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Autore: sweetmartini    14/12/2013    3 recensioni
Tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto quello che poteva desiderare il principe era viziato, egoista e cattivo.
Accadde però che una notte di inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al principe una rosa in cambio di un riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore.
Storia basata sul film disney La Bella e La Bestia
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The Cook and the Beast




“Bussola?”
“Presa.”
“Mappa?”
“Presa.”
“Borraccia?”
All’ennessima domanda di Sanji una piccola vena spuntò sulla fronte di Usopp.
“Presa anche quella!”
“Cervello?”
“Pres- Ehy!”
Sanji scoppiò a ridere all’esppressione stralunata dell'altro. “Dai stavo solo scherzando.”
“Non è divertente,” borbottò Usopp, controllando che tutta l’apparecchiatura fosse ben fissata.
“Mi raccomando ai lupi…”
“Lupi?” domandò di rimando l’inventore iniziando a sudare freddo.
“Sai, il bosco è pieno di pericoli” disse Sanji con uno sguardo inquietante. “Lupi, serpenti velenosi, briganti. . . Roba del genere.”  
“Roba del genere?” balbettò Usopp sbiancando di colpo. “Ti prego vieni con me!” piagnucolò poi aggrappandosi alle gambe di Sanji che scoppiò a ridere.
“Stai tranquillo, il percorso che devi percorrere tu è sicuro.”
“E non potevi dirlo prima?!” gridò isterico Usopp salendo in fretta in groppa al cavallo, prima che l’amico se ne uscisse con qualcos'altro, l’aveva già terrorizzato abbastanza.
“E dove sta il divertimento?” rispose con un ghigno Sanji beccandosi una linguaccia dall'altro.
“Ad ogni modo non cacciarti nei guai e inviami una lettera quando arrivi.”
“Certo, certo,” tagliò corto Usopp stufo di quelle precauzioni. “Forza Merry andiamo,” ordinò al cavallo che iniziò a galoppare verso il bosco.
Speriamo che vada tutto bene. . . 
Era da un paio di ore che Usopp percorreva la foresta, ormai il sole era calato da un bel pezzo, intimorendolo un po’.
Di certo le parole che in precedenza gli aveva detto Sanji non lo rassicuravano.
“Mi raccomando ai lupi.”
Non ci sono lupi qui, cercò di convincersi Usopp schiaffeggiandosi la faccia, aveva bisogno di concentrazione se voleva arrivare intero alla fiera.
 “Mm e adesso che si fa?” commentò fra sé il ragazzo arrivato ad un bivio, indeciso fra quale strada scegliere. Alla fine optò per quella di destra, dato che la mappa gli segnalava che fosse una scorciatoia. Peccato che Merry non fosse dello stesso avviso.
“Merry che stai facendo? Ho detto di prendere per di qua!” disse Usopp riportando il cavallo per la retta via, anche se dopo circa dieci minuti si
pentì di quella scelta. Quel percorso era a dire poco inquietante, poteva giurare di aver sentito degli ululati in lontananza.  
Forse la troppa immaginazione? Meglio non rischiare.
“Sai Merry, mi sa che avevi ragione. Meglio prendere l’altra strada” annunciò Usopp deciso a tornare indietro ma ormai era troppo tardi, il cavallo iniziò a galoppare impazzito raggiungendo un dirupo. “Merry attenta!” gridò Usopp fermando in tempo il cavallo, cadendo però per il movimento brusco dalla sella. Merry che non si era accorta della caduta del padrone, troppo agitata iniziò a galoppare lontana da lì, lasciando dietro di sé il povero Usopp che all’improvviso venne accerchiato dai lupi.
“Lo sapevo, al peggio non c’è mai fine!” gridò l’inventore correndo come un fulmine per sfuggire al branco inferocito che lo inseguì fino ad
arrivare ad un cancello. Con un ultimo slanciò Usopp riuscì a salvarsi, chiudendo il cancello in tempo dietro di sé.
“Menomale sono salvo” sospirò alzando lo sguardo per la prima volta: un minaccioso castello si ergeva davanti i suoi occhi increduli, con statue di gargoyles che intimorivano chiunque le guardasse. Usopp fu quasi convinto di tornare indietro, quando l’ululato dei lupi lo fece desistere.
“Forse non è così male” cercò di convincersi entrando nel castello. “Ehm c’è qualcuno?” sussurrò non appena mise piede all’interno dell’edificio, guardandosi impaurito intorno. “Mi dispiace disturbare, ma ho perso il mio cavallo e mi servirebbe un posto dove passare la notte.”
Ace, risvegliato dal suo sonno, osservò sorpreso il ragazzo che entrò dal portone. Erano da anni che nessuno varcava le porte di quel castello.
Certo che è veramente buffo, pensò guardando il naso lungo del ragazzo che continuava a chiedere aiuto. Ascoltando le parole del poveretto Ace si impietosì, sperando che anche per la collega fosse così.
“Nami, non potremmo accoglie-“
“No, non se ne parla” lo interruppe la collega con uno sguardo che non ammetteva repliche.
“E se fosse quello giusto?” gli domandò Ace indicando il forestiero che intanto si guardava intorno con le gambe che gli tremavano.
