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Autore: __Tiffany    17/12/2013    1 recensioni
Un Sehun poco propenso allo studio con l'odio verso qualunque professore.
Un Luhan troppo bello e bravo per esistere.
Piccoli desideri che fanno cambiare idea il piccolo alunno dalla lingua lunga.
E un bacio che fa perdere la testa al maggiore.
"Ti concedo un desiderio, ok?" a quelle parole il moro si risvegliò dal suo stato catatonico e prestò più attenzione, all'altro.
Luhan lo sapeva.
Batava dire quella parola magica e chiunque diventava subito attratto come le falene dalla luce; una cosa impressionante!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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__tiffany:
Scusate il ritardo, non era mia intenzione, ma dovevo prendermi una pausa da EFP e concentrarmi ocn la scuola, il prossimo se non sbalgio dovrebbe essere l'ultimo capitolo e lo posterò prima di partire, si spera, e spero che recensirete in molti.
Scusate, ma il banner non verrà messo per via della scarsità di rete.
RIngraziamo tutte akima che ha fatto da beta.


Perfetto,
era tutto incredibilmente ed inesorabilmente perfetto!
Neanche una cifra o calcolo sbagliato.
Neanche un fottutissimo errore che l'avrebbe potuto salvare da quel ragazzino terrificante.
"Mi stai prendendo in giro, vero?" domandò guardandolo di sottecchi.
E Sehun sorrise, sinceramente divertito.
"Un desiderio, parole tue" disse per poi guardarsi intorno, e constatare tristemente che c'erano troppe persone.
"Lo vuoi usare ora?" domandò il maggiore notando come Sehun si guardasse attorno, ma l'altro scosse il capo.
"Dopo".
"Posso sapere cosa si tratta?" chiese Luhan, sinceramente stava iniziando ad avere un po' di paura, ma il minore continuò a scuotere la testa in dissenso.
Luhan, stufo del mutismo voluto dell'altro, passò ad un'altra materia da spiegare al castano.
Continuarono a studiare per un'altra mezz'oretta, tra le risposte a doppio senso di uno e le rispettive tentazioni omicide dell'altro.
A salvare Luhan fu una cameriera che li informò dell'imminente chiusura del locale, in quel momento il maggiore si rese conto di non aver ordinato nulla e di aver passato il tempo praticamente senza consumare niente, contando che quel bar era lo stesso dove lavorava part-time.
"Sehun, vuoi prendere qualcosa prima di andare?" domandò al minore che tentava di far rientrare i libri nella tracolla.
"Bubble Tea" rispose lapidario, così il maggiore si diresse senza fiatare al bancone.
"Due Bubble Tea alla fragola e uno con molto zucchero, da portare via..... Grazie" pagò e aspettò Sehun che in pochi minuti era arrivato dietro di lui senza che lui lo notasse, si spaventò nel sentire qualcuno muoversi dietro di lui, si voltò di scatto e con delusione vide che si trattava solo di Sehun.
Che modi erano quelli? Non sa questo ragazzino che è maleducazione spuntare da dietro le persone facendogli prendere dei colpi madornali?!
Il moro teneva lo sguardo puntato su di lui, si sentì messo subito in soggezione e tentò di far distogliere lo sguardo di Sehun da se girandosi.
"A cosa gli hai presi?" si sentì chiedere, per poco gli veniva un altro colpo.
"Alla fragola.... Preferivi un altro gusto?"
"No, va benissimo così"
Presero le ordinazioni e uscirono in strada.
La pioggia era ormai cessata, e a quell'ora tarda le persone erano diminuite facendo calare anche il traffico, erano quasi soli.
Camminarono in silenzio per un po' finché Luhan non si fermò di fronte a un bivio.
"Io vado da questa parte" disse, Sehun allora lo fermò prendendolo per il polso, non voleva chiedere qualcosa di troppo complicato, pensava più in qualcosa tipo ‘cucinami qualcosa‘, oppure, ‘non darmi lezione per una settimana‘, ma quello che gli uscì dalla bocca fu ben altro.
"Esci con me: è il mio desiderio" e Luhan lo guardò un attimo con la bocca leggermente schiusa per provare a replicare, ma poi si disse che glielo aveva promesso, e poi quella sarebbe stata solo un uscita, non c'era niente di male, e poi in confronto ai pensieri che si era fatto di sicuro quella era l'opzione migliore.
