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Autore: HikariMoon    15/12/2013    3 recensioni
(Post-Dan il Guerriero Rosso e Pre-Brave) La battaglia contro il Re del Mondo Altrove è ormai alle spalle e i sei Maestri della Luce si godono la fama della loro vittoria. Ma improvvisamente la direzione del vento cambia. Da un giorno all’altro, i giornalisti, che li rincorrevano per intervistarli, cominciano a sollevare dubbi che ben presto di trasformano in accuse. Pian piano tutti i compagni di scuola e anche gli amici cominciano ad evitarli, arrivando a convincersi anche loro che i Maestri della Luce abbiano privato la Terra del Sistema dei Nuclei. I sei ragazzi, però, sono decisi a continuare la loro battaglia nonostante tutto e questo li porta a scontrarsi con le proprie famiglie. Ma, alla fine, le accuse e le derisioni finiscono per minare la determinazione e la volontà dei Maestri della Luce, portandoli uno a uno, ad arrendersi…
Genere: Angst, Azione, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Battle Spirits Resurgence - I Guerrieri della Luce'
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Capitolo 1

Molti mesi erano passati dal giorno della prima “riunione” dei Maestri della Luce e altrettanti erano passati dal momento in cui i sei ragazzi erano diventati famosi. E ben presto, i sei Guerrieri si erano resi conto della difficoltà di gestire tutta quella fama. Girare per le strade della città o anche semplicemente andare a scuola era diventato un’impresa. Finiva sempre che sbucava fuori qualche ragazzo che chiedeva loro l’autografo o qualche giornalista che insisteva per fare loro l’ennesima intervista. I loro volti erano anche apparsi su numerose riviste ed erano stati scritti decine di articoli. Erano diventati delle star, ma, allo stesso tempo questo aveva reso più difficile l’organizzazione di altri momenti tra loro.

Ognuno di loro aveva reagito in modo diverso: tra tutti, Mai sembrava all’apparenza quella che aveva metabolizzato meglio l’inaspettato ed enorme successo, forse grazie al fatto che era già stata famosa. Che fosse vero o no, era quella che meno sembrava essere stata destabilizzata dal tutto: andava a scuola, gestiva “Parole Violette”, trovava sempre il tempo per chiamarli o organizzare pomeriggi da passare tutti insieme e aveva ripreso a seguire il corso di arti marziali che aveva già frequentato negli anni passati. Molte volte gli altri Maestri della Luce si erano chiesti come facesse. Il tutto accompagnato da una nuova pettinatura: al posto dei codini, Mai lasciava quasi sempre i capelli sciolti, capelli che aveva cominciato a far crescere. Infatti le ciocche più lunghe avevano già superato le spalle e la ragazza, seppur non avesse detto a nessuno il motivo, non sembrava per nulla intenzionata a tagliarli.

Dan, invece, era quello che aveva accolto più positivamente il successo: rimpiangeva un po’ la vita di prima, ma era più che mai convinto che sarebbe stato utile per la loro causa. Non sempre era riuscito a gestire il tutto, con vari ritardi che Mai puntualmente gli aveva rinfacciato. Dall’altro lato, però, Dan era riuscito ad insegnare alla sorella Hinata come si giocava a Battle Spirits, evitando altri pomeriggi in cui la piccola lo obbligava a giocare alle bambole con lui. E, per il resto, Dan era rimasto Dan, come era rimasta tale la sua più grande passione: Battle Spirits. Infatti, partecipava ad ogni torneo possibile e non perdeva attimo per sfidare gli altri Maestri della Luce. La maggior parte delle volte, però, il suo sfidante era Yuuki, che non si tirava mai indietro, anzi: i due sembravano aver tutta l’intenzione di non far finire mai la serie di sfide e rivincite iniziata in quel giorno di settembre.

E il Guerriero Bianco come aveva preso il successo? Tra tutti, forse, era quello che gli era rimasto più indifferente. Ma, allo stesso tempo, era quello più determinato ad affiancare Dan nelle varie interviste con i giornalisti: entrambi pronti a difendere a spada tratta Gran RoRo e, principalmente Yuuki, l’onore di Kajitsu. Quello che, però, sollevava gli altri era il fatto che Yuuki stesse cercando di ricostruirsi una vita, nonostante tutto e nonostante un velo di malinconia non abbandonasse mai il suo sguardo. Ma a questo, ogni volta che potevano, ponevano a rimedio gli altri, organizzando varie uscite collettive. E poi c’erano, appunto, i duelli con Dan: ormai, tutti gli altri, avevano rinunciato a tenere il conto delle sfide reciproche che i due Maestri della Luce si erano lanciati.

