Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _katherine_lls    28/11/2013    6 recensioni
Cosa succederebbe se la Mezzosangue per eccellenza non fosse poi così tanto mezzosangue?
Cosa succederebbe se il suo passato non fosse esattamente come lo ricorda lei?
E se ci fosse un incantesimo che la costringe ad essere qualcuno che non è?
Il suo settimo anno ad Hogwarts sarà parecchio diverso da come se l'aspettava, forse a causa di una guerra che non è mai realmente finita o di amici e vecchie conoscenze che non smettono mai di sorprendere...
QUESTA STORIA VERRA' ELIMINATA A BREVE. I CAPITOLI SARANNO PUBBLICATI AL LINK:
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4002311&i=1
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DUE GIORNI DOPO

Mio fratello si fiondò giù in quel momento dalle scale finendo addosso al gatto che soffiò infastidito. Teneva in mano un libro che aveva tutta l’aria di appartenere al reparto oscuro mentre si avvicinava a passo di carica a nostra madre che leggeva tranquilla in poltrona. 

Erano già passati due giorni. Papà non ci aveva ancora detto la data del nostro ritorno ad Hogwarts, ma sembrava avvicinarsi velocemente. E per una volta nella vita non volevo assolutamente tornare a scuola. 

Ero andata a trovare i miei genitori adottivi al San Mungo trascinandomi dietro un fratello alquanto incazzato. Nessuno dei due si era ancora svegliato. Stavano bene, non avevano più di tante ferite e la maggior parte era già stata curata, ma erano in coma. Sentii nuovamente gli occhi lucidi mentre Grattastinchi,  soffiando infastidito verso mio fratello, mi si accoccolava in grembo. Lo aveva portato un elfo domestico di Hogwarts ieri, probabilmente stanco delle incursioni notturne del mio gatto in cucina. 

Quel deficiente di Blaise, nel frattempo, aveva tolto il libro dalle mani di nostra madre e lo aveva lanciato verso il basso tavolino di cristallo.

-Ehi! – sbottò indignata -Si può sapere che accidentaccio ti prende? Ti ha punto una tarantola o ti sei fatto avvelenare da tuo padre? –

-Tra quanto arrivano i Malfoy? – chiese impassibile senza scollare gli occhi da quelli di nostra madre che fece una smorfia esasperata. Le assomigliavo molto, sia fisicamente che caratterialmente. Forse era per questo che avrei volentieri carbonizzato mio fratello seduta stante pur di tornare a leggere in pace. 

-Se non la smetti di chiedermelo ogni cinque minuti arriverò a sera con un’emicrania pazzesca e sarà l’ultima volta che il tuo migliore amico metterà piede in questo maniero! – sbottò alzandosi per riprendersi il libro che era stato bistrattato da quell’idiota di suo figlio.

-Hermy – cinguettò avvicinandosi a me.

-Non provarci nemmeno perché io come minimo ti schianto, poi autorizzo l’uso del tuo corpo come cavia di laboratorio! – sibilai appena tentò di avvicinarsi al mio libro e fargli fare la stessa fine di quello di mamma. Con il cavolo che lanciava una delle prime edizioni di storia della magia. 

-Tra quanto arriva Draco? – chiese angelico ignorando completamente la mia minaccia e posando le sue manacce sui braccioli della mia poltrona. 

-Ma secondo te io come faccio a saperlo? – sbottai alzando gli occhi al cielo. In due giorni mi ero chiesta spesso se per qualche strano motivo mio fratello fosse ritardato mentalmente ma risultasse comunque sano ai vari esami. 

-perché nessuno sa mai niente in questa casa? – sbottò irato. Sollevai gli occhi dorati dal libro per posarli sul suo viso che avrei volentieri preso a schiaffi. Strinsi lievemente le palpebre pronta a fargli una sfuriata. 

Deve ringraziare solo Merlino che quel giorno è stato clemente con lui. Malfoy, strano a dirsi, lo salvò da una morte certa suonando il campanello del maniero. 

Osservai sconvolta mio fratello raddrizzare le spalle, sorridere lievemente e poi mettersi a correre verso il portone d’ingresso. 

 

***

 

Stavo giocando rannicchiata sul divano e stretta in una leggera coperta celeste. Faceva davvero troppo freddo per essere aprile ma papà non si vedeva in giro e io non riuscivo ad accendere il camino da sola. 

Mio fratello stava bevendo la sua cioccolata calda preparata dagli elfi seduto sul bracciolo del divano. Mi guardava stizzito, si era arrabbiato senza un vero motivo.

-Ma tra quanto arriva Draco? Non ne posso più di passare le giornate con te! – sbottò. Lo guardai triste. Non ricordavo di aver fatto nulla di male anche se erano un po' di giorni che mi trattava come se l’avessi oltraggiato nel peggior modo possibile e immaginabile. 

-Non lo so…- mugugnai.

-Tse, tu non sai mai niente Hermione! – mi rispose mentre il campanello del maniero suonava. Avevo la vista offuscata dalle lacrime, di nuovo.

-Blaise, che cosa le hai fatto? – chiese una voce che non conoscevo. Sembrava un bambino, ma non riuscivo a vederlo in faccia perché mi aveva avvolta in un abbraccio caldo e mi cullava sotto lo sguardo sconcertato di mio fratello.

 

***

 

-Draco! – urlò Blaise chiudendosi il portone alle spalle mentre mia madre si alzava dal divano con grazia borbottando qualche parola sconnessa sottovoce. 

-Quella volta ho davvero diviso male i neuroni! – constatò lisciandosi il vestito e riavviandosi i lunghi capelli castani dietro le spalle. 

-Oh, finalmente ti sei decisa ad ammettere questo tuo madornale sbaglio. Adesso ci ritroviamo con una figlia fin troppo intelligente che passa le giornate con il naso immerso in un libro come te e un figlio idiota! – berciò mio padre scendendo le scale e avvicinandosi al mobiletto degli alcolici. 

-la femmina ha preso da me, per esclusione il maschio ha preso…-

-dal postino! – frecciò interrompendo mia madre e versando due bicchierini di Whiskey. 

-sai, potresti almeno fare la fatica di venire con me ad accoglierli al cancello invece di preparare già il primo bicchiere e cominciare a fare l’orso! – Se c’era una cosa che avevo capito negli ultimi due giorni era il rapporto d’amicizia che legava i miei genitori ai coniugi Malfoy: decisamente profondo e che probabilmente metteva le radici ancora negli anni di Hogwarts. 

