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Autore: roselight    29/11/2013    2 recensioni
Una ragazza come tante altre,con una vita normale,felice nel suo piccolo...ma 'La vita è come la marea,ti porta in secca o in alto mare'... Si può superare un dolore che non si credeva possibile superare?
Spero solo di avervi incuriosite almeno un po' :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve!! :D
Allora...ho osato pubblicare l secondo capitolo..è un po' lungo ma non sapevo proprio come tagliarlo..sorry
Vi auguro buona lettura :)


"Amore il bambino non ce l'ha fatta...", quelle parole mi avevano bloccato, io ti ho detto "No,ti sbagli,non ho avuto nessun intervento e non ne avrò nessuno,perchè lui sta bene,è vivo" tu sempre guardandomi negli occhi mi hai detto "No...sono dovuti intervenire i medici,per come stavano le cose poteva far del male anche a te.." io ti ho detto "No,non è vero,portami a casa,adesso.Voglio andare a casa" non mi ero nemmeno resa conto di aver iniziato a piangere,ero in preda ad una crisi, non potevo e non volevo accettare l'idea che mio figlio fosse morto ancora prima di nascere,non era possibile,non era giusto,mi sono sentita come se un macigno mi avesse schiacciato il petto impedendomi di respirare...ho tolto la mano che stringevi con le tue e ho portato quella stessa mano sul mio ventre piatto in un gesto automatico, poi ti ho detto "Perchè gliel'hai permesso?Perchè gli hai permesso di uccidere mio figlio?!" tu mi hai guardata senza capire,come se fossi pazza,e mi hai risposto "Io non gli ho permesso di uccidere nostro figlio,era già morto quando sono intervenuti..." io ho continuato dicendoti "No,tu glielo hai permesso...non avevano il diritto di portarmi via mia figlio,non dovevi permettere che facessero l'intervento" tu continuavi a guardarmi con un'espressione tra l'incedulo e lo scioccato,poi mi hai risposto "Era già morto,cosa dovevo fare,lasciare che facesse del male anche a te?Che ti uccidesse?!?Non puoi dare la colpa a me di quello che è successo,capisco come ti senti,era anche mio figlio,e mi uccide il fatto di averlo perso ma non puoi dare la colpa a me se ho cercato di salvare almeno la tua di vita!!" avevi alzato la voce,ma questo non ha fatto altro che accrescere la mia rabbia,così ti ho risposto "Tu non puoi capire come mi sento io,nessuno può capirlo!! Non sarebbe successo niente,non dovevi permetterli di fare quel dannatissimo intervento!Mio figlio non doveva morire!" sapevo che non era giusto prendermela con te,che tu non c'entravi niente e che nessuno aveva la responsabilità di quello che era successo,ma non ci riuscivo,dovevo dare la colpa a qualcuno e ho scelto di darla a te,convincendomi che se non ci fosse stato l'intervento tutto sarebbe andato per il verso giusto e avrei avuto ancora il bambino, tu mi hai risposto "Era anche mio figlio Laura! Smettila di parlare al singolare,perchè non era solo tuo,era anche mio,era nostro,nostro figlio!! Credi che se ci fosse stata una possibilità di salvarlo non avrei fatto di tutto pur di farlo?!?Credi che non avrei dato la mia vita per la sua se fosse servito?!?Quando sei arrivata qui in ospedale il suo battito era già inesistente,era già morto Laura! In ambulanza hanno cercato di farlo rimanere in vita,ma è stato tutto inutile... Impedire ai medici di intervenire sarebbe stato come firmare la tua condanna a morte,eri già in condizioni non propriamente ottime per il sangue perso a causa della botta alla testa...ti avrebbe potuto causare un'emorragia interna e saresti morta! Perciò scusa tanto se ho lasciato che ti salvassero la vita, ma vedi sei la donna che amo,la