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Autore: gtsx    07/12/2013    3 recensioni
Un uomo che cercava se stesso in piccole soddisfazioni, un uomo che si lasciava trasportare dal retro gusto amaro di una Jack Daniel's e affogava i pensieri in una Marlboro rossa.
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 "Dovevo uscire da quello che lei era stata e da quello che gli aveva fatto.
Non si meritava la sua sofferenza e meno che meno la sua pazzia, se pazzo fosse diventato, se già non lo era." 
(Giorgio Faletti) 






Haner, alza quel cazzo di culo floscio.
Ed eccola lì la solita voce roca che ogni giorno interrompeva i miei arroganti pensieri da criminale, perché si, ero diventato un criminale ormai. Erano passate due settimane, per l'esattezza, e in due settimane ero riuscito a perdere 10 chili. I miei capelli stavano perdendo la loro brillantezza, non vedevo una sigaretta da troppo tempo, e come se non bastasse le docce in questo posto non potevano essere definite tali. Avevo perso la coordinazione dei miei arti, non riuscivo ancora a muovermi e così ogni mattina dovevano liberarmi dalla tunica bianca che mi è solita indossare, rimanendo totalmente nudo o forse no, coperto dai miei tatuaggi, ma non nelle parti basse. Ogni giorno percorrevo il solito corridoio che sembrava essere diventato un luogo di pazzia, dove gli psicopatici o peggio ancora, le bambine, giocavano con le bambole.
Lasciandomi abbordare da tutti questi pensieri, mi ritrovai magicamente in una stanza buia e profonda, illuminata da una sola lampadina appesa al soffitto, girandomi intravidi un tubo arrugginito attaccato al muro, con una goccia che perdeva.
Mi fecero avvicinare e scoprì che la mia testa, o meglio, i miei capelli, toccavano perfettamente il bordo, a causa della mia esagerata altezza. Senza pensare a nulla, nel silenzio più totale aprirono il rubinetto e una scarica di acqua gelida mi colpì facendomi saltare dal troppo brivido che mi avvolse in quel momento.
Un uomo alto più di me, pelato, con degli occhiali da sole (somigliava a Matt e in quel momento speravo con tutto me stesso fosse veramente lui) muscoloso, con indosso una canotta bianca e una medaglietta appesa al collo, Mark quello era il suo nome, si avvicinò a me e con voce molto profonda iniziò a parlarmi. Mi irrigidì.
Allora Haner, così pensi di essere finito in prigione, vero? Ti è andata troppo di lusso se pensi che questa sia una prigione. Immediatamente la stanza si riempì di risate e il tizio pelato, che stranamente mi metteva inquietudine, continuò il suo discorso: - Sei qua da due settimane, e ancora non hai realmente capito dove ti trovi, il che è strano viste le tante persone pazze che popolano questo edificio… Cosa diamine stava dicendo?
…Caro Synyster Gates, tante persone ti hanno dato del fuori di testadel malatodel maniaco, quindi perché non hai ancora capito nulla? Povero illuso.
La stanza cominciò ad affollarsi sempre più di risate, la mia testa continuava a girare e vedevo doppio, triplo e così via. In un batti baleno mi ritrovai a terra.
 
 
 
 
 
Synyster Gates, svegliati!
Ero stordito, sotto una sorta di shock, è come se fossi stato in botta, il che mi faceva pensare in un certo momento, di esserlo davvero, ma non avevo preso nessuna sostanza stupefacente. Ma allora che cazzo era?
Ma cosa cazzo. Riuscì a balbettare a mal appena e ad aprire velocemente gli occhi che mi ritrovai in mezzo al famoso corridoio, NUDO. Come ci ero finito lì se un attimo prima mi ritrovavo sotto una doccia ghiacciata?
La figura di una donna mi oscurò per un attimo la vista, mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi con estrema fatica, passandomi una coperta per potermi coprire dalla vista di tutti quei malati. Aspetta… “Tante persone ti hanno dato del fuori di testa, del MALATO, del MANIACO…”, quindi ero malato anche io?...  
- Oh andiamo Brian Haner Jr., piantala di riempirti la testa di stronzate! Mi tirai un pugno in testa in modo da scacciar via tutte quelle assurde paranoie che mi stavano facendo diventare sul serio un pazzo e guardai quella figura così esile e triste affianco a me, che senza rendermene conto, mi stava fissando già da prima.
E così, tu mi hai ritrovato sul pavimento nudo… Cercai di dire qualcosa per distruggere l’aria di imbarazzo che si era creata attorno a noi, ma non riuscivo a dire nient’altro. Chi diavolo era quella donna?
Eh già. Mi sorrise schiettamente, ma sapevo che quella misera risposta non mi bastava, dovevo saperne di più, perché dai cazzo, ero Synyster Gates e avrei saputo tutto a tutti i costi, anche a furia di scoparmi un animale.
Per quale motivo mi sono ritrovato lì? Le domandai con un’aria di sfida.
La donna mi prese il braccio e mi portò in un piccolo angolo dell’edificio e iniziò ad aprire bocca.
Così tu sei il famoso Synyster Gates? Il chitarrista degli Avenged Sevenfold? Visto da vicino sei ancora più viziato e sfacciato. La mia mascella iniziò a contrarsi dalla troppa rabbia e i miei occhi si socchiusero leggermente, le vene del mio collo si fecero sentire e il battito del mio cuore pulsava al ritmo delle mie dita che schioccavano. Ero pronto a tirarle un pugno anche se era una donna, ero pronto ad ucciderla come avevo fatto in passato con le altre mie vittime. Insomma, che cazzo voleva da me?
Oh dimenticavo, il mio nome è Alice! Mi porse la mano e mi sorrise a trentadue denti, non riuscivo a capire qual’erano le sue intenzioni, così non le porsi la mia mano.
Oh capisco, un signorotto come te, abituato alle case di lusso, le moto e soprattutto le donne, non può perdere tempo con una paesana come me. Rise maliziosamente, tanto maliziosamente da farmi venire i brividi.
Piantala, se sei solo una stronza che ha intenzione di scoparmi dimmelo subito e la finiamo qua con questi scherzetti da bambina. La minacciai con gli occhi inarcando un sopracciglio, infondo non mi sarebbe dispiaciuto scoparla, aveva un’altezza media, un corpo altrettanto medio, capelli neri ricci, occhi grigi con alcune tendenze al viola, ma soprattutto, indossava una vecchia camicia che le calzava enormemente e le arrivava fino alle ginocchia dove sotto indossava dei pantaloni da militare, che le faceva intravedere il suo seno ben prosperoso. Deglutì rimanendo fisso su quel punto.
A quanto pare sei un fanatico delle tette, non è vero signor Haner? Scoppiò a ridere e mi guardò come se fossi uno stupido rimbambito.
- Bene, direi che forse è arrivato il momento di essere seri, non trovi? Ho molte cose da spiegarti. Rise ancora una volta maliziosamente.
Non aspettavo altro. Risposi, per poi lasciarle nuovamente la parola.
Se ti ho ritrovato lì è solo perché ci sei finito, Gates. La guardai fissa, ma stavolta negli occhi.
- Pensi che questo sia un semplice carcere, un qualcosa nel quale ti hanno ficcato a forza perché hai commesso dei crimini non accettati dalla legge.
Il mio sguardo iniziò a farsi più tetro.
In realtà Gates, questo è un posto ben diverso da un carcere, qua ci finisce chi davvero ha dei problemi inerenti al mondo, o al proprio essere. Qua ci sono finita io e ci sei finito anche tu.
La guardai e iniziai a ridere – Frena, frena, frena, quindi mi stai dicendo che sono in una sorta di “manicomio"? Continuai a ridere sottolineando la parola manicomio, ma smisi subito dopo, quando mi accorsi che Alice non era affatto divertita.
- Brian, ascoltami, tu non sai a cosa vai in contro, è più forte di te stesso.
Andiamo baby, sono Synyster Gates, pensi che ci sia nulla che non sappia fare o meglio, risolvere? Andiamo! Le sorrisi anch’io a trentadue tenti, in cerca di un suo misero segno di vita.
Quando ad un tratto sentimmo delle voci provenire dal fondo del corridoio.
Chi è là?! Allora?!!
Io e Alice iniziammo a correre per tutto il corridoio fino ad arrivare alle nostre celle, mi sentivo molto Adamo in quel momento, visto che ero totalmente nudo. Ma ero comunque sexy, ora capisco perché anche Alice aveva abboccato. Risi fra me e me e mi accorsi che Alice era ferma a fissare il pavimento.
Andiamo Alice! Lo abbiamo seminato! Le tirai una pacca sulla spalla, rendendomi conto di essere stato troppo violento nel dargliela, vista la sua espressione da funerale.
- …Tu proprio non vuoi capire Gates, vero? Spero lo scoprirai da solo. Alla prossima! Mi fece un cenno con la mano accompagnato da un occhiolino.
Che diamine di problemi aveva quella tipa? Continuai a ripetermi fra me e me tornando nella mia cella. Che davvero mi stava mettendo contro qualcosa di più grande di me? Ma cosa cazzo avevo fatto di male? Guardai fisso il buio in cerca di spiegazioni, ma nulla, infondo io questa Alice volevo soltanto trombarmela.
 
 

She’s a dwelling place for demons,
She’s a cage for every unclean spirit,
every filthy burden,
makes us drink the poisoned wine
to fornicating with our kings,
Fallen now is Babylon the Great…











LE FANTOMATICHE NOTE DELL'AUTRICE:

Ma buonasera a tutti/e! A quanto pare il primo capitolo è piaciuto a parecchia gente, così tanta da volerne immediatamente il seguito, beh, eccovi accontentati! So che l'ho pubblicato prestissimo, ma avevo già in mente come sarebbe andato il secondo capitolo. Beh, cosa ne pensate di questo Brian così fiero di se stesso tanto da non rendersi conto che è finito in mezzo ai guai? E soprattutto, cosa ne pensate della "new entry" Alice? Fatemi sapere recensendo anche questo. E davvero, ho bisogno di ringraziarvi per avermi spinta a iniziare questa nuova strada delle FF, senza Charlie e Saya, e tante altre persone stupende, non avrei  mai cominciato e non le ringrazierò mai abbastanza ç_ç
Al prossimo capitolo c:
xx, Sam.
  
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