Remember When
Remember When
It was together ‘til the end
Now I’m alone again
Where do I begin?
(Remember
When by Avril Lavigne)
“Louis William Tomlinson,
cantante della famosa boy band anglo-irlandese One Direction, all’età di 20
anni, diventerà padre. Eccovi i dettagli dell’intervista fatta qualche giorno
fa al cantante.
Buona
lettura,
the Sun”
Buona
lettura al diavolo! Esclamai tra me posando il giornale sulla scrivania e
passandosi una mano tra i capelli. Oramai tutti i giornali mondiali non
facevano altro che parlare di questo avvenimento. Era l’avvenimento dell’anno
sembravano che tutti erano entusiasti. Ma entusiasti di cosa? continuavo a
chiedermi, toccandomi la pancia che al terzo mese iniziava a vedersi, e
dirigendomi alla finestra. Alla fine non
erano loro ad avere un bambino, ma io e Louis e allora cos’era tutto questo
interessamento?.
-Amore, andiamo ci stanno aspettando- disse Louis entrando in camera da letto. Sospirai
e annuii leggermente. Louis si avvicinò a me e mi baciò il collo lentamente perché
sapeva che mi rilassava e mi faceva impazzire.
-Ce n’è un altro?- chiese esasperato il castano notando il giornale sulla scrivania.
-The Sun non poteva non mancare- esclamai ironica iniziandomi a mangiucchiare
le unghie presa dal nervoso. Era stato sempre la mia brutta abitudine, iniziò
quando il professore di letteratura se la prese con me perché non avevo fatto
la ricerca su Shakespeare. Che buffo, non trovate? Beh da lì iniziò il mio
problema. Cercherò di non trasmetterlo a mia figlia o figlio, ma devo
confessarvi una cosa, ogni volta che mi tocco la pancia mi immagino che dentro
mi me ci fosse una bambina. Non mi chiedete il perché, ma è come un sesto senso.
-Vedrai
che finiranno, devi avere solo pazienza-
In
quel periodo entrambi cercavamo di tenerci il più lontano possibile dal mondo
dei pettegolezzi, ma ogni volta che uscivamo di casa qualche paparazzo saltava
fuori dal nulla e iniziava a farci domande su domande. Ma un po’ di rispetto
questi non c’è l’avevano? Mi chiedevo ogni volta tra me la ragazza sotto i
flash, ma poi mi rispondevo: “Sta calma Brooke, non puoi fare ne gestacci, ne
mandarli a quel paese. Rovinerebbe l’immagine di Louis” e questo non volevo che
capitasse. Anche Louis insieme ai ragazzi cercavano di aiutarmi, tramite post
su facebook o tweet su twitter, ma ebbero scarsi risultati. Alle interviste
obbligavano gli intervistatori di non far uscire con questa storia della
gravidanza, ma anche questo non funzionò.
-Lou,
diamine, più pazienza di così? Spiegami cosa devo fare! Più li ignoro e più
continuano ad assillarmi. Non posso uscire senza essere attaccata da un
paparazzo e dalle sue domande. Non possiamo andare a prendere le cose per la
bambina o bambino senza essere costretti a correre per superare le tue fan. Io
non ce la faccio più- dissi frustrata con delle lacrime che iniziavano a
coprire i miei bellissimi occhi verdi.
-Lo so che è difficile, ma dobbiamo tenere duro per un altro po’, ok? E poi non
sei sola ad affrontare tutto questo. Ci siamo io, i ragazzi e la mia famiglia-
m’incoraggiò prendendo il mio viso tra le mani e facendo incrociare miei occhi
verdi con i suoi azzurri come il mare. Sospirai e annuii.
-Ora
mostrami il sorriso di cui mi sono innamorato-
Risi e gli feci un sorriso come voleva lui.