mia compagna,la mia vita,il mio tutto,non potevo perderti,avevo già perso un figlio,non potevo perdere entrambi,non potevo..." inizialmente avevi il tono alto,eri quasi arrabbiato,poi verso la fine hai addolcito la voce fino a farla divetare quasi un sussurro,come se anche solo parlare ti causasse dolore, e sapevo che era così,che stavi male,che soffrivi e che ero stata ingiusta con te,ma nonostante tutto non riuscivo ancora ad ammetterlo,ad accettarlo,e così ti ho detto "Vattene Alessandro" tu avevi abbassato lo sguardo sulle tue mani posate sul lato del letto accanto alle mie gambe,ma quando ho parlato hai alzato la testa di scatto e mi hai detto "Come?" io ti ho ripetuto "Vattene" tu mi hai detto "No" poi hai cercato di nuovo la mia mano che io però ho tolto subito,non riuscivo ad avere un contatto con te,tu mi hai chiamata,io mi sono voltata verso di te tenendo gi occhi fissi nei tuoi,il mio sguardo era duro, freddo,il tuo triste e disorientato,tu mi hai detto "Amore non puoi chiedermi questo..." io ti ho risposto "Non chiamarmi amore..te lo ripeto,Vattene" poi mi sono voltata e ho puntato lo sguardo fisso davati a me,sulla parete bianca,sono rimasta immobile,non volevo vederti,non volevo sentirti,volevo solo stare sola,tu sei rimasto ancora qualche secondo(che a me è parso un'eternità)seduto,poi ti sei alzato e dopo avermi detto "Sono qui fuori" sei andato verso la porta,ma prima di uscire mi hai detto "Ti amo,sai che io non c'entro e io so che questa è solo rabbia momentanea, ti amo,puoi sbattermi fuori da questa porta ma non cambierà le cose" poi sei uscito e ti sei chiuso la porta alle spalle...
Quando ho sentito la porta chiudersi ho fatto un grosso respiro ma poi sono crollata,ho pianto come credo di non aver mai fatto prima in vita mia,non potevo credere a quello che era successo,all'incidente, all'aborto,a come ti avevo trattato ingiustamente senza un motivo,tu eri innocente non c'entravi nulla e razionalmente lo sapevo e mi facevo schifo per quello che ti avevo detto, ma nella mia mente eri diventato colui che ha lasciato che mi portassero via il bambino e non riuscivo a perdere quest'immagine,ho pianto per non so quanto tempo,poi però anche le lacrime sono sembrate inutili,perchè non mi avrebbero riportato indietro il mio bambino,niente me lo avrebbe ridato,niente e nessuno...Sono rimasta così con lo sguardo perso nel vuoto davanti a me,fino a che non ho sentito qualcuno entrare,quando ho capito che era un medico ho prestato attenzione a quello che diceva,e dopo avermi ripetuto quello che già sapevo ma con termini che sinceramente nessun essere umano poteva capire,mi ha detto che gli esami finali erano andati bene e che dato che la ferita alla tempia sarebbe guarita col tempo e che il polso nel giro di un paio di giorni sarebbe tornato come prima,potevo tornare a casa anche il giorno stesso se volevo,anche se lui me lo sconsigliava e avrebbe preferito facessi lì almeno un'altra notte,io l'ho ringraziato,più per un riflesso di educazione che non per quello che aveva detto,e quando è uscito ho sentito che parlava con te e poi ti ho visto entrare,mi hai detto "Ci sono Samuele e Chiara fuori,chiedono se possono entrare, vorrebbero vedere come stai, i tuoi genitori dovrebbero arrivare domani..." io ti ho risposto "Non ci vuole un genio a capire come sto,comunque se vogliono entrare di certo non glielo posso impedire, comunque sia io oggi torno a casa,il medico ha detto che posso tornarmene a casa e io voglio uscire da questa maledetta stanza" tu mi hai risposto Non credi che dovresti rimanere qui almeno fino a domani mattina?Lo so cosa ha detto il medico ma se non te la senti puoi rimanere anche oggi..." io ti ho risposto "No.Voglio tornarmene a casa.Ora" tu mi hai detto "D'accordo...come vuoi...allora vado a firmare dei fogli e poi ce ne andiamo ok?" io ti ho risposto "Ok", prima di andartene mi hai lasciato un bacio sulla tempia ma quel contatto invece che procurarmi sollievo e tranquillizzarmi come sempre aveva fatto mi ha dato fastidio, tu te ne sei accorto e dopo aver abbassato lo sguardo per qualche secondo sei uscito
