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Autore: MyImmortal_    25/11/2013    9 recensioni
Questa storia è il seguito di "I Can Love You More Than This".
Dopo l'affondo del Titanic, Harry si è rifatto una vita a New York assieme al giovane marinaio William Lowe.
Harry Styles è morto, esiste solo Harry James Tomlinson per chiunque.
Ogni giorno, il ragazzo ricorda Niall, Zayn e Louis, i tre ragazzi che ha perso sulla nave.
Ma non sa, che presto accadrà qualcosa di speciale...
***
Una volta affiancata mi resi conto che fosse un ragazzo. Galleggiava su un pezzo di legno, chissà da quanto era in acqua.
–Ragazzi una cima, presto!-, esclamai, lasciando i binocoli sul bordo della barca.
***
-Piccolo, tutto bene?-, chiese il mio ragazzo, sedendosi su di un divano del salotto accanto a me.
–Si amore, tutto bene!-, lo rassicurai, sorridendogli.
°°°°°°°
Chi ha letto la precedente storia capirà ;)
Spero vi incuriosisca!
Kikka
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'They Don't Know About Us'
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Harry
Sbattei più volte le palpebre, pizzicandomi lievemente un braccio. Non poteva essere.
Diamine, li avevo praticamente visti morire entrambi. Non riuscivo a crederci.
–Harry… sei davvero tu?-, domandò sconcertato Niall, facendo un passo avanti, i grandi occhi blu velati dalle lacrime.
Senza aspettare oltre, lo raggiunsi velocemente, buttandogli le braccia al collo e stringendomelo al petto,
scoppiando a piangere sulla sua spalla. Lui fece lo stesso,
circondandomi le spalle ed affondando il viso nell’incavo della mia spalla,
lasciando che le lacrime bagnassero le sue guance e la mia guancia. Avevo assoluto di quell’abbraccio,
di sentire il calore famigliare che solo mio cugino sapeva darmi.
–Oh Niall… Sei proprio tu, se qui…-, singhiozzai senza trattenermi, rafforzando la presa sul suo corpo.
Annuì convulsamente, tirando su con il naso e non staccandosi da me neanche un secondo.
Quanto mi era mancato… Quanto tempo avevo passato a piangere, ricordando i bei momenti passati insieme,
ricordando le sue ultime parole e ripensando al fatto che lui non ci fosse più?
Ed ora ero lì, ad abbracciarlo come se non ci fosse un domani,
desideroso di donargli tutto l’affetto che ci eravamo negati per ben cinque mesi.
Lo allontanai da me lentamente, studiando il suo corpo da capo a piedi, tastandolo con mani incredule.
Era leggermente più alto ed aveva cambiato taglio di capelli. Per il resto era completamente uguale.
Stessa pelle diafana, guance rosate, occhi luminosi e brillanti.
–Non riesco a credere che tu sai qui, con me… è impensabile…-, mormorai,
accarezzandogli il volto e sistemandogli i capelli, facendo spuntare sul mio viso un sorriso tra le lacrime.
–Neanche io Hazza, neanche io. Ti credevo morto, insomma… Non eri sulla lista e…-, si interruppe,
scoppiando nuovamente in lacrime e abbracciandomi ancora più stretto.
–E’ tutto finito Nialler. Tutto ok…-, lo rassicurai, accarezzandogli la schiena. –Ma non restiamo qui.
Andiamo a sederci sul divano, devi raccontarmi tutto quello che è successo,
perché ti giuro che non mi spiego come sia possibile!-, aggiunsi poi, ridacchiando e facendolo sorridere.
Gli feci strada verso il salotto, quando un colpo di tosse alle mie spalle mi fece voltare.
Zayn. Mi ero completamente dimenticato di lui. –Scusa tanto, eh, ma ci terrei anche io a salutarti,
se me lo permetti!-, sbuffò ironico, esibendosi nel suo solito sorriso sghembo.
Ricambiai il sorriso e mi buttai addosso a lui, stringendomelo contro il più possessivamente possibile.
