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Autore: beba7    18/12/2013    0 recensioni
Storia partecipante al Contest "Taglia, cuci, sfila!" indetto da Nisipulchra:
"Adorava il rosa. Tutto per lei era rosa. La sua camera era rosa. I suoi vestiti erano rosa. Il letto era rosa. Le sue bambole erano rosa. La sua vita era rosa. Lei era la principessa rosa di papà.
A Victoire piaceva essere una giovane Barbie munita di bacchetta magica.
Dalla parte opposta c’era Teddy Lupin..."
Serie di One Shot sulla coppia Teddy/Vicorie dall'infanzia all'età adulta.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Rosa Baby in Carta da Zucchero

Ciao a tutti quelli che vogliono leggere questa storia.
Vi siete imbattuti in una raccolta di piccoli momenti dell'unica coppia accettabile (a mio parere) della New Generation: Teddy/Victoire!
Il titolo della raccolta ha un significato, ora è troppo presto per svelarvi quale, posso solo dire che è anche il titolo di un altro capitolo che ha partecipato ad un concorso, come storia singola. Da quello poi mi è venuta la malsana idea di sviluppare altre vicende di questa tenera coppia!

Cap. 1     La Trappola

Questa storia comincia qui, nel lontano 2009, quando i nostri personaggi avevano rispettivamente 11 anni Ted, e 9 anni la piccola Victorie. Forse siamo partiti più lontano di quanto vi sareste aspettati, ma nella realtà nulla accade in un secondo! Le scelte che facciamo, i pensieri che un giorno ci ronzano nella mente sono frutto di anni e anni di maturazione. E qui, una piccola principessa cominciò ad attendere l’arrivo del suo principe.
 

Oh Merlino quanto gli sarebbe mancata quella vita. Adorava essere il più grande di quella banda di “marmocchi”.
Avere James come suo vice e mandare in avanscoperta Fred e il piccolo e timido Albus per farsi portare i biscotti appena sfornati dalla Signora Weasley, gli dava un appagante senso di potere.
Quello sarebbe stato il suo ultimo giorno prima di diventare grande, prima del suo ingresso nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Doveva goderselo fino in fondo, pensò, con un paio di biscotti ancora stretti in una mano, seduto sotto un grosso albero dove James si stava arrampicando.
-Hey James- disse alzando lo sguardo verso il bambino –Io vado vicino al fiume, a costruire delle trappole per i Mangiamorte.  Tu rimani qua al quartiere generale. Tienili d’occhio!- porse i suoi ultimi biscotti ai due ladruncoli pieni di briciole che gli sedevano vicino e si alzò, allontanandosi dalla Tana.
-Hey, voglio venire anche io a vedere i Mangiamorte- Fred, un ragazzino mulatto e con i capelli scuri scattò in piedi correndo verso il capo della banda, prendendo una noncurante alzata di spalle per un entusiastico invito a seguirlo. –Si! Evvai, Ted. Ho già delle bellissime idee. Potremmo mettere dei Detonatori Abbindolanti che ho preso dal negozio di papà.-
-Ted, smettila con queste cose. La zia Hermione ti ha detto un sacco di volte che non ci sono Mangiamorte a Ottery St. Catchpole, e se anche ci fossero, non si nasconderebbero nel nostro giardino...- spiegò James tenendo un intimorito Albus per la mano.
-Bla bla bla-

-Ted, dì a Fred di smetterla di farmi il verso…-
-Teddy, mio cugino è tanto cattivo con me e mi prende in giro!- Fred finse di piangere sfregandosi gli occhi con i palmi delle mani - Buaaa, io sono piccolo e ho paura che i Mangiamorte mi vengano a prendere!-
-Buono Fred, e metti via quei Detonatori. Oggi, caro mio, si torna alla vecchia scuola…-  disse Ted infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni
Il piccolo Albus continuava però a guardare la Tana che si allontanava sempre di più alle sue spalle -James, ma ci sono davvero Mangiamorte dai nonni? -
-No Albus, tranquillo. Freddy stava solo scherzando-

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Ciaf!
-Aaahhh! Che schifo!-
-Ted, credo che ci siamo riusciti a far piangere una Mangiamorte! Sentila come stilla, sembra Vic…-
Il terrore passò sullo sguardo dei quattro ragazzi. Perfino il piccolo Albus sapeva che esistevano poche semplici regole per sopravvivere in quella famiglia:
1) Non chiedere a Nonno Arthur di ricordare eventi passati (a meno che non si disponesse di lunghi pomeriggi liberi).
2) Mangiare tutto ciò che Nonna Molly metteva nel piatto (se non si voleva combattere una lunga e infruttuosa battaglia, persa già in partenza).
Ma soprattutto…
3) Mai, e ripeto mai, sporcare il vestito, rompere un giocattolo, arruffare i capelli, tagliare la strada, disturbare in alcun modo la vita di Victorie Weasley. Per nessun motivo! MAI!!!
La ragione era presto detta. Non solo la piccola aveva ereditato, nel suo ottavo di sangue Veela, una discreta dose di fascino; ciò che i nostri giovani esploratori temevano in quel momento erano le disumani urla che solo un essere sovrannaturale sarebbe stato in grado di generare.
E’ quindi con il gelo nelle vene che Fred, James e Albus cominciarono a correre nella direzione opposta. Ted sfidò invece la paura, facendosi largo tra i fitti cespugli e raggiungendo lo spiazzo erboso dove il fiumiciattolo si divideva in un ruscelletto sempre più calmo, fino a fermarsi in una stagnante pozza d’acqua.
Proprio lì, dove pochi minuti prima si trovava la sua trappola da guerra, ora sedeva una urlante, piangente, moccolante Victoire Weasley, con il suo bel vestito della domenica completamente sporco di Caccabombe.
Con le mani alzate e il respiro affannato, il giovane Lupin si avvicinò alla bambina –No, no, non piangere. Ecco, ora sistemo tutto!- disse tirando fuori dai calzoni un fazzoletto di stoffa e iniziando a pulire i capelli e le scarpe della piccola, che non accennò però a diminuire l’intensità degli urli, ma anzi, li acuì maggiormente.
-Che schifo! E’ usato… - riuscì a comprendere Ted fra i singhiozzi.  







Note (che nessuno guardarà, come al solito ):

Grazie a tutti quelli che hanno letto la storia.
Per tutti i timidi che leggono e non recensiscono vorrei dire che potete mandarmi una recensione anche come messaggio. Non mi interessa avere un numero di fianco al mio nome, mi preme avere dei riscontri su quello che scrivo.
Idem per coloro che leggono le mie parole e stanno male fisicamente. Ragazzi, vado per i 21 anni, credo di essere matura a sufficienza per sopportare delle critiche e anzi accettarle. Sono forse queste le recensioni più utili, quindi non lesinate le bastonate. 
Insomma, non importa se siete pigri o di fretta, schifati o troppo emozionati per recensire, ricordate che è una cosa che occupa poco tempo e può fare molto molto molto piacere a colei che ha scritto la storia. 

Ciao Ciao
beba7

  
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