Ingoiai l’ennesimo boccone amaro al pensiero di come mi sarei sentita davanti a loro. Una formica probabilmente, come sempre. Una sudicia mezzobabbana che non aveva nessun diritto di stare con i maghi.

-Vieni – sussurrò mia madre passandomi un braccio intorno alla vita e scoccandomi un leggero bacio tra i capelli. Possibile che avesse capito? Possibile che si fosse accorta di tutto?

Mi trascinò quasi di peso al portone dove era appena sparito mio fratello, che si aprì riconoscendoci. 

Appena giù dalla gradinata esterna vidi una scena che non avrei mai nemmeno potuto, e nemmeno voluto immaginare.

-Blaise, staccati subito! – stava sibilando Malfoy a mio fratello che se ne stava ancorato con le gambe ai suoi fianchi, le braccia intorno al collo e la testa sulla spalla. 

-mi sei mancato Dray – mugugnò non accennando nemmeno lievemente a scendere. Mi portai velocemente una mano sulle labbra per nascondere il sorriso decisamente poco appropriato viste le occhiatacce assassine che stava lanciando Malfoy. 

-Blaise – masticò tra i denti visibilmente alterato. Di sicuro non era cosa da tutti i giorni che il tuo migliore amico ti si arpioni addosso come un’edera davanti ai genitori di entrambi. 

-Cissy! – strillò mia madre fiondandosi addosso a Narcissa mentre io me ne stavo immobile come un ebete accanto alla porta. A quanto pare era un vizio di famiglia, altro che Blaise aveva preso dal postino. A posteriori, sarà un colpo basso per nostra madre venire a conoscenza di questo piccolo particolare. 

Guardai per la prima volta Lady Malfoy. Era davvero una bellissima donna. Aveva i capelli che le arrivavano a metà schiena dello stesso colore del miele e che le incorniciavano il viso dai lineamenti austeri ma allo stesso tempo delicati e completamente privo di imperfezioni. Gli occhi, dello stesso colore del mare, rilucevano luminosi e aveva un sorriso dolce sulle labbra. Decisamente l’opposto dell’ultima volta in cui l’avevo vista dove sul volto scavato dalla preoccupazione non c’era nemmeno la lontana traccia di un sorriso e gli occhi erano spenti e cerchiati da profonde occhiaie. 

-Isy, mai più uno spavento del genere – mormorò abbracciando mia madre. 

-Lucius sei tu? – chiese improvvisamente alzando la testa dalla spalla di Narcissa e guardando l’uomo che era rimasto fermo qualche passo indietro leggermente appoggiato al suo bastone da passeggio. Mi azzardai a buttare un occhio verso i miei due coetanei che sembravano essersi finalmente staccati, anche se Malfoy sembrava sul punto di uccidere mio fratello, prima di riportare l’attenzione su quello che stava accadendo davanti a me. 

Malfoy senior inarcò lievemente un sopracciglio stirando la bocca in un ghigno. 

-Non credevo ti saresti mai lasciato crescere quei dannati capelli! – gongolò mia madre lasciando velocemente Narcissa per fiondarsi tra le braccia di un sorridente Lucius Malfoy. Merlino, mi ero risvegliata in un universo parallelo, era l’unica risposta plausibile. 

Lucius strinse lievemente la presa sui fianchi di mia madre mormorandole chissà cosa all’orecchio. 

-Luc, giù le mani! – berciò atono mio padre arrivando all’improvviso e facendomi sussultare dallo spavento. Maledizione a lui. 

-chi non muore si rivede, ciao anche a te Marcus! – ghignò strafottente verso mio padre che non si scompose minimamente. 

-via le mani da mia moglie, porco! -rispose affabile. Mio fratello per poco non si strozzò con la saliva mentre io sussultai. Non capivo se stesse scherzando o se fosse dannatamente serio e incazzato. Almeno fino a quando non vidi un bicchierino di Whiskey levitare fino a Malfoy. Li non ci furono più dubbi. 

-la prossima volta che hai intenzione di sparire vedi di informare prima Narcissa perché un altro anno di pianti e crisi isteriche non lo reggo! -berciò prima di svuotarsi tutto il contenuto del bicchierino in gola. 

Salì rapidamente la gradinata andando in contro a mio padre che gli rifilò una manata sulla spalla. 

-Hermione! – disse una volta superato mio padre mentre io mi congelavo sul posto. Mi sentii il respiro morire in gola mentre rivivevo tutto quello che era accaduto quella notte a casa sua. Il rapimento, il sorriso sadico di Bellatrix, il loro odio nei confronti dei mezzosangue. Chiusi velocemente le palpebre cercando di regolarizzare il mio battito. 

-Signor Malfoy – risposi. L’aria intorno a noi era diventata gelida e la tensione si poteva tagliare con un coltello.

-mi accontenterò di questo per il momento – rispose serio rimettendo in tasca la mano che aveva teso nella mia direzione e che non avevo nemmeno visto. Sorrise mesto e fece due passi indietro per posare una mano sulla spalla a mio padre.

-non dirmi che hai perso le buone abitudini e non ci inviti nemmeno più ad entrare! – scherzò cercando di smorzare la tensione. 

-come se questo ti avesse mai fermato in passato! – rispose mio padre.

-In effetti! – ghignò furbescamente sgusciando dal semi-abbraccio e avvicinandosi al portone che, riconoscendolo, si aprì per lasciarlo passare -magnifico, funziona ancora! –

-chissà con quanti incantesimi hai modificato la barriera quando dovevi nasconderci i libri di Voldemort! – berciò mio padre. Malfoy senior ebbe la decenza di arrossire e si passò una mano tra i capelli portando all’indietro i serici crini biondi più lunghi di quelli della moglie. 

-Ti avevo detto che se ne sarebbe accorto Lucius! –

-Oh andiamo Cissy, anche un demente si accorgerebbe di quattro pile di libri accatastate lungo un muro che cercano di strapparti qualche arto non appena provi ad avvicinarti! – disse mia madre cominciando a salire le scale. Mio padre si era già infilato dentro alla porta ed era sparito, probabilmente a bere con il suo amico di vecchia data. Le mie gambe invece non ne volevano sapere di muoversi. Erano saldamente ancorate al pavimento. Fissai le mie mani che tremavano visibilmente e me le poggiai sulla pancia cercando di darmi un po' di contegno. 

