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Autore: Heyale    08/12/2013    4 recensioni
Rapitore e Rapita.
La Sindrome di Stoccolma è quel forte legame che si crea tra due persone costrette alla lunga vicinanza. Sarà così per Kassidy, una ricca ragazza di Londra, stanca di tutto ciò che la circonda che verrà rapita da Harry, un ragazzo che è stato trascinato nella via del criminale da un uomo che lo accolse all'età di dieci anni nella sua casa, essendo stato abbandonato dai genitori all'età di dieci anni. Ma non c'è solo Harry nel gruppo. Ci sono anche Louis, Liam, Niall e Zayn. Kassidy si chiuderà in se stessa, e solo una persona riuscirà a capirla veramente. Chi sarà il rapitore affetto dalla Sindrome di Stoccolma?
"-E se il destino non ci vuole insieme?-
-E se noi facciamo a meno di credere nel destino?- "
Per il trailer-->http://www.youtube.com/watch?v=wkVN28eKzIM&feature=youtu.be
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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They call it "Stockolm Syndrome" cap.1
CAPITOLO UNO/PROLOGO
"Da quel giorno sarebbe cambiato tutto."


Kassidy's pov
Mi guardai allo specchio, sistemandomi i capelli.
Non era facile convivere con quel mostro di mio fratello. Ogni mattina mi faceva dannare, e mio papà lo difendeva costantemente. Quando non era a lavoro, certo. La vita mi aveva condannata in una casa che equivaleva alla Casa Bianca, con un padre chirurgo di fama internazionale, una madre in giro per il mondo a fare la manager per chi sa quale persona famosa, un fratello più piccolo e una sorella più grande, entrambi odiosi. La mia vita era odiosa. Tutto era odioso. Con soli diciassette anni sulle spalle ero decisa a voler abbandonare Londra, diretta verso la California. Avevo sempre adorato la California, da quando ci andai in vancanza da piccola e visitammo Sacramento. Ero stanca. Ero stanca di tutta quella merda costosa che mi circondava. Ero stanca delle camicette firmate sempre ben stirate, ero stanca dei capelli sempre raccolti un uno stupido chignon, ero stanca delle belle parole, ero stanca dei voti sempre alti a scuola, ero stanca delle persone che mi guardavano dall'alto al basso. Mi tagliavo, in passato. Non sapevo come scappare da tutto, così mi chiudevo in bagno assicurandomi della presenza di una lametta. In qualche modo dovevo sentirmi viva. Avevo smesso solo quando avevo quasi rischiato la morte e mia sorella mi aveva soccorsa. Ma avevo ancora le cicatrici, le avevo tutte, non avevo mai avuto una mano leggera.
Mi guardai di nuovo, facevo pena. Mi schiarii la voce, sempre decisa. Diedi un'occhiata alle cicatrici sui polsi, non volevano andarsene. Sarebbe stata una delle tante giornate passate a far nulla. Scuola, casa. E basta, la mia vita era finita lì. Mio fratello Ronnie andava a scuola con l'accompagnatore di famiglia, il signor Robin. Mia sorella Stella veniva accompagnata da quel rompicoglioni del suo ragazzo, Ryan. Quando potevo io prendevo l'autobus, al contrario dovevo salire in macchina del signor Robin. Quella mattina potevo prendere l'autobus, e dimenticarmi per un po' della vita fatta di finti amici che vivevo. Io, Kassidy Parker, non avevo aspettative dalla vita. Sapevo che sarebbe stata sempr lineare, monotona. E nessuno avrebbe potuto cambiarla.

Harry's pov
Parcheggiai davanti ad una casa enorme. Non avevo mai visto una casa del genere.
Io e Louis ci guardammo intorno, levando le chiavi dal quadro della macchina, assicurandoci che non ci fosse nessuno. Nessuno, tranne lei.
Stando ai nostri calcoli, il maggiordomo era partito dieci minuti prima e la ragazza che avrebbe dovuto essere la sorella della nostra vittima non era tornata a casa quella notte, quindi aveva presumibilmente dormito da qualcuno. Ma poco importava, non eravamo lì per lei. Sbuffai, era un colpo grosso quella ragazza. Ogni schifoso giorno mi ripetevo cosa ci facevo in mezzo a quella situazione. I miei genitori mi avevano abbandonato quando ero bambino e un uomo di nome Igor mi aveva portato via dalla strada, aprendomi la porta nella sua famiglia. Famiglia, se così si può chiamare. Non aveva figli, solo altri tre bambini che come me non avevano un posto dove stare. Io avevo dieci anni. Nel giro di pochi giorni strinsi amicizia con Louis, di un anno in più di me. Successivamente con Zayn, anche lui più grande. Liam invece aveva la mia età. Avevamo passato tanti giorni insieme, crescendo come una famiglia. Dopo un anno di noi quattro arrivò l'ultimo "fratello": Niall. E così si chiuse il nostro gruppo. Eravamo cinque ragazzi che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Eravamo una famiglia, e Igor per anni era stato un buon padre, ma all'alba dei nostri quindici anni ci aveva indirizzati sulla cattiva strada: alcool, risse, droga, furti, rapimenti. E quella mattina di dicembre mi trovavo davanti a quell'enorme casa, con un fazzoletto imbevuto di cloroformio tra le mani, pronto ad aggredire la ragazza che da lì a poco sarebbe uscita dalla porta della villa. Da quel giorno sarebbe cambiato tutto. Mettendo piede fuori da quella macchina avrei già commesso uno sbaglio, proseguendo poi con l'addormentare quella ragazza, arrivando poi a sequestrarla. Forse era una delle poche volte, ma avevo paura.



Buonsalveeee :D
E' la matta che scrive questo scempio (?) che scrive ;)
Spero vi piaccia, io ci metto il cuore <3

Ale xx
  
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