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Autore: Ineki    28/11/2013    2 recensioni
Blu e oro, è una storia che parla di un cambiamento. Diversi cambiamenti.
La storia di una ragazza nata nella notte più buia attraversata da una miriade di stelle cadenti. Misteri millenari verranno rivelati, esseri sconosciuti appariranno e dolci sussurri nella notte racconteranno a voi, cari lettori, le vicende di Anita.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Passeggiata.
"Chi sei tu?! Perché mi perseguiti? Cosa potrebbe volere un ragazzo che mi assalisce in un sogno, mi perseguita nella realtà e mi fissa con quei odiosi e bellissimi occhi da gattone?!" pensai nella mia testa. 
Invece urlai solo: - Chi sei tu?!- .
Lui , tranquillissimo, non mi rispose continuando a fissarmi. Ancora più arrabbiata, gli lanciai contro tutto quello che avevo sotto mano: un cuscino, la mia spazzola preferita , la foto di classe dell'anno scorso, il caricabatterie del cellulare, seguito dalla forchetta che usavo come segnalibro nei casi di emergenza. Tutto, perfino la forchetta, fu prontamente schivato.
Senza fiato e amareggiata mi resi conto che con il mio sfogo non avevo risolto nulla, anzi, quel tizio si stava divertendo alla grande! Quel sorrisetto irritante gli arricciava le magnifiche labbra e si avvicinò con la stessa espressione dicendo solo tre parole: - Vieni con me.-
- Ma sei pazzo?! Io non ti conosco, non vado con te da nessuna parte e esci da casa mia!- 
- Speravo proprio che non dovessimo arrivare a questo punto.- Fece una pausa fermandosi una spanna da me. 
Troppo vicino.
 Non potevo arretrare, l' armadio mi bloccava la strada, ero in trappola. Tutto quello con cui avrei potuto difendermi era dalla parte opposta della stanza. Il profumo inebriante che era comparso nella stanza mi stava facendo girare la testa, ricordava l' odore del pane appena sfornato e di cioccolato. Per fortuna il mio stomaco non brontolò, ma dovetti tornare a concentrarmi sul ragazzo davanti a me quando iniziò di nuovo a parlare.
- A dir la verità né sono contento, così possiamo divertirci un po', non credi? Ragazzina, ora ti porterò con me caricandoti su una spalla e mentre tu griderai io minaccerò di toglierti quello straccetto che usi per coprirti se non la pianterai immediatamente. Tu, da brava, obbedirai e se proverai a darmi fastidio in qualche modo, quando saremo arrivati a destinazione ti farò pentire amaramente di qualunque cosa tu abbia fatto, chiaro fiorellino?- chiese con finta dolcezza. 
Vuole uccidermi? Questo tipo è venuto qui per rapirmi e poi torturarmi e infine uccidermi? Oppure cosa? Non ho mai fatto male a nessuno, perché sono in questa situazione? In più devo vestirmi , non voglio stare un minuto di più mezza nuda davanti a questo matto e di certo non ho intenzione di essere ricattata! 
- Uno: adesso vado a vestirmi. Due : non mi trasporterai come un sacco di patate dove vuoi tu. Tre : cosa vuoi da me?- chiesi decisa, mettendo le mani sui fianchi. 
All'improvviso non lo vidi più , era scomparso così mi voltai preoccupata di ritrovarmelo alle spalle. Mi sentii afferrare le gambe e tirare su di peso da braccia snelle ma muscolose e con la testa in giù sbattei contro la sua schiena. Stavo per urlargli contro quando mi ricordai cosa aveva detto.
 Sapevo inconsciamente che tutto ciò che mi aveva detto non era affatto una minaccia a vuoto. Fumante di rabbia riuscii solo ad afferrare la mia borsa mentre il ricattatore scendeva giù per le scale facendomi sbattere i denti. 
- Non sto gridando, sto solo parlando, quindi puoi rispondere alla mia domanda? Inoltre vorrei sapere chi e perché tu mi stia portando in un luogo non conosciuto.- mormorai.
 Mi sentivo depressa , spaesata , non capivo come potevo essere finita in una situazione simile. Non avrei mai immaginato che sarei stata rapita. Non ero una di quelle ragazze che piaceva ai ragazzi. Passavo inosservata, tenevo sempre gli occhi bassi e la mia classe era interamente formata da ragazze. 
Infatti lo sconosciuto era il primo ragazzo con cui parlavo davvero... che fortuna! Probabilmente Mia mi dirà che questo episodio mi traumatizzerà a vita se non esco un po' con dei ragazzi.
 Mi raggelai.
 Forse non avrei più rivisto la mia amica, la mia famiglia, le mie compagne di classe e i professori, non avrei potuto più ridere con loro e neanche andare a studiare alla Università del Disegno Psico-Pedagogico. 
Non avrei potuto formare una famiglia tutta mia.