-Draco, ti aspetto in camera! – mugugnò mio fratello mollandomi una lieve spallata quando mi passò accanto. 

Rimasi ferma davanti al portone d’ingresso per alcuni secondi senza muovere nemmeno un muscolo. La mia mente al contrario lavorava in fretta per ricordarmi tutte le cose spiacevoli che mi erano capitate negli ultimi sette anni e la cosa devastante era che non doveva nemmeno scavare tanto a fondo per trovarle.

Mi azzardai ad alzare gli occhi su Malfoy che non aveva ancora seguito mio fratello. Aveva le mani nelle tasche del cappotto leggero e i capelli spettinati dal vento leggero. Guardava il parco probabilmente pensando ad altro. Sembrava perso in qualche ricordo. Chissà se capitava anche a lui di bloccarsi in mezzo a un corridoio e di rivivere ricordi che non si ricordava nemmeno di avere. 

Tornai a fissarlo quando sentii la stessa sensazione che avevo provato in sala grande e mi ritrovai i suoi occhi puntati addosso. Sembrava diverso da Hogwarts, più sereno e in pace con sé stesso e soprattutto non sembrava in vena di fare battute di cattivo gusto.

Salì lentamente i pochi gradini che ci separavano e quando mi fu accanto mi strinse delicatamente un braccio senza dire nulla, poi seguì il resto della famiglia all’interno del maniero.  

Di nuovo quel profumo. L’avrei riconosciuto tra mille. Anche coperto dalla pungente odore del dopobarba e di sigarette alla menta. Sapeva di casa, era un profumo talmente tanto familiare. 

E apparteneva a Malfoy. Il bambino che mi cullava nel mio ricordo era Malfoy. 

Passarono alcuni secondi e poi finalmente trovai la forza per entrare e seguire i miei genitori e i coniugi Malfoy in salotto. 

-Appurato che con te funzionano ancora certi metodi…- stava dicendo in quel momento mio padre puntando minacciosamente la bacchetta contro Lucius.

-Merlino, ma allora ti ricordi ancora come si fa ad usare quel bastoncino! – berciò Malfoy senza scomporsi minimamente.

-oh a breve se vuoi potrai anche testare tu stesso se mi ricordo qualche maledizione! – rispose affabile -Hermione! – soffiò non appena mi vide sulla porta. 

Scrutai velocemente i presenti soffermandomi su mio fratello che teneva in mano un bicchierino di Whiskey e se ne stava seduto parecchio infastidito su un angolo del divano.

-Ma tu non dovevi andare di sopra? – mormorai lasciandomi cadere accanto a lui. Una parte di me voleva darsela semplicemente a gambe e sparire dal maniero più veloce della luce. L’altra, quella educata che non badava tanto alle crisi isteriche, aveva insistito per fermarsi in salotto a fare conversazione con gli altri, o meglio a guardare il resto di persone che conversavano allegramente mentre io me ne stavo seduta in disparte. 

-Si, ma qualcuno ha mugugnato qualcosa sul fatto che poteva sembrare una proposta sconcia e poi si è chiuso nel suo fastidiosamente fastidioso mutismo! – frecciò in direzione del suo migliore amico che, seduto su una poltroncina di velluto, era attaccato direttamente al collo della bottiglia e tracannava liquido ambrato come se fosse acqua.

-Certo che la genetica non scherza nella vostra famiglia! – ghignò mio padre spostando l’attenzione da Malfoy senior a Malfoy junior che stava mettendo a rischio le sue scorte di alcolici. 

-Draco, figliolo, vuoi morire per caso? – chiese Lucius ricevendo in risposta un mugugno.

-Come se tu alla sua età fossi diverso! –

-Isabelle non sei affatto d’aiuto! –

-Pura verità! – rispose mia madre alzando le spalle ed evitando un incantesimo di Lucius. Quindi funzionava così fra di loro? Frecciatine e incantesimi a tradimento?

-Che brutta abitudine che ti è rimasta eh Luc? Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Dimmi Cissy, è cambiato un po' in questi lunghi anni? – chiese mio padre sedendosi elegantemente su un bracciolo del divano e facendo tintinnare il ghiaccio che aveva nel bicchiere contro il vetro.

-Chi? Lucius? –

-sta un po' zitta moglie ingrata! – rispose seccato Malfoy senior agitando una mano come se stesse scacciando una mosca. Erano completamente diversi, nulla a che vedere con le persone che avevo incontrato per caso qualche volta in questi sette anni. Nelle diverse occasioni non avevano mai mostrato né umiltà né una briciola di umanità mentre adesso se ne stavano qua tranquilli a scherzare con i miei genitori. 

-Oh non ti preoccupare Lucius che ce n’è per entrambi! -frecciò mia madre. 

-Qualcosa mi dice che qualcuno caccia ancora la roba in armadio come capita senza fare caso al cambio della stagione, allo stato del pezzo di stoffa o a quanto puzza. Pure supposizioni! – ghignò Lucius nascondendosi dietro il divano per evitare un fascio di luce che era partito dalla bacchetta tesa di mio padre. 

-Vuoi che proviamo a chiedere ai tuoi elfi quanto devono sfacchinare per mantenere la casa in ordine quando ci sei tu dentro? –. Lasciai presto perdere i loro discorsi, che per me non avevano alcun senso. Ogni tanto la risata di Narcissa o di mia madre mi feriva lievemente le orecchie. 

Avevo un bicchiere mezzo vuoto in mano e non sapevo neppure chi me l’avesse rifilato. La mia testa sembrava sul punto di scoppiare mentre rivivevo flashback di chissà quanti anni fa. 

 

***

 

-Lucius sempre la stessa storia, santo Salazar, cambierai mai? –

-Cissy badi tu ai piccoli? Vorrei evitare ginocchia sbucciate, quella è la specialità di tuo marito! –

-Isabelle, si può sapere dove cacchio hai nascosto quelle maledette scope volanti? –

-Blaise, piantala immediatamente. Tua sorella non è una bambola –

-Draco… -

 

***

 

Erano frammenti di ricordi sconnessi che si rincorrevano nella mia testa. Sembravano fare a gara a chi mi avrebbe fatta impazzire per primo. Non avevano nessun filo logico, nulla di nulla. Erano semplicemente pezzi di una vita passata che era stata cancellata probabilmente da un potente Oblivion. 

-Hermione! – sbottò mio fratello tirandomi un pizzicotto sul braccio destro.

