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Autore: ScratchThePage    26/11/2013    0 recensioni
C'è un mondo, da qualche parte, dove antiche ballate non sono solo antiche leggende, ma fatti realmente accaduti. In questo mondo viaggia Lysa, alla ricerca di qualcosa che ha perso. Purtroppo, però, il viaggio è lungo è le è impossibile non aiutare la gente che la ospita, spesso colpita da vecchie maledizioni, che continuano ad essere ancora tramandate.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alzò lo sguardo: la cinta muraria sembrava immensa e indistruttibile. L’avevano costruita per proteggere la città da tutte le tempeste di neve: da quando era lo Spirito Solitario a scatenarle, avevano una forza distruttrice maggiore.
Si voltò verso Lysa: ora la sua fermezza e la sua impassibilità le davano sicurezza. Le aveva assicurato che non era la prima volta che risolveva una situazione simile e che aveva sempre avuto la situazione sotto controllo. Non sapeva se era stata quell’affermazione a convincerla o tutto l’elaborato discorso sul fatto che lei fosse la chiave per risolvere il problema.
Comunque lei era là, diretta verso quella missione suicida. Fortunatamente sua madre si era riaddormentata e non aveva dovuto dirle dove andava.
Restarono un po’ sotto la muraglia, finché Marya si ricordò che, forse, dovevano attraversarla. SI avvicinò a una piccola finestrella di legno posta sulle mura. L’aprì e tirò una corda. Quando sentì il suono di un campanello si riavvicinò a Lysa.
Un uomo uscì dalla porta lignea davanti a loro. Non era armato, ma la sua stazza avrebbe intimorito chiunque. Era abbastanza alto la sua corporatura lo rendeva ancora più imponente. Inoltre gli strati di pelliccia non lo aiutavano molto.
‹‹ Cosa volete? ›› domandò osservandole accuratamente.
‹‹ Andare nella Foresta dello Spirito Solitario. ›› rispose meccanicamente Lysa.
Il cuore le sussultò: forse non era stata abituata, ma almeno un po’ di tatto nella richiesta! Con una buona premessa avrebbero avuto molte più possibilità di passare che con un’affermazione così secca! Infatti l’uomo strinse gli occhi e la guardò trovo.
‹‹ Fuori discussione. Questa è una follia non una richiesta. ››
‹‹ Date la stessa risposta a coloro che vanno a prendere la legna? ››
Tirò ripetutamente Lysa per il pesante cappotto, sperando che capisse il concetto.
‹‹ Loro ci dicono “ andiamo a far legna”, non “entriamo nella Foresta” ››
‹‹ E quindi? ››
Inutile. La stessa persona che voleva aiutarli ora si stava bloccando la strada da sola. Tecnicamente avrebbe dovuto lasciarla parlare: se non fossero passate oltre la cinta muraria, non sarebbero andate nel bosco e lei non avrebbe rischiato di morire.
Questo se la sua coscienza non avesse deciso di farsi sentire: anche se era un po’ strana, quella ragazza poteva dare loro una mano. Continuare a vivere in quel modo era una tortura e non poteva permetterlo solo per mire egoistiche.
‹‹ La scusi, è una straniera: non sa la corretta terminologia. ››
L’uomo la fissò senza cambiare espressione.
Il cuore incominciò a batterle pesantemente. Primo, lui la inquietava; secondo, aveva paura di non essere stata tanto convincente.
‹‹ La straniera, hai detto? ››
Marya annuì debolmente.
‹‹ Quella che vuole eliminare lo Spirito Solitario? ››
Le venne un nodo alla gola. Com’era possibile che la notizia si fosse diffusa così rapidamente? Ora non avevano alcuna possibilità di passare.
‹‹ Mikele, lasciale andare! ›› urlò una voce dall’interno.
L’uomo si girò e rispose, burbero: ‹‹ E per quale assurda ragione? ››
‹‹ Ordini. ››
Mikele grugnì: l’idea sembrava non piacergli.
‹‹ Non credo proprio. Questa qua si sta portando dietro un’altra ragazza. Non voglio mettere a rischio due vite. ››
Il gesto fu fulmineo. Lysa estrasse dal nulla una spada abbastanza lunga e, con un movimento molto simile ad un passo di danza, la puntò alla gola dell’uomo.
Lei sussultò, mentre Mikele impallidì.
‹‹ Non vorrei essere pignola, ma le faccio presente che desidererei risolvere la questione prima che faccia buio. Quindi la prego di farci passare. ››
L’uomo indietreggiò un po’ annuendo.
La ragazza le fece cenno di seguirla all’interno. Ci mise un po’ a muoversi: ora non sapeva se le faceva più paura lo Spirito Solitario o la straniera
  
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