-Questa
è la mia piccola Brooke. Ora andiamo se no Lottie si arrabbia-
-Lottie è qui?- chiesi sorpresa
-Si, Harry ha insistito tanto per farla venire-
-Capito- risposi prendendo la felpa e insieme al mio fidanzato uscimmo. Raggiungemmo la limousine dentro la quale
c’erano i One Direction, Lottie, Perrie e Megan. Lottie era la sorella di
Louis, ma anche la fidanzata di Harry, se non mi sbaglio stanno insieme da
qualche anno ormai. Lottie era una bella ragazza, alta, magra, con dei capelli
biondo oro che cadevano fino alla schiena; due occhi azzurri ereditati come il
fratello dalla madre; Lottie aveva diciassette anni ed frequentava la Doncaster Accademy per migliorare il suo
balletto, e finito il liceo partirà in tournèe con una compagnia di ballo. Ero
così orgogliosa di lei. Il nostro rapporto era abbastanza stretto, ci
trattavamo come sorelle nonostante ci conoscessimo da circa qualche anno.
Perrie anche lei era bionda al naturale, solo che per qualche ragione il colore
dei suoi capelli passò da biondo a rosa, per poi da rosa al lilla non riuscivo
più a darle un soprannome perché prima la chiamavo bionda, invece ora dovevo
trovarle un nuovo soprannome. Io e lei eravamo amiche dalle medie, eravamo inseparabili,
beh anche adesso lo siamo e devo ringraziarla perché grazie a lei ho conosciuto
Louis. Perrie era una cantante del gruppo Little
Mix, era una ragazza dolce e sensibile. Stava con Zayn da tanto tempo, li
adoravo come coppia. Erano buffi insieme, ma tanto dolci.
Infine Megan, ragazza di Liam, era quella nuova nel gruppo anche se la
trattavamo ormai come una di famiglia. Era davvero simpatica e solare; aveva
circa diciannove anni, aveva i capelli nero misto al castano; una cosa che mi
colpì subito di lei era il fatto che voleva aiutare sempre il prossimo, infatti
una volta io e Pezz l’avevamo scoperta in un vicolo di New York a dare cibo ai
senza tetto. Aveva davvero un cuore d’oro quella ragazza. Megan frequentava
l’università di Oxford, e ogni tanto aiuta i ragazzini con le ripetizioni, lei
ci diceva sempre che le servivano soldi per pagare l’affitto dell’appartamento
e con lo stipendio mensile che le davano Alla
Bella Luna non ce la faceva. Anche se Liam a volte la costringeva ad
accettare i soldi che le dava almeno per coprire quello che riusciva, lei
cercava di ridarglieli, ma Liam non li accettava mai e così finivano per
litigare. Che coppia eh?
-Ce
l’avete fatta- esclamò Niall
-Già- risposi con un’alzata di spalle, tutti si girarono preoccupati per me,
mentre Louis stringeva la stretta sulla mia mano.
-Si risolverà tutto- mi sussurrò all’orecchio, ma quello non mi faceva nessun
effetto perché sapevo che avrebbero continuato finché non partorisco.
-Si se abortisco, certo che finirà tutto- gli risposi malamente, ma lui non se
la prendeva perché sapeva che stavo passando un momento difficile. Ok devo
ammetterlo quando mi sono fidanzata con lui sapevo a cosa andavo incontro,
mentre adesso volevo quell’invisibilità che possedevo fino qualche anno fa,
quando nessuno mi riconosceva, se passavo per strada. Mentre ora se passo per la strada con Louis, milioni di ragazzine urlanti
gli vanno addosso chiedendogli foto, autografi, sinceramente mi fa piacere che
ha delle fan, ma a volte erano troppo evadenti. E ora che sono incinta, come
far nostra figlio o figlia ad andare in giro? Scossi la testa e mi concentrai
di nuovo sulla strada.
-Che è successo questa volta?- chiese esasperata Lottie
-The Sun. Ecco cosa è successo-
risposi
-Anche quello? Lou dobbiamo intervenire. I paparazzi del the Sun sono terribili. Non vi lascerebbero neanche un minuto-
esclamò Zayn
-Lo so- disse soltanto per poi iniziare a scrutarmi. Odiavo quando lo faceva,
mi dava una sensazione di fissazione che non riuscivo a sopportare.