–Ehi, ehi, ehi, piano ricciolo! Ti vorrei far notare che sono un invalido!-, scherzò,
un velo di commozione a rompergli la voce. –Smettila di fare l’uomo tutto d’un pezzo una volta tanto e abbracciami,
brutto idiota.-, lo ripresi, senza cattiveria, stringendolo maggiormente. Lui ridacchiò appena,
lasciando a terra le stampelle e stringendo le sue braccia dietro la mia schiena.
–Mi sei mancato Zayn.-, sussurrai contro il suo orecchio, lasciandomi sfuggire una lacrima. –Anche tu Harry. Anche tu.-, rispose lui,
tirando appena su con il naso. Subito dopo lo aiutai a raggiungere il salotto, facendolo sedere accanto a Niall,
mentre Will si offriva di andarci a preparare una tazza di the.
–Allora avevo ragione!-, esclamò d’un tratto il moro, saltellando appena sul sofà.
–Riguardo a cosa?-, lo interrogai, porgendo dei fazzoletti a Niall. Ne avevamo entrambi bisogno.
–Una sera di qualche settimana fa, siamo passati davanti a questa casa e mi era sembrato di sentire la tua voce.
Il cane aveva iniziato ad abbaiarmi ed è uscito Will per farlo stare zitto.-, spiegò brevemente,
accarezzando la testa del cagnone. –E’ un suo brutto vizio. In teoria i Labrador non dovrebbero abbaiare molto,
ma Malik è un eccezione.-, esclamai ridacchiando, asciugandomi le guance e soffiandomi il naso.
–Scusa, come lo hai chiamato?!-, se ne uscì Zayn, uno sguardo scandalizzato a decorargli il volto.
Solo in quel momento mi resi conto del fatto che fosse il suo cognome. –Beh, ecco… Insomma,
volevo ricordarvi in qualche modo, quando vi credevo morti. Così, quando con Will abbiamo preso il cane,
ho pensato di chiamarlo Malik, dato che arrivando a New York mi sono presentato come Harry James Tomlinson,
ricordando Niall e…-, lì mi bloccai, smettendo di gesticolare. –Louis…-, mormorai a me stesso.
–Louis è con voi? Magari ferito o ammalato, ma è con voi?!-, chiesi subito dopo, con enfasi, forse troppa.
Sobbalzarono appena sul posto, spaventati dalla mia improvvisa uscita, per poi scambiarsi un’occhiata confusa e tornare a fissarmi.
–Non è con te, Haz?-, domandò cautamente Niall, scuotendo appena il capo, non capendo.
Il sorriso speranzoso che avevo messo su si spense, lasciandomi un profondo vuoto al centro del petto.
Vedendo loro, avevo creduto anche per un misero istante che pure Louis si fosse salvato.
Certo, avevo assistito alla sua morte, ma pensavo di aver visto anche quella di Zayn e Niall.
Invece erano lì, sul divano di casa mia, che chiacchieravano amabilmente con il sottoscritto. Di Louis nessuna traccia.
Raccontai ad entrambi tutto quello che era successo, come eravamo corsi sul ponte e
di come la nave era colata a picco con noi oltre il parapetto, con Will che, dopo averci porto tre the tazze di the,
si era seduto dietro di me, abbracciandomi per farmi stare tranquillo mentre parlavo.
–Quando sono tornato alla realtà dal mio stato di trans, intravedendo una scialuppa in lontananza,
mi sono voltato a guardarlo. Era… Pallido, la pelle di un insolito colore livido, la brina che gli ricopriva le labbra,
i capelli e le palpebre chiuse…-, lo descrissi, rivivendo nella mente quell’immagine che per tre mesi mi aveva tormentato nel sonno.
–L’ho chiamato tante volte, l’ho scosso, ma niente. Lui non si è mai svegliato…
Per non rendere vana la sua morte, ho staccato le sue mani dalle mie e l’ho lasciato andare.
