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Autore: Imyoursmaljk    18/12/2013    2 recensioni
Nella vita di Sunshine non c'era mai stato molto per cui sorridere: la perdita di suo padre, madre e nonna costantemente in conflitto e l'adozione di una sorella le rendevano la vita praticamente impossibile. La sua vita era dipinta su era tela monotona che comprendeva i suoi corsi di letteratura all'università e le chiacchiere inutili con il suo migliore amico Zayn. La sua vita cambiò radicalmente all'arrivo del nuovo vicino, Louis Tomlinson; un ragazzo solare, pieno di vita e sempre con un sorriso stampato sulle labbra. Ma, dietro quel sorriso che tanto ostinava far vedere a tutti, nascondeva qualcosa? 
 
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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-NEIGHBORS-

Evidentemente il mondo mi odiava e l'aveva mostrato diverse volte: quando avevo nove anni e per il compleanno avevo chiesto un criceto e invece mi regalarono una Barbie infermiera; quando andavo alle medie e speravo con tutta me stessa che quei schifosi brufoli venissero coperti in modo decente dal fondotinta ma invece avevo fatto solo la figura di un uomo appena uscito dal campo di rugby; quanto stavo per finire le superiori e speravo che Jake Klein mi invitasse al ballo di fine anno -dopo avermi sedotta e portata a letto- ma lui ci andò con quella rifatta di Lucy.
Questi erano soltanto alcuni esempi che avevo annotato nella mia lista invisibile 'Dimostrazioni perchè il mondo mi odia'. Per intenderci, questa lista non esisteva realmente, cioè materialemente, ma era tutto annotato nella mia testa. Il motivo? Uno dei miei obiettivi personali era rubare il diario di Zayn, quindi se esistesse veramente questa lista di sicuro lui non farebbe diversamente con me. Comunque, ovviamente il destino aveva riservato la cosa peggiore fino alla fine, costringendomi a stare dietro i fornelli per quel depravato. Come avevo fatto a finire ridotta così?
Dopo che quel simpatico di Loris, Louis -o come cavolo si chiamava- mi aveva fatto entrare dentro la dimora del pedofilo, ero abbastanza sollevata nel vedere che John e Rachel erano ancora interi. Inutile dire che lo caro zio Joe aveva già chiamato mia madre, avvertendola che erano da lui e la quale corse in fretta e furia al luogo del delitto. Inutile dire che quel ragazzo con gli occhi azzurri e capelli castani non perse tempo di presentarsi a mia madre tirando fuori il miglior lato di sè, facendole probabilmente qualche incantesimo. Ovviamente data la situazione non perse nemmeno tempo di autoinvitarsi a cena a casa mia, dando come banale scusa che voleva istaurare un buon rapporto con i nuovi vicini, il che mia madre trovò un ottima idea. 
Ed ora, con il grembiule attorno la vita, cercavo disperatamente di non far bruciare quel schifoso purè di patate mentre quell'essere era impegnato a saltellare attorno Rachel facedole forse uno dei suoi tipici balletti da folletto. Già, il nome folletto mi piaceva ed anche parecchio. D'ora in poi lui sarà denominato da me Folletto
«Gira veloce o diventerà nero!» mi richiamò mia nonna. Alzai le mani a mo' di arresa e le feci spazio in modo che potesse farlo lei. Continuai a guardarla, magari per capire come faceva ad essere in grado a girare quella cosa definita cibo. Mi girai leggermente verso il salone infastidita dalle sghignazzate di Rachel e catturai lo sguardo di Louis: mi fissava con quel sorriso da ritardati mentale e poi mi fece per giunta l'occhiolino. 