-Ti amo- mi sussurrò all’orecchio con un tono dolce per poi baciarmi il mio
punto debole.
-Anch’io- sorrisi per poi far combaciare
le nostre labbra.
#Tre mesi dopo: Dal ginecologo
-Pronta Brooke?- mi chiese Kate, la ginecologa, indicandomi il lettino. Annuii
dirigendomi con Louis alle spalle al lettino. Mi sdraiai e mi tirai su la
maglia scoprendo la pancia che ormai era al sesto mese. Louis mi guardava
ansioso. Stavamo per scoprire il sesso del bambino. A casa tutti avevano
scommesso che fosse maschio, a me sinceramente non faceva differenza perché
l’avrei amato con tutto il mio cuore. E lo stesso valeva per Louis. Lui mi
prese la mano e mi sorrise ampiamente.
Kate si avvicinò e mi mise il gel e iniziò a esaminare.
-Pronti a scoprire se è maschio o femmina?-
Noi
annuimmo. Chiusi gli occhi aspettandomi di tutto in quel momento.
-Sono felice di comunicarvi che è una bellissima bambina- esclamò entusiasta
Kate.
Aprii gli occhi di scatto e guardai l’ecografia con qualche lacrima di gioia.
Poi mi girai verso Louis che stava letteralmente piangendo e questo mi fece
rallegrare.
-La piccola Tomlinson- dissi a Louis
-La piccola Tomlinson- ripeté lui sorridendomi e baciarmi.
#Un mese dopo
-Non
la chiamerò Emily- esclamò Louis dopo il nome ridicolo e troppo comune che
aveva trovato Harry
-Dai Lou, Emily è carino- cercò di difendere il fidanzato Lottie
-Lottie zitta! Non difenderlo-
-Eddai Lou, non prendertela con Harry- lo riprese Felicite
Eravamo tutti a casa Tomlinson quella sera, Jay voleva darmi dei consigli per
la gravidanza e la ringraziai e dopo che scoprì che è femmina, mi diede dei
giocattoli che le gemelle non utilizzavano più.
-Abgail?- propose Jay
-Oddio questo è peggio- esclamò il figlio mettendosi le mani alle orecchie
mentre la piccola Daisy si mise a ridere tra le braccia del fratello.
-Perché non Leila?- propose Lottie
-Sheyleen- esclami all’improvviso mentre
tutti spostarono lo sguardo su di me.
-Sheyleen?- chiesero dubbiosi Harry, Louis e Mark mentre io mi limitavo ad
alzare le spalle.
-A me piace- esclamò Phoebe seguita dall’annuire delle donne in quella cosa.
-Vada per Sheyleen allora- acconsentì Louis baciandomi
#Due mesi dopo
-Dai cambia- esclamò Perrie prendendo il telecomando da Megan
-No. Dai c’è Twilight-
-Un motivo in più per cambiare- affermò la bionda
Io scossi la testa divertita. Quel pomeriggio di ottobre eravamo a casa mia,
Megan e Perrie litigavano sempre per cosa guardare, mentre io e Lottie ci divertivamo
a fissare e a mangiare popcorn.
-Zitte- esclamò Lottie prendendo il telecomando e alzando la voce.
Erano loro. Le due si fermarono e iniziarono a seguire l’intervista.
-Allora Louis, tra poco sarete in tre- esclamò l’intervistatore. Non aveva nemmeno
sui quarant’anni: credo che si chiami Alan o qualcosa del genere, ma il suo
programma in Inghilterra era davvero forte. Andava di moda.
-Già- sospirò ansioso Louis mentre i ragazzi le davano delle pacche per
confortarlo con qualche risatina.
-Il nostro Boo Bear diventerà papà- disse Zayn facendo finta di asciugare una
lacrima mentre Louis gli lanciava uno sguardo poco amichevole.