 Il mondo mi crollò addosso in quel momento, mentre il ragazzo continuò la sua marcia imperterrito. 
Si immerse nelle profondità del bosco dietro casa mia, passò un piccolo fiumiciattolo e poi una distesa immensa d'erba; non sapevo dell'esistenza di quella vasta prateria. Anche al contrario la vista era stupenda. Avevo vissuto tutta la mia vita tra quei alberi ,ma mai avevo incontrato quel posto incantato nelle mie varie passeggiate. 
La neve aveva coperto l' area dinanzi a noi, come se ci fosse un confine che separava due mondi diversi,ma cosi simili da sembrare gemelli. Quel bianco luminoso facilitava la visibilità notturna così, intuii che stava succedendo qualcosa d'importante. 
Mentre il ragazzo senza nome passava su quella coperta bianca sentii sulla pelle una pressione sconosciuta, come se stessi passando in un cunicolo strettissimo. Strinsi di più la tracolla della mia borsa, preoccupata che potesse cadermi o che facesse inciampare quell' idiota che, sicuramente, l' avrebbe gettata via.
 Il freddo lieve che sentivo inizialmente scomparve totalmente. Sapevo di sentire a malapena il freddo nelle stagioni invernali, ma non mi era mai successo di trovare confortante il tepore della neve; non sentii neanche un brivido mentre venivo trasportata con noncuranza con solo un accappatoio. 
Decisi di chiedere al mio "veicolo" cosa fosse successo poco fa, ma ci ripensai intuendo che non mi avrebbe risposto. 
Sto iniziando a capirlo? Sperando di non arrivare ad avere la sindrome di Stoccolma solo perché è il primo ragazzo che mi sta così vicino. Non deve assolutamente succedere! 
Anche se i miei pensieri sembravano molto convincenti le mie guance erano bordeaux , mi sentivo esposta, ma non me ne ero accorta prima del "sentiero- pressa"... sembrava che, dopo aver messo piede in quel posto, io fossi diventata molto più consapevole del corpo che mi teneva stretta per non cadere e la sua mano sulle mie gambe. 
"Ok Anita, prendi un bel respiro profondo e inizia a pensare ad un piano per tornare a casa. Lui non può sapere che la neve al suolo potrebbe essere la mia possibilità di fuga ....oppure è proprio per questo che non mi ha fatto toccare il suolo. Come fa a conoscere cosi tante cose di me? Come faccio ha conoscere qualcosa di lui? E cosa più importante: chi diavolo è questo dannato maniaco degli ordini che mi ha rapito?!"
 Troppi interrogativi affollavano la mia mente, e prima che me ne accorgessi, caddi in un sonno profondo, come se fossi svenuta, cullata dal passo del ragazzo.

 Calore. 
Un dolce calore mi avvolgeva. Un profumo invitante aleggiava nell'aria intorno a me e riuscivo a sentire il battito cardiaco regolare contro al mio orecchio. Cercai di rannicchiarmi di più in quella che credevo fosse la mia copertina preferita, blu, rossa e verde, ma tutto quello che trovai fu stoffa e ....pelle? 
Aprii gli occhi di scatto. Ero coricata su un mantello per non essere a contatto con il terreno, ma questo valeva solo per la parte inferiore del mio corpo. L'altra era tranquillamente appoggiata sul petto caldo e marmoreo di un ragazzo che mi teneva vicino a sé con un braccio muscoloso. 
"Un ragazzo! Aspetta ma io....È quel bastardo!" 
Dopo vari tentativi di liberarmi da quel' abbraccio dovetti rinunciare, così decisi di guardare più da vicino il bel' addormentato. 
Il viso ricordava le bellezze virili dell'antichità : un naso dritto e forte, labbra carnose schiuse appena ,le ciglia lunghe che si posavano sugli zigomi alti e i capelli morbidi e ondulati più corti dietro e più lunghi davanti. Mio Dio non è affatto da buttare...
"Concentrati, osserva se ha qualche punto debole, poi liberati e scappa!" urlò la vocina nella mia testa.
 Lo stavo ancora guardando quando lui aprì gli di scatto.
 Arancione, rosso e nero si fissarono nel blu e oro.
 Un sorriso pigro si stiracchiò sulle sue labbra mentre proferiva queste parole: - Hai smesso di fissarmi con quei occhi sognanti, fiorellino? Oppure stavi pensando ad un modo per ringraziarmi visto che ti ho scaldato con il mio corpo? Ti posso dare qualche suggerimento piccante. Perché quella faccia? Perfetto, vorrà dire che esigerò il mio compenso come e quando voglio.
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 Angolo autrice: mi scuso sinceramente per come viene caricata la storia, ma vi prego di portare pazienza e spero che vorrete comunque leggere i prossimi capitoli. Giusto, ma qualcuno l' ha letta? Una recensione per capire se devo continuare oppure aspettare di essere..beh per essere di più .-. Depressa ma piena di speranza. Ineki vi manda un bacio.
  
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