Clarky continuava la ricerca della sua anima gemella. Nonostante storcesse il naso ogni volta che i gruppi di ragazze gli venivano incontro, aveva preso filosoficamente la cosa: chi poteva dire che tra quelle ragazze non si celasse anche la sua? E così sorrideva ogni volta, sospirando tristemente poi, quando vedeva che neanche quella volta l’aveva incontrata. Per il resto, Clarky aveva accettato di buon grado le difficoltà del successo, dopotutto, come diceva lui, que cera cera: c’est la vie. C’erano poi i pomeriggi trascorsi con il fratello Andrew che, come Kaoru la sorella di Mai, qualche volta si era anche unito alle uscite dei Maestri della Luce: con le immancabili “dimostrazioni” di Andrew su come si conquistasse una ragazza...

Hideto aveva ripreso la sua collezione di carte e gli altri Maestri della Luce dubitavano ci fosse qualcuno con una raccolta più completa della sua. Anche se ogni tanto, bonariamente, gli altri gli dicevano che avevano paura che lui di notte venisse a rubare le loro carte X-Rare. Accanto a questo, Hideto aveva molta più fiducia in sé ed era molto più sicuro. Il fatto che quei quattro bulli non lo prendessero più di mira era stata la ciliegina. Anche se, poi, Hideto non aveva avuto nessuna intenzione di approfondire la sua amicizia con loro. Gli bastavano i Maestri della Luce. E poi passava un sacco di tempo anche con il nonno che, nonostante l’età, ogni tanto gli chiedeva di fare una sfida con lui.

E poi c’era Kenzo. Il piccolo del gruppo aveva dimostrato una volta di più le grandi capacità del suo cervello. Oltre ad essere il migliore della sua scuola, gli era stata anche offerta la possibilità di partecipare ad una sorta di “tirocinio” nelle principali equipe di scienziati del paese… cosa che lo aveva mandato in visibilio. Ma, nonostante questo, cercava di esserci sempre agli incontri con gli altri. Anche i rapporti in famiglia erano migliorati e Kenzo stava lentamente riscoprendo il rapporto con la madre, che era sempre stata troppo impegnata per dedicare molto tempo a lui. Non che le cose fossero andate sempre al meglio, ma Kenzo era più che mai deciso a riprendersi i propri genitori: alla faccia di banche e politici.

E così era arrivato Natale, che i sei Maestri della Luce erano riusciti a passare tutti insieme, anche se la cosa aveva suscitato più di una difficoltà. Ma, alla fine, grazie anche alla collaborazione dei coniugi Hyoudo, erano riusciti a passare una giornata memorabile con anche le loro famiglie. Il Natale più bello che avessero passato tutti loro. Molto confusionario, ma bellissimo. Hinata era riuscita a sfinire tutti, ma alla fine era crollata addormentata sotto l’albero sognando i regali della mattina dopo. Mai aveva dribblato con grande nonchalance qualsiasi cosa che potesse ricordare anche vagamente il vischio, soprattutto quando nelle vicinanze c’era un certo Maestro della Luce dai capelli rossi. Hideto e Kenzo si erano sfidati a qualsiasi videogioco immaginabile. Clarky aveva animato la festa con i suoi trucchi (anche se ogni volta guardava tristemente lo stesso vischio che Mai evitava). Dan e Yuuki, che era stato preso in simpatia dalla famiglia Bashin, avevano fatto il loro ennesimo duello, sordi agli sbuffi esasperati degli altri Maestri della Luce. E infine, Kaoru e Andrew si erano conosciuti un po’ meglio.

Poi era arrivato Capodanno, trascorso anche quello nel confusionario e allegro clima creato dalle cinque famiglie dei Maestri della Luce. Ed era così iniziato un nuovo anno, il 2009. Anno che si prospettava come il precedente, se non meglio: perché era quello il primo anno che vedeva dall’inizio la loro amicizia. Finì l’inverno e iniziò la primavera. E tutti insieme festeggiarono la fioritura dei ciliegi. In quell’occasione, Clarky e Mai, i cui capelli viola avevano ormai raggiunto le scapole, avevano affermato (ridacchiando e beccandosi le occhiate omicide dei rispettivi fratelli) che c’era qualcuno che passava, da qualche mese, un po’ troppo tempo insieme.

Nel frattempo, un altro anno scolastico stava per finire. E per questo, un pomeriggio di maggio, i sei Maestri della Luce organizzarono un’uscita insieme. Era stata Mai, come tante volte, a proporlo con la motivazione che dovevano festeggiare l’imminente fine della scuola. Alla fine delle lezioni, perciò, i sei ragazzi si diedero appuntamento vicino all’edifico dove, circa un anno prima, c’era stato il Torneo di carte che aveva dato il via alla loro avventura. Una volta arrivati tutti, con Dan che era riuscito ad arrivare puntuale e non aveva dato a Mai la possibilità di rimproverarlo, i sei ragazzi si diressero verso una gelateria. La prima meta del pomeriggio.