-E con questo abbiamo finito. Auguri e congratulazioni per tutto. One
Direction, signore e signori- salutò l’uomo.
Sorrisi per poi sbarrare gli occhi.
-Ragazze- esclamai per farmi sentire
-Ridammi il telecomando- sentì Perrie dimenarsi mentre Lottie si girò verso di
me e guardandomi il suo sorriso si spense e diventò preoccupata.
-Ragazze mi si sono rotte le acque- urlai
Le due si bloccarono all’improvviso e portarono di scatto l’attenzione su di
me.
-Chiama
l’ambulanza- esclamarono tutte
-Chiama Louis- continuarono
Io ispirai ed espirai come mi avevano fatto vedere al corso. Le ragazze fecero
entrambe le cose.
Louis, che in quel momento era in camerino con i ragazzi, appena squillò il
cellulare si alzò e rispose. Il suo viso passò da vari colori.
-Arrivo- esclamò andando a prendere la giacca.
-Che succede?- gli chiese Liam
-Sheyleen sta per nascere-
Tutti
si alzarono di scatto. E corsero all’ospedale.
Ero
terrorizzata, non potevo farcela. Come diamine poteva un coso enorme passare
per un coso piccolo? Continuai a chiedermi innervosendomi ancora di più. Avevo
bisogno di Louis e di nessun altro. Le ragazze erano anche loro agitate. Lottie
che stava tranquillizzando la madre, Perrie che tranquillizzava mia sorella,
lei era l’unica della mia famiglia che mi stette vicino, e Megan che si tranquillizzava da sola. Ma
all’improvviso vidi il mio supporto: Louis era arrivato. Indossò subito il
camice e ci seguì in sala parto.
-Lou-
-Eccomi, non ti lascio-
L’infermiera mi diceva di spingere e io facevo come mi diceva, tenendo stretto
a me Louis.
Poche ore dopo, mi trovai sul letto di ospedale, Louis che appena mi vide mi
sorrise.
-Sei stata bravissima amore-
-Dov’è?-
-A fare i controlli. Adesso arriva-
Annuii
e chiusi gli occhi per qualche secondo per poi riaprirli e trovandomi davanti
un mazzo di fiori davanti a me.
-Congratulazioni Brooke- esclamarono tutti
Risi perché ero fortunata ad averli. Improvvisamente vidi la porta aprirsi:
un’infermiera con una piccola bambina in mano vennero verso di me.
-Ecco la tua bambina- esclamò sorridente l’infermiera al quale ricambiai. Louis
si avvicinò a me e ci abbracciò entrambe. Eravamo una famiglia e nessuno ci
poteva separare.
-Benvenuta Sheyleen Tomlinson- esclamai guardando Louis.
#Un anno dopo.
-Oh yeah baby, just you and I- canticchiavo la canzone che passò per la radio
in macchina. Stavo tornando dal lavoro che avevo trovato a pochi kilometri da
Londra. Il cellulare iniziò a squillare, così cercai di prenderlo tenendo
d’occhio la strada, ma quella suoneria mi dava davvero fastidio. Devo
cambiarla! Esclamai tra me. Così presi velocemente la borsa e iniziai a
frugarci dentro lanciando sguardi alla strada, ma non appena lo trovai sentii
un clacson e poi per il resto nulla.
*Louis*
Ero in studio quando informarono dell’accaduto. Mi ricordai esattamente ogni
singola mossa che facevo. Ero in studio a registrare la mia parte quando Paul
mi chiamò per parlare e, sebbene confuso, accettai. Appena mi disse quelle
fatiche parole ero immobile e un senso di terrore iniziò a prendermi. Cercai di
essere forte, ma non ci riuscii, così urlai e iniziai a piangere accasciandomi
a terra seguito da Paul. I ragazzi corsero da me subito e vedendomi in quello
stato iniziarono a preoccuparsi. Io ero a terra distrutto e tra le braccia di
Paul che mi diceva di stare calmo, ma come diamine riuscivo a stare calmo se
lei ha la possibilità di non riuscirci.