La corrente se lo è portato via in poco tempo, mentre Will mi caricava sulla scialuppa…-, conclusi,
coprendomi il viso con le mani e piegandomi su me stesso, iniziando a piangere. –Io non volevo lasciarlo andare…
Non volevo…-, mormorai tra i singulti, avvertendo le mani forti e grandi del mio ragazzo tirarmi su e stringermi a sé cullandomi.
Erano davvero troppo differenti da quelle di Louis, piccole e delicate. Piansi per qualche minuto,
sfogando il dolore provocato dai ricordi, per poi ricompormi con un respiro profondo.
Notai solo allora che anche i due ragazzi davanti a me stavano piangendo, uno stretto nell’abbraccio dell’altro.
Finii definitivamente il racconto aggiornandoli sulla mia attuale relazione con Will e
mostrandogli l’album dei disegni che avevo ritrovato poco prima. Zayn lo sfogliò con un sorriso commosso in viso,
gli occhi lucidi non più di lacrime, ma di emozione.
Subito dopo toccò a loro raccontarmi come erano riusciti a scampare a quella tragedia,
perché francamente mi sembrava una cosa impossibile. Come me, descrissero tutto con cura,
ed io li ascoltai rapito, stringendo la mano di Will nella mia ed accarezzandogli il dorso con il pollice.
–E quando abbiamo scoperto che non c’era nessun Harry Styles o nessun Louis Tomlinson nella lista dei superstiti
ci è crollato il mondo addosso. In quel momento non abbiamo collegato che Harry Tomlinson potessi essere tu,
eravamo troppo distrutti dall’idea che non vi avremmo più rivisto, capisci?
Con voi avevamo passato tutta la nostra vita, eravamo disperati.-, spiegò Niall,
gesticolando furiosamente e massaggiandosi il ponte del naso. Sorrisi dolcemente,
avvicinandomi a loro e stringendoli in un abbraccio fraterno. –Non importa più Nialler.
L’importante è che siamo tutti insieme.-, lo rassicurai, accarezzandogli la schiena.
–Non tutti…-, soffiò sconsolato Zayn. Non gli diedi peso, scuotendo appena la testa.
–Non dobbiamo rattristarci per questo. Lou non vorrebbe vederci così tristi. Era sempre allegro e vivace.
Facciamolo per lui, nonostante faccia male.-, mormorai rivolto a lui, guardandolo intensamente negli occhi scuri.
–Vero che vi fermate a cena?-, cambiai subito argomento, alzandomi in piedi e sfregandomi le guance con le mani.
Il sole stava iniziando a calare e me ne ero reso conto solo in quel momento.
Il tempo volava quando stavi con le persone che amavi. –Farebbe molto piacere ad entrambi.-, diede manforte Will,
alzandosi e rivolgendogli un sorriso sincero. I due si guardarono, per poi sorridere ed annuire.
–Non potremmo mai rifiutare!-, decretò Niall, facendoci ridere tutti.
–Ragazzi, volete vedere una cosa?-, domandai poco dopo, mentre io e Niall apparecchiavamo la tavola,
Will girava il sugo e Zayn giocava in salotto con Malik. Mi fissarono curiosi, per poi dichiararsi d’accordo.
Lasciai un veloce bacio al mio ragazzo, avvisandolo che ci avremmo messo poco e afferrai un sacchettino dalla credenza sotto il lavello,
per poi condurli fuori casa, sulla spiaggia. Lentamente salimmo lungo la scogliera,
aspettando Zayn ed aiutandolo con le stampelle, arrivando finalmente in cima. Lì trovammo il mio piccolo santuario,
che li lasciò senza parole. –L’ho fatto per ricordarvi. In qualche modo riuscivo a sentirvi più vicini.-, mormorai in spiegazione,
per niente in imbarazzo. Loro si avvicinarono, leggendo le incisioni sulle loro croci.
–E così io ti avrei dato conforto e Zayn la forza?-, mi sfotté leggermente mio cugino, sbuffando una risata.
Lo imitai, annuendo, per poi guardare il suo ragazzo. Era in piedi davanti alla croce di Louis, lo sguardo fisso sull’incisione.
