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Autore: skeight    04/12/2013    1 recensioni
Una nuova battaglia incombe, e non si sa chi sarà il vincitore; ma si sa che tutti, vincitori e vinti, ne usciranno con più dolore che gioia.
2030: Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri protagonisti della lotta contro Voldemort sono ormai adulti e più o meno felicemente sistemati. Ma una nuova minaccia turba la pace nel mondo magico, e quel che è peggio è che a guidarla è la figlia di Ron e Hermione, Rose Weasley. Harry, nonostante il suo desiderio di vivere una vita tranquilla, dovrà ricominciare a lottare, mentre la speranza di una convivenza pacifica tra purosangue e nati babbani crolla miseramente, e i figli di alcuni mangiamorte (Malfoy in testa) tornano a coltivare sogni di rivincita e vendetta, il cui risultato è una serie di delitti drammatici che sconvolgeranno i reduci della Battaglia di Hogwarts.
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Harry e Ginny aspettarono che la massa degli studenti scendesse prima di lasciare il treno. Si erano accordati con Ron e Hermione per incontrarsi all’ingresso della stazione e entrare insieme a Hogwarts, e così fu: quando lasciarono la pensilina videro i Weasley venir loro incontro.

Ginny, quanto tempo!” esclamò Hermione, baciandola su entrambe le guance. Era vero, pensava Harry mentre abbracciava Ron: lui vedeva entrambi quasi ogni giorno al Ministero, mentre Ginny, che in qualità di giornalista sportiva del Daily Prophet frequentava più i campi di quidditch che i palazzi della politica, li incontrava soprattutto nelle uscite a quattro, uscite che si erano fatte sempre più rade con il passare degli anni. Harry provò una punta di tristezza nel vedere Ginny e Hermione una di fianco all’altra: sua moglie sembrava ancora una trentenne, i capelli rosso fuoco e i lineamenti distesi; Hermione, al contrario, era invecchiata rapidamente, e ora si vedevano molto bene le lunghe strisce di capelli grigi e le rughe sotto gli occhi. Forse anche Ron se n’era accorto, perché dopo i saluti era caduto in una sorta di mutismo, atipico.

“Che ne dite, si va?” chiese Ginny, e tutti e quattro si incamminarono verso l’entrata di Hogwarts. Una volta varcati i cancelli vennero accolti da Rufus, il guardiano che da una decina di anni aveva preso il posto di Gazza – e che, per inciso, era il suo opposto in quanto a affabilità e affetto per gli studenti. Rufus si prese carico delle valige di Harry e Ginny, e dopo averle affidate a un elfo domestico accompagnò i quattro all’ufficio del preside. Lì trovarono Neville.

Un nuovo giro di abbracci. Da quando era diventato il preside Longbottom, Neville era di nuovo ingrassato, pur senza tornare ai livelli dell’infanzia, e anche lui mostrava qualche segno dell’età. Ma il suo sguardo non dimostrava stanchezza come quello di Hermione, anzi: era pieno di determinazione.

“Benvenuti, benvenuti” disse a Harry e Ginny, con calore. Alle sue spalle, i presidi del passato fecero segni di saluto, che Harry ricambiò con un cenno della mano e un occhiolino verso il ritratto di Dumbledore.

Dopo i convenevoli, si sedettero tutti.

“Allora” disse Neville “che effetto ti fa tornare a Hogwarts, Harry?”

“Sembra strano… non è cambiato quasi niente.”

“La stessa cosa che ha detto Hermione. In effetti è vero, le persone cambiano, ma la scuola resta sempre la stessa, un bastione di civiltà… e ce n’è bisogno, di questi tempi.”

La voce di Neville era velata di preoccupazione. Ron sembrava a disagio, Hermione aveva chinato la testa.

“Questa faccenda dell’alleanza sanguesporco peggiora ogni giorno che passa” disse Neville, arrivando al sodo.

“Come fai a dirlo?” chiese Ginny “L’anno scolastico deve ancora iniziare, no?”

“Certo, ma non è che durante le vacanze non succeda niente. Ci sono tanti brutti episodi, e molti il Ministero non li conosce perché i genitori scrivono a me o ai professori piuttosto che ai funzionari.”

“Di che episodi si tratta?” chiese Harry.

“Non lo immagini? Aggressioni ai danni di purosangue. Sono studenti sia gli aggressori che le vittime. Quasi mai si tratta di incantesimi, ovviamente, per non farsi scoprire, ma molti scontri fisici e alcuni casi di avvelenamento tramite erbe e pozioni. Nessun episodio letale, per fortuna, ma la situazione è pessima. E ora che gli studenti sono tutti insieme i rischi aumentano: già l’anno scorso abbiamo avuto qualche agguato magico nei corridoi, e le sale comuni delle Case sono il luogo ideale per la diffusione di questi foglietti deliranti.”

Neville sbatté sulla sua scrivania un giornale, dal titolo The Mudblood Voice. Hermione divenne ancora più pallida.

“Ascoltami, Neville” sbottò Ron “Te lo prometto, parleremo a Rose, le metteremo un po’ di sale in zucca, faremo finire questa storia…

“Non è questo il punto, Ron” disse Neville “Ormai questo clima è diffuso, anche senza Rose probabilmente andrebbe avanti. E comunque ve l’ho già detto, tu e Hermione non dovete farvene una colpa se c’è vostra figlia a capo di questo giornale e del movimento contro i purosangue. È adulta e responsabile delle sue scelte, nessuno biasima voi per quello che fa lei.”

