Quello stesso giorno mi trovavo in casa a studiare, una bagliore luminoso comparve alle mie spalle, mi voltai e spaventata feci un balzo sbattendo alla scrivania. Andai contro questa luce e la toccai. Un’energia pazzesca mi entrò nel corpo, per un attimo mi alzai in aria, dopo pochi secondi toccai di nuovo terra. La luce scomparve.
Mi venne sonno, così mi misi sul letto e mi addormentai fino al mattino seguente. La sveglia suonò ed io come al solito tra una corsa e l’altra arrivai in ritardo a scuola.
Ecco Jeremy, ho una cotta per lui dal primo anno di liceo, ora siamo al quarto. Mi avvicinai a lui e gli bacia la guancia con dolcezza, lui mi sorrise ricambiando il bacio. < Ho bisogno di parlarti > dissi seriamente, lui mi prese per mano e mi portò in un angolino < dimmi > esclamò. Gli raccontai tutta la vicenda e lui si mise a ridere incredulo. < Sono seria Jeremy, perché non mi credi? > dissi arrabbiata < E’ impossibile Anna, impossibile > disse andando via.
Entrai nella mia classe un po delusa dalla reazione del mio amico, mi misi seduta senza dire una parola. Alla seconda ora si alzò quella snob di Alexis, secondo i miei compagni la più bella della classe. < Siete tutti invitati alla mia festa di compleanno > disse in modo altezzoso iniziando a distribuire gli inviti. Venne davanti a me guardandomi disgustata < Tu ovviamente non sei invitata > mi disse con un sorriso del cavolo e mi sorpassò sculettando. < Perché no? > mi voltai verso di lei < Perché sei una perdente > disse ridendo. Alexis aveva un gruppetto di ragazze snob ai suoi piedi, lei era.. come dire, il capo. Appena diceva una parola erano tutti pronti ad obbedire. Nei giorni seguenti queste ragazze cercavano una quinta ragazza che entrasse nel loro gruppo, così mi avvicinai a loro.. < Hei Alexis, ehm.. potrei entrare a far parte del vostro gruppo? > tutte mi guardarono e scoppiarono in una risata. Lei si alzò in piedi < Tu? Tu vorresti entrare nel MIO gruppo? Scherziamo? > < Per favore. > sembravo un cucciolo di cane bastonato. Lei sbuffando disse < Ad una condizione.. farai TUTTO ciò che voglio. SEMPRE >. Dissi subito di si, ma era ovvio che non sapevo a cosa andassi in contro. Mi fecero firmane uno dei loro accordi strampalati, amiche per sempre e blablabla.. Il primo giorno nel loro gruppo fu abbastanza uno schifo. Mi trattavano male, come una serva. Stavo parlando con Jeremy, che era ancora arrabbiato con me per la storia della sfera luminosa, secondo lui lo avevo preso in giro. < Anna, qui > esclamò Alexis, non rispondevo, ero troppo impegnata a parlare con lui.
< E’ molto carina > dissi sorridendo < CARINA? > urlò girandosi verso di me. < ehm volevo dire bellissima stupenda, come te > abbassai il viso. < Molto bene > si girò di scatto entrando in casa. Mangiammo un piatto di pasta al volo, poi salimmo in camera. Prese un piccolo bauletto, e aprendolo vidi tantissimi smalti. < Ora mi metterai lo smalto ai piedi > mi guardò < Ma.. >
< Qualcosa da dire? > mi interruppe. < No > mi inginocchiai prendendo un smalto a sua scelta
< Stai attenta, deve essere perfetto >
Passai un intero pomeriggio a farle piedi, mani e capelli. Quando stavo per andare via.. < Anna, per domani devo fare una relazione su questo libro, la farai tu al posto mio ok? Grazie, ciao > mi spinse fuori dalla stanza lasciandomi il libro in mano. Passai l’intera notte a fare quella relazione per lei. La mattina seguente andai a scuola e diedi la relazione ad Alexis non degandola neanche di uno sguardo, lei si avvicino a me.. < dov’è il mio caffè? > disse scocciata.
< vattelo a prendere da sola > la guardai male. < come osi? > rimase a bocca aperta. Non le risposi, la lezione iniziò. La professoressa di italiano stava leggendo la divina commedia, al suo fianco vidi comparire un uomo anziano, la sua figura era trasparente, quindi non si trattava di un essere umano. Feci uno strano verso e tutti mi guardarono. < cosa succede Anna? > disse la prof guardandomi < ehm, vedo un.. > l’anziano mi fece segno di stare zitta. < nulla > così la prof riprese la lezione.
Non riuscivo a spiegarmi questi avvenimenti tanto strani, la mia vita stava cambiando.