Subito dopo sono entratii miei amici e Chiara mi ha detto "Chiederti come stai è stupido vero?" io l'ho guardata senza rispondere e il mio sguardo parlava per me,poi Samuele mi ha detto "Non sei costretta ad andartene oggi,puoi rimanere altre 24ore sai?" io gli ho detto "Sto bene.Voglio solo andare a casa" lui poi mi ha detto "Ok.. io vi lascio sole; comunqu ricordati che per qualunque cosa io ci sono,sempre,perciò se hai bisogno chiamami d'accordo?" io ho annuito e gli ho risposto 'Grazie, Samu ma sto bene..E per favore non dire niente in studio ok?Ho solo avuto un incidente,non voglio che tutti sappiano" lui mi ha sorriso e mi ha detto 'Certo,come vuoi. Tu ora pensa solo a rimetterti",dopo averlo salutato con un bacio sulla guancia,contatto che non mi ha dato fastidio come pensavo e come era successo con te,lui è uscito dalla stanza lasciando me e la mia amica da sole,lei mi ha abbracciato,un abbraccio che per me è valso più di mille parole,poi mi ha detto "Puoi fare finta con gli altri,ma non con me lo sai...tu fai così quando blocchi le tue emozioni o vuoi punire qualcuno comportandoti in questo modo...ma non puoi farlo ora,apriti e lascia che ciò che provi venga fuori,solo così ne verrai a capo" io l'ho guardata e le ho sorriso,o meglio le ho fatto un bbozzo di sorriso,meglio di quello non sapevo fare in quel momento, poi le ho detto "Scusa se non te l'ho detto.." lei mi ha risposto "Non ti preoccupare...capisco che volevate aspettare i tre mesi prima di dirlo a qualcuno" perchè quel plurale mi dava così fastidio?non riuscivo nemmeno a pensare a te,a sentirti anche solo nominare... io le ho risposto "Già.. comunque sia a te avrei dovuto dirlo.." lei mi ha chiesto "Da quanto lo sapevi?" io le ho risposto "Da 3 settimane...quando ho fatto il test ero di 5 settimane" lei mi ha detto "Mi dispiace davvero..." io le ho risposto "Non è colpa tua Chia" lei mi ha guardata negli occhi e mi ha detto "E nemmeno di Alex,questo lo sai vero?" io non le ho risposto,perchè non riuscivo a dare una risposta neanche a me stessa figuariamoci a qualcunaltro... Pochi secondi dopo sei entrato nella stanza e mi hai detto "Se vuoi,se ne sei davvero sicura possiamo andare" io ti ho detto "Dammi 5 minuti,mi vesto e ci sono" la mia amica mi ha detto "A questo proposito...ti ho portato dei vestiti puliti,li ho presi da casa tua,spero ti vadano bene" io le ho soriso e le ho detto "Grazie..ora però torna a lavoro,non voglio che tu sia licenziata per colpa mia" lei mi ha detto "Figurati,ho preso un giorno di permesso" io le ho detto "Vai a lavoro...davvero Chiara..io sto bene" le ho dato un bacio e l'ho salutata,ho preso la roba per cambiarmi e tu mi hai detto "Ti do una mano..." io ti ho risposto "Non sono ancora un'impedita,ce la faccio da sola" tu hai provato a replicare dicendo "Ma.." ma io non ti ho lasciato finire il discorso e ti ho detto "Ho detto che ce la faccio da sola,non mi serve il tuo aiuto",sono andata in bagno per cambiarmi,mi sono guardata allo specchio e quella che ho visto riflessa non ero io,io non avevo mai avuto quell'espressione,mai..mi sono vestita e dopo 5 minuti sono uscita da quella stanza infernale..