Ok basta, Sunshine ha perso definitivamente la poca pazienza che possiede. Sciolsi il nodo del grembiule e mi avventai verso Louis gettandogli di proposito il grembiule in faccia ma lui non fece altro che continuare a sorridere. Schifoso verme, avrei dovuto strozzarti con quel grembiule e non gettartelo semplicemente in faccia. Possibile che esistesse l'odio a prima vista? Se sì, lo stavo appena sperimentando. Andai fuori ed uscii dalla tasca una sigaretta e posizionandola tra le labbra, l'accesi. «Hey, Pretty Woman» disse una voce dietro di me. Non occorreva neanche girarmi per capire di chi si trattava. 
«Perchè fai così?» chiese poi. Presi a massaggiarmi le tempie, sbuffando. Dio, se era stressante quel ragazzo e lo conoscevo a malapena da ventiquattro ore. 
«Senti Follettino, non è il momento di farmi la predica» risposi seccata. Se volevo rischiare il cancro ai polmoni e far invecchiare la mia pelle precoce erano pur sempre fatti miei e nemmeno mia madre era riuscita a impedirmelo. 
«Non intendevo quello» disse in modo serio. Wow, assurdo che anche il Folletto era in grado di fare una conversazione mezza seria. Espirai il fumo soffiandocelo in pieno viso e lui iniziò a tossire. «Da quando  ti ho vista sei sempre seria e annoiata. Non ti passa mai per la testa di divertirti un pò o di sorridere?» chiese facendomi un sorriso da 32 denti, prendendomi chiaramente in giro. 
«Questi non so-» cercai di dire ma fui interrotta dal castano. «Shhh! Lasciami finire!» disse con tono autoritario. D'accordo Tomlinson, hai la mia attenzione per un massimo 2 minuti. Annuii infine. 
«Ho visto lo sguardo di tua madre: era pieno di dolore e sofferenza. Me ne ero accorto subito appena era entrata in casa di mio zio. Ecco perchè sto cercando di fare questa cena.» Era così evidente quanto mia madre fosse debole, che noi eravamo deboli? Calai lo sguardo per terra calciando il sassolino che mi ero trovata tra i piedi. 
«Suppongo che pure tu te ne sia accorta. Inoltre credo proprio che questa robaccia non la farebbe sorridere.» Mi sfilò la sigaretta dalle dita gettandola per terra e pestandola con il piede. Perchè doveva avere fottutamente ragione? Alzai lo sguardo e miei occhi incontrarono con i suoi azzurri come il cielo facendo scattare in me automaticamente un piccolo sorriso. 
«Hai visto che ci riesci. Con un po' di allenamento di sicuro riusciremo a far splendere quel sorriso!» esclamò, «dai proviamoci! Un, due, tre.. Sorridi!» Notai con un leggero senso di disgusto che Louis di stava avvicinando con le dita al mio viso, catturando gli angoli della mia bocca per 'allenare' a sorridere. «Un, due, tre... Sorridi!» Ripeté e io d'istinto iniziai a schiaffeggiargli le mani. 
«Basta, mi arrendo! E' un'impresa impossibile con te!» si lamentò alzando le mani verso il cielo disperato. Ma chi credeva di essere? Mi avvicinai a lui afferando il suo colletto della camicia a mo' di bulletto.
«Il problema è che tu sei così-» gli ringhiai contro ma Louis mi interruppe, portando due dita sotto il mio mento e mi costrinse ad avvicinarmi al suo viso.
«Si lo so, sono così sexy...» disse leccandosi le labbra. Un brivido mi percorse lungo la schiena, probabilmente un misto di disgusto e paura. «Ma sono mortificato, non sei il mio tipo» ammise inclinando di lato la testa e facendo di nuovo quel sorriso degno da essere preso a schiaffi. 
«Basta, questo è troppo. Io entro, tu resta pure fuori quanto vuoi, o meglio, per il resto della serata» borbottai allontandomi il più velocemente da lui ed rientrando in casa. «Tranquilla, Pretty Woman, ci riproveremo!» mi urlò dietro ma feci finta di sentire, il mio istinto omicida era prossimo ad avere la meglio su di me.