-Ahia, sei definitivamente diventato scemo? – 

-Alleluia ce l’abbiamo fatta. Scusa ma era la quinta volta che ti chiamavo senza ottenere un briciolo di risposta. A che cosa stavi pensando? – mi chiese angelico.

-A come affatturarti nel sonno! – bofonchiai finendo il poco liquido ambrato che era rimasto nel mio bicchiere. 

-Vieni di sopra? –

-Eh? – chiesi spaesata. Mi guardai attorno notando stupita che i nostri genitori si erano spostati nella stanza adiacente e che in salotto rimanevamo solamente noi tre. Incrociai velocemente lo sguardo con quello di Malfoy che sembrava perso in un altro mondo. Sorrise lievemente quando si accorse che lo stavo guardando e posò la bottiglia vuota sul tavolino accanto prima di alzarsi senza fare, apparentemente, nessuna fatica.

-Hermione santo dio. Noi stiamo andando di sopra, vieni anche tu o hai intenzione di stare qua ancora per molto e tornare a fissare il vuoto? Si sta facendo buio e gradirei fare qualcosa da adolescente disagiato prima di cena! – sbottò seccato.

-L’importante è accorgersene! – frecciò Malfoy porgendomi una mano -andiamo mezzosangue, tuo fratello sa diventare una piaga se non gli si dà retta subito! -.

Presi titubante la sua mano e mi alzai dal divano ignorando il borbottio continuo di mio fratello.

-bene Blaise, i tuoi piani da adolescente disagiato cosa comprendevano? – chiese Malfoy trucidando mio fratello con lo sguardo dal momento che era ancora seduto a differenza nostra. Come cavolo facesse Malfoy ad essere ancora lucido e perfettamente padrone di sé dopo un’intera bottiglia di Whiskey rimaneva un mistero. 

-Boh, intanto possiamo andare di sopra, poi ci verrà in mente qualcosa! – rispose alzando le spalle svogliato. Per l’ennesima volta nell’arco di due giorni sentivo le mani informicolate dalla voglia di tirare due ceffoni in faccia al mio gemello. 

-Hai intenzione di aspettare l’arrivo degli elfi o ti decidi ad alzare il tuo deretano dal divano e a raggiungere il piano superiore sulle tue gambe? – chiese Malfoy serrando i denti infastidito. 

Avevamo una cosa in comune: l’istinto omicida nei confronti di mio fratello. 

-mamma mia quanta fretta! – si alzò dal divano schioccando la lingua sul palato infastidito. Dalla stanza accanto arrivava il chiacchiericcio confuso degli adulti che probabilmente stavano recuperando gli anni perduti. Malfoy masticò una colorata bestemmia a mezza voce, probabilmente insultando mio fratello e seguendolo al piano superiore. 

-Hermione, dove stai andando? – chiese mio fratello bloccandomi con la mano sulla maniglia della porta della biblioteca. Il suo migliore amico biondo alzò gli occhi al cielo mormorando un “patetica”.

-A leggere qualcosa. Non ho intenzione di sopportare a lungo voi due! – risposi piccata. La verità era che non avevo nemmeno la forza per passare altro tempo in una stanza con solo loro due che si conoscevano da una vita e che avevano tante cose di cui parlare. 

 

***

 

-Cosa facciamo adesso? –

-Niente Quiddich, dopo l’ultima volta non ci tengo proprio! – mugugnò Blaise massaggiandosi lievemente il fondoschiena che aveva cambiato colore dopo che siamo stati scoperti nel campo sul retro in sella alle scope che usavano i nostri genitori per allenarsi. 

-Che ne dite di un giro del maniero? – 

-Non mi dire che tu stai ancora cercando quella maledetta collana! – sbottò un bambino. 

-No, ma sempre meglio che starsene qua con le mani in mano! – mentii. Ovvio che cercavo ancora quella collana. 

-Okay, andata!- 

 

***

 

Era l’ennesimo ricordo della giornata. L’incantesimo si stava annullando man mano che passavo del tempo con coloro che avevano fatto parte del mio passato anche se mancava ancora qualcosa, anche se alcuni volti rimanevano in ombra. Più mi sforzavo di vedere e più mi sembrava che diventasse tutto più scuro. 

-Facciamo un giro del maniero? –. Guardai Malfoy terrorizzata che avesse potuto leggermi nella mente ma lui stava fissando mio fratello che aveva sgranato gli occhi.

-Draco, quanti anni abbiamo? –

-Non è una cosa stupida. Anche se vivi qua da agosto dubito che tu ti sia fatto il giro di tutte le stanze in cerca delle porte segrete. E anche se le hai trovate da bambino, adesso non te le ricordi. E poi è divertente! -spiegò alzando lievemente le spalle. 

Sarebbe stato proprio divertente, come una coltellata in piena schiena. Ricordi su ricordi che tornavano a galla senza lasciarmi nemmeno il tempo di dire “Quidditch”. Ecco come si sarebbe conclusa la mia giornata. 

-Se non abbiamo niente di meglio da fare… -

-Non ci penso nemmeno a chiudermi in camera con te e tua sorella a giocare a obbligo e verità. Scusa ma per questa volta io passo! –

-Certo che sei melodrammatico a dire poco Draco. Che brutto c’è nel prendersi una sbronza colossale? –

-Tutto pur di non spifferare i cazzi miei! – frecciò lui -Muoviti mezzosangue, abbassa quella maniglia! – sbottò. Mi accorsi che avevo tenuto la mano sul portone della biblioteca per tutto il tempo e ignorando il reflusso di bile e l’epiteto tanto gentile quanto falso abbassai la maniglia, conscia che in meno di cinque minuti Malfoy sarebbe riuscito a trovare la porta della nursery.

-Porca troia! Ma quanti libri ci sono in questa casa? – mormorò appena mise un piede all’interno della stanza. Si avvicinò a uno scaffale scorrendo i titoli con l’indice come avevo fatto io la prima volta. Sorrisi lievemente senza accorgermene.

-Vi muovete o devo fare tutto da solo? – chiese girandosi a mezzo busto verso di noi e indicando con un cenno del capo la stanza. 

-Merlino, ma cosa ti ho fatto? – mugugnò Blaise cominciando a guardare i lati della cornice di un ritratto che aveva accanto. 

-Come se i vostri antenati avessero nascosto le porte con i quadri e bastasse spostarli per aprirle! – borbottò Malfoy appena fui abbastanza vicina da sentirlo senza che mio fratello si accorgesse di nulla. 