"Dove vorresti andare?", chiese incrociando le braccia al petto, seriamente curioso di sapere cosa aveva in mente l'altro.
"Luna Park", ancora una volta Sehun non aveva riflettuto prima di parlare, si morse la lingua mentre continuava a fissare una possibile reazione del più grande.
Luhan sorrise e annuì, si alzò leggermente sulle punte e arrivò alla testa di Sehun che scompigliò amorevolmente, come un padre con il proprio figlio.
"Quando?"
Luhan gli stava concedendo tanto, voleva vedere fino a dove si sarebbe spinto l'altro ragazzo, voleva sapere di più su di lui, all'improvviso era diventato interessante ai suoi occhi.
Per quei pochi minuti si era addirittura dimenticata di essere belle che fidanzato, e si chiese come sarebbe stato far parte della vita del moro.
"Sabato" Sehun fu veloce nel rispondere, guardò negli occhi Luhan, che gli sorrise ancora una volta e lo salutò.
"Va bene, a domani Sehun-ah" e il più piccolo annuì.
Quando Luhan sparì dalla sua visuale tornò a casa, si sentiva stranamente felice, e quel sentimento lo accompagnò per tutto il tragitto verso casa.
Incredibile, uno come lui che si ritrovava a sorridere come un ebete solo per un misero appuntamento con la persona più solare di questo mondo.
Robe da matti!
Entrò in casa, sempre con il sorriso ad incorniciargli il volto, ma che appena vide il padre superarlo per uscire fuori sbattendo la porta, chiaramente arrabbiato, lo fece tornare nuovamente serio.
Si spogliò della giacca e andò fino in cucina dove ad aspettarlo trovò la madre in lacrime, seduta su una sedia.
Non sapeva cosa fare. Di solito non diceva niente in questi casi, sapeva che il padre sarebbe tornato, tornava sempre. Ma quella volta si sentiva in dovere di fare qualcosa. Ma cosa?
La donna tirò su col naso, non appena notò la presenza del figlio, e si sforzò di sorridergli.
"Sehun-ah la cena è pronta"
Il ragazzo annuì e apparecchiò solo per loro due senza dire una parola sull'accaduto, non lo faceva mai, quando finirono di cenare lavò i piatti e dopo aver dato un bacio sulla guancia alla madre la aiutò ad alzarsi.
"Vatti a riposare umma. Sarai stanca" e chiuse la porta della stanza. Per la prima volta dopo tempo la donna sentì pronunciare quelle parole dal figlio e sorrise, c'era qualcuno che l'amava,che si preoccupava per lei, pensava che Sehun ormai la considerasse solo un elemento di fastidio.
Si era sbagliata.
Sehun entrò in camera e richiuse la porta subito dopo, si buttò sul letto e prese l'ipod mise 'When i'm gone' di Eminem al massimo volume sedendosi poi sul bordo della finestra.

Il terzo giorno, dopo la scuola Sehun aveva tutto l'occorrente per iniziare a studiare, non che volesse farlo, ma Luhan lo aveva attratto particolarmente, solo non nel modo che si sarebbe aspettato.
Lui era etero ed era sicuro che anche Luhan lo fosse, aveva visto la foto di una ragazza come sfondo del cellulare, quindi era molto probabile che fosse già fidanzato.
Per lui era un po' diversa la situazione, bastava vedere le tendenze dei suoi amici.
Quando sentì suonare corse ad aprire la porta e si ritrovò Luhan davanti che teneva un cubo di Rubik tra le mani, rimase impressionato nel vedere la velocità del maggiore nel risolvere quel giochino che gli causava solo un gran mal di testa quando ci provava.
"Luhan" lo chiamò e il maggiore alzò la testa sorridendogli ed entrò in casa, salutando poi la madre di Sehun, che rispose altrettanto raggiante.
"Allora Sehun-ah, oggi andiamo a studiare in un altro posto, ho guardato il meteo così non prenderemo più la pioggia" sorrise Luhan e Sehun si chiese se tutte le volte dovevano andare da qualche parte, il giorno prima erano andati al Burger King, e incredibile a dirsi: Luhan mangiava davvero tanto! Il giorno prima ancora erano andati a studiare sulle rive del fiume Han.
