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Autore: Feith_    15/12/2013    0 recensioni
Una cosa era sicura, per quanto misterioso potesse sembrare, i suoi occhi smeraldo erano sinceri, bisognava soltanto avere il permesso di leggerli. Quel permesso, lo diede a me.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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New People

Sono le otto del mattino e, non so perché, sono in camera di Niall. Probabilmente mi sarò addormentata dopo aver parlato con lui per ore ed ore. 
A quest’ora papà sarà già andato in studio e mamma in ufficio per il suo primo giorno di lavoro. 
Prima che ci trasferissimo ha cercato lavoro qui e ha avuto la possibilità di continuare a fare l’avvocato per una compagnia di legge. 

Ciò vuol dire che io, Niall e Chloe staremo soli per circa 16 ore su 24, se ci va bene.

Tolgo il braccio di mio fratello dal collo e scendo al piano di sotto per preparare la colazione. 
Prima però passo dalla camera di Chloe per controllarla. 
Dorme come un angioletto e in quel letto enorme pieno di peluche sembra una bambolina. Le stampo un bacio sulla fronte e la lascio dormire. 
Credo che i ragazzi dormiranno per un altro paio d’ore, cosi approfitto della tranquillità in casa per preparare dei pancakes. 
Mentre lascio che l’impasto riposi, preparo una cioccolata e la sorseggio dando un’occhiata alla casa. 
Ci sono una marea di porte-finestre che danno sul bellissimo giardino. 
Mi affaccio ad una di queste. Il portico è bagnato, deve aver piovuto stanotte, ma non fa niente, mi piace la sensazione del pavimento bagnato sotto ai piedi nudi, e amo l’odore della pioggia. 
Dall’altra parte della strada ci sono un sacco di ragazzi che camminano in gruppo con le loro tracolle in spalla. Ma certo, vanno a scuola! L’idea di cominciare una nuova scuola mi mette un po’ d’ansia.
Nonostante stiano per arrivare le vacanze di Natale papà vuole iscrivermi pomeriggio, cosi non mi troverò indietro con il programma di gennaio, dice lui. 
Quindi, quello di domani sarà il mio primo giorno di scuola.

Finisco la mia cioccolata, lavo la tazza e comincio a preparare i pancake. 
Mentre sto per versare nel padellino l’ultima porzione di impasto vedo Niall scendere le scale con un’aria assonnata.

Buon giorno principessa.’ dice lui, con un’aria evidentemente addormentata, ma comunque tenera.

Giorno. Dormito bene?

Faith, non ti sei accorta che stanotte mi hai praticamente dormito addosso?’ chiede come se la cosa fosse ovvia. 
Mi viene istintivamente da ridere, coinvolgendo anche lui nella mia risata che sveglia anche Chloe. 
Cosi ci ritroviamo a fare colazione tutti insieme. 
Metto in tavola i pancakes, del succo d’arancia e cominciamo a scherzare, come quando eravamo tutti più piccoli.

Finita la colazione, con l’aiuto di Niall do una pulita ai piatti e corro a provare la nuova vasca. Mi serviva un bel bagno caldo rilassante.

Papà è tornato, quindi andiamo a fare l’iscrizione a scuola. 
Nonostante sia pomeriggio, nella scuola ci sono ancora dei ragazzi. 
Alcuni studiano in biblioteca, altri sono in sala prove con il loro gruppo. Mi piace l’atmosfera che c’è qui.

Faith vado a parlare al preside. Perché non fai un giro?’ dice papà, e senza aspettare una risposta entra nell’ufficio del dirigente chiudendosi la porta alle spalle.

Avrei altra scelta?’ dico tra me e me.

Alzo gli occhi al cielo, aspettandomi il ‘menefreghismo’ di mio padre, e continuo a camminare per il corridoio in direzione della caffetteria, indicata da un cartello sulla porta. 
Mentre giro l’angolo, non mi accorgo della ragazza che sta per venirmi contro, facendo cadere tutti i fogli che tiene tra le mani. 
Lei mi scivola addosso, e di conseguenza cado giù anch’io.

‘Oddio scusa, ti sei fatta male?’ chiede premurosamente lei alzandosi. Noto subito i suoi occhi, di un nero intenso e profondo, truccati con una linea leggera di eyeliner e un po’ di mascara, e i capelli, lunghi e ricci, tendenti al rosso.

Si, sto bene.’ le rispondo accennando un sorriso.

Mi dispiace tantissimo..’ dice sistemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Non preoccuparti, davvero.’ dico io, sfoderando un sorriso più rassicurante, rispetto a quello precedente.

Piacere, Mari Thirlwall.’ dice porgendomi la mano.

Faith Horan, piacere mio.

Non sei inglese, vero?

No, sono americana. Mi sono trasferita ieri.

E frequenterai questa scuola?

Si, farò il quarto anno.

Anche io. Potresti seguire i miei corsi.’

Sarebbe fantastico.’ le rispondo, dirigendomi verso la caffetteria. 

Prendiamo un frappuccino e continuiamo a parlare, conoscendoci meglio.
Alla fine della giornata, so che Mari vive in una strada non molto lontana da Richmond, ama i libri, la musica e il canto, è molto riservata e sempre disponibile. 
Sembra una mia copia, credo che con lei mi troverei bene. 
Ci scambiamo i numeri di telefono e poi le do un passaggio a casa.

*giorno seguente*

Stamattina ho sentito Mari. Dato che questo è il mio primo giorno, lei mi farà da guida. 
Passo a prenderla sotto casa. Comincio a canticchiare una canzone sentita alla radio, quando la vedo uscire di casa, intenta a pulire gli occhiali da sole e litigando con la tracolla della sacca che non ne voleva sapere di star ferma sulla sua spalla. 
Mi scappa una risata, mentre sale in macchina e ci salutiamo come se ci conoscessimo da tempo.
Credo che le mie previsioni fossero errate, ho trovato un'amica, e lei sembra proprio quella giusta.

 

   
 
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