* * *

«Ma guardalo, è così bello! Come fai a non trovarlo carino?» disse Megan sbavando dietro all'ennesimo ragazzo mentre aspettavamo il nostro treno. 
«Ma dai Meg, guardalo! Io lo scambierei quasi per un barbone.» Evidentemente i tipi con le tute larghe e le cuffie enormi alle orecchie non erano il mio genere di ragazzo che mi sarei portata a letto. 
«Seriamente Sun, comprati un paio d'occhiali. Vorrei tanto parlarci...» piagnucolò la bionda, «ma ho paura di essere rifiutata e poi non so nemmeno il suo nome.»  
Ovviamente Megan non era una modella ma dopotutto pure lei si meritava di avere qualcuno a cui poter rompere le scatole ventiquattro ore su ventiquattro -dopo di me ovviamente-. 
«Allora, se continuate a sussurrare in questo modo non ci potrò mai capire niente» disse una voce proprio dietro di noi. Io e Megan ci voltammo e mi venne il voltastomaco vedendo pure di prima mattina l'essere che ora mi ritrovavo come vicino. Con il nome Folletto avevo evidentemente fatto centro. 
«Ma.. Ma ci stavi origliando?» chiesi scioccata. 
«A dire il vero ci stavo provando, ma è praticamente impossibile se parlate così piano!» si lamentò addirittura con il solito sorriso stampato sulla faccia e scrutando la mia amica. Vi prego, fate in modo che non lo prenda a borsate in pubblico provocandogli un trauma cranico e magari, con un po' fortuna, anche la morte. 
«Non ci presenti?» domandò il castano. Non potevo fare a meno di alzare gli occhi al il cielo e implorare tutti i santi di darmi abbastanza calma e pazienza per non mettere in atto l'idea di prima. 
«Louis, lei è Megan Foster. Meg, lui è il mio nuovo vicino di casa scassa palle alias Louis Tomlinson.»
Dopo la breve presentazione si era preso ovviamente abbastanza confidenza da potersi sedere mezzo a noi, mettendo il braccio attorno le spalle della bionda. 
«Allora dimmi bellezza, di cosa stavate parlando?» chiese sfacciatamente ed ovviamente Meg non perse tempo a confessare. 
«Di quel ragazzo!» rispose schietta, indicando il ragazzo col dito come fanno i bambini d'asilo nido. 
«Oh, ma che coincidenza, lo conosco!» sorrise Louis e subito notai gli occhi di Megan luccicare. 
«Si chiama Al.. Alvin. Ehi, Alvin vieni qua! Alvin!» urlò facendo in modo da attirare tutta l'attensione della gente e naturalmente anche di quel ragazzo che si tolse le cuffie e si girò verso di noi. 
«Parli con me, amico?» chiese il biondino. 
«Sì parlo proprio con te, mio caro Alvin!» continuò Louis. 
«Il mio nome è Isaac» lo corresse infine il biondino.
 «Oh sì certo, Isaac Alvin! Senti, vieni qua!» urlò ancora facendogli un segno con il dito di avvicinarsi.
Ero più che certa che Louis non aveva mai visto quel ragazzo e che tanto meno che lo conosceva. Il suo essere coglione era già attivo di mattina, eppure pensavo che magari ogni tanto facesse delle pause ma evidentemente mi sbagliavo. Il ragazzo si avvicinò a noi con un leggero senso di sorpresa. 
«Allora mio caro Isaac, questa è la mia amica Megan e volevi dirti che lei ti trova affascinante, sexy e vorrebbe tanto conoscerti meglio. Tu che ne pensi?» andò dritto al sodo Louis senza giramento di parole e presentandogli mia amica che era diventata rossa come un pomodoro.
Isaac rimase in pratica a bocca aperta ma poi guardò meglio Meg facendo un leggero sorriso. 
«Megan... Bel nome. D'accordo amico voglio conoscerla... sembra... interessante.» Interessante? Questo sarebbe l'unica cosa che gli era venuto in mente da dire. Gli idioti erano ovunque e non aggiunsi altro. «Sono dj al The Beekman Pub... Se volete venire io sono lì.. E portate magari anche vostra madre» disse, riferendosi alla sottoscritta. Louis e Meg cercarono di nascondere la loro risata ma ovviamente non ci riuscirono ed io mi limitai a fulminarli con lo sguardo perchè se avrei reagito stasera mi troverei sicuramente dietro le sbarre. 
«Ci si vede. Ciao Babe» salutò Isaac ed allontanandosi da noi. 

* * *

«Sei stato fantastico!» strillò Meg una volta saliti sul treno.
 «Niente che già non sapevo, piccola» rispose Folletto. La modestia a quanto pare non era una cosa che possedeva. 
«Fate schifo entrambi» sputai, senza esitare. Ormai pure Meg si era rivolta al lato oscuro dopo che lui le aveva fatto il suo solito incantesimo.
«Zitta, Pretty Woman. Sei solo invidiosa perchè ora Meg avrà il ragazzo e tu no!» rispose a mo' di difesa Louis. 
«Non è vero, io ce l'ho eccome un ragazzo ed è pure un gran figo.» controbattei senza riflettere cercando inutilmente di mettere in salvo il poco orgoglio che mi era rimasto. 
«E come faccio a non conoscerlo, esiste questo ragazzo?» ghignò Louis.
Strattonai la mia borsa sperando che mi venisse un'illuminazione dal cielo per trovare questo mio ragazzo. 
«Sì, è Zayn!» mentii vergognosamente. Louis alzò un sopracciglio foggiando come il suo solito quel sorriso da scimpanzé, facendo risvegliare in me la voglia di riempirlo a schiaffi. 
«Bene, allora sabato appena andremo al pub porta anche Zake così lo conosceremo!» dissero a coro Meg e Louis. Stupidi umani, il suo nome è Zayn.
Ormai l'avevo persa. Povera Megan, è stato bello definirti mia amica finchè non era arrivato quell'essere a portarti via da me. Come facevo ad avere questo innato potere di cacciarmi in queste situazioni disastrose? Di sicuro aggiungerò questo sabato sera nella mia lista 'Dimostrazioni perchè il mondo mi odia'.

 

 
LOOK AT ME

ECCOMI DI NUOVO CON IL TERZO CAPITOLO SOLO PER VOI! SPERO CHE VI SIA PIACIUTA. :D
LOUIS ORMAI HA CONQUISTATO TUTTO TRANNE, OVVIAMENTE, LA NOSTRA SUNSHINE.
NON VOGLIO SPOILERARE NIENTE QUINDI E' MEGLIO CHE MI ALLONTANI AHAHAHAH.
COMUNQUE MI SCUSO ANCORA SE PER CASO TROVATE ERRORI GRAMMATICALI, ECC.
A PRESTO CON UN ALTRO CAPITOLO,
LA VOSTRA CRI :)

 

  
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