Siamo appena arrivate a scuola, parcheggio e scendo dalla macchina, tutta gasata, con la mia tracolla in spalla.
Mi piace il mio look oggi. Ho indossato un paio di jeans
attillati, un maglione di lana di quelli enormi, sui toni del rosso, e delle
dr.martens nere. Ho legato i capelli in uno chignon con qualche ciuffo che
scende ai lati. Gli occhiali ci sono, il sorriso anche.. Ottimo! Non sto più
nella pelle!
Non ho preso bene il trasferimento a Londra, è vero, ma sto per
cominciare una nuova vita, e voglio cominciarla al meglio.
‘Andiamo a
prendere un caffè, cosi ti presento gli altri.’ dice Mari aprendomi il portone.
Ad un tratto mi
blocco. ‘Altri? Ci sono degli ‘altri’?’
‘Beh, ma certo. Ti
presento i miei amici.’ dice lei, tutta sorridente, mentre io mi lascio
prendere dal panico.
Come già detto in precedenza, fare amicizia per me non è
mai stato un problema, ma adesso sono agitata. Io sono quella nuova che dovrà
adattarsi, e mi preoccupa.
Con l’ansia fino al collo, ci dirigiamo verso la
caffetteria, dove vedo un gruppo di ragazzi e ragazze che si gira nella nostra
direzione e prende a sbracciare per farsi vedere. E, come da copione,
cominciano tutti a fissarmi e a parlare fra di loro.
‘Buon giorno
gente. Vi presento Faith, viene da New York e frequenterà la nostra scuola.’ dice
Mari presentandomi.
‘Ciao ragazzi’ saluto,
sfoderando un sorriso a trentadue denti, con tanto di fossette.
‘Ciao Faith,
piacere di conoscerti, io sono Liam.’ dice un ragazzo porgendomi la mano.
‘Loro sono Danielle,
Louis, Eleanor, Zayn, Perrie..’ continua, presentandomi gli altri ragazzi.
Tutto sommato, non sono poi cosi male, mi fanno sentire a mio agio.
‘..e quell’asociale
li è Harry.’ finisce, scherzando sul ragazzo che sta in disparte, attaccato al
suo iPhone.
Ha l’aria cupa, misteriosa. E’ abbastanza alto, almeno venti
centimetri in più di me. Ha dei bellissimi capelli ricci e svariati tatuaggi
sul corpo, alcuni coperti dalla camicia.
Stiamo tutti a fissarlo finchè non
capisce di essere osservato.
‘Hai detto
qualcosa, Liam?’ chiede al ragazzo di prima, completamente sovrappensiero.
‘Grazie per la
considerazione. Ti stavo presentando Faith, la nostra nuova amica.’ Questo ragazzo
mi piace! Mi ha già fatto integrare.
‘Ah. Si, ciao Fet.’
dice lui, curandosi poco della mia presenza.
‘Io mi chiamo
Faith.’ rispondo, con un tono quasi di sfida.
‘Come ti pare Fet.’ ribatte lui, senza degnarmi di uno sguardo.
Mi giro un attimo verso Mari, che
ha chiaramente intuito quanto possa avermi dato fastidio quella sua risposta, e
mi fa segno di non farci caso.
Ma io ci faccio caso, eccome..
‘Ti dispiacerebbe
staccare gli occhi da quello stupido cellulare e degnarti di pronunciare bene
il mio nome?’ la mia reazione è del tutto spontanea. Non avrei voluto reagire
cosi, ma il tizio qui non mi ispira per niente simpatia.
Comunque, devo avergli
dato una scossa, dal momento che si decide ad alzare lo sguardo e a fissarmi
con la bocca semichiusa, come se non si aspettasse una tale risposta.
Evidentemente deve essere stato abituato con gente che se ne fregava del suo
comportamento.
La prima cosa che noto, guardandolo in viso, sono quei
bellissimi pozzi verdi che ha al posto degli occhi.
Credo di non aver mai visto
occhi più belli.