-Cosa ti aspetti di trovare Malfoy? Barriere che ti fanno rimbalzare contro l’incantesimo davanti a ogni stanza? – chiesi scocciata avvicinandomi allo specchio. Non volevo che nessuno entrasse nella nursery. Probabilmente ci avevamo passato la maggior parte delle nostre giornate insieme lì dentro ma adesso egoisticamente non volevo che nessuno oltre a me sapesse come entrarci. 

-Ma che cacchio ci fa uno specchio in una biblioteca? – mormorò Malfoy smettendo di lanciare incantesimi a caso. Lo guardai per la seconda volta terrorizzata che avesse potuto leggere i miei pensieri senza che io mi accorgessi di niente. Non era possibile vero? Anche se fosse stato un bravissimo Legilimens le mie barriere avrebbero retto, vero? 

Sembrava stupito di sé stesso ma quando appoggiò la mano allo specchio non ci furono né dubbi né parole. 

Sconvolto ci passò attraverso, proprio come avevo fatto io qualche giorno prima. Lo seguii riluttante ignorando mio fratello che ci urlava terrorizzato di tornare indietro. 

Certo che qualche volta si impegnava per farmi venire i dubbi sulla nostra parentela. Dove avrebbe potuto portare uno specchio dentro a una biblioteca?

-Non ci credo! – bisbigliò Malfoy raccogliendo un giocattolo dal pavimento e guardandolo sconvolto.

Era un peluche.

 

***

 

-Blasie, giochiamo? –

-Ho la febbre Dray, vai a chiedere a mia sorella! – 

-Hermione? –

-A patto che giochiamo con i peluche, voi non ci volete mai giocare! –

-Certo che sei noiosa! – 

-Si o no? –

-Si ma solo perché non voglio stare a guardare tuo fratello mentre si lamenta o giocare da solo! – 

 

***

 

-Teddy! – farfugliai arrivandogli alle spalle e facendolo sussultare dallo spavento. Di nuovo il suo profumo mi invase le narici e di nuovo ebbi la sensazione di venire catapultata nel passato. 

-Si Mezzosangue. – si passò una mano tra i capelli, sembrava stanco. Solo ora mi accorgevo delle leggere occhiaie che gli cerchiavano gli occhi. 

-Che cosa ci sta succedendo? – mi chiese con gli occhi lievemente sbarrati. Allora stava capitando anche a lui, non ero l’unica che riviveva scene di cose che non ricordava nemmeno in posti dove non credeva di essere mai stata. Ma cosa ci stava succedendo rimaneva un mistero anche se probabilmente avevo capito che cosa c’era all’origine di tutto: un incantesimo di memoria e un altro blocco. Probabilmente di qualche strana abilità dei nostri casati. 

-che cacchio di posto è questo? Oh merda! – 

-Finalmente sua maestà si è deciso che non ci stavamo suicidando ma che avevamo trovato una stanza! – frecciò Malfoy continuando a tenere in mano il peluche. 

-Mezzosangue, era tuo vero? – 

-Io… io credo di sì – bofonchiai. Il tempo lì dentro sembrava essersi fermato se non fosse stato per l’odore di chiuso e il lieve strato di muffa sotto la finestra che mio fratello stava spalancando in quel momento. 

Contai i letti, l’altra volta non ci avevo fatto caso ma adesso mi sembrava impossibile non notare che c’erano tre materassi grandi uniti e su ognuno c’erano due cuscini. Dormivamo in sei in questa stanza?

-Daphne! – mormorò mio fratello prendo una bambola di pezza appoggiata al letto.

-Daphne? – dire che ero sconvolta era dire poco. Che cavolo centrava Daphne adesso? 

-La Greengrass! – sibilò Malfoy che era ancora di fianco a me e che stranamente non mostrava alcun segno di disgusto. Ero purosangue adesso, giusto. Lo guardai senza capire che cosa avrebbe dovuto significare questa affermazione per me.

-Quell’idiota di tuo fratello è innamorato pazzo di quella ragazza dal primo anno, almeno credo! – chiarì. 

-Vai a letto con la Greengrass? – 

-Mi pareva che Draco avesse detto che sono cotto a puntino di lei, non che me la scopo! – replicò piccato mio fratello appoggiando la piccola bambola. 

-Come se per te ci fosse qualche differenza! – ghignò Draco. 

-Uno di voi due riesce a spiegarmi cosa c'entra Daphne in tutto questo? – Malfoy alzò le mani accanto alle spalle e Blaise tornò a fissare la bambola. 

-Ha il vestito dello stesso colore dei suoi occhi, ma è come se ci fosse altro- 

-Spero bene che ci sia ‘altro’ perché sennò sei davvero da buttare! – frecciò Malfoy -Andiamo, abbiamo altre stanze da trovare! – 

Si affrettò ad uscire dalla stanza, probabilmente pentito anche di averla trovata. Guardai il piccolo peluche che aveva appoggiato su una mensola prima di seguirlo fuori. 

Lo trovai con la schiena appoggiata a uno scaffale di libri e le mani tra i capelli. Mio fratello non era ancora uscito e dei nostri genitori, per fortuna, non c’era nemmeno l’ombra. 

-Stai bene? – mi azzardai a chiedere. Sembrava diverso dal ragazzo di Hogwarts. Non era il solito stronzo che girava per i corridoi e continuava a respirare solo per insultare il suo prossimo, sembrava quasi in grado di provare sentimenti e nel bel mezzo di una crisi isterica. 

-direi di no – mugugnò – li vedi anche tu vero? – 

-Se intendi i vari ricordi si, stanno tornando anche a me – risposi mesta e lo vidi annuire lievemente.

-Hai qualche teoria? – 

-Credo che si stia semplicemente annullando l’incantesimo di memoria che ci hanno fatto. Forse la vicinanza con i nostri genitori aiuta – farfugliai. 

-Io sono rimasto sempre con i miei genitori in questi anni, a parte il periodo ad Hogwarts dove c’era Blaise –

-Stai dicendo che hai cominciato a ricordare quando sei arrivato qua? – chiesi sconvolta mentre le mie teorie andavano in fumo. Non ci avevo pensato, ma se fosse stato qualcosa legato al maniero? In fondo lo sapevano che sarebbe stato disabitato per anni ed era il modo più semplice per far sì che non ci tornassero i ricordi. 