-Calmati- ripeteva Paul
-Che
è successo?- chiese Liam
-Brooke è in ospedale- rispose solamente l’uomo guardandomi dispiaciuto. Si
avvicinarono subito e mi abbracciarono.
-Hey ci siamo qui noi- esclamava Harry attirandomi a loro.
Io piangevo tirando pugni a me stesso. Zayn mi bloccava, era forte lo dovevo
ammettere, ma riuscivo comunque a liberarmi. Nessuno mi aveva visto così, e io
sapevo che il mondo sarebbe caduto a pezzi se non si fosse salvata. Stavo
impazzendo, non riuscivo a capire più nulla.
-Lou diamine finiscila di farti male- urlava Zayn prendendomi e guardandomi
negli occhi. Mi fermai e alzai lo sguardo incrociandolo con quello del mio
amico che era sorpreso vedendomi in quello stato. Tutti erano sorpresi perché
ero l’unico che riuscivo a controllarmi in certe situazioni, ma adesso come
facevo a tranquillizzarmi. Zayn mi lasciò e caddi nuovamente a terra.
-Portatemi in ospedale- sussurrai con le ultime forse che avevo.
Annuirono e mi aiutarono ad alzarmi. Mi ripulii e iniziai a incamminarmi verso
la macchina a capo basso. Durante il tragitto nessuno proferiva parola perché
data la situazione, avevano paura di toccare argomenti delicati. Il mio pensiero
invece era fisso su Brooke e su Sheyleen. Nel caso la mia bellissima Brooke non
ci riuscisse, come diamine facevo a crescerla da solo? E se sbaglio qualcosa, e
se non cresce nel modo che desiderava e la deludessi. Chiusi gli occhi per
calmarmi, soprattutto per non piangere, ma non funzionò perché appena li
riaprii una lacrima sfuggì al mio controllo. Quella fu una lama che trafisse
tutti in quella macchina. Niall che era vicino a me, mi diede un colpetto sulla
spalla per chiamarmi, e quando mi girai vidi quattro paia di occhi su di me e
quattro sorrisi.
-Noi
ci siamo- esclamò Niall dandomi una pacca.
-Lo so- risposi semplicemente appoggiando la testa sulla sua spalla.
Appena arrivammo, chiedemmo subito di lei e l’infermiera ce lo disse subito. Gli
altri si sedettero mentre io parlavo con il medico che aveva preso il suo caso.
Si scusò varie volte, era dispiaciuto per me, era come se provasse pietà.
Odiavo la gente così, così dopo il mio continuo annuire lo salutai cordialmente
e andai dai ragazzi cercando di non prendere a pugni qualcos’altro. Mi sedetti accanto a Harry che mi abbracciò
mentre io ricambiavo alla grande tenendo le scenate isteriche per me.
-Allora?-
chiese Zayn. Mi staccai da Harry e sospirai profondamente.
-Il medico dice che le sue condizioni sono critiche e che sanno con certezza
che non è in coma, ma gli altri danni che ha preso, non ne sono sicuri-
-Quindi sanno solo che non è in coma?- chiese Niall, mentre io annuì
semplicemente.
Pochi secondi dopo il dottore ci diede il permesso di entrare. Vidi
la mia adorata fidanzata su quel letto con le flebo attaccate. Mi tremarono le
gambe ad andare li vicino. La paura mi prese e quei piccoli passi, che muovevo
verso di lei, era come se andassi al patibolo.
-Brooke che diamine hai fatto?- le sussurrai
-Si sveglierà tra qualche ora-
Annuimmo. Una volta fuori, i ragazzi si
avvicinarono a me dandomi conforto.
-Come farò?- chiesi indirettamente guardando la ragazza sul letto
-Lou- mi chiamarono tutti
-Se le capitasse qualcosa, non me lo perdonerei e poi Shey. Come cavolo faccio
a crescerla da solo? Non ci riuscirei mai-
Ecco appunto quelle fottute lacrime che trattenevo da minuti, uscirono senza
controllo. Mi misi la testa fra le mani. Avevo paura di poterla perdere, e se
fosse successo non me lo sarei mai perdonato.
