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Autore: ivi87    17/12/2013    10 recensioni
Seguito di "Un amore Splendido" -
Dal cap. 1
...Non l’avresti mai creduto ma ti stai abituando al nuovo appartamento.
Ai mobili più bassi e concavi per permetterti di arrivare alle cose e manovrare allo stesso tempo la carrozzina.
Al grande forno che però si apre di lato come il microonde.
Ai ripiani dai bordi sagomati per evitare ogni tipo di spigolo.
Alle piccole rampe, rivestite dello stesso parquet del pavimento, che collegano le varie stanze.
Alla tua nuova vita vista dall’altezza di 80 cm.
Abbastanza basso per te. Abbastanza alto per Castle...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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Kate & Rick

 

 

Non c’è niente di più bello che farsi portare in braccio.

Ti crede addormentata.

Per quanto il film sia noioso, non stai realmente dormendo.

Hai chiuso gli occhi per pensare meglio.

Sai di essere stata terribile in questi mesi. Dieci ormai.

Ma non riesci a venirne a capo.

Sei sempre combattuta.

Anche in questo momento.

Una parte di te adora quando ti porta in braccio a letto.

Un’altra parte invece ti ricorda che ti porta in braccio perché non puoi più camminare. Non può lasciarti sul divano e quindi è costretto a portarti lui.

Se il mio futuro consiste nel doverti portare in braccio per tutti i giorni della mia vita, allora sono l’uomo più fortunato del mondo. 

All’improvviso questa frase transita nei tuoi pensieri.

È passato più di un anno da quando te lo disse.

Non ci avevi più pensato.

Quel vostro casuale incontro in un caffè.

Di certo non si aspettava di dover vivere questo tipo di vita.

Non avrebbe mai accettato.

Non puoi decidere tu, per me.

Altri sprazzi di quella conversazione spuntano come fili d’erba nella tua mente, mentre Castle si stende accanto a te.

Perché ci stai pensando proprio adesso?

Lo sai perché.

Per via della tua battaglia interiore.

Non sapresti come andare avanti senza di lui.

Ma nello stesso tempo vorresti che vivesse una vita normale con una donna normale.

Perché a volte lo guardi e pensi che la soluzione migliore sia lasciarlo libero.

Lasciarlo e basta.

L’hai pensato anche questa mattina mentre lo guardavi radersi, con la schiena ricurva sul lavandino.

Checché ne dica l’agente immobiliare, è comunque troppo basso per lui.

E più lui si adegua a te più ti senti in colpa.

Ti ama troppo.

Non dovrebbe sopportare tutto questo.

E se anche tu lo ami dovresti lasciarlo andare.

Ma non ce la fai.

Non riesci a pensarci per più di due minuti senza sentirti male.

Non puoi fare a meno di lui.

Di conseguenza riversi la tua frustrazione proprio su di lui.

Una lacrima silenziosa sfugge al tuo controllo.

Troppe cose ultimamente sfuggono al tuo controllo.

Quasi a sottolineare questo tuo pensiero, il ricordo della prima volta che avete fatto l’amore irrompe prepotente.

Avevi paura che sarebbe stato innaturale. Poco spontaneo.

Invece è stato perfetto.

Tu eri impacciata e lui timoroso di farti male.

Poi vi siete rilassati. Ti ha fatta ridere ed è stato perfetto.

Dopo l’operazione invece non gliel’hai più permesso.

Ma non per punire lui.

Per punire te.

Non ti meriti un uomo che ti vuole anche dopo l’inferno a cui lo sottoponi.

D’un tratto ti accorgi che lo stai privando di tutto.

Del tuo amore, del tuo corpo e della sua dignità.

Ti senti egoista.

Sei egoista.

Dici di voler tornare a camminare per lui.

Dici di non poter vivere senza di lui.

Dici che continui a fallire e che non ti meriti la felicità.

Ma è a lui che la stai togliendo.

 

 

******

 

 

Sei ancora nel dormiveglia quando senti qualcosa contro le tue labbra.

Apri gli occhi per trovare i suoi di fronte a te.

“Dormivi già?” ti domanda con uno splendido sorriso.

Sei come in trance “Quasi” le rispondi, mentre pensi che non lo vedevi da un secolo quel sorriso.

“Vuoi dormire?”.

“Tu?”.

Ti risponde con un altro bacio.

No, non vuole dormire.

Il che, ammettilo, per come vanno le cose nella zona camera da letto, è strano.

“Posso fare qualcosa per te?” le chiedi, rispondendo ai baci.

Kate scuote la testa “Veramente pensavo di poter fare io qualcosa per te” e con la mano vaga a sud del tuo corpo.

La blocchi giusto in tempo.

Non che ti dispiaccia.