Perché i sei ragazzi erano pieni di progetti, incuranti dei giornalisti e dei fan che li assediavano. E anche quel giorno, seduti al tavolino della gelateria, iniziarono a discutere del progetto che più premeva loro: l’organizzazione dell’estate. La loro idea era riuscire a pianificare una vacanza da passare tutti insieme, come minimo una settimana. Era per questo che, ogni volta che potevano, discutevano su quale sarebbe potuto essere la meta ideale: mare o montagna? Non riuscivano mai a decidersi, continuando a trovare pro e contro per entrambe le destinazioni.

Mai sbuffò. “Ma perché non andiamo in entrambi i posti?”

Clarky sorrise divertito. “Mai, non sappiamo neanche se riusciremo a convincere le nostre famiglie per una settimana…”

Dan si inserì nel discorso. “Ma perché ci dovrebbero essere problemi? Siamo stati per mesi a Gran RoRo e non ci è successo nulla… cosa dovrebbe succederci in una settimana di vacanza?”

Mai si voltò verso di lui ironica. “Vorrei ricordarti che non siamo propriamente andati a Gran RoRo con il permesso dei nostri genitori.”

Kenzo leccò il suo gelato pensieroso. “Cerchiamo di vedere la cosa obbiettivamente. Yuuki sarà maggiorenne quest’estate… e poi nel caso possiamo trovare qualcuno che ci accompagni.”

Clarky ridacchiò voltandosi verso Mai. “Io avrei una mezza idea. Mai, sei d’accordo anche tu che se invitiamo Andrew e Kaoru loro non dicono di no?”

Mai scoppiò a ridere. “Ci metto una mano sul fuoco!”

Hideto, che fino a quel momento si era dedicato a gustarsi il gelato e a sistemare nell’album una nuova carta, alzò lo sguardo e guardò i due scuotendo la testa.

“Siete peggio di due vecchie pettegole!”

Mai alzò le spalle ridendo. “Perché? Stiamo loro dando una mano!”

Clarky annuì sorridendo. “Già, diamo loro la possibilità di stare insieme… dovrebbero solo ringraziarci!”

Kenzo, come Hideto, scosse la testa rassegnato. “Vorrei vedervi se fossero loro ad organizzarvi il matrimonio!”

Clarky lo guardò sbuffando. “Guarda che mio fratello mi chiede da quando ho cominciato ad andare all’asilo se ho incontrato la mia anima gemella!”

Dan spostò lo sguardo su ciascuno degli altri, perplesso. Continuava a chiedersi come fossero riusciti a passare dall’organizzazione della vacanza alle chiacchiere sulla possibile storia tra i fratelli di Mai e Clarky.

“Ragazzi… ma non eravamo venuti qui per parlare d’altro? Che cosa vi interessa della possibile storia d’amore tra Kaoru e Andrew?”

Mai si voltò verso di lui, fissandolo per qualche istante. Poi si voltò stizzita.

“Lo sappiamo Dan, che tu di queste cose non capisci un’acca… ma non esiste solo Battle Spirits!”

Dan fissò sbalordito la reazione di Mai, voltandosi verso Yuuki, seduto accanto a lui.

“Ma che ho detto?”

Yuuki stava per dirgli qualcosa, quando la sua attenzione venne attirata dal movimento di qualcuno dall’altra parte della strada. Qualcuno che altri non era che un gruppo di giornalisti. Prevedibili come sempre. Il ragazzo si voltò verso gli altri.

“Abbiamo visite.”

A quelle parole, tutti si voltarono e quasi tutti sbuffarono: i giornalisti sapevano essere veramente irritanti. Ma ancora non si erano stufati di intervistarli? Continuavano a chiedere loro le stesse cose: mica potevano cambiare risposte solo per farli contenti... I sei Maestri della Luce finirono velocemente quel che rimaneva dei loro gelati e si alzarono: la miglior difesa era l’attacco. Mai parlò per tutti.

“Rispondiamo alle loro domande il più velocemente possibile, così sono contenti e se ne vanno… poi troviamo un altro posto dove poter parlare in pace!”

Gli altri annuirono e uscirono dal gruppo di tavolini della gelateria. Non fecero neanche pochi passi che vennero raggiunti dal gruppetto di giornalisti: quattro microfoni, quattro telecamere e due macchine fotografiche vennero puntati verso di loro. Non restava che far buon viso a cattivo gioco. Nella speranza che se ne andassero presto.