“Sì certo, uno sguardo al padrone e schiatterà a terra per la paura” commentò Nami scettica, ma ormai Ace era partito in quarta lasciandola dietro di sé. "Ehy aspettami, stupido!"
Usopp fu quasi convinto che quel castello fosse disabitato quando una voce dal nulla lo raggiunse.
“Ma certo, lei è il benvenuto!” 
Il ragazzo si guardò confuso intorno non vedendo nessuna persona, sentendosi però tirare i pantaloni Usopp abbassò lo sguardo. 
Non è possibile, pensò l’inventore strizzando gli occhi e pure era lì, 
un candelabro che gli sorrideva a trentadue denti.  
“Stai lontano da me!” urlò Usopp allontanandosi in fretta dall’oggetto animato e cercando di fondersi con il muro alle sue spalle.
Il candelabro divertito dalla reazione dello straniero venne raggiunto da un orologio da tavola a dir poco infuriato.
“Complimenti,  Ace!” si congratulò Nami con lui guardandolo inferocito. “Ti avevo chiesto una cosa sola, tu e tuo fratello siete soltanto dei
piantagrane!”
Usopp, dopo un iniziale paura, guardò i due oggetti che discutevano stupefatto, incuriosito (e dopo aver capito che non erano un pericolo) prese l’orologio in mano analizzandolo. “Chissà cosa ti farà parlare” si domandò fra sé mentre l’orologio lo pregava di fermarsi.
“La vuoi smettere, maledetto!”
Ace ridacchiò alla scena, preoccupandosi un po’ quando l’ospite starnutì. “Ma sei completamente bagnato, vieni con noi a riscaldarti al
camino” gli propose conducendolo nel salotto.
Nami lo guardò inviperita. “No, non se ne parla! Sai che il padrone ci ha ordinato di non fare entrare nessuno!” gridò stridula cercando di fermarli inutilmente. Ignorando i loro battibecchi Usopp venne condotto in un confortevole salotto, dove altri oggetti animati lo accolsero entusiasti.
“Yohohoh che cosa abbiamo qui?” ridacchiò un appendiabiti di un nero lucido.
“Che bello abbiamo ospiti!” gridò una piccola tazzina che saltellava felice da tutte le parti.
“Chopper, non gridare così il padrone ci potrebbe sentire” lo rimproverò Nami, guadagnandosi uno sguardo triste dalla tazzina.
“E poi lui non è un ospite.”
“Prego si accomodi pure sulla poltrona” disse l’appendiabiti, ignorando le parole dell’orologio. “E da tanto tempo che non riceviamo qualcuno, yohohoh.”
Mi ci potrei anche abituare a tutto questo, pensò sorridente Usopp mentre si accomodava sulla comoda poltrona.
“Vuole una tazza di tè?” gli chiese una teiera dalla voce profonda, offrendogli la bevanda con la tazzina di prima.
“Robin cara, per favore! Non ti ci mettere anche tu” continuò incessante Nami, cercando di fermare la servitù sconsiderata.  
“Sento aria di novità!” urlò una forchetta entrando nella sala come uno tsunami, guadagnandosi una sberla dall’orologio che gli intimò di fare
silenzio.
“E tu chi sei?!” domandò a Usopp fermandosi ai suoi piedi, ormai abituato alle urla di Nami.
“E’ colui che potrebbe spezzare l’incantesimo” rispose raggiante Ace, abbracciando di slancio la forchetta.
“Di che incantesimo stai parlando?” domandò Usopp incuriosito al candelabro, ma all’improvviso la porta si spalancò, portando un vento gelido che spazzò via l’aria di felicità.
“C’è un estraneo qui!” tuonò una voce minacciosa avvicinandosi.
“Padrone posso spiegare, il ragazzo si era perso nel bosco e-“ cercò di chiarire Ace venendo però interrotto da Nami. “Padrone sono felice di
vederla, è tutta colpa sua” disse l’orologio indicando Ace. “Io gli l’avevo detto di fermarsi ma-”  
“Che bello, non sei felice che abbiamo un nuovo amico?” si intromise ingenuamente la forchetta nel discorso, facendo perdere ormai
la poca pazienza al nuovo arrivato che un ringhio zittì tutti.
 Usopp intanto si guardava intorno confuso cercando di capire con chi stessero parlando, quando alla sua destra un volto bestiale gli comparì
congelandolo sul posto.
“Chi sei?! Che cosa ci fai?” ringhiò la bestia, facendo tremare Usopp che a malapena riusciva a parlare.
“Io mi sono perso nel bosco. . .”
“Non sei il benvenuto!” disse minaccioso l’essere sovrastandolo.
“Mi dispiace” balbettò l’inventore guardandolo terrorizzato.
“Cosa hai da guardare?” domandò la bestia fiutando la paura del ragazzo che non riuscì più a spiccicare una parola, facendolo infuriare ancora di più. 
“Eri curioso di vedere la bestia?!”
L’inventore scosse di no con la testa cercando di scappare, ma la bestia lo bloccò prendendolo per il bavero della giacca.
“Adesso ci penso io a te.”
“No, ti prego! No! No!” supplicò Usopp cercando inutilmente di dimenarsi venendo portato via sotto gli sguardi afflitti dei servi.









Ciao a tutti! Ecco qua un nuovo capitolo ^^
Fatemi sapere che cosa ne pensate :)
Ciao e alla prossima!
 
Sweetmartini

Ps: chissà chi sarà mai la forchetta? XD



 

 
  
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