Subito dopo lasciò le stampelle, cadendo in ginocchio sulla morbida distesa di sabbia,
mentre io e Niall lo raggiungevamo in fretta, credendolo preda di un malore. Una folta affiancato,
scoprimmo con orrore che stava piangendo, singhiozzando violentemente.
–Perché…-, sussurrò disperato, stringendo la sabbia tra le mani e chinandosi in avanti.
–Perché te ne sei andato? Eh?! Dovevi restare qui con me, lo avevi promesso!
Non mi avresti mai lasciato solo ed invece lo hai fatto! Ti odio, cazzo, ti odio Louis!
Ti odio, ti odio, ti odio!-, urlò fra le lacrime, prendendo a pungi il terreno sotto di sé,
forti singhiozzi che gli uscivano dalla bocca. Immediatamente mio cugino si buttò accanto a lui,
afferrandolo dalle spalle e stringendoselo contro, accarezzandogli la nuca.
–Mi manca così tanto…-, soffiò contro la spalla del biondo, stringendogli la casacca tra le mani.
Era una visione devastante vederlo così distrutto. Si era sempre dimostrato forte e temerario, sulla nave,
ne avevo un ricordo nitido quando mi aveva sbattuto al muro della sua cabina, minacciandomi.
Pochi minuti dopo si ricompose, scusandosi con entrambi. Niall scosse il capo,
sorridendogli dolcemente e lasciandogli un tenero bacio sulle labbra, rassicurandolo,
mentre io iniziavo ad estrarre la croce dedicata a mio cugino dal terreno, facendolo successivamente anche con quella del mulatto.
Erano vivi, davanti a me. A cosa mi servivano? Richiuse per bene le buche, con l’aiuto degli altri due,
aprii il sacchetto, tirandone fuori una candela ed una scatola di fiammiferi. –Aspetta.-, mi fermò Zayn,
prima che potessi accenderla. Subito dopo lo vidi estrarre qualcosa fuori dalla tasca dei pantaloni,
attaccandola alla collana che si era sfilato poco prima ed appendendola alla croce. –La portavo sempre con me.
È un po’ rovinata a causa dell’acqua e del tempo, ma penso che andrà bene lo stesso.-, spiegò brevemente,
l’ombra di un sorriso ad illuminargli il volto. Osservandola meglio mi resi conto fosse una foto di Louis.
Era sorridente, i capelli folti e acconciati in uno strambo ciuffo riccio, una giacca dal taglio elegante,
ma chiaramente di seconda mano, gli occhi azzurri luminosi e un leggero strato di barbetta. Bellissimo.
Assolutamente meraviglioso. Annuii, ricacciando indietro le lacrime e sforzando un sorriso,
accendendo poi la candela. La posizionai ai piedi della croce e lasciai una carezza sulla foto.
Rimanemmo lì ancora qualche minuto, in silenzio, per poi alzarci e tornare a casa,
scoprendo la tavola giù imbandita con pasta al sugo, arrosto e alcuni biscotti che avevamo preparato il giorno prima,
decorati con qualche filo di cioccolato per renderli più eleganti. Feci accomodare i nostri ospiti,
dando poi un bacio a Will e sedendomi accanto a lui. Cenammo serenamente, chiacchierando,
ridendo e dando qualche bocconcino anche a Malik, che girava tra le sedie,
arruffianandosi tutti per ricevere qualche cosa da mangiare. Tra i vari discorsi affrontati,
venni a conoscenza che anche Liam e Danielle erano sopravvissuti a quella strage,
che stavano a tre isolati da noi e che lei era incinta. Mi annotai mentalmente di andare a fargli visita il prima possibile.
Fu bello essere riuniti e dimenticare le cose tristi, dimenticare quell’orribile tragedia e pensare solo a cose positive per una sera.
Passammo davvero una serata meravigliosa, peccato che ad un certo punto tutte le cose belle devono finire.
Verso le dieci di sera, Niall e Zayn decisero che era meglio avviarsi a casa.