-Non sei solo. Ci siamo noi - mi disse Liam mettendosi davanti a me appoggiato
sulle gambe. Perché doveva capitare a
me? Con tutte le persone che ci sono al mondo perché a me? in una vita
precedente dovevo avere ucciso qualcuno per meritarmi questo dolore che
provavo.
-Liam
ha ragione. Ti aiuteremo noi, come sempre- continuò Zayn mettendomi la mano
sulla spalla
-Ho
paura- ammisi mentre Liam mi tirò a sé.
-Andrà
tutto bene-
Andrà
tutto bene le famose tre parole che portano sfiga: qualche ora dopo, come aveva
previsto il dottore, Brooke si svegliò. Ero da solo, i ragazzi andarono a
prendere qualcosa al bar, invece io ero seduto da ore su quella sedia tenendo
la mano alla ragazza e raccontandole delle storie buffe che facevamo. Non
appena si svegliò iniziò a guardarsi in giro per la stanza con aria sperduta,
io invece la guardavo felice sperando con tutto il cuore che le parole di Liam
fossero vere, ma tutte le speranza, tutti gli incoraggiamenti se ne andarono
nel cesso al pronunciare di quelle parole.
-Chi sei?- domandò spaventata
Il mondo mi cadde letteralmente addosso.
La fissavo incredulo e spaventato, il mio peggior incubo si stava
avverando. E ora che facevo? Mi chiedevo. Mi passai una mano tra i capelli per
poi strofinarmi gli occhi con le dita. Questo non doveva succedere.
-Non mi riconosci?- chiese con voce tremolante
-Dovrei?-
chiese inarcando un sopracciglio scrutandomi da capo a piedi.
Spalancai gli occhi, sentivo e lacrime impossessarmi di me. Dovrei? Continuava
a ripetermi la mia mente. Certo che dovresti siamo fidanzati da anni e abbiamo
una bambina. Urlai dentro di me. Una lacrima mi scivolò sulla guancia eppure di
questo non lo notò perché era troppo a distanziarsi da me che guardarmi. Perdita
di memoria? Perché quel farabutto non mi ha detto che c’era la possibilità di
perdere la memoria? La rabbia si mescolò con gli altri sentimenti che stavo
provando con il cuore a pezzi. Cercai di controbattere, ma la porta della
stanza si spalancò e il medico mi chiese gentilmente di uscire in modo da farle
i controlli. Io mi limitai ad annuire, mi alzai e andai fuori. I ragazzi mi
videro fuori mi sorrisero, mentre io li guardavo con occhi lucidi, capirono che c’era qualcosa che non andava e
si avvicinarono.
-Lou- mi chiamò Niall
-Mi potete portare a casa per favore. Voglio stare con Sheyleen- sussurrai
-Ma..-
-Vi prego- li supplicai con occhi lucidi. Volevo stare solo con mia figlia e
basta. Volevo averla tra le braccia e abbandonarmi da tutto e godermi l’unica
cosa che mi legasse a Brooke. Volevo avere tra le mie braccia l’unica cosa che
mi farebbe calmare e dimenticare quell’inferno.
-Va bene. Ti accompagno io- affermò Harry mettendomi il braccio intorno alle
spalle.
Annuì e una volta salutati i ragazzi e salito in macchina, prestai la
concentrazione sulla strada piangendo silenziosamente, senza farmi vedere da
Harry che però mi conosceva come nessun altro, conosceva ogni mio movimento
quando ero depresso e triste. Conosceva di tutto di me come io di lui.
-Lou.
Smettila!- mi ordinò il riccio fermandosi al semaforo facendomi sobbalzai.