“Maestri della Luce, possiamo farvi qualche domanda?”

“Come gestite la vostra vita da star?”

Mai li guardò sorridendo sarcastica. “Come la scorsa settimana, direi. Però potreste anche trovare domande un po’ più originali!”

I giornalisti non sembrarono prestare molta attenzione all’accusa di monotonia. E subito un’altra domanda venne rivolta ai sei ragazzi.

“Siete contenti di essere tornati sulla Terra o dopo tutti questi mesi sentite nostalgia per il Mondo Altrove?”

“Ci tornereste?”

A quelle domande fu Dan il primo a rispondere con entusiasmo. “Certo che ci piacerebbe tornare a Gran RoRo. Qui ci sono tutte le nostre famiglie e i nostri amici, però Gran RoRo ci manca. Però sappiamo che un giorno Magisa riaprirà i portali!”

Kenzo annuì. “Certo, come ha detto Magisa: quando in entrambi i mondi si supererà la paura iniziale… i due mondi verranno riuniti!”

Un altro giornalista si fece avanti. “Questo non potrebbe comportare dei pericoli alla Terra? Gli abitanti del Mondo Altrove possiedono dei poteri con cui potrebbero cercare di dominare la Terra…”

Yuuki li fissò ironico. “A parte il fatto che sono stati gli esseri umani a dominare Gran RoRo… se si riuscirà a creare un rapporto di collaborazione, non ci sarà nessun pericolo. Per nessuno.”

Clarky annuì sorridente. “Dopotutto siamo tutti popoli civili…”

“Non vi siete mai pentiti delle scelte che avete fatto?”

Quella domanda prese alla sprovvista tutti e sei i ragazzi che si voltarono perplessi verso il giornalista che aveva fatto la domanda. Come potevano essere pentiti di essere diventati Maestri della Luce o di essere stati pronti a fare qualsiasi cosa per salvare la Terra e Gran RoRo? Dan fu il primo ad esprimere i dubbi di tutti.

“Pentirci? Perché? Abbiamo salvato Gran RoRo e la Terra dal Re del Mondo Altrove…”

Il giornalista non sembrava aver intenzione di desistere. “Il Re del Mondo Altrove aveva promesso alla Terra il Sistema dei Nuclei.”

La giornalista accanto a lui annuì. “Esatto. E aveva mostrato allo stesso presidente le grandi potenzialità e i vantaggi di quel potere… lui stesso lo ha affermato in un’intervista dopo la vostra vittoria.”

Kenzo cercò di parlare poco convinto. “Si, ma…”

Il primo giornalista riprese la parola. “Perché avete deciso di togliere alla Terra questa opportunità?”

Mai lo guardò infastidita. “Ma siete sordi? I due mondi non erano ancora pronti per convivere!”

Il giornalista non badò al tono battagliero del Guerriero Viola. “Ci sarebbero potuto essere altre alternative… e simili decisioni sarebbero state più adeguatamente discusse in altre sedi, come l’ONU. Non da un gruppo di ragazzi.”

Clarky li guardò scioccato. “Ci state accusando di aver preso una decisione superficiale?”

Il giornalista li guardò tranquillamente. “Sto solo dicendo che forse le cose sono successe un po’ troppo in fretta… visto che siete stati voi, degli essere umani, a liberare Gran RoRo, avreste potuto chiedere questo favore al Mondo Altrove.”

Yuuki fissò il giornalista con uno sguardo indecifrabile.

“Dopo tutto quello che gli esseri umani avevano fatto al Mondo Altrove, l’umanità non aveva nessun diritto di chiedere favori. E in ogni caso il Sistema dei Nuclei avrebbero comunque potuto non funzionare senza il Nucleo Progenitore.”

I Maestri della Luce erano rimasti allibiti di fronte a quelle domande. Speravano che le loro risposte avessero convinto quei giornalisti. Ma subito si resero conto che non ci erano riusciti.

“Dunque non vi sentite in colpa di aver impedito una risoluzione dei problemi ambientali e sociali della Terra? Voi in ogni caso avete guadagnato il successo…”

I sei ragazzi sgranarono gli occhi: stavano accusando loro di essere la causa dei problemi della Terra? Kenzo insorse fissandoli arrabbiato.

“Ehi, non potete dare a noi la colpa! Il Sistema dei Nuclei non può cambiare le persone! E non ci interessava di certo la fama!”

Il giornalista li guardò per nulla convinto. “Sì, ma voi…”

Mai puntò le braccia ai fianchi fissando il gruppo di giornalisti con sguardo deciso.