Purtroppo però la ferita alla testa mi dava un po'di fastidio e non sono riuscita a camminare molto da sola e ho dovuto accettare il tuo aiuto,una volta arrivati in macchina io ti ho chiesto "La mia macchina ha subito molti danni?" tu mi hai risposto "Non molti,è solo un po'ammaccata,ma niente di grave,adesso però non pensare alla macchina" io ti ho risposto "Sai quanto ci vorrà ad aggiustarla?" tu mi hai risposto "Ti ho già detto di non preoccuparti della macchina ora.." io ti ho detto "E come credi che possa muovermi senza macchina? Ho bisogno di sapere tra quanto sarà pronta..se non lo sai non c'è problema, chiamerò il meccanico nel pomeriggio" tu mi hai detto "E di grazia dove penseresti di andare tu con la macchina ora?Dove vorresti muoverti?" io ti ho risposto guardandoti come se fosse ovvio "Vorrei ricordarti che ho un lavoro" tu hai riso,una risata isterica quasi e hai detto "E tu credi di tornare a lavoro ora?Scordatelo" io ho rivolto lo sguardo davanti a me,oltre il parabrezza e ti ho risposto "Bene..nessun problema chiamo il meccanico..se è solo ammaccata nel giro di due o tre giorni dovrebbe essere pronta..per due giorni posso anche lavorare da casa col computer o prendere i mezzi pubblici" tu mi hai detto "Non puoi pensare a riposarti invece?" io ti ho risposto "Lo farei se tu avessi messo in moto e fossimo diretti a casa" poi tu hai messo in moto e tra noi è calato il silenzio, nessuno dei due ha più parlato,nè nessuno dei due ha acceso la radio,quando hai spento il motore sono scesa dalla macchina e dopo aver aperto il portone sono entrata in ascensore(non avevo proprio voglia di fare le scale) e poi sono entrata nell'appartamento,mi sono diretta in cucina e dopo aver preso un bicchiere d'acqua mi sono seduta su una sedia,stare in piedi non mi faceva affatto bene,mi girava la testa dopo un po',tu ti sei seduto accanto a me al tavolo e mi hai detto "Queste sono le medicine che ti ha dato il medico per il dolore alla testa ha detto di prenderle solo quando il dolore è forte e massimo due al giorno,ed inoltre ha detto che ti devi disinfettare e lavare il taglio due volte al giorno,mattina e sera" io ti ho detto "Sì lo so,lo ha detto anche a me" tu mi hai chiesto "Te le metto in bagno?" io ti ho risposto "No,lasciale qui, è più facile prenderle" tu hai annuito e dopo aver messo la garza in bagno sei tornato di là trovandomi però sul divano,avevo aperto il computer per iniziare a lavorare,avevo un progetto a metà,non volevo lasciare del lavoro inidetro,tu mi hai detto "Spengere quel coso e riposarti un po'no eh?" io ti ho risposto "Quando ho finito.Avrò tempo per riposarmi da morta",tu non mi hai risposto ma ti sei messo anche tu a lavorare al computer al tavolo in sala,entrambi eravamo caduti in un silenzio totale, ad un certo punto ti sei alzato e si venuto a sederti vicino a me sul divano e mi hai detto "Dunque è così che andrà da ora in poi?" io ti ho detto "Che intendi?" tu mi hai risposto "Tu lavori, io lavoro, stiamo nella stessa stanza ma rimaniamo distanti e neanche ci parliamo?" io ti ho detto "Stiamo parlando" tu dopo mezza risata ironica mi hai detto "Certo,questo è un dialogo fantastico! Neanche fossimo due estranei!" io ti ho guardato come per dirti -Magari lo siamo davvero-  tu mi hai detto "So che fa male,ma dovremmo parlarne.." io non ti ho risposto continuando a tenere gli occhi fissi sullo schermo del pc anche se ormai non stavo più leggendo le mail... tu dopo aver sospirato ti sei avvicinato a me e mi hai detto "Ascolta..." poi mi hai tolto il computer di mano e hai continuato "Laura...io sto cercando di capirti,di dirmi che passerà,che è solo una cosa momentanea e che tornerai