Abitavano dall’altra parte dell’isolato e il moro aveva bisogno di riposo. Così li accompagnammo alla porta,
assieme a Malik che scodinzolava felice. Dopo averla aperta ed averli scortati fino al cancelletto,
Will li salutò con una stretta di mano, una pacca amichevole sulla spalla ed un sorriso rassicurante,
per lasciare poi spazio al cane, che li salutò con salti ed abbai entusiasti. Quando finalmente toccò a me,
strinsi Niall fortissimo contro il mio petto, sentendolo ricambiare allo stesso modo.
Rimanemmo così per due minuti circa, prima che passassi a stringere Zayn. Dopo aver lasciato anche lui,
mi premurai di raccomandarmi –Tornerete a trovarci vero?-. Entrambi annuirono sorridenti ed entusiasti,
facendo sorridere automaticamente anche me. –Ovviamente è sottointeso che verrete da noi qualche volta, si?-, fece poi Zayn,
fissandomi perentorio. –Ed intendo anche Malik eh!-, specificò, accucciandosi leggermente per coccolare il cagnone,
che contento di essere stato preso in considerazione gli lecco tutta la mano. –Assolutamente.
Ci farebbe molto piacere.-, rispose per entrambi Will, appoggiandomi una mano sul fianco.
–Ottimo!-, esclamò il moro, sorridente. Prima che se ne andassero definitivamente presi momento Niall da parte,
per parlargli in privato. –Non so se hai letto i giornali Nì, ma mamma è in ospedale.
Ha avuto una crisi di nervi sapendo della mia presunta morte e…-. –Tranquillo Haz, so tutto.
Ho letto l’articolo.-, mi interruppe dolcemente, notando il magone che avevo in gola a raccontare ciò.
Era pur sempre mia madre, era normale avere quella reazione parlando delle sue condizioni delicate.
–Bene. Sono andato a trovarla appena saputo ed è cambiata Niall. È pentita per come ci ha trattati.
Mi ha chiesto scusa, l’ha chiesto anche a te e… A Lou…-, la mia voce si affievolì leggermente sull’ultima parte della frase,
per poi riprendere vigore quando continuai.
–Quando le ho detto che non ce l’avevate fatta, ho visto la desolazione nei suoi occhi ed era vero.
Non stava fingendo, era veramente pentita ed addolorata. Per cui, mi chiedevo, ti andrebbe di venire con me a trovarla in ospedale?
Credo che le farebbe davvero piacere sapere che sei vivo…-, conclusi con un sorriso speranzoso,
stringendogli le mani in modo incoraggiante. Mi squadrò con un cipiglio serio, indeciso sul da farsi e soppesando le mie parole.
Era naturale che non volesse averci più a che fare, infondo lo aveva rinnegato mentre eravamo sulla nave,
ma tentar non nuoce. Dopo attimi di silenzio sospirò pesantemente, mormorando –Va bene.
Solo una visita, nulla di più.-. Lanciai uno squittio decisamente poco maschile e lo abbracciai di slancio,
mormorandogli nell’orecchio una litania di “grazie” infinita. Lui rise leggermente accarezzandomi i ricci.
Tornammo al cancelletto, dove Will e Zayn chiacchieravano tranquillamente. Una volta accanto a loro,
Zayn accarezzò leggermente la mano di Niall, mentre Will mi abbracciò da dietro, lasciandomi un bacio sulla guancia.
Gli augurammo la buonanotte e li osservammo allontanarsi, fino a che il buio non li inghiottì del tutto.
Solo allora rientrammo in casa, entrambi parecchio felici.
–E’ stata una bella sorpresa vero?-, domandò mentre davo due giri di chiave alla porta d’ingresso.
La notte, a New York, non si era mai troppo sicuri.
–Assolutamente. Non so spiegare cosa ho provato quando li ho visti lì, alla porta.-, mormorai,
appendendo la chiave al suo gancio nello stipetto.
–Merda! Ho dimenticato di dargli lo zucchero!-, esclamò Will, battendosi una mano sulla fronte.
–Lo zucchero?-, chiesi, trattenendo a stento una risata.