Maledizione a come mi conosce! Esclamai tra me e me
-Che
le è successo?- mi chiese direttamente
-Ha perso la memoria- singhiozzai, mentre lui spalancò gli occhi
-Non può essere-
-Hazza..io..-
-Sh..- mi inzittì abbracciandomi di forza e massaggiandomi la schiena per farmi
calmare. Ero completamente distrutto, avrei preferito rompermi una gamba che
tutto questo. Volevo sbarazzandomi del dolore che stavo provando, ma come riuscirci?
Nessuno poteva oramai salvarmi da tutto questo
-La
recupererà- disse fissandomi negli occhi per poi ripartire.
Quando fummo a casa mi tolsi le scarpe e andai in cucina dove trovai le mie
sorelle: Lottie e Felicite che giocavano con Sheyleen e mia madre che cucinava
le sue famose lasagne.
-Che
ci fate vuoi qua?- chiesi abbastanza scioccato alla presenza delle donne. Mia
madre continuava a mescolare il sugo mentre Harry andò da Lottie per darle un
bacio sulle labbra.
-Brooke ci ha chiamato ieri per fare da baby-sitter a Shey- rispose Felicite
con la piccola in braccio. Mia madre si pulì le mani e si voltò sorridendomi
che finì subito quando mi vide gli occhi gonfi e rossi
-Lou hai pianto?- chiese Jay avvicinandosi a me. Io mi scrollai e andai a
prendere mia figlia da Felicite
-Hey.. ce l’avevo io- si lamentò la bruna
-è mia figlia, Fizzy, non tua. Quando avrai una bambina la potrai strapazzare
quanto vuoi. Ora no- affermai duro per poi andarmene in camera. Non l’avevo mai
trattata così, a dire la verità non avevo mai trattato nessuno in quel modo:
non mi scrollavo quasi mai da mia madre
perché mi piaceva quel contatto che mi faceva sentire ogni volta protetto,
amato e sicuro di me stesso e delle mie decisioni. Per quanto riguardava il
rapporto con le mie sorella, beh, non alzavo mai la voce, non era da me; ero
abbastanza protettivo, questo si; non mi arrabbiavo mai con loro e le
rispettavo trattandole come volevano essere trattate. Ero a sdraiato sul letto
matrimoniale sul fianco sinistro con Shey al mio fianco che stava giocando con
dei pezzi di Lego, per poi voltarsi verso di me e iniziando a gattonare dalla
mia parte e si mise tra le mie braccia appoggiando la testa sul mio petto. Io
ad altro canto sorrisi e iniziai ad accarezzarla per poi baciarle la fronte.
-Shey, sei la cosa più importante che ho- le sussurrai e lei, capendo, sorrise
e fece una piccola risata per poi darmi un bacio.
Erano passate due ore e io e la piccola ci eravamo addormentati.
-Lou- mi chiamarono dolcemente, aprii lentamente gli occhi vedendo la figura di
mia madre davanti a miei occhi.
-Mamma?-
-Liam ha detto che devi andare subito in ospedale-
-Che
è successo?- chiesi preoccupato alzandomi prendendo in braccio Sheyleen
-I
genitori di Brooke sono lì- rispose prendendo la bambina.
Io sgranai gli occhi. I suoi genitori erano andati all’ospedale? Perché? Tra Brooke
e i suoi non correva buon sangue. Loro pretendevano che la figlia facesse ciò
che loro avevano scelto per lei, ma Brooke si oppose, ma il colpo più durò fu
quando lei andò da i suoi, mettendo da parte l’orgoglio, e li disse che era
incinta. All’inizio i due la fissarono sorpresa per poi sbatterla fuori di casa
con qualche euro in modo da tornare a casa. Io quel giorno ero in tour con i
ragazzi in America per due settimane, così quando mi chiamò gli dissi di stare
dalla sorella finché non sarei tornato per poi venire a vivere con me.
Mi misi le scarpe velocemente e corsi in ospedale.