"Dove andiamo?" domandò il minore poco interessato al luogo, l'unica cosa che veramente gli premeva era stare con Luhan, anche fossero andati in una discarica.... beh, magari non così tanto in basso.
"Al parco!" esclamò Luhan, tutto eccitato.
Ora che lo notava, Luhan aveva una borsa con se, e al solo pensarci a cosa ci fosse dentro mille pensieri gli balzarono in testa.
Oddio, ma cosa andava a pensare ora?
Scemo!
"Su prendi la tua roba!" e Sehun non lo lasciò finire che prese lo zaino e ci buttò i libri dentro, salutarono la madre di Sehun e uscirono.
Per tutto il tragitto Luhan si perse in una parlantina senza ne capo ne coda e Sehun lo ascoltava divertito, ora sapeva che a Luhan piacevano i gatti, le cose piccanti ma ancora di più quelle dolci, gli piace il gelato alla fragola e stracciatella, adora il calcio e il suo team preferito è il Machester United, che gli piace il Taro Bubble Tea, anche se quello alla fragola è quello che beve più di tutti, gli piace il colore rosa e gli piace giocare con la sua sorellina più piccola.
"Luhan" lo chiamò Sehun appena arrivati, il maggiore lo guardò con un sorriso mentre si sedevano sulla tovaglia appena stesa a terra.
Sehun prese un bel respiro, alcuni giorni prima non era riuscito a dire a Luhan che desiderava si scordasse del suo desiderio, si era premurato di far bella figura con il più grande, che gli sorrideva e a volte cercava anche di farlo ridere, ma era tutto invano, Sehun non rideva.
Avvolte si stirava le labbra in un sorriso divertito o in piccoli ghigni, ma nulla di più.
Poi prese coraggio e lo disse.
"Scordati del mio desiderio", Luhan lo guardò non capendo.
"Perché?"
"Non mi va più.. Su iniziamo, prima iniziamo prima finiamo, no?" e chiusero così l'argomento iniziando a fare degli esercizi.
Passarono così tutto il pomeriggio, Luhan sembrava aver rimosso la piccola conversazione che Sehun aveva chiuso ancor prima di farla incominciare, era divertente per quest'ultimo guardare le facce buffe di Luhan che ripeteva le stesse cose ogni qualvolta che Sehun glielo chiedeva.
"Oh SEHUN! OH SEHUN!" Sehun sbuffò nel sentire quelle due voci, una squillante e piena di vita, ovvero il disastro umano chiamato: Jong In, e quella roca e leggermente gutturale di Chanyeol.
I due notarono solo dopo una testolina color caramello accanto a Sehun, concentrato e intento a scrivere .
"Sehun ti chiamano" gli fece notare Luhan ma l’altro si limitò ad un'alzata di spalle e continuò a fare gli esercizi, nel mentre Luhan rotolava a destra e a sinistra come un bambino che annoiato non sapendo che fare, aspettando che Sehun finisse gli esercizi che gli aveva dato.
"SEHUN" lo chiamarono ancora Jong In e Chanyeol, ma poi decisero dopo vari bisbigli di andare a ficcanasare di nascosto quello che stava facendo il loro amico di ghiaccio.
Si avvicinarono con cautela e rimasero abbastanza vicini per poter ascoltare la conversazione, appena arrivato a casa lo avrebbero raccontato agli altri.
"Perché non vuoi più andare al Luna Park? L'hai proposto tu!"
E Jong In trattenne una risata, da quando a Sehun piacevano i Luna Park? Chanyeol, probabilmente, pensando la stessa cosa si morse un labbro per non scoppiare a ridere a crepa pelle.
"Così" rispose Sehun continuando gli esercizi, e Chanyeol si fece serio e dando delle gomitate a Jong In bisbigliando un 'Qualcosa non va. Andiamo via prima che esploda, ha usato un tono glaciale' Jong In annuì e pian piano fecero marcia indietro, fuori dal parco.
Intanto continuavano a chiedersi chi fosse quel ragazzo dai capelli caramello insieme a Sehun.