“Signori, penso che le vostre domande terminino qui. Se non avete meglio da fare, girate al largo e andate ad importunare qualcun altro!”

Clarky annuì. “Sì ragazzi, andiamocene.”

Kenzo, Hideto e Yuuki annuirono subito. Dan non sembrava molto convinto di andarsene, ma Mai lo prese per un braccio cominciando a strattonarlo. I Maestri della Luce cominciarono ad allontanarsi. Mai fumava dalla rabbia e incrociò le braccia indignata.

“Ma come si permettono!”

Hideto si voltò verso gli altri stupito. “Chissà perché ci hanno fatto tutte quelle domande!”

Mai sbuffò. “Perché secondo te? Perché ci sono giornalisti che si divertono a tirare fuori scandali e idiozie del genere!”

Clarky annuì scuotendo la testa. “Probabilmente è come dici tu…”

Dan li guardò poco convinto. “Se rimanevamo, potevamo spiegargli come è la verità!”

Kenzo scosse la testa. “Gente simile non ascolta.”

I giornalisti, e soprattutto il primo che aveva cominciato a fare quel genere di domande, non sembravano però voler demordere. Dovevano aver fiutato un argomento interessante.

“Maestri della Luce, aspettate! Rispondete ancora a qualche altra domanda!”

Il giornalista di prima accelerò per raggiungerli e arrivò a pochi passi da loro.

“Come potete essere sicuri delle scelte che avete fatto? E come potete essere certi che gli abitanti del Mondo Altrove non potrebbero in nessun modo essere un pericolo?”

I sei Maestri della Luce si fermarono tornando a voltarsi. Dan fece un passo avanti guardando deciso il giornalista.

“Gran RoRo non è un luogo pericoloso! Quante volte dovremo ripeterlo?”

Il giornalista non sembrò neanche ascoltarli. “Molte cose possono apparire in modo diverso, quando le si conoscono meglio…”

Dan li guardò indispettito. “Appunto! E non ci siamo vissuti mesi a Gran RoRo!”

Prima che potesse avvicinarsi di più al giornalista, la mano di Yuuki si posò sulla sua spalla, fermandolo. Dan si voltò verso di lui.

“Dan lascia stare. È inutile.”

Mai annuì fulminando i giornalisti con lo sguardo. “Giusto, andiamocene!”

I Maestri della Luce stavano per voltarsi di nuovo, quando il giornalista spinse avanti di nuovo il microfono, tirando fuori un argomento che non avrebbe mai dovuto tirare fuori.

“Come giustificate allora la vostra affermazione che Kajitsu Momose non era un pericolo? I fatti hanno dimostrato il contrario!”

Yuuki si immobilizzò. Dan e gli altri si voltarono, fissando stufi il gruppo di giornalisti. Questa volta fu Clarky a parlare.

“Abbiamo già detto che era stata tutta una messa in scena del Re del Mondo Altrove!”

Il giornalista rimase muto un attimo, poi una luce indecifrabile brillò nel suo sguardo.

“Anche ciò che successe dodici anni fa in casa Momose?”

Yuuki a quelle parole si irrigidì. Gli altri Maestri della Luce sgranarono gli occhi scioccati: come aveva fatto quel giornalista a scoprire quella storia? L’uomo proseguì imperterrito.

“Secondo la documentazione, nel 1997 la casa venne semi distrutta da un’esplosione. Vennero coinvolti e persero la vita i vostri genitori, Guerriero Bianco, e anche alcuni agenti di polizia. Secondo il rapporto la causa dell’esplosione è stata attribuita ad un corto circuito. Strano che però siano sopravvissuti solo due bambini…”

Mai fece un passo avanti, indignata dal tono del giornalista. Sembrava godesse dei particolari di quella storia.

“Che cosa vuole insinuare?”

Dan la affiancò, più che mai deciso a difendere l’amico. “Che cosa c’entra questa storia?”

L’uomo non prestò loro attenzione e voltò lo sguardo verso Yuuki che, ancora immobile, teneva lo sguardo basso.

“Abbiamo tutti visto i poteri di cui era dotata Kajitsu Momose. E se li ha sempre posseduti, una bambina di pochi anni potrebbe anche aver perso il controllo…”

Clarky affiancò a sua volta Dan e Mai. “Dovreste vergognarvi di parlare così di lei!”

