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Autore: Bia85    05/05/2008    3 recensioni
A volte bastano un attimo e un semplice gesto per raggiungere una "consapevolezza d'amore". Quesi sono gli attimi che ho immaginato per Ron e Hermione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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un solo momento
Un grande grazie a tutti coloro che hanno letto la mia ff e a chi l’ha recensita. Questa è l’ultima parte, spero vi piaccia…Buona lettura…


2.UN SOLO MOMENTO

Era sdraiato nel suo letto, al caldo di un soffice piumone, mentre fuori il vento soffiava freddo e rumoroso.
Si guardava intorno in cerca di immagini e ricordi della sua fanciullezza.
Piano piano la stanza aveva iniziato ad assumere un’altra forma, che ormai non vedeva più da molto tempo e all’improvviso una immensa ondata di calore, che non proveniva certo dalla coperta in cui era avvolto, lo invase.
Le pareti cambiarono colore e si tappezzarono di poster con volti allegri e scanzonatori di giocatori di Quiddich. Una immensa pila di libri abbandonata per terra e una altrettanto alta torre di esercizi estivi lo guardavano in tono di rimprovero. Sorrise: ora non gli veniva più mal di pancia a quella vista, non doveva più trovare scuse assurde per rimandare i compiti. Semplicemente non erano più un suo dovere. Sulla scrivania giacevano un’infinità di carte di dolciumi e scherzi. Mensole storte e pericolanti sbucavano dalle pareti, cariche di modellini di scope storiche o ultimo modello, album di figure delle cioccorane e statuette di giocatori. Ad un angolo potè persino scorgere una di quelle statuette. Era sepolta da un grosso tomo, “Mille e una fattura che potete invocare sui vostri avversari durante una partita e senza farvi scoprire (si declina ogni responsabilità in caso di espulsione o provvedimenti disciplinari trasfiguranti)”, ed era…decapitata e senza le braccia. Una morsa allo stomaco lo prese e distolse subito lo sguardo nauseato.
Rese più salda la presa e abbassò gli occhi verso l’oggetto del suo abbraccio. Sentì distintamente una nuova e questa volta più potente ondata di calore cingere il suo cuore, accompagnata da un senso di sicurezza e pace: nessuno avrebbe mai potuto portargli via quel suo così prezioso tesoro, nemmeno il capitano della squadra della Bulgheria in persona! Aveva già commesso un tale errore, tanto tempo fa e non aveva decisamente alcuna intenzione di riprovare il senso di vuoto e desolazione di allora. Sentì il bisogno di stringere ancora più a sé la strega che dormiva beatamente fra le sue braccia e di stamparle un bacio leggero sulla fronte, coperta da una massa di ricci castani.
All’improvviso due vocine assonnate lo distolsero dai suoi pensieri e ricordi. - Ora tocca a me Hugo! Spostati! - , - Non è vero, tu ci sei stata più tempo di me! -.
Scosse la testa con tenerezza, mentre con la coda dell’occhio sbirciava i due fagottini che stringeva con l’altro braccio.
- Anche quando dormono non riescono proprio ad andare d’accordo e a non litigare - .
Si era svegliata al suono delle voci dei suoi figli.
- Mi ricordano qualcuno. Ma se si vogliono bene anche solo la metà, saranno sempre pronti ad aiutarsi, ci saranno sempre l’uno per l’altra - .
Lui aveva pronunciato la frase con così tanta tenerezza e con uno sguardo talmente dolce che non aveva resistito: avvicinato il volto al suo gli aveva sfiorato lentamente le labbra.
- Cosa ne dici papà se ora portiamo queste due piccole pesti nel loro letto? - .
- Faccio io, resta al caldo - .
Mentre lo vedeva allontanarsi per portare prima uno poi l’altro dei loro figli nelle rispettive stanze non potè fare a meno di commuoversi. Di pensare come lui era sempre stato il solo capace di riempirla di gioia col più semplice dei gesti.
Quando tornò gli gettò le braccia al collo e lo strinse forte forte.
- A cosa devo questa magnifica dimostrazione di affetto? - .
- Perché sei tu, semplicemente e meravigliosamente tu, Ron - .
In quel momento lui sentì che per quanto potevano essere belli i ricordi della sua infanzia, non sarebbe per nulla al mondo tornato indietro nel tempo. Ora, che poteva avere accanto a sè la sua Hermione e la famiglia che aveva costruito con lei, era quello il solo momento in cui avrebbe mai voluto essere.

FINE

  
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