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Autore: sherry21    10/12/2013    8 recensioni
A tutti i fan di Ace & Sherry, la coppia più buffa e litigiosa che esista sul pianeta terra, ecco a voi i retroscena tagliati della fanfiction "Fonendi, camici e ... amore"!
Cosa potrà mai nascondere dietro le quinte questa coppia tanto stravagante?
Auguro a tutti voi buona lettura!
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Amori quasi impossibili'
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I pensieri di Ace e il contrattacco delle pinguine!
La aspettava appoggiato contro la parete del camerino, non potendo fare a meno di pensare a come le potesse stare bene quel vestito addosso.
Chiuse gli occhi reclinando la testa all’indietro, provando a immaginare come ne sarebbe uscita da quello spogliatoio.
Poteva già vedere come quella soffice e delicata stoffa zebrata le sarebbe caduta dolcemente sui fianchi, mentre il suo esile vitino sarebbe stato risaltato dalla fascia nera e brillantinata dell’abito, evidenziandole il seno prosperoso che accuratamente nascondeva sotto capi lunghi, anonimi e larghi.
Ora che l’aveva visualizzata nella sua mente, non riuscì più a bloccare il flusso di pensieri che ruotavano solo attorno a lei.
Gli sembrava anche di vedere come avrebbe camminato con delle Chanel ai piedi, mentre una delicata collana di perle bianche tendente al grigio le avrebbe danzato al collo a ogni suo passo sicuro, maschera di una profonda titubanza interiore.
Lei era così.
Doveva trasmettere sicurezza, anche se aveva paura.
Almeno era quella la prima impressione che aveva avuto su di lei al suo primo scontro nella hall dell’ospedale … ma che cosa le poteva causare tutta quell’inquietudine?
Scacciò quei pensieri invadenti, tornando a concentrarsi sull’abito.
Non se ne accorse, ma nel provare a immaginare come quel vestito avrebbe assecondato i lineamenti del fisico della ragazza a ogni sua movenza, lo fece sorridere.
Ripensò ai suoi occhi grigi, specchi della sua anima afflitta. Chiedevano amore, anche se lei stessa allontanava tutte le persone che la attorniavano, come se volesse difendersi da delle potenziali delusioni.
Aveva notato la reazione che aveva avuto quando le stava accarezzando il collo, le era piaciuto da matti ma lei aveva continuato a negare quell’evidenza anche a se stessa.
Che cosa sarebbe successo se si fosse lasciata andare?
Comunque doveva ammettere che neanche lui sapeva spiegarsi perché si era messo a giocherellare con quella pelle candida, morbida e profumata, anzi, per un attimo l’avrebbe voluta anche pizzicare con i denti, tant’era invitante.
Non era mai stato tipo da smancerie, eppure, per la prima volta nella sua vita, aveva ceduto a quella debolezza.
All’improvviso un fruscio proveniente dal camerino lo ridestò, che Sherry avesse appena iniziato a cambiarsi?
Si girò verso la tendina, notando uno spiraglio che gli permetteva di guardare al suo interno.
Non voleva assolutamente spiarla, ma l’occhio era stato catturato da un dettaglio alquanto interessante.
L’infermiera pulciosa indossava ancora i jeans e la maglietta bianca che aveva provato poco prima e stava trafficando nevroticamente con il cellulare, non era nevrotica dalla rabbia, bensì dall’ansia.
Aguzzò meglio la vista per mettere a fuoco l’espressione del suo volto riflessa allo specchio dello spogliatoio, sembrava triste.
Gli occhi erano contriti in una strana espressione di sofferenza mentre leggeva un messaggio.
Confuso, ricapitolò i pochi elementi di cui disponeva.
Lo sguardo pensieroso e malinconico che aveva in macchina, le bollette che doveva pagare alla madre e ora quell’espressione di sconfitta.
Che ci fosse una persona ammalata in famiglia oltre ai problemi economici? E perché doveva essere lei a pagare la bolletta della madre, non aveva anche un padre?
La guardò mettere via il telefonino, voleva assolutamente sapere che cosa le stesse capitando, anche se non erano affari suoi.
Nonostante avesse finito di spiare quello che gli interessava, si dimenticò di togliere il disturbo … anche se lo spettacolo al quale stava per assistere non gli sarebbe dispiaciuto per nulla.
Infatti, la sua attenzione fu ridestata quando Sherry prese con le mani i lembi inferiori della maglia per poi alzarla, ignara che il povero Portgas la stesse osservando con il volto rosso dall’imbarazzo.
Ace cercò di convincersi che era il caso di girare il capo e guardarsi attorno, ma ogni comando che il suo cervello lanciava al corpo era vano, i suoi occhi erano come stregati dalle curve di quel corpo femminile.
L’infermiera pulciosa si stava per togliere la maglietta e lui continuava a guardarla con la gola secca e gli occhi arrossati per l’eccesivo calore che le sue guance emanavano, finché una manata sul suo fondoschiena lo fece voltare … le pinguine erano tornate alla riscossa.
 
Ace sbarrò gli occhi … le suore potevano permettersi di essere così avventate con un ragazzo?
-Tesoro, non devi far di tutto per mostrarci che non sei dell’altra sponda. Secondo te, a lei piacerebbe sapere quello che tu stai facendo? Inoltre, il signore sa tutto da lassù.- gli disse una pinguina indicando il soffitto.
Era talmente terrorizzato, che non poté fare a meno di chiamare aiuto: -Sherryyy … muovitiiii, ho bisogno di aiuto.-
-Un attimo, non voglio rompermi i collant.- rispose la ragazza.
-I collant … - annuì il ragazzo con fare saccente, come se la sapesse lunga sull’argomento, ma poi si risvegliò e scosse il capo confuso: -Pulce! Non avevi i collant addosso quando eri uscita! Da dove li hai tirati fuori?!- domandò grondante di sudori freddi e con gli occhi che per poco non uscivano dalle orbite.
-Dalla borsa, li porto sempre quando devo provare dei vestiti … -
-Pazzoide! Fa caldo e hai le gambe perfettamente depilate a cosa ti servono?!-.
Voleva entrare nel camerino con lei per nascondersi, ma se l’avesse fatto non ne sarebbe più uscito vivo da quel negozio.
L’altra suora gli diede una pacca al sedere attirando la sua attenzione e a quel punto il ragazzo s’infervorò ancor di più: -Piantatela!- sbraitò spaventato.
Una delle due pinguine ghignò e voltandogli le spalle urlò: -Agente, è lui l’uomo che stiamo cercando!-.

Buonasera fanciulle care ^^
Ecco a voi la parte dello shopping che avevo tagliato.
Non la volevo eliminare dal capitolo originale, ma dopo il tutto sarebbe risultato troppo  lungo e non sarei più riuscita ad andare avanti con la storia.
Cosa ne dite dello scontro ravvicinato con le suore? e di Ace con i suoi mille ragionamenti contorti? ^^
Attendo con ansia tutti i vostri commenti, mi state dando una carica grandissima e sarebbe un guaio per me se non fosse così UwU
Ringrazio tantissimo chi segue la storia, chi l’ha messa fra le preferite e in particolar modo chi mi segue fedelmente e mi scrive: Mokey_D_Alyce, Ikki, Foco_Foco_Girl, Yellow canadair e Kiko90.
Non sapete quanto mi rendete felicissime ^^ GRAZIE!!! *w*
Un bacione a tutti!
Sherry=^w^=

Questa storia non è stata scritta a scopro di lucro ed eccezion  fatta per i personaggi di mia invenzione, gli altri non mi appartengono e sono stati usati nel rispetto dei relativi copyright.

 
  
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