Ma dopo mesi di gelo non ti va di saltare immediatamente le tappe assecondando l’impazienza.

Adori i baci. Li hai sempre adorati.

I suoi soprattutto.

Ti avventi sdraiandoti con attenzione su di lei, una gamba tra le sue, in un incastro perfetto.

Quanto ti è mancata?

Dolce e arrendevole tra le tue braccia.

Un bacio sulle labbra.

Uno sul naso.

Sulla fronte.

Sul collo.

Sulla cicatrice in mezzo ai seni.

La senti ridere.

Hai dieci mesi di baci in arretrato da darle.

Un momento... di scatto torni sul suo viso.

“Stavi ridendo?”.

“Mi hai fatto il solletico con quei baci”.

“Solo per quello?”.

Non ti risponde. Riprende a baciarti.

E insieme ai baci riprende anche la discesa della sua mano sul tuo corpo.

Sei confuso. Senti che ti sfugge qualcosa.

Ma in questo momento sei totalmente inebriato da lei per pensare lucidamente.

E anche i tuoi buoni propositi di fare con calma sono andati a farsi benedire sotto il suo tocco.

Sposti la tua mano dal suo stomaco al bordo del pigiama e inizi ad abbassarlo.

Lei ti ferma.

Ridacchi pensando che ti stia restituendo il favore di prima, quando sei stato tu a fermarla.

Perciò dopo un attimo riparti all’attacco.

“No” ti ferma con la voce, questa volta.

Si, decisamente ti sfugge qualcosa.

“No?” la vedi arrossire guardarti con aria colpevole “Non vuoi fare l’amore?”.

Lei scuote impercettibilmente la testa, evitando il tuo sguardo.

Un terribile pensiero ti assale.

“Perché mi hai svegliato, Kate?”.

“Te l’ho detto” sussurra “Pensavo di fare qualcosa per te” ripete, ma questa volta non c’è malizia sul suo volto.

Il tuo dubbio si rivela esatto.

Continua a sentirsi in debito con te.

 

 

******

 

 

Non hai chiuso occhio dopo che hai visto la delusione sul suo volto.

Hai fallito ancora.

Preparargli la colazione non basterà di certo a farti perdonare.

Così come sai che il problema non è il sesso.

Quello è solo una conseguenza.

“Buon giorno” sobbalzi, non avendolo sentito arrivare.

Non sembra offeso o arrabbiato.

“Buon giorno”.

Lo studi con attenzione.

Forse ha intenzione di non parlarne.

Oppure pensa che sia tu a non volerne parlare.

È così? Non vuoi parlarne.

Ti sta offrendo la possibilità di cavartela a buon mercato?

Tra voi due, lui è sempre il migliore.

“Scusa...” decidi che è meglio parlare “...per stanotte”.

Ti fa un debole sorriso mentre sorseggia il suo primo caffè della giornata.

Ok, forse davvero non vuole parlarne.

Ti siedi al tavolo di fronte a lui e in silenzio cominciate a fare colazione.

Passano svariati minuti prima di sentirlo parlare.

“Perché lo fai?”.

La sua domanda ti coglie impreparata “Come, scusa?”.

“La riabilitazione. Perché lo stai facendo?”.

Sei completamente spiazzata “Non capisco, lo faccio per te, non è ovvio?”rispondi con naturalezza.

Castle non accenna a sorridere. Anzi, il suo sguardo si indurisce.

“Certo, come stanotte...” bofonchia scuotendo amaramente la testa.

Perché reagisce così? Gli hai appena detto una cosa bellissima, giusto?

“Vuoi tornare a camminare per me?” ti chiede, con stupore e...cos’era quella? Una punta di delusione?

“Cristo, Kate! Per me?!! È per te che devi tornare a camminare!” sbotta alzandosi di colpo dal tavolo “È per te che devi impegnarti e fare gli esercizi! È per te stessa che lo devi fare, non certo per me!”.

Lo guardi come se lo vedessi per la prima volta.

Non l’avevi mai visto così alterato prima d’ora.

“È per te stessa che devi lottare, Kate! Se lo fai per me, lo fai per il motivo sbagliato!

Non è per me che lo devi fare, io ti amo in ogni caso, non devi dubitarne mai! Sei tu la tua peggior nemica in questa situazione ed è solo per te che devi reagire ed uscire da questo stato di...” lo sai cosa sta per dire, quella parola che evitate sempre di dire “...depressione”.

Annaspi in cerca di aria “Io... io non sono depressa” sussurri flebile.

“Ah no? Non sei nemmeno molto ottimista, però? Se lo fai davvero per me, come dici, allora dimostrami che mi ami e cammina”.

“Castle...” ti sta spronando. Sai che ti vuole solo stimolare a reagire.