-è legato al maniero – 

-o a qualcosa che è in questa casa – sussurrò annuendo. Mi guardò sorridendo lievemente e mi resi conto che per la prima volta da quando lo conoscevo eravamo riusciti ad avere una conversazione senza insultarci o passare ad usare le bacchette.

-Tregua? – chiesi prima ancora che il mio cervello riuscisse a formulare la domanda. Maledissi la mia lingua troppo veloce mentre lui sollevava un sopracciglio confuso cercando probabilmente di capire a cosa mi stessi riferendo. 

-Pensavo che potremmo provare a cercare insieme cosa lega i nostri ricordi e forse è più facile se non ci insultiamo ogni secondo e se non ci schiantiamo al muro – farfugliai imbarazzata come poche volte nella mia intera esistenza. 

-Mezzosangue, io non ti insulto! – rispose sorridendo per la prima volta lievemente e facendomi tirare un sospiro di sollievo. Sorrisi a mia volta prima che un tonfo sordo attirasse la mia attenzione.

-Blaise, che cazzo fai? – sbottò superandomi e avvicinandosi a mio fratello che era uscito dalla nursery atterrando sul pavimento di marmo con il fondoschiena che si stava massaggiando con una smorfia di dolore sul viso.

-IO che cazzo faccio? IO? No ma dico, sta stanza è impazzita e mi ha rigettato fuori con tanto di effetti collaterali! – berciò inferocito. La stanza? 

-Ti sei messo a fare il solletico alle pareti? – frecciò Malfoy avvicinandosi a mio fratello e tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. 

-Sei simpatico come una Mandragola, dico davvero! – 

-Scusa tanto ma non mi risulta che le stanze ti facciano volare fuori dalla porta, se vogliamo chiamarla così, senza che tu faccia nulla! – berciò guardando torvo Blaise che si era alzato rifiutando la sua mano tesa. 

-Non è stata la stanza! – sibilò mia madre entrando in biblioteca -così l’avete trovata! – disse facendomi gelare il sangue nelle vene. 

-è stato un caso – si affrettò a rispondere Malfoy. Mia madre inarcò un sopracciglio, non ci credeva nemmeno lontanamente. Come cavolo aveva fatto a scoprire che eravamo là dentro?

-Facciamo finta che vi creda. Trovato qualcosa di interessante? – chiese trucidandoci con lo sguardo. 

-Un peluche –

-E una bambola di pezza con il vestito degli stessi colori degli occhi di una slytherin! – frecciò Malfoy prendendosi la sua sporca rivincita su mio fratello. La risposta parve calmare lievemente l’ira di mia madre che era tornata a respirare tranquilla. 

-tra dieci minuti è pronto e vorrei che in futuro non entraste più in quella stanza. Non la posso sigillare ma se vi becco un’altra volta non sarò così tanto accondiscendente! – disse appoggiando un piccolo sacchetto sul tavolo e seguendoci con lo sguardo mentre uscivamo dalla biblioteca diretti nelle nostre stanze. 

Perché non poteva sigillarla e cosa cavolo c’era lì dentro che non voleva che vedessimo?

Entrai nella mia stanza dopo aver salutato velocemente mio fratello e il suo migliore amico che avrei rivisto a breve in sala da pranzo. 

Mi cambiai velocemente indossando un lungo vestito argento stretto sul busto e con la gonna che scendeva fino alle caviglie. Infilai un paio di ballerine nere basse e sistemai i boccoli sulle spalle. Non ero elegante ma non ero nemmeno in jeans, che mia mamma sembrava non apprezzare particolarmente, eppure erano così comodi. 

Scesi in sala da pranzo dove trovai solamente gli adulti che chiacchieravano allegri con un bicchierino, probabilmente l’ennesimo della giornata, in mano. 

-Tuo fratello e quell’idiota di mio figlio? – chiese Narcissa dopo avermi sorriso cordiale. Alzai le spalle recuperando un bicchiere pulito dal mobile e versando un goccio di Whiskey sotto lo sguardo scettico di mio padre che preferì astenersi da qualsiasi commento. 

-Grazie mamma, sempre gentile – sbottò Malfoy entrando con mio fratello che cercava inutilmente di sistemarsi la giacca -è colpa di Blaise comunque, che come al solito ci impiega il doppio del tempo che ci metto io a vestirsi! – chiarì prima di lasciare perdere sua madre e cominciare a fissare insistentemente il mio vestito. 

Alzò gli occhi sul mio viso sorridendo lievemente e avvicinandosi tranquillo.

-Mezzosangue! – ghignò togliendomi il bicchiere dalle mani e buttando giù tutto il contenuto. Lo guardai truce stringendo tra le mani la bacchetta mentre lui sorrideva beffardo. Nessuno stava prestando attenzione a noi, a parte mio fratello che sbarrò lievemente gli occhi e poi ci lasciò perdere.

-Hai intenzione di morire giovane? – chiesi indicando con un cenno il bicchiere. 

-Fa più male a te che a me! –

-Illuminami: secondo quale studio la cagata che è appena uscita dalla tua bocca sarebbe vera? – berciai infastidita. Lo lasciai perdere cercando di capire di cosa stavano parlando i nostri genitori. 

-Non esiste proprio! – stava dicendo in quell’esatto momento mia madre mentre Malfoy mugugnò qualcosa. Gli feci cenno di tacere e di origliare quella conversazione. Magari parlavano di qualcosa di utile per riavere i nostri ricordi senza causarci crisi isteriche e d’identità.

-Andiamo Isabelle, sono passati sette anni. È ora che la smetti con questa storia! – 

-Sì Lucius e dopo? Io posso anche cedere, ma come cavolo pensi di proteggerli? – sibilò mia madre prima di zittirsi. Mio padre le aveva posato una mano sul braccio e ci aveva indicati con un cenno del capo. 

Ma che bello, non volevano che noi sapessimo niente. Motivo in più per prestare attenzione alle loro conversazioni durante questi giorni. 

-Che ne dite se ci sediamo? A breve gli elfi dovrebbero cominciare a servire il cibo! – propose mio padre alzando la voce in modo che sentissimo chiaramente anche noi. Mi trovai seduta tra Lucius e suo figlio, che sembrava quasi farlo apposta. Perché avevo proposto una tregua che non prevedeva le fatture?

Mio fratello sbuffò roteando gli occhi al cielo senza un motivo apparente ma che, visto il dito medio che gli rifilò il furetto c’era eccome. 

