Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: ElisaBellimonella    07/12/2013    3 recensioni
"Cosa ci fai qui da sola?"
"Sto aspettando il bus per tornare a casa,non lo vedi?"
"Intendo da sola,che ci fai da sola?"
"Ma io sono sempre sola"
"Ah. Perchè?"
"Non piaccio alla gente'"
"A me piaci"
"Poi ti stanchi"
"Di cosa?"
"Di chi,se mai. Di me"
"Perchè?"
"Credo di essere una di quelle persone che allontanano la gente,hai presente che intendo? Io le persone le tengo strette a me,troppo,le soffoco e in realtà ho sempre paura di perderle. Roversi lo chiama "l'effetto saponetta".
"Quindi tu vuoi tanto bene ad una persona,la stringi forte,le dici di non andarsene e lei se ne va?"
"Io non le dico proprio niente. Se ne va di suo"
"Perchè non ti mostri per quella che sei?"
"In che senso?"
"Nel senso che tu rispondi male,fai l'acida del cazzo e poi ti sciogli con un bacio sulla guancia"
"Sai quando le persone se ne sono andate?"
"No. Quando?"
"Quando mi sono dimostrata per quella che sono."
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Nobody understand"

Se ne stava seduta su quella vecchia sedia ad immaginare una vita impossibile al suo fianco. Una di quelle vite da film o che sia. Una di quelle vite che l'avrebbe resa felice. Felice di essere al suo fianco. Fino a quando non ritornò con i suoi pensieri alla realtà e si rese conto che tutto quello che stava pensando non aveva nessun valore. Nessun valore se non per lei. Se non per se stessa. Aveva la grande capacità di viaggiare con la mente.
Una di quelle capacità che non aveva neanche a scuola,neanche con il disegno,neanche con la lettura. Erano viaggi interminabili quelli che si faceva. Fino a che qualcuno non la interruppe con la realtà.

"Emiiiiiiiii, vai a prendermi caffè." Urlò  Brenda
"Si,dopo" Rispose la figlia annoiata
"No,vacci ora" Controbattè la madre

Emily si alzò dalla sedia e prese il cappotto appoggiato sopra il letto. Scese in cucina dove trovò la madre parlare al telefono con qualcuno,così,le fece segno che usciva e aprì la porta di casa uscendone subito dopo per andare nel bar piu vicino.

L'aria fredda soffiava forte quel pomeriggio. Emily si strinse nel suo cappotto e camminò più velocemente cercando di arrivare il prima possibile. Poche persone si aggiravano per la città. Il silenzio era il protagonista di quella giornata. Le nuvole nel cielo ormai grigio non preannunciavano una bella giornata di sole.

Quando vide l'insegna del bar "Le notti d'estate" davanti a se entrò facendo suonare la piccola campanellina sopra la porta che risuonava ogni volta qualcuno l'apriva o la chiudeva. Il bar era completamente vuoto, c'era solo il cassiere mezzo addormentato seduto su uno dei tanti tavolini di legno. Quando Sam la vide si alzò e andò ad abbracciarla. Ormai conosceva Emily da cinque o sei anni siccome andava sempre in quel bar.

La ragazza ordinò il caffè e si sedette sul tavolino dove prima "dormiva" il ragazzo. Iniziarono a parlare della giornata quando entrarono correndo due ragazzi che,per sbaglio, caddero addosso ad Emily che stava bevendo una cioccolata calda appena preparata da Sam, il quale guardava la scena stranito.

"Ma che diavolo avete fatto?" Urlò Emily pulendosi il cappotto con dei fazzoletti
"Emh,scusa non volevamo..." Rispose il castano, ancora ignoto per lei
"Si può sapere chi siete?" Chiese sempre la ragazza con un pizzico di acidità
"I tuoi principi" Rispose l'altro squadrandola dalla testa ai piedi
"Ah beh...Allora.." Emily prese la tazza della cioccolata calda appena preparata da Sam e buttò il contenuto bollente addosso ai ragazzi che la guardavano scioccati.
"Ma che minchia fai?" Urlò il ragazzo castano
"Ah e..VAFFANCULO" Urlò la ragazza prendendo il caffè dal bancone per la madre e uscendo dal bar

Quando rientrò in casa sbattè la porta del ingresso e, una volta dato il caffè alla madre,tornò in camera.
Si sdraiò sul letto e,preso dal comodino il libro "Dream and reality", iniziò a leggere il libro entrando per la seconda volta nel suo mondo tutto suo. Strano,pieno di amore, libero e soprattutto FELICE.