Il giornalista ignorò le sue parole. “Ho fatto delle ricerche a tal proposito. E ho scoperto che il giorno dell’esplosione Kajitsu Momose doveva essere portata in una clinica specialistica, per scoprire le cause dei strani poteri che possedeva. Strano che proprio quel giorno sia avvenuta l’esplosione… e strano che proprio quel giorno lei e voi, Guerriero Bianco, siate scomparsi. Non lo ritenete una prova più che sufficiente della perico…”

Il giornalista, però, non riuscì a finire di parlare. Yuuki, infatti, era scattato avanti senza preavviso e lo aveva colpito in pieno viso con un pugno. Gli altri Maestri della Luce e gli altri giornalisti sgranarono gli occhi dalla sorpresa e, questi ultimi, furono rapidi a inquadrare tutta la scena con le telecamere.

Il giornalista, a cui era caduto il microfono, si rialzò tenendosi una mano sul mento e si vedeva che era rimasta spiazzato anche lui dalla reazione di Yuuki. Mentre si stava per rimettere in piedi, il Guerriero Bianco lo afferrò per il bavero della camicia sollevandolo a una decina di centimetri dal viso. I loro occhi si incrociarono e il giornalista faticò a reprimere un brivido di paura. Gli occhi di Yuuki erano diventati di ghiaccio. Vi si leggeva rabbia, odio, anche frustrazione. I muscoli delle braccia erano tesi e i tratti del viso erano duri, vibranti di collera, le mani stringevano con forza il colletto della camicia dell’uomo. Il giornalista deglutì.

“Non ti permettere… non ti permettere mai più di parlare di lei in questo modo…”

Yuuki faceva paura e anche gli altri giornalisti reputarono più sicuro non avvicinarsi troppo. Alcune persone che camminavano lungo la strada si fermarono guardando la scena stupiti e incuriositi. I Maestri della Luce, a pochi passi da Yuuki, erano ancora immobili, colti alla sprovvista da ciò che era successo. Non avevano mai visto Yuuki pervaso da una simile rabbia. Non avevano mai visto nei suoi occhi quello sguardo glaciale. Quando però si resero conto della rabbia di Yuuki, Mai si portò una mano al viso sgranando gli occhi. Kenzo e Hideto si guardarono stupiti. Dan e Clarky raggiunsero Yuuki. I due ragazzi non sapevano se Yuuki potesse usare i poteri che aveva mostrato di possedere a Gran RoRo o se potesse far apparire la sua spada, dato che i portali con Gran RoRo erano chiusi. Ma era molto meglio, soprattutto per il giornalista, non scoprirlo.

A fatica, Dan e Clarky riuscirono a separare Yuuki dal giornalista che arretrò con gli occhi sbarrati e senza avere la forza di parlare. Decisamente non sapeva quanto oltre si era spinto.

Il Guerriero Rosso e il Guerriero Giallo tenevano Yuuki per le braccia, nell’eventualità che potesse cercare di colpire di nuovo il giornalista. Non che difendessero l’uomo, che se lo era cercato, ma era meglio non peggiorare ancora la situazione. Yuuki, però, non sembrava voler attaccare di nuovo il giornalista. Clarky e Dan non dovevano neanche sforzarsi per tenerlo fermo. Il Guerriero Bianco sembrava aver ripreso il controllo di sé, ma riuscivano a sentire i suoi muscoli fremere ancora di rabbia. E il suo sguardo, il suo sguardo era ancora gelido e furioso. Yuuki respirava lentamente, quasi cercasse di controllarsi. Nessuno dei giornalisti aveva ancora detto nulla, limitandosi a filmare tutto. Uno dei fotografi si avvicinò al giornalista che continuava a passarsi una mano sul guancia.

Lentamente, Mai si avvicinò a Dan, Yuuki e Clarky e posò una mano sulla spalla di Dan. Sembrava tranquilla, ma si leggeva nei suoi occhi tutta la sua ansia. Ansia e preoccupazione che era nello sguardo di tutti.

“Meglio che andiamo…”

Nessuno degli altri Maestri della Luce replicò. Lo stesso Yuuki fu il primo. Liberatosi lentamente dalla presa di Dan e Clarky, il ragazzo si era voltato e aveva cominciato ad allontanarsi senza dire una parola. Uno dopo l’altro, tutti i restanti Maestri della Luce lo seguirono. Nessuno dei giornalisti cercò, quella volta, di convincerli a rispondere ad altre domande. Mentre i sei ragazzi si allontanavano, cominciò alle loro spalle un brusio di voci che stupite si domandavano e spiegavano che cosa era successo.