-Allora ragazzi, che mi raccontate di Hogwarts? È da due giorni che siete a casa e non avete ancora spiccicato mezza parola! – disse mio padre cercando di fare conversazione e, probabilmente, di non uccidere la mamma che continuava a borbottare qualcosa nell'orecchio a Narcissa. Anche Lucius fissava innervosito la moglie sferrandole un calcio che la fece sussultare.

-Cosa vuoi sapere? – domandò Blaise con la bocca piena di pane.

-Qualcosa su Mocciosus! – propose Malfoy senior tutto allegro. Mia madre si limitò a roteare gli occhi al cielo.

-Andiamo Lucius cosa pensi che ci sia di diverso? – chiese.

-Boh, magari i capelli! –

-Non ha ancora cominciato a lavarli. Il giorno in cui questo accadrà lo saprete tutti perché sull’Inghilterra si abbatterà una catastrofe di proporzioni bibliche! – frecciò Malfoy junior. 

-Quanto sei melodrammatico! La McGrannit gli lascia ancora lo shampoo alle erbe? – chiese Narcissa.

-Ultimamente trova quello alle more sulla scrivania, ma lo fa evanescere quasi subito e poi caccia in punizione chiunque si azzardi anche solo a ridere! – rispose Blaise. Gli adulti si guardarono velocemente e poi scoppiarono a ridere tutti insieme.

-certe cose non cambiano mai! Manca solo Jamie che lo appende a testa in giù ogni volta che lo vede e allora si sarebbe Hogwarts! – rise Lucius. 

-Jamie? Intendi James Potter? – chiese il Furetto guardando allibito il padre. Gli adulti si scambiarono rapidamente un’occhiata e poi tornarono a fissarci con sguardo greve. 

-Forse è arrivato il momento di dirgli qualcosa – sospirò Lucius – vedete ragazzi, ad Hogwarts abbiamo stretto amicizie un po' strane, diciamo. Nulla di che, solo contrarie a tutte le idee che vi abbiamo inculcato in testa fino ad adesso – tentò Lucius mentre suo figlio lo fissava inclinando lievemente il capo. 

-amicizie strane? – chiese scettico.

-Esatto Draco. Vedi io e Marcus siamo diventati migliori amici, e questo lo sapevi… -

-Niente di strano – 

-Si, fino a qua. Nel gruppo c’era anche James Potter, Sirius Black e Remus Lupin! – sospirò Lucius passandosi una mano tra i capelli mentre la mascella del più piccolo lasciava un buco sul pavimento della sala. 

-Minerva vi fa ancora trasfigurare il manico di legno in rana alla prima lezione di trasfigurazione animale? - chiese mia madre cercando di riportare la conversazione su un terreno neutro e di evitare che Draco uccidesse suo padre visto le occhiatacce che gli stava lanciando. 

-Amicizie strane - frecciò a mezza voce mentre Blaise rispondeva alla domanda di nostra madre. 

Erano amici di James Potter. Quindi probabilmente anche di Lily visto che da quello che raccontava Harry i suoi genitori si sono messi insieme ad Hogwarts. Quindi è altrettanto possibile che io da piccola trascorressi i miei pomeriggi con Harry. Allora perché non mi ricordo nulla? Possibile che avessero litigato con i suoi genitori? Il tono che aveva usato il padre di Draco non sembrava quello di una persona arrabbiata ma quello di una persona che si era arresa all’evidenza ma a cui mancavano i suoi migliori amici. 

-Si beh Blaise, adesso non dirlo come se tutti ci riuscissero al primo colpo. Tu per esempio non mi hai ancora detto che incantesimo hai usato su quel manico di legno che ha continuato a batterti la testa per settimane - disse Draco toccandomi lievemente la gamba e riportandomi alla realtà. Evidentemente aveva lasciato perdere l’omicidio del padre ed era tornato a prestare attenzione alla conversazione. Ma qualcosa mi diceva che sarebbe tornato sull’argomento il prima possibile, probabilmente dopo aver somministrato un pò di Veritaserum al genitore.

Mio fratello nel frattempo era diventato dello stesso colore di un pomodoro maturo e cercava in tutti i modi di rifilare un calcio al suo migliore amico che se la rideva di gusto. 

-Certo che sei proprio un bastardo. Preparati perché questa me la paghi - stava dicendo facendo ridere ancora di più il biondastro che mi era seduto accanto.  

-Hermione, tu ti ricordi quando ha aggiunto polvere di unicorno alla pozione al posto delle zampe di rana e Piton gliel’ha fatta bere? - chiese Draco calcando sul nome. Se non contiamo i vari ricordi, quella era la prima volta in assoluto che mi chiamava con il mio nome di battesimo e senza strani soprannomi. Mio fratello invece aveva appena iniziato il processo di autocombustione mentre gli adulti ridevano con le lacrime agli occhi. 

-Mi ricordo solo che è andato in giro per diversi giorni con la faccia che cambiava colore. Probabilmente al secondo anno -

-No, al terzo. Poco dopo che tu gli hai tirato un pugno - intervenne mio fratello indicando con un cenno del capo il suo migliore amico. E questa volta fu il turno di Malfoy di arrossire. 

-Gli hai tirato un pugno? - chiese mia madre sconvolta. 

-Se lo meritava! - risposi con un’alzata di spalle cogliendo un cenno di assenso in Narcissa. 

-Tanto quanto Weasley si meritava il mangialumache - sibilò tetro Draco beccandosi un'occhiataccia da me.

-Mi stava difendendo da te, idiota! - 

-Avevo solo detto la verità -

-Non mi pare proprio-

-Che ne sapevo io che non eri mezzosangue? -

-Ragazzi….- tentò Blaise ma venne palesemente ignorato. I nostri genitori alternavano gli sguardi tra di noi. La tregua non poteva durare in eterno, era solo questione di tempo. 

-Appunto perché tu non lo sapevi avresti dovuto astenerti dal fare battute di questo genere Malfoy!-

-Siamo tornati al Malfoy? -

-Non è mai stato niente di diverso! -

-Ragazzi! -

-Certo che sei strana forte!-

-Detto da te non può che essere un complimento visto che sei solo un viziato figlio di…-

-RAGAZZI! -

-Statti zitto Blaise! - rispondemmo in coro trucidando mio fratello. 

-Sono sempre così?-  chiese mia madre a mio fratello. Ci stavano fissando tutti come se all’improvviso ci fosse spuntato un terzo occhio. Io e Malfoy non siamo mai andati d’accordo, almeno non dopo l’incantesimo. Prima probabilmente era una delle poche persone di cui mi fidavo davvero. 