“O pensi che ti amerei di meno se non dovessi mai più camminare?”.

“No ma...”.

“Ma cosa? Se non lo fai per me e non lo fai per te, allora che motivazione ti spinge? Cosa ci facciamo qui? Perché ti sei operata?” continua, incalzandoti.

Stai piangendo sommessamente davanti alla vostra prima vera lite.

Castle non accenna minimamente ad un sorriso o ad uno sguardo di conforto.

Resta lì in piedi, a guardarti dall’alto in basso con gli occhi gonfi ed arrabbiati.

“Io voglio camminare!” riesci a biascicare con la bocca impastata e la vista velata dalle lacrime.

“Ma?” ti incita lui.

“Ho paura di non riuscire...”.

“Non ci hai neanche provato!” urla.

“Si, l’ho fatto! Ci sto provando tutti i giorni!” ribatti furiosa.

Che ne sa lui del dolore che provi. E non solo di quello fisico.

L’umiliazione di non essere autosufficiente non è di per sé abbastanza grave?

“No, hai così paura di fallire che nemmeno ci provi” ti sorprendi del tono dolce con cui lo dice. Si avvicina e si inginocchia davanti a te “Non lo vedi? Hai innalzato un altro muro, Kate. Ti arrendi ancora prima di provarci perchè hai paura di vedere cosa ti aspetta se non riuscirai a camminare. O forse anche se ci riuscirai. Se tornerai a camminare, cosa farai? Supplicherai la Gates di riprenderti? E se non volesse? Faremo davvero gli investigatori privati? E se non ti piacesse? Se non facesse per te?”.

Le sue parole come un balsamo ti stanno alleggerendo il peso che porti da più di un anno.

Dal giorno dell’incidente.

“Credi che io non ci pensi? Se Kate non tornerà mai più a camminare vorrà stare con me o mi incolperà per aver scelto un dannato grattacielo come meta per il nostro appuntamento? Me ne vorrà perché io posso camminare o imparerà ad accettarsi? Se tornerà a camminare mi resterà accanto o vorrà buttarsi tutto alle spalle e dimenticare l’accaduto andando avanti...magari con un altro uomo che non le ricordi ogni giorno quello che ha passato?”.

“Non puoi pensarlo sul serio!” ora che l’hai sentito dalla sua voce l’idea di lasciarlo ti sembra abominevole.

“Kate io ho paura quanto te! Ma non mi arrendo. In quel caffè a New York ho promesso che qualunque altro muro tu avessi innalzato, io l’avrei abbattuto. È così farò nonostante le mie paure”.

“Puoi provare a fare lo stesso?”.

 

 

******

 

 

Vedi l’inquietudine agitarsi nei suoi occhi.

Le stai chiedendo molto, lo sai.

È stato un grande passo avanti quello che ha fatto l’anno scorso accettando di lasciarti entrare nella sua vita.

Ma ora ne deve fare un altro.

Deve accettare sé stessa.

Butterai giù anche quel muro perché lei si merita di essere felice.

E lo meriti anche tu.

Lo abbatterete insieme.

Se te lo permetterà

Rabbrividisci all’idea che dica di no.

Il tuo cuore si dissolverebbe come una bolla di sapone dopo che viene scoppiata.

“Giurami che mi parlerai di qualunque cosa non ti stia bene” ti dice Kate “Giurami che se qualcosa non ti piace me lo dirai. Non lo accetterai solo per farmi stare meglio. Giuramelo o continuerò a sentirmi in colpa per averti costretto a questa vita”.

Ti impegnerai.

Ti impegnerai ogni giorno a dimostrarle che l’ami incondizionatamente.

“Te lo giuro” le dici serio.

Nessuna esitazione nella tua voce.

“Allora posso” lei ti sorride “Posso provare ad abbattere il mio muro nonostante le mie paure”.

 

 

 

Ivi’s corner:

scusate il ritardo, il capitolo era pronto ed era mia intenzione pubblicare domenica.

Poi mi sono ricordata che domenica mi sarei dovuta svegliare alle 5 di mattina per andare ad Innsbruck. Allora mi son detta, pubblico domenica sera quando torno.

Risultato? Sono crollata 5 min dopo aver messo piede in casa.

Ma il viaggio è stato produttivo, sul pullman mi sono letta un libro intero praticamente e ho buttato giù una nuova shottina su Evernote (santa app amica delle scrittrici!!)

Quindi arrivo solo stasera con il twist di pensieri in stile con la ff precedente.

Trovo sia sempre affascinante vedere i due punti di vista e i diversi modi di affrontare la stessa situazione!

 
Fatemi sapere cosa ne pensate!

 
Alla prossima con l’ultimo capitolo! :-**

 

Ivi87

 

   
 
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