Dopo quello che era successo, nessuno dei Maestri della Luce aveva più il buonumore di mezz’ora prima. E i progetti dell’estate erano caduti nel dimenticatoio. Senza dirsi nulla, andarono alla metropolitana e si fermarono in attesa del treno. Per tutta l’attesa nessuno spicciò parola. Yuuki sfuggiva i loro sguardi e gli altri, del resto, perdevano la forza di parlare non appena incrociavano gli occhi ancora sgranati e preoccupati degli altri. Non riuscivano ancora a credere a che cosa era successo. In tutti quei mesi non era mai accaduto niente di simile. Per la prima volta ebbero paura del loro successo. Ebbero paura della loro fama e si resero conto di non esseri in grado di affrontarlo come le battagli di Gran RoRo. Per la prima volta, una strana inquietudine li pervase. Kenzo continuava a fissarsi la punta delle scarpe, Hideto aveva iniziato a mordersi le unghie delle mani, Clarky teneva lo sguardo basso e le mani in tasca, Mai continuava a giocherellare nervosamente con una ciocca di capelli e Dan continuava ad alternare lo sguardo da uno all’altro. Yuuki era immobile e fissava il tunnel della galleria.

Sempre in silenzio, il gruppo salì sulla metropolitana. Si sedettero tutti, tranne Yuuki che non aveva ancora aperto bocca dopo quello che era successo. Gli altri si guardarono senza saper cosa fare: erano sconsolati per quello che era successo a Yuuki. Sapevano del profondo legame che li aveva uniti e sapevano quanto ancora, in fondo, Yuuki soffrisse per la perdita di Kajitsu. Sinceramente, ciascuno di loro avrebbe picchiato quel giornalista.

La situazione non era cambiata quando scesero alla solita fermata. Tutte le volte, dopo quelle uscite, andavano a casa di Yuuki dove potevano stare ancora un po’ insieme senza la presenza di genitori o fratelli più o meno curiosi. Di solito, percorrevano quella strada ridendo e chiacchierando sereni di quello che era successo loro nei giorni in cui non si erano visti oppure facendo progetti. Quel giorno, invece, percorsero la strada che li separava dall’appartamento di Yuuki in silenzio, ciascuno sprofondato nei propri pensieri. Più di una volta, si chiesero se Yuuki forse non avrebbe preferito che loro non venissero. Ma non se la sentivano di lasciarlo solo.

Arrivati al condominio pochi minuti dopo, Yuuki si diresse senza una parola verso le scale, nonostante l’appartamento che la direttrice dell’orfanotrofio gli aveva prestato fosse al quarto piano. Nessuno, però, disse nulla o protestò e seguirono lentamente Yuuki. Tutta quella situazione era irreale, assurda. Sarebbe stato bello svegliarsi e accorgersi che era stato solo un sogno. Ma non lo era.

I cinque ragazzi finirono le ultime scale nel momento in cui Yuuki apriva la porta. Per un attimo temettero che il Guerriero Bianco li chiudesse fuori. Non lo avrebbero neanche rimproverato. Era più che legittimo che volesse stare solo. Ma non lo fece. Dopo essere entrato, Yuuki lasciò la porta aperta e gli altri furono almeno un po’ sollevati.

Quando entrarono, videro Yuuki sul balcone e decisero perciò di non disturbarlo. La cosa migliore era che si calmasse. Per questo motivo, Mai si diresse subito verso la cucina. Gli altri quattro ragazzi si sedettero nel salotto, lanciando ogni tanto uno sguardo verso la cucina e verso il balcone. Un paio di minuti dopo, si sentì il fischio del tè, Dan si alzò e andò in cucina. Lì vide Mai che stava versando il tè nelle tazzine. Lentamente la affiancò.

“Tutto bene? Serve una mano?”

Mai lo guardò e annuì. Sembrava che entrambi non parlassero da una vita.

“Perfettamente. Questa domanda dovresti farla a Yuuki. Però, sì mi servirebbe una mano. Grazie.”

Dan aiutò Mai a portare di là il vassoio con il tè e un pacco di biscotti trovati nella dispensa. Quando arrivarono nel salotto, trovarono il televisore accesso. Proprio in quel momento, stava venendo trasmesso l’istante in cui Yuuki colpiva il giornalista. Mai, senza esitazione, posò il vassoio e andò a spegnere il televisore.

“Credo che abbiamo già visto…”

In quel momento sentirono la porta del balcone aprirsi. Tutti i Maestri della Luce si voltarono di scatto verso quella direzione. Yuuki entrò lentamente. La rabbia sembrava averlo abbandonato, ma nel suo sguardo non c’era più la serenità dei mesi precedenti. Quando Yuuki si sedette, anche Mai e Dan lo fecero. Per lunghi minuti nessuno disse nulla. Poi, fu proprio Yuuki a parlare per primo, abbozzando un sorriso.