Dopo l’espressione
stupita, le sue labbra si inarcano in un leggero sorriso e gli si formano delle
carinissime fossette ai lati della bocca.
E’ antipatico,
menefreghista e viziato, a primo impatto, ma non è nemmeno tanto male, è un bel
ragazzo, in fondo.
Comincia a
guardarmi con la faccia da pesce lesso, come se non avesse mai visto una
ragazza in vita sua.
‘Hai ragione,
scusami. Piacere di conoscerti, Faith. Sono Harry.’ dice scandendo bene il mio
nome e porgendomi la mano, che esito un po’ a stringere.
‘Ora va meglio.’ rispondo
ricambiando il saluto e accennando un sorriso, giusto per non sembrare
scorbutica già dall’inizio.
‘Però. Ti ha dato
del filo da torcere, eh?’ dice Zayn rivolto ad Harry, che risponde con una
pacca sulla spalla, riprendendo a spolliciare sul suo iPhone.
Tutti scoppiano a
ridere, mentre il riccio arrossisce e abbassa lo sguardo, ma è comunque
sorridente.
‘Che corsi
seguirai, Faith?’ chiede Louis, per cambiare discorso.
‘Credo che seguirò
i corsi di scrittura creativa, chimica e marketing.’ rispondo, sicura delle mie
scelte.
‘Oh, anche io
seguo il corso di chimica.’ dice Harry, sorridendomi.
‘Non sai che
piacere che mi fa.’ rispondo ironicamente, suscitando una gran risata nel
gruppo.
Mentre tutti
ridono, il riccio prende a fissarmi dritto negli occhi e comincia a mordersi le
labbra.
Ora, non so esattamente come funzioni qui a Londra, ma a New York, i
ragazzi che si mordevano le labbra non avevano mai buone intenzioni. Erano
quasi tutti pervertiti con scarsa autostima.
Anche se non mi sembra il caso di
Harry, un ragazzo all’apparenza sofisticato ed elegante, sul mio viso compare
un’espressione disgustata e distolgo il mio sguardo dal suo, che sorride e
affonda un mano nella folta chioma, scuotendola un po’.
In cerca di una
scusa per allontanarmi da quell’energumeno estremamente carino, chiedo a Louis
di mostrarmi le aule, dato che il primo corso della giornata, marketing, lo
seguiamo insieme.
Saluto Mari e i ragazzi dandoci appuntamento per pranzo nel
giardino della scuola.
‘Allora? Che te ne
pare? Ti stiamo simpatici?’ scherza Louis.
‘Si, eccome. A
proposito, grazie per avermi fatto sentire a mio agio fin da subito.’
‘Figurati piccola,
ora sei una di noi.’ dice lui, con quel suo sorriso tenerissimo, mettendomi un
braccio intorno al collo.
Credo che amerò questa scuola, e queste amicizie, soprattutto.
Camminando per il
corridoio vedo mio fratello Niall, e non posso evitare di saltargli al collo e
abbracciarlo, come se non lo vedessi da mesi.
‘Ehi piccola. Già
fatto nuove amicizie?’ chiede lui, gettando un occhiata al ragazzo dietro di
me.
‘Niall, ti
presento Louis..’ neanche finisco di parlare che i due si salutano con una
stretta di mano.
‘..oppure no.’ continuo
io, sicura di essermi persa qualcosa.
‘Principessa, io ho
già dei nuovi amici.’ dice mio fratello pizzicandomi la guancia.
Cominciano a
parlare del più e del meno. Dopo una lunga conversazione, trascino Louis in
classe e saluto mio fratello.
‘Piccola, non ti
ho chiesto una cosa. Sinceramente, cosa ne pensi di Harry?’ chiede lui,
fissandomi.
‘Sinceramente?’
‘Si, certo.’
‘Beh.. Louis, mi sta sul cazzo.’ rispondo, in tutta sincerità. Scoppiamo a ridere ed entriamo nell’aula chiudendoci la porta alle spalle.