Parole che volevano essere consolatorie, ma che non sembrarono sortire alcun effetto. Harry cercò di cambiare argomento.

“Ma quindi perché ci hai voluto vedere dal vivo, e proprio oggi che riapre la scuola?”

“Giusto. Questo movimento è pieno di ignoranza e percezioni distorte. Già il fatto di richiamarsi a una sorta di ‘orgoglio sanguesporco’ quando la stragrande maggioranza degli studenti che ci crede sono mezzosangue, per dirne una. Ma poi molti di questi ragazzi cercano di darsi un tono – e il giornale di Rose Weasley li aiuta – atteggiandosi a eredi di quelli che combatterono la battaglia di Hogwarts.”

“Ma è assurdo!” esclamò Ginny “Tantissimi purosangue combatterono contro i mangiamorte, ai tempi, e lo stesso Voldemort era un mezzosangue.”

“Te l’ho detto, sono ignoranti” sospirò Neville “Forse è anche tempo di cambiare il modo in cui insegniamo storia, in questa scuola. Loro vedono solo che con Voldemort c’erano sostenitori della purezza di sangue, e tanto basta. Per questo vorrei che voi, che siete stati i principali protagonisti della battaglia contro Voldemort, stasera parlaste agli studenti riuniti. Forse sarà utile a farli ragionare.”

Harry e Ginny si guardarono, stupiti. Ron e Hermione erano già a conoscenza della proposta, ma non sembravano molto convinti.

“È un favore che vi chiedo” insisté Neville “Io da solo non sono in grado di arginare questo fenomeno.”

“Ma perché dovrebbero ascoltare noi, se non ascoltano te?” chiese Harry “Anche tu sei un eroe di quella battaglia, hai ucciso Nagini, eri…

“Ero, ma adesso sono il preside” il sorriso di Neville era amaro “E non ho certo il carisma di Dumbledore o il pugno di ferro della McGonagall. Gli studenti, quando mi vedono, non pensano certo alle battaglie, semmai alla scuola. E poi sono un purosangue di antico lignaggio, e solo per questo non ispiro fiducia o rispetto ai contestatori. Voi invece siete ancora ricordati per quelle imprese, e poi, Harry… non dimenticare che sei Harry Potter.”

Harry storse la bocca “Speravo di essermi lasciato alle spalle questa storia.”

“Risuscitarla per una sera non ti farà male. Ma se può aiutare a far ragionare questi ragazzi, sarà un gran bene per tutti.”

Harry sospirò.

“Se la situazione è questa, lo farò. Ma non sono sicuro che un discorso cambierà molto le cose.”

“Certo, ma è un inizio. Il lavoro per stroncare queste idee malsane proseguirà tutto l’anno e fino a quando sarà necessario, anche per evitare derive peggiori.”

“Di che tipo?” chiese Ginny.

“Gli studenti purosangue sono spaventati da questa campagna contro di loro, com’è naturale, e alcuni, soprattutto tra i Serpeverde, per reazione ricominciano a fare discorsi contro i nati babbani, a dire a mezza voce che i mangiamorte non avevano tutti i torti, cose così. Sono pochi, per il momento, ma i genitori, che sono ancora legati ai vecchi pregiudizi e sono preoccupati per queste aggressioni, rischiano di diffondere queste tensioni dalla scuola al resto della comunità magica, per questo ho paura che se le cose peggiorano le tensioni potrebbero aumentare, a scuola come fuori. Vi immaginate le conseguenze? Tutto ciò per cui abbiamo lavorato in questi decenni potrebbe andare in fumo.”

“Mi sembra eccessivo…” iniziò a dire Harry, ma Hermione lo interruppe.

“No, Neville ha ragione. Sono trent’anni che al Ministero lavoriamo per la coesistenza pacifica di tutti nel mondo magico, e Merlino solo sa quanto sia facile far crollare gli equilibri. Al momento questo movimento dei sanguesporco è diffuso quasi solo tra gli studenti, ma alcuni di loro già dal prossimo anno lasceranno le scuole e inizieranno a vivere nella società, e cosa succederà se cercheranno di applicarvi le loro teorie? Dobbiamo agire subito, senza esitare, o potrebbe esserci una nuova guerra magica.”

“Grazie, Hermione” disse Neville “Non voglio sembrare allarmista, ma bisogna prepararsi al peggio per impedirlo.” Si alzò: “Forse è il caso che Harry e Ginny si riposino un po’ prima di stasera. E anche voi, che avete una brutta cera. Non vi trattengo oltre.”

Tutti si alzarono. Neville tenne la porta dell’ufficio aperta mentre gli amici uscivano, ma Hermione, l’ultima del gruppo, si fermò di botto.

“Mi stavo per dimenticare” esclamò, rivolta a Neville “Io e te dobbiamo parlare a quattr’occhi di un’altra faccenda.”

Neville arrossì visibilmente.

“Di che si tratta?” chiese Ron.

“Lui lo sa” replicò Hermione con voce severa “Voi andate alla locanda, io vi raggiungo dopo.”

Ma…

“Oh, Ronald, non essere impiccione!”

Hermione sbatté la porta. Harry, Ron e Ginny si guardarono interdetti.

“Tu hai idea di cosa si tratti?” chiese Ron alla sorella.

“Neanche una…

“Be’, almeno all’improvviso ha ritrovato un po’ di vivacità. Sono mesi che è così depressa che non mi rimprovera nemmeno più…

Quell’osservazione tolse a tutti la voglia di discutere della faccenda misteriosa di Hermione e Neville. Silenziosamente, si incamminarono verso i cancelli.

 

   
 
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