–Eh sì! Li ho invitati ad entrare proprio perché li ho urtati e le buste che avevano appena comprato li sono rovesciate completamente.
A proposito, dovrò pulire il marciapiede.-, spiegò, riducendo la voce ad un borbottio verso la fine della frase.
Mi avvicinai a lui, ridacchiando. –Come sei maldestro.-, lo scimmiottai teneramente, baciandogli la punta del naso.
–Ma grazie a te ho scoperto che sono ancora vivi. Grazie mille Will.-, aggiunsi poi, circondandogli il collo con le braccia.
–Davvero?-, chiese lui, adagiando le sue mani sui miei fianchi, stringendoli possessivamente. –Davvero.
Mi hai reso così felice… E’ stato meraviglioso parlare con loro dopo aver creduto per mesi di non poterlo più fare.-, confermai, sorridendo.
–Mi fa piacere.-, commentò lui, abbassandosi e lasciandomi un bacio a stampo.
Fui io ad approfondirlo, affondando le dita tra i suoi capelli e baciandolo con passione, stringendolo a me.
Portò le mani sotto le mie cosce, prendendomi in braccio, lasciandomi intrecciare le gambe alla sua vita,
per poi salire in camera da letto, il tutto senza smettere di ricambiare il mio bacio. Facemmo l’amore quella notte,
con più fretta e con passione. Una passione bruciante ed una frenesia incontrollata,
forse dovuta al ricordo vivido di Louis nella mia mente. Quella foto che aveva con sé Zayn mi aveva scombussolato la mente,
riportando il suo volto nella mia testa, come marchiato a fuoco. Proprio a lui pensai,
quando venni contro lo stomaco mio e di Will. Successivamente coprì entrambi con il lenzuolo,
sdraiandosi dietro di me e abbracciandomi, baciandomi la nuca. Rimasi qualche minuto ad osservare,
nel buio, la parete davanti al letto, per poi decidere di dormire. Era stata una giornata piena e stancante,
troppe emozioni si erano accalcate dentro di me e sentivo il bisogno di riposare. Prima di addormentai,
l’ultima cosa che vidi, furono due occhi azzurri ed un sorriso abbagliante.
 
 
 

#Angolo Kikka
Buonasera :3
Sono stata o no veloce questa volta???
Era il minimo per farmi perdonare lol
Il capitolo è più corto del solito perché troviamo solo un Point Of View.
“Come mai ne ha fatto solo uno?” domanderete voi. Beh, semplice.
L’incontro tra Harry e Niall aveva bisogno di un capitolo tutto suo. Non per togliere nulla a Zayn,
ma capite che sono cugini quei due ed è normale che Haz sia più felice di vedere Nello rispetto a Zayn,
che non conosce bene e da cui è anche stato minacciato sul Titanic eh u.u
Scopriamo che Louis non è né da una parte né dall’altra e la speranza che aleggiava nei cuori dei tre si è completamente spenta.
Oltre a ciò Zayn ha anche una sua foto e per Harry è un colpo.
Ovviamente non avrebbe mai potuto dimenticarsi di Louis, ma con il tempo il ricordo aveva iniziato a sbiadire.
Rivedendo il suo viso in quella foto, il suo volto si è impresso nuovamente nella sua mente
e gli ha completamente scombussolato il cuore. Però, c’è sempre un però, prova anche un forte sentimento per Will,
ricordiamoci che c’è sempre questo ragazzo che si prende cura di lui.
Vi avviso che alla fine della fan fiction stravolgerò una data storica, d’accordo?
Premetto già perché non ho voglia di ricevere moralisti che diranno “Ma questo non è successo in quell’anno!”.
Tutto qui.
Giusto, dedico il capitolo a Barbara Maccario, persona dolcissima che su ask mi ha sempre chiesto della storia.
È per te dolcezza, spero lo stia leggendo :3
Come al solito vi lascio
Ask:
http://ask.fm/SaraJamesHorab
Twitter: https://twitter.com/28_6_14
E vi auguro una buonanotte.
Kikka 

  
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