"Niente succede o passa per 'così', Sehun-ah" disse in quel preciso istante Luhan e Sehun lo guardò con occhi freddi, per poi ignorarlo, ancora.
"Sehun-ah ho fatto qualcosa di male, per caso? Ce l'hai con me perché ti ho dato degli esercizi da fare a casa? - Luhan lo guardò aspettando una risposta che non arrivò, Sehun evitava lo sguardo del maggiore, non voleva dirgli nulla, nemmeno si conoscevano poi! - Sehun-ah è successo qualcosa di brutto a scuola? Vuoi parlarne? Oppure non ti senti pronto a confidamelo? Quando vuoi basta chiamarmi, ok? Sehun-ah" Sehun strinse la presa sulla matita fino a sentire un crack. Come aveva fatto a rompere una matita?
Fece un gran respiro e lasciò cadere la matita rotta, Luhan gli si avvicinò e passò delicatamente il dorso della mano sulla guancia, così che l'altro si lasciò cadere sul lenzuolo e rotolò accanto al biondo, restando con una mano poggiata sul petto e guardando il cielo azzurro.
"Ieri, per l'ennesima volta, mio padre se ne andato di casa. Mia madre ha ricominciato a piangere, di solito non faccio nulla, ma ieri volevo fare qualcosa e mi sono sentito impotente".
Davvero gli era sfuggita dalle labbra quella cosa?
Con un estraneo per giunta!
Eppure quel ragazzo aveva un che di rassicurante, e come d'automa le parole erano uscite.
"Io... Sehun-ah, mi dispiace, ok? Vuoi stare da me per un po'? Finché non saprai cosa fare? Perché io non ti posso dire nulla, deve venire da te. Non posso consigliarti senza sapere nulla e finché non sarai realmente disposto a dirmelo io non farò nulla. Ti starò accanto, però, va bene" A sentire quelle parole Sehun voltò lo sguardo per guardare Luhan, che gli era accanto e lo rassicurava accarezzandogli la schiena e sorridendogli amorevolmente.
"Non so perché te l'ho detto" e Luhan sorrise, gli accarezzò i capelli ma non disse nulla, continuarono a stare così, fermi e in silenzio, ancora per un po' finché il maggiore pensò di rallegrarlo un po'.
"Sehun-ah"
"Uhm?"
"Vuoi parlare? Giocare? Dormire? Scrivere? Qualsiasi cosa. Ti riconcedo anche il desiderio." gli propose il maggiore con un sorriso gentile, come sempre, per di più.
"Desiderio"
Luhan continuò a sorridergli, rassicurante, così che Sehun, senza pensarci due volte, si avvicinò sempre di più al maggiore.
E in pochi secondi commesse, forse, la più grande sciocchezza della sua vita.
Posò le proprie labbra su quelle di Luhan che, sorpreso e paralizzato dal gesto improvviso, lo lasciò fare senza rendersene conto.
Tutto durò pochi secondi, e Sehun si allontanò come scottato e, dopo aver preso le proprie cose di fretta, corse via.
Il biondo che era rimasto impalato per alcuni secondi a guardare la schiena dell'altro farsi sempre più piccola e lontana, si alzò e dopo aver raccolto tutto in fretta e furia, iniziò a correre dietro Sehun, anche se ormai era già scomparso dalla sua visuale.

Intanto, il minore, era appena arrivato a casa, e salutando velocemente la madre corse in camera buttando sul pavimento lo zaino.
Quella notte provò con tutte le forze a non pensarci.
Che stupido!
Aveva baciato un ragazzo.
Un ragazzo già fidanzato.
E gli era anche piaciuto... ma quando aveva aperto gli occhi aveva visto l'altro immobile e con gli occhi spalancati.
Sicuramente era rimasto disgustato da quel bacio, e non avrebbe più voluto rivederlo.
Di sicuro sarebbe stato meglio così.
E per i seguenti giorni rimase in casa, senza vedere minimamente Luhan, aveva detto alla madre di respingerlo e non farlo venire, ma lui non era passato.
E in quei tre giorni si convinse che tutto quello che aveva pensato sull'altro fosse vero.
Aveva una vita perfetta, e la sua presenza glie l'avrebbe solo rovinata.
   
 
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