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Autore: percabeth2000    15/12/2013    2 recensioni
Terzo racconto che inizia con la storia Mari e Teschi possono convivere?
I nostri amici devono riportare alla normalità Ginevra ma per farlo dovranno affrontare molti ostacoli mentre alla ragazza iniziano a venire dubbi e preoccupazioni.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le nuove avventure'
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VITA
POV.NICO
 
Ormai eravamo quasi arrivati grazie al volo di Storm e appena ci lasciò giù, dopo essersi fatta accarezzare la testa da Ginevra, volò nella grotta che avevamo trovato come rifugio.
Appena superammo la barriera però Lucius restò fuori.

“Giusto … allora io Ginevra …” stava per pronunciare le parole per poterlo farlo entrare ma Lucius la bloccò.

“Non serve, è tanto quello che avete già fatto per me, ci sono dei miei vecchi amici a New York, magari ci rivedremo …”

“Ok, a presto ragazzo-vampiro” disse Chiara sorridente.

“Grazie mille Lucius” disse invece Mattia ed io mi pronunciai in un semplice “Grazie”
Ginevra invece uscì dalla barriera del campo, lo abbracciò e gli disse di avere cura di sé.
Lucius ci salutò sorridente mentre con le mani in tasca si dirigeva verso il suo destino.

“Tutto bene?” chiesi a Ginevra mentre ci dirigevamo alla casa grande.

“Sì, ora sì” rispose sorridente.
Da quanto non la vedevo sorridere così? Mi era mancata davvero tantissimo.

Appena entrammo nella casa grande notammo subito Chirone seduto sulla sua sedia a rotelle che stava discutendo animatamente con Percy e Annabeth.

“Ehm … Penso che il nostro ritorno sia importante, ma magari sbaglio …” li interruppe Chiara con un colpo di tosse a coronare tutta la frase.

“Sei tornata …” disse Percy.

“Sì ed è anche in modalità normale, Eris non la controlla più in alcun modo” annunciò felice Mattia.
A Percy bastò questo per farlo correre ad abbracciare sua sorella.

“Percy, mi stai stritolando …” bofonchiò la sorella divertita.

“Scusa”

“Bé, ragazzi, vi posso solo dire bentornati” disse felice Chirone.

Passammo una buona ora a raccontare tutto l’accaduto a Chirone, Percy e Annabeth che ci ascoltavano curiosi e interessanti. Rivivere tutto era stranissimo perché mentre ognuno di noi parlava mi ritornavano alla mente le emozioni di quei momenti, ma il racconto che mi incuriosì di più fu quello di Ginevra perché in verità non sapevo bene che le era successo mentre noi la stavamo cercando, aveva accennato ad egli allenamenti e gli avevo anche visti per un po’, ma sentirseli raccontare nel dettaglio, l’incontro con Lucius, le cene con Eris, era tutta un’esperienza nuova.
Chirone ci congedò appena finito il racconto in modo che potessimo riposarci e mentre Chiara e Mattia andavano dai propri fratelli io seguivo Percy , Ginevra e Annabeth.

“Forse è meglio che vada …” dissi appena fummo davanti alla cabina tre.

“Ci vediamo dopo?” chiese Percy mentre Ginevra mi guardava stranita.

“Sì, a dopo” risposi girandomi e dirigendomi verso la mia cabina. Mi fermai solo quando senti qualcuno
chiamarmi, qualcuno che conoscevo bene.
 
POV.GINEVRA

“Nico!Aspetta!” urlai correndogli incontro, fortuna che si era fermato.

“C’è qualcosa che non va?” mi chiese subito in tono preoccupato.

“No,no, tutto bene” gli risposi in imbarazzo. Gli ero corsa incontro ma non sapevo bene come spiegargli quello che provavo.

“Vuoi entrare?” mi chiese mentre eravamo davanti alla sua cabina.

“Non è che vengo risucchiata dalla terra vero?” gli chiesi tra l’umoristica e la preoccupata.

“No, non dovresti …” mi rispose lasciando intravedere un sorriso divertito.

Appena entrata mi accorsi subito di come tutto fosse in tonalità scure e  opache, rispecchiavano in pieno lo stile di Nico. Pareti colorate in nero, una luce bianco-lattea, una scrivania e un armadio di mogano mentre il letto alto e di legno scuro ricoperto da un copriletto scuro sfumato.

“E’ tutto scuro, lo so” mi disse.

“Pensavo che il mio ragazzo mi conoscesse, io amo il nero” dissi a mia volta sorridente “Senti, ti avevo seguito per un motivo preciso”

“Me lo vuoi dire o no?”

“Quando ero sotto il controllo di Eris, nel profondo, sapevo che non eravate mie nemici”

“E come mai lo dici solo a me?” mi chiese curioso.

“Perché oltre a sapere quello sapevo anche che avevo un legame profondo con te. La prima volta che ho incontrato Lucius l’ho ritenuto un bel ragazzo ma poi l’ho subito comparato a te e immediatamente e bé …”

“Bé …” mi incoraggiò avvicinandosi.

“Bé, ho pensato che tu fossi molto più bello e poi mano a mano che la memoria mi tornava hanno iniziato a venirmi in mente i momenti che ho passato insieme a te e soprattutto il prato delle rose” finii di dire.

“Il prato … prima di venire a cercarti sono andato lì, mi ricordava te …” disse avvicinandosi sempre di più e alzandomi il mento “Anche se ovviamente non ho bisogno di un prato per ricordarmi di una così bella e intelligente ragazza”

“Grazie, anche tu sei bello …”

“Non intelligente?”mi chiese abbracciandomi con un braccio.

“Sì, a volte sì” risposi guardandolo negli occhi neri.

“Mi basta” disse baciandomi dolcemente. Grazie agli dei che non ci sono più radici.

“Mi sei mancata tantissimo ….”

“Anche tu …” risposi prima che potesse ribaciarmi con più passione.

“Niente svenimenti?” chiese divertito quando ci staccammo.

“In realtà ero semplicemente inciampata su una radice, non ti montare” risposi, poi controllai l’orologio che Nico aveva appeso sopra la scrivania “Secondo il tuo orologio-teschio è ora che io vada altrimenti per il falò sarò l’unica che puzza come un animale da stalla”

“A me non da fastidio” disse infilando la testa tra i capelli.

“A me sì, ma grazie comunque” gli risposi “ A stasera”

“A dopo” mi rispose.
 
 
Per i nostri semidei fu una delle serate più belle della loro vita: cantarono e ballarono fino allo sfinimento.
Chiara a causa di due certi fratelli gemelli finì  nelle braccia di Mattia mezza ubriaca.
Mattia, dopo aver portato Chiara a letto, non avendo capito che le bevande erano corrette con il rum, finì a letto anche lui.
Mentre Ginevra obbligò Nico a seguirla e appena arrivata alla spiaggia lo buttò in acqua convinta a tutti i costi di insegnargli a nuotare decentemente e ad ogni protesta del ragazzo rispondeva con un : “ io sono stata negli Inferi, non morirai per un po’ d’acqua!”
Così finisce la nostra storia, piena di avventure e amori, disperazioni e felicità, aspettiamo solo che vi uniate anche voi.



ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ora potete anche urlarmi dietro, non posto da secoli e la faccio finire così. Sinceramente a me piace  come è uscito il capitolo anche se so che le azioni sono spiegate un pò velocemente e forse vi aspettavate un pò di più ... fatemi sapere con una recensione che ne pensate.
percabeth2000

 
  
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