-Dove sono?- urlai appena vidi i ragazzi seduti sulle sedie
-Calmati- mi rispose Niall facendomi segno con le mani
-Dove sono?-
-Quarto piano, area B, stanza 156- disse Zayn
Annuii
e, seguito da loro, andai a parlare con i suoi. Appena entrai in camera vidi
una scena che mi raggelò le vene. I tre stavano parlando tranquillamente a
volte ridendo, mentre la madre la toccava, l’accarezzava. Brooke non si faceva
mai toccare da nessuno, tranne da me e da chi ritenesse importante per essere
toccata. Il padre mi sorrise soddisfatto e mi fece cenno di uscire.
-Vattene- mi ordinò appena fuori
-Prego? Quella è la mia ragazza e madre di mia figlia-
-Quella bastarda. Non voglio avere niente a che fare con lei e con voi-
-Scusami. Come hai chiamato Sheyleen- iniziai ad alterarmi e mi avvicinai
pericolosamente a lui, ma Liam mi bloccò
-Vattene
Louis. Tu non servi qui-
Non servivo? Ero l’unico che aveva il diritto di stare lì accanto a lei. Mi
infuriai tanto che Liam dovette stringere la presa per evitare di prende a
pugni l’uomo.
-Siete voi che non centrate nulla qui- sbraitai
-Questa
è l’ultima volta che la vedete, capito? Ordinerò agli infermieri di non farvi
entrare e non appena starà meglio tornerà a casa con noi nel posto che è
davvero giusto per lei-
-E a Sheyleen non pensa? Lei ha tutto il diritto di avere la madre accanto-
esclamò Zayn avvicinandosi a me
-Oh di lei, fate quello che volete. Tenetela mandatala in orfanatrofio. A me
non interessa-
-Prima o poi si ricorderà di tutto. E lei tornerà da me infuriandosi con voi-
-Sai è buffo. Lei ha perso la memoria definitivamente. Non si ricorderà più di
voi e di quell’inutile bambina. E ora addio- detto questo se ne andò in camera.
Definitivamente? Inutile bambina? Mi ripetevo tra me. Come fa un uomo ad essere
così maligno a non importarsi di una bimba di un anno che aveva bisogno di sua
madre. In ogni caso quella fu l’ultima volta che vidimo Brooke.
Durante il
tragitto nessuno proferì parola, io stavo tra le braccia di Zayn con lo sguardo
perso, finché non arrivammo a casa in cui mi aspettavano tutti ansiosi di notizie.
Appena entrammo mi staccai da Zayn e iniziai a salire senza guardare nessuno.
Volevo starmene con me se stesso senza nessuno che mi guardava dispiaciuto o in
modo simile. Le donne cercavano spiegazioni, che trovarono con lo scuotere
della testa dei ragazzi, abbassarono lo sguardo.
-Lou- mi chiamò mamma
Mi fermai ormai non ero nulla, mi voltai la fissavo vuoto
Lei si avvicinò a me lentamente, io me ne stavo fermo, e, una volta vicino, mi
abbracciò invece io scoppiai a piangere.
Come diavolo facevo a crescere una bambina da solo?
Come diamine facevo?
Ero semplicemente terrorizzato.
Angolo autrice:
Ciaooo a tutte :3
Inizio col dire che non sono molto brava a scrivere l'angolo autrice..
Comunque ecco la mia nuova ff.
è diversa e innovativa, almeno basandomi su quello che leggo io, poi ci potrebbe essere altre simili.
Allora in questo capitolo spiega cosa succede. Il nostro Boo Bear come se la caverà nei panni di papà?
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto questo capitolo.
Vi prego fatemelo sapere, è abbeastanza importante per me questa ff.
A presto :3
Ciaoo.
ps ringrazio Sara_Scrive per il banner è meraviglio, grazie mille
pps: se magari non avete nulla da fare, passate per l'altra che sto
scrivendo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2298000&i=1
VI GIURO CHE PER ENTRAMBE NON VI DELUDERANNO u.u
pps ringrazio Sara_Scrive per il banner è meraviglio, grazie mille