la donna che amo, sto cercando di venirti incontro,ma tu non mi rendi certo le cose facili, io sto cercando di non perdere quello che abbiamo costruito in questi anni,sto cercando di costruire un dialogo e di affrontare la cosa per quanto dolorosa possa essere..Questa non sei tu,tu non sei mai scappata davanti ai problemi,li hai sempre affrontati a testa alta,non ti sei mai lasciata abbattere,mai...e ora invece mi rispondi a monosillabi o in maniera totalemte fredda,è come se mi odiassi" io ti ho detto "Se sai già la risposta cosa vuoi da me?" tu mi hai detto "Voglio aiutarti, ma tu ti devi lasciare aiutare..dobbiamo aiutarci a vicenda o non ne usciremo.." io ti ho risposto "Vuoi aiutarmi?bene,smetti di parlare e fammi tornare al mio lavoro" tu mi hai restituito il computer e prendendomi il mento per farmi alzare lo sguardo in modo che incontrassi il tuo viso mi hai detto "Sai che io non ti lascerò andare,vero?Non ti permetterò di rovinare la nostra vita distruggendoti giorno per giorno, questo lo sai"
Dopo di questo non abbiamo più parlato per tutto il giorno,ed io ho avuto modo di pensare,ho pensato a tutto quello che era successo,a quello che avevi detto,ho ripensato a noi,a come era cominciato tutto per caso un sabato sera di otto anni prima a causa di un cocktail rovesciato,ho ripensato alla mia vita,ero riuscita ad intraprendere l'università che amavo,anche se questo aveva voluto dire trasferirmi in un'altra città,ero riuscita a laurearmi in tempo con il massimo dei voti,ed oggi,a 26 anni ero stata assunta da un importante studio legale di Roma per il quale lavoravo da un anno dopo 2 anni di tirocinio,due anni prima mi avevi chiesto di andare a vivere insieme e ricordo ancora che non mi sembrava vero,ti avevo detto subito di sì,senza pensarci e non me ne ero mai pentita,perchè ti amavo,la mia vita era perfetta,avevo quello che avevo sempre voluto quindi,un buon lavoro una bella casa un uomo che mi amava e che amavo con tutta me stessa,andava tutto bene,e quando un mese prima avevo scoperto di aspettare un figlio ero felice,ma allo stesso tempo avevo anche paura,paura di come avresti potuto reagire,non che non ne avessimo mai parlato,ma non avevamo mai veramente pensato di averne uno in quel momento,quando te l'avevo detto tu mi avevi chiesto "Ne sei sicura?" io ti avevo risposto "Sì" poi tu mi avevi abbracciata sollevandomi da terra e baciandomi, poi mi avevi detto "E'la notizia più bella che potessi darmi,perchè lo terrai vero?" io ti avevo chiesto "Lo vuoi?" tu mi avevi risposto sorridendomi e domandandomi a tua volta "E tu?" io ti avevo risposto "Sì", era uno dei ricordi più belli che avessi,e non potevo credere che fosse tutto finito,in quel momento ho sentito come una rabbia grandissima pervadermi,avevo fallito,non ero riuscita a proteggere mio figlio,gli avevo fatto del male,era colpa mia,all'inizio avevo dato colpa a te,ma tu non eri su quell'auto,non c'eri,c'ero io,io avevo ucciso mio figlio...non potevo credere che stesse succedendo davvero a me


Volevo solo precisare che Laura ha 26 anni e si è trasferita a Roma a 18 anni per l'università; Alessandro'Alex' ha 31 anni ed è di Roma; Chiara è la migliore amica di Laura ed ha anche lei 26 anni,anche lei si è trasferita a Roma a 18 anni per motivi di studio; Samuele 'Samu' ha 28 anni ed è un collega di Laura,oltre che un amico :)
Bene,detto questo credo di aver detto tutto...
Ovviamente ogni commento è gradito,positivo o negativo che sia  :)
Grazie a SognatriceAocchiAperti per aver recensito il primo capitolo ed aver inserito la storia tra le preferite, thanks :DD
A presto, Rose <3

  
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