appena si sentiva più tranquillo, lei lo provocava con le sue fantasie e proposte e se non si fosse sfogato da lì a poco, avrebbe avuto dei dolori lancinanti per almeno quattro giorni di fila!
Adesso se ne stava con le mani unite ad avvolgere l’inguine, per coprire la protuberanza, mentre lei porcheggiava coloritamente, perché non riusciva a trovare, nella borsa di Mary Poppins, le chiavi di quella villetta bianca che, a quanto sembrava, era la loro casa.
Così aveva detto Ilary.
Quando finalmente riuscirono ad entrare, Josh non perse tempo a fare domande, chiedere spiegazioni o a guardare l’arredamento, domandò l’unica cosa che gli interessava veramente – Dov’è la nostra camera matrimoniale?
Ilary lo prese per mano e lo condusse su per le scale, quando gliela indicò, Josh se la caricò sulle spalle e, a passo di carica, aprì la stanza e si fiondò sul letto.
La spogliò con impazienza, senza ascoltare le proteste di Ilary sull’amore romantico – Smettila ragazzina! – l’ammonì divertito – Non puoi parlarmi di romanticismo, dopo che mi hai torturato per venti minuti abbondanti con le tue idee su come farmi impazzire!
Ilary scoppiò a ridere, con la sua solita risata cristallina, finché le cose non cominciarono a diventare serie.
Il sorriso le morì sulle labbra e gli occhi le divennero lucidi dal desiderio.
Josh era felice.
La baciò con passione e l’accarezzò come se fosse il bene più prezioso in tutto l’universo.
Appena un attimo prima di coronare il suo sogno, Josh si fermò e fissò il viso di Ilary con amore.
Le passò l’indice sulla fronte e poi le disegnò, con il polpastrello, il contorno degli occhi, del naso e della bocca - Ti amo ragazzina – disse, prima di baciarla ancora delicatamente.
Ilary gli circondò la schiena con le sue braccia esili – Ti amo professore – rispose lei in un sussurro.
- Ilary… insegnami a vivere… - soffiò sulle labbra della ragazza, un attimo prima di fondersi con lei in un corpo solo.
 
 
Josh era soddisfatto.
Ilary era stata impeccabile e tutto quello che gli aveva promesso in macchina, l’aveva mantenuto.
Non sapeva esattamente che ore fossero, perché si erano addormentanti nudi, uno nelle braccia dell’altro.
La piccoletta l’aveva sfinito.
Adesso lei respirava regolarmente sul suo petto e Josh non aveva mai sentito suono più bello di quello.
Aveva trasgredito ad una regola. La prima della sua vita: aveva fatto l’amore con una sua alunna.
Sorrise tra sé e sé, Ilary non era una studentessa qualsiasi. Ilary era la donna che amava e quella che sarebbe diventata sua moglie e la madre dei suoi figli, ne era certo.
- Sei sveglio? – sbiasciò lei ancora assonnata.
- Si…
- Che ore sono? – chiese, alzando leggermente il viso, per poi ripiombare svogliata sul suo petto.
- È tardi Ilary e tu devi andare a studiare – rispose lui.
- Mmmm… non ho voglia. Stiamo ancora un po’ qui, dai…
- Dai ragazzina, muovi quelle tue stupende chiappe e alzati da questo letto! – ordinò.
Lei si staccò da lui, provocandogli un freddo improvviso, anche se la temperatura di giugno era calda e si girò indispettita, porgendogli la schiena.
Josh si mise sul fianco dalla parte opposta – Lo sai vero che domani ti interrogo…
- JOSH! – protestò contrariata – Allora sei proprio uno stronzo!
- Ilary! Quante volte te lo devo dire che non devi dire le parolacce?
- Stronzo non è una parolaccia, stronzo è ciò che sei tu! Josh uguale stronzo. Se apri il dizionario dei sinonimi e contrari, vedrai che sotto la voce Josh c’è scritto stronzo. Non mi puoi interrogare domani, lo sai che non ho studiato, sono qui con te! – sibilò inviperita.
- Ilary lo sai che devo, invece! Hai un po’ più della sufficienza, ma non è abbastanza per passare al voto più alto. Se fai una bella prova domani…
Non riuscì a finire il suo discorso che Ilary lo interruppe – Ma come cacchio faccio a prendere un voto più alto se non ho studiato! Senti… non puoi fare un’eccezione per me? Mi sembra di aver fatto una bella prova oggi pomeriggio… mettimi un bel voto, senza interrogarmi… su dai… - disse maliziosa.
- Ilary! Quello che è successo tra noi oggi, non c’entra nulla con la scuola. Domani io sarò ancora il tuo professore e tu la mia alunna, ritorneremo alla forma di cortesia e ti dovrò interrogare per darti il voto! Questa è corruzione! – affermò sconcertato dalla proposta della ragazza – Non posso assolutamente fare una cosa del genere, andrebbe contro i miei principi.
- Mamma come sei palloso Josh! Sarebbe solo un piccolo aiutino… oppure mettimi la sufficienza e siamo tutti contenti, ma ti prego non interrogarmi! – supplicò lei.
- Ilary… non posso!
- Sei uno stronzo…
Josh sbuffò – Non sono uno stronzo, ti ho detto! Sono il tuo professore e devo…
Ilary si girò di scatto e gli tappò la bocca con un bacio – Se facessi quella cosa che ho notato ti piace tanto, contravverresti, solo questa per volta, alle tue regole del cacchio?
- E quella cosa la faresti anche domani, per caso? – chiese con un largo sorriso, dimenticandosi subito i suoi ferrei principi e la nuova parolaccia uscita dalla bocca di Ilary.
- Mi stai ricattando Josh? – chiese lei inarcando un sopracciglio.
- No ragazzina, sto contrattando… - le rispose angelico, sbattendo velocemente le ciglia.
- Impari troppo in fretta, non va bene così. Ok, anche domani. Siamo d’accordo?
- Ci penserò Ilary, intanto comincia… - sussurrò, avvertendo che il suo amichetto si era già galvanizzato.
Ilary scivolò sotto le lenzuola e Josh chiuse gli occhi.
Hai mai vissuto veramente Josh?
Oh… aveva appena cominciato e nessuno l’avrebbe più fermato!
 
***FINE***
 

Ciao,
grazie a tutti coloro che hanno seguito, ricordato e preferito questa mini storia.
Grazie a chi ha recensito.
Mi è piaciuto molto scrivere di Ilary e Josh, due personaggi profondamente diversi, ma tutti e due in cerca di amore.
Ilary e Josh si completano secondo me, sono necessari l'una all'altro proprio perché uno ha quello che non ha l'altra e insieme sono perfetti.
Spero che la storia vi sia piaciuta, come spero che il finale sia stato soddisfacente.
Ciao e grazie a tutti.
Alla prossima besos MandyCri
   
 
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: MandyCri