“Credo di aver esagerato…”

Non sapevano il perché, ma tutti gli altri Maestri della Luce sorrisero di sollievo. Quasi che avessero sollevato loro un peso. Mai scosse la testa e mosse una mano.

“Sciocchezze. Io avrei fatto di peggio!”

Yuuki alzò lo sguardo e sorrise. Anche gli altri sorrisero. Clarky annuì ridendo.

“Hai ragione Mai! Quel giornalista se l’è proprio cercata!”

Kenzo rise. “Avete visto la faccia che ha fatto? Probabilmente temeva che Yuuki lo facesse fuori!”

Clarky annuì divertito. “Beh, lo avevo creduto anche io… Yuuki, non ti avevo mai visto così!”

Dan si voltò sorridendo verso Yuuki. “Mi sa che quel giornalista non farà mai più domande simili in futuro…”

Una risata liberatoria pervase tutti i Maestri della Luce (anche se Yuuki si limitò a sorridere). Per fortuna tutto sembrava essersi normalizzato e il peggio di quell’episodio spiacevole lasciato alle spalle. Uno dopo l’altro presero il proprio tè cominciando a berlo accompagnato dai biscotti. Finalmente il clima tra di loro era tornato a distendersi. Dopo qualche minuto, Hideto guardò perplesso i propri amici.

“Però… mi chiedo una cosa. Perché ha tirato fuori quel discorso?”

Kenzo annuì abbassando la mano che teneva il biscotto che aveva appena morso.

“Già… vi siete accorti che facevano di tutto per farci innervosire?”

Dan annuì infastidito. “Continuava a ripetere che Gran RoRo è pericoloso e che noi abbiamo combattuto per interesse!”

Mai sbuffò. “Penso che per certa gente sia genetico… si divertono a tirare fuori qualsiasi assurdità pur di creare qualche scoop!”

Clarky si posò al divano alzando le spalle. “Probabilmente è un episodio così… come ha detto Mai, certi giornalisti di fanno venire spesso questi grilli per la testa!”

Hideto scoppiò di nuovo a ridere. “Sì, però questa volta i grilli sono stati colpiti in pieno!”

Di nuovo scoppiarono a ridere. Il buonumore era tornato. Sì, doveva per forza essere un episodio isolato. Bisognava imparare a convincerci quando si era famosi. Non dovevano preoccuparsi. Piano piano, i sei ragazzi tornarono a parlare dei loro progetti continuando a discutere sulla meta delle loro vacanze. Quell’episodio sarebbe presto stato dimenticato e nessun gli avrebbe più accusati di aver accresciuto i problemi della Terra. Erano tornati a ridere e ad essere i Maestri della Luce. Mai aveva ripreso a rimbeccare Dan per il fatto che pensava solo a Battle Spirits, Kenzo, Hideto e Clarky a discutere animatamente sul fatto che fosse meglio il mare o la montagna e Yuuki era tornato il controllato e serio Guerriero Bianco che avevano conosciuto. Nessuno di loro pensava più a quello che era successo poche ore prima.

Ma i Maestri della Luce non sapevano che un’ombra si stava avvicinando loro, mentre ignari ridevano e discutevano delle loro vacanze. Ombre di cui quello che era successo era solo l’inizio.

Salve a tutti! ^-^ Rieccomi qui con l’inizio di un nuovo episodio… e come annunciato cominciano i problemi. ;) Come pianificato dal Governo Invisibile, i Maestri della Luce si sono goduti la loro fama (ho descritto velocemente i mesi di passaggio, ho ritenuto che avrebbe fatto solo perdere tempo… anche se non ho potuto non farmi coinvolgere un po’ dall’imminente Natale e descrivere  vagamente come lo hanno passato. Chissà magari il prossimo Natale farò una OS natalizia… ^-^). Ma ride bene chi ride ultimo… e i giornalisti hanno cominciato ad insinuare dubbi su di loro (dubbi che presto, come sappiamo, diventeranno accuse). Che ne pensate? Aspetto le vostre recensioni! ^-^

Siamo al primo capitolo, quindi penso sia meglio non dilungarmi troppo… e quindi passo subito alle anticipazioni del PROSSIMO CAPITOLO: i Maestri della Luce, mentre le accuse contro di loro crescono, dovranno affrontare le loro famiglie. Che cosa succederà?

Detto questo, vi do appuntamento alla prossima settimana. :) Uno per tutti e tutti per uno. XD Hikari/D’Artagnan

P.S: ricordo come sempre che questa storia è frutto del lavoro mio (scrittura) e di mio fratello (duelli)... e ovviamente le trame le abbiamo pensate insieme. ^-^

P.P.S: ho fatto richiesta di aggiungere come personaggio Clarky! ^-^

  
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