-da così a peggio! - rispose greve mio fratello. 

-Come è possibile? - chiese Narcissa continuando a fissarci strana. 

-Ma che vi prende a tutti? - intervenne Malfoy seccato facendo levitare una bottiglia di Whiskey nella sua direzione. Suo padre lo guardò storto e il mio non osò proferire parola anche se il fastidio che provava era ben visibile dalla sua faccia. 

-Voi due non avete MAI litigato! - chiarì mia madre mentre io sollevavo le sopracciglia sorpresa. Mai?

-Loro due passano la vita a litigare!- sbottò Blaise allungando il braccio in direzione del suo migliore amico per cercare di prendere la bottiglia. 

-Giù le mani Blaise! - berciò Draco versando un pò di Whiskey su un bicchiere e passandolo a me prima di attaccarsi direttamente al collo della bottiglia. Da quando Malfoy era così tanto alcolizzato? Giusto, a dieci anni probabilmente non aveva ancora cominciato a bere. 

Presi il bicchiere ringraziandolo con un cenno del capo e poi mi svuotai il contenuto in gola. 

Mio padre scrollò lievemente il capo. Di sicuro non era d’accordo ma vista l'occhiata ammonitrice di mia mamma non disse nulla. 

 -Così adesso si odiano - frecciò Lucius. Spostai velocemente lo sguardo dal bicchiere all’uomo seduto accanto a me. Non odiavo Malfoy, lo detestavo cordialmente.

-Papà, non esagerare adesso! -

-Loro non litigavano mai- mormorò Narcissa. Mia madre la guardò triste, probabilmente persa nei ricordi. 

 

***

 

-Blaise dov'è tua sorella?-

-Là con Draco, è arrabbiata perché siamo saliti di nuovo sulla scopa - 

-Non è arrabbiata con lui? -

-No, solo con me. Con lui non si arrabbia mai. Loro non litigano mai. 

 

***

 

Un brivido mi corse lungo la spina dorsale mentre una mano mi stringeva un ginocchio. Allora non l’avevo visto solo io. Continuavano a tornare i ricordi uno dietro l’altro senza nemmeno darci il tempo di metabolizzare quello che stava accadendo. Senza darci il tempo di scendere a patti con quello che sarebbe successo dopo. Perché una volta avuti tutti i ricordi le cose non sarebbero state ancora così. Volenti o nolenti sarebbe cambiato tutto, perché il passato ci segna sempre. 

-Okay ragazzi, credo sia definitivamente ora di andare a letto o almeno di cercare di non finire in coma etilico, Draco - berciò mio padre facendo evanescere la bottiglia. 

-Credo di essere abbastanza grande da decidere quando è ora di andare a letto - rispose a tono il biondastro fulminandolo con lo sguardo. 

-Diciassette anni compiuti non ti rendono grande - si intromise suo padre. 

-Piantatela immediatamente tutti e due che ho perso il conto delle bottiglie che ho fatto evanescere negli anni. A entrambi. Non è proprio il caso che facciate la predica ai vostri figli! - intervenne mia madre -Ciò non toglie che è ora di levare le tende. Andate a fare bordello nelle vostre camere tanto le nostre sono nell’altra ala del maniero - concluse sorridendo affabile. Serpeverde fino in fondo. 

-Chissà perché non ho dubbi, Isabelle, sul fatto che i nostri figli faranno decisamente di peggio di quello che abbiamo fatto noi ad Hogwarts! - commentò Lucius incrociando lo sguardo con mia madre che alzò lievemente le spalle.

-I geni malati e iperattivi sono i vostri - rispose Narcissa. 

-Parla quella che….-

-Noi si va a letto! - intervenne Blaise tirando me e Draco per le braccia. 

-Ma tu non eri quello più sobrio? - chiese il biondastro all’amico. 

-Si perché?-

-Perché hai perso l’uso della grammatica sta sera-

-Parla per te - frecciò mio fratello continuando a trascinarci.

-Buonanotte gente! - mormorò chiudendosi la porta alle spalle e impedendoci di salutare a nostra volta. 

-Blaise, mollami il braccio che mi stai facendo male - sibilai strattonando la sua presa. 

-Hai intenzione di andare a letto davvero? - chiese chiaramente in attesa di una risposta negativa che non arrivò mai. 

-Ovviamente si Blaise e conviene anche a te! -

-ma abbiamo il permesso della mamma di fare casino, dovresti approfittarne -

-La mamma non era seria! -

-E lui è quello sobrio! - intervenne Draco che nonostante la quantità di alcol che aveva nel corpo riusciva ancora a reggersi tranquillamente in piedi e a ragionare lucidamente.

-Se lui è quello sobrio non dovrebbe esserci alcun dubbio sul fatto che dobbiamo andare tutti a letto - mormorai complice di Malfoy che sorrise lievemente. Mio fratello non era sobrio affatto e Malfoy, anche se non lo dava a vedere, era parecchio stanco. 

-Buonanotte! - mormorò seccato mio fratello quando lo spingemmo con poca grazia nella sua stanza.

 

***

 

-Mamma ma io non ho sonno! -

-Tua sorella si -

-Il mondo non gira intorno a mia sorella -

-Blaise, è ora di andare a letto! -

-Anche Draco è ancora sveglio! - 

-Draco è già in pigiama, tu no! Muoviti Blaise! -

-Va bene mamma, Buonanotte! -

 

***

 

-Buonanotte Draco! -

-Buonanotte Hermione! - mormorò sorridendo prima di chiudere la porta della sua stanza dietro di sé e lasciarmi da sola in corridoio con la mano appoggiata alla maniglia. 

-Buonanotte cervello! - bofonchiai prima di entrare nella mia stanza. 


NOTE DELL’AUTRICE

Ho approfittato di questo capitolo già corretto e pronto per farvi una piccola sorpresa e aggiornare subito. Considerando che ho modificato il terzo capitolo ieri dubito di tornare operativa prima di una settimana. Spero che il capitolo vi piaccia :)

Come ho già detto, nell’attesa del nuovo aggiornamento mi farebbe molto piacere se passaste a leggere le altre storie che ho scritto. Ce ne sono di Harry Potter e non, soprattutto “Do you remember us?” che è abbastanza autobiografica. 

Kisses

Katherine

 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _katherine_lls