Si addormentò così: con il suo libro in mano e la luce fioca del comodino.

Alle sette meno un quarto si alzò dal letto,rabbrividendo appena mise un piede in terra. Si fece una doccia veloce,mise tutti i libri sullo zaino e uscì di casa. Il padre Mattew era da poco partito per un viaggio di lavoro in Canada. Faceva lo scienziato ed non c'era quasi mai a casa. Non era un prblema per Emily,anzi, si sentiva piu libera quando non c'era.

Prese la metropolitana e arrivò a scuola verso le otto e dieci. Quandò entrò in quel inferno chiamato anche "scuola" vide solo pochi studenti camminare per il corridoio. Era maledettamente in ritardo ma non gliene importava molto. Con tanta calma si diresse verso la classe di filosofia al secondo piano.

Senza bussare entrò in classe e facedo finta di niente si andò a sedere infondo alla classe.

"Baker, abbiamo l'onore di vederla in classe. A cosa dobbiamo tutto questo interesse?" La prese in giro la professoressa
"Al fatto che avevo bisogno di una ninna nanna e lei è una di quelle persone che dicendo solo una parola fa addormentare tutti" Rispose a tono Emily

Una risata di gruppo fece imbestialire la prof che,sunito dopo, si vendicò interrogandola

"Allora simpatticona, parlami di manzoni"
"Mmm, si facile.. Allora, Manzoni è nata a Milano? O forse a Roma..Comunque, non è importante. Passò l'adolescenza in prigione per aver rubato troppo manzo dal super-mercato. In questi anni di prigionia scrisse diverse storie. Tipo, tipo.. La popolare commedia o forse era la manone commedia, boh. Poi scrisse i manzi non promessi e poi non ricordo prof." Spiegò velocemente la ragazza sorridendo
"Baker,hai preso un bel 8..." Disse la prof
"Oddio, grazie prof." Fece un inchino Emily
"Non mi hai lasciato finire Baker. Stavo dicendo.. Hai preso 8...fratto due." Sorrise la prof. malvagiamente
"oh, beh allora...Vada a quel paese brutta megera" Disse la ragazza recuperando lo zaino e uscendo dalla classe.

Sei ore dopo uscì dalla scuola sbuffando. Aveva preso solo due 4 e un cinque. Bellissimi voti insomma.

Si fermò nel parco vicino al palazzetto dello sport,ormai abbadonati tutti e due,da anni.
Tirò fuori il libro di filosofia e iniziò a leggere alcune poesie di Leopardi. Lo amava, era uno scrittore italiano fantastico. Oggi quando l'aveva interrogata la prof. di letteratura lei non aveva voluto rispondere seriamente alla domanda sulla vita di Manzoni. La verità era che lei sapeva tutto su Manzoni, era uno dei poeti/scrittori piu importanti per lei. Aveva letto i promessi sposi e si era innamorata di quel libro.

Studiò tutto il pomeriggio seduta sull'altalena del parco e,quando ebbe finito entrò nel palazzetto dal retro. Una volta seduta sugli spalti osservò l'interno della palestra. Si immaginò anni prima gli atleti allenarsi.
Poco dopo riprese lo zaino dalla scalinata e tornò a casa.

Spazio Autrice:

Allora, quesrto è il secondo capitolo ed è corto. Mi scuso davvero ma non ho molto tempo in questi giorno. Aggiornerò il prima possibile. Recensite,recensite e recensite. Mi servono aiuti. Grazie a chi mi darà consigli e a tutti quelli che